lunedì 25 aprile 2011

L'Oro di Napoli... La Pastiera



Ebbene sì, anch'io mi sono voluta cimentare in una preparazione dolciaria che in questi giorni trionfa su moltissimi blog: la pastiera! Un dolce piuttosto lontano dalla tradizione delle mie zone: immaginerete anche voi che una brianzola con origini venete abbia conosciuto la pastiera solo pochi anni fa, quando ha avuto modo di provare qualche pizzeria e ristorante partenopeo insediato a Milano. Per anni avevo sentito parlare di questo bijoux, la vedevo anche in pasticceria, ma non l'avevo mai ordinata. Inutile dire che me è stato amore al primo assaggio. Con la pastiera è così, c'è chi la ama e chi la odia. Un po' come Napoli, no? Eh già, la mamma della pastiera e di tante altre ghiottonerie (adoro la cucina napoletana... i fritti, i sughi, gli scialatielli, la pizza... yum!) anche in questi giorni è agli onori delle cronache per il solito problema spazzatura, che spero risolvano al più presto.
Nel frattempo, vi spiego come ho preparato a pastiera... La ricetta proviene dal blog Io porto il dolce di Pamirilla, una pasticcera coi fiocchi. L'ho seguita... facendo un paio di piccole varianti, o non sarei io!

La pastiera

Per la frolla
400 gr di farina
200 gr di zucchero
200 gr di burro
1 uovo intero
1 tuorlo
un pizzico di sale
una grattata di scorza di limone

Per la farcia

400 gr di grano precotto per pastiera
200 ml di latte
1 noce di burro
1 cucchiaio di zucchero
scorza di limone

500 gr di ricotta
400 gr di zucchero 
5 uova (5 tuorli e 3 albumi; io ne ho usate solo 4)
essenza di fiori di arancio
scorza di limone
cedro, arancia e zucca canditi (io non li ho messi)


Preparare la pasta frolla con il solito procedimento. La ricetta tradizionale napoletana, da ciò che ho letto, prevede l'uso dello strutto, io l'ho sostituito con il classico burro. Mentre la frolla riposa in frigo, procedete a preparare la crema di grano: mettete il contenuto di una latta a scaldare con 200 ml di latte, la scorza di un limone che poi toglierete, una noce di burro e un cucchiaio di zucchero. Lasciate cuocere per circa 20 minuti, mescolando spesso. Spegnete e lasciate raffreddare.

In un'ampia terrina setacciate la ricotta (io ho usato quella di mucca, alcune ricette suggeriscono quella di pecora), amalgamatela allo zucchero e mescolate fino a creare una crema molto soffice. Aggiungete i quattro (o 5, come da ricetta originale) tuorli, uno alla volta, per amalgarli al meglio. A parte montate a neve 3 dei 5 albumi. Unite alla crema di ricotta una grattugiata di scorza di limone, la crema di grano, versate l'essenza di fiori d'arancio (io avevo una boccetta da 85 ml e ne ho versata metà, ed era ok), se volete i canditi e infine incorporate gli albumi montati a neve. 

Stendete la pasta frolla, foderate una teglia per crostate (io ho usato questa, anche se ci vorrebbe una teglia apposita) e poi versate il ripieno. Per la teglia da crostata queste dosi di ripieno sono un po' eccessive: la pastiera mi è venuta un po' troppo alta e infatti durante spostamenti e taglio delle fette si sono formate alcune crepe. Io quindi suggerisco di trovare la teglia giusta o ridurre leggermente le dosi
Coprite il ripieno con strisce di pasta frolla che devono essere piuttosto larghe

Infornate a 180 gradi per 20 minuti e poi abbassate la temperatura a 150 gradi per un'altra ora e venti.
Seguendo il consiglio di Pamirilla, ho preparato il dolce la sera del giovedì santo, per lasciare agli ingredienti e ai sapori il tempo di amalgamarsi e di fondersi insieme in un'unicum delizioso. E nonostante le crepe che hanno un po' rovinato l'aspetto della torta, devo dire che l'esperimento è riuscito!



Come vedete la pastiera richiede una certa dose di dedizione, calma, pazienza. E proprio la pazienza è il tema conduttore di un film di Vittorio De Sica dedicato a Napoli e alla sua umanità e alle sue mille risorse. Si tratta de L'Oro di Napoli, del 1954, una pellicola che attraverso 5 episodi ci mostra le vite di altrettanti protagonisti interpretati nientemeno da Totò, Sophia Loren, Silvana Mangano, Eduardo De Filippo e lo stesso De Sica. Secondo il dizionario del cinema Morandini "L'Oro di Napoli è la pazienza, la possibilità di rialzarsi dopo ogni caduta, una remota, ereditaria, intelligente, superiore pazienza". Nobili decaduti, pizzaioli, prostitute, pazzarielli... una carrellata tutta da scoprire. Senza dimenticare una fetta di pastiera!

37 commenti:

  1. Wow che meraviglia questa pastiera, bellissima e golosa, complimentissimi cara!!!!!

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  2. Ciao cara,
    mi senbra veramente ottima questa pastiera:))Slurp!!
    Certo è un po' complessa per me ma prima o poi ci provero!!
    Baci
    Mary

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  3. Ciao carissima, anche io l' ho fatta e quest' anno ho voluto provare proprio la ricetta di Pami...devi venire a vederla!!! Devo dire che ti è venuta benissimo...da napoletana d.o.c.!!!! Un bacione e buona settimana!!!
    p.s. purtroppo si ricomincia!!!!

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  4. Mai stata prsonalmente in quel di Napoli città, ma dato che la moglie di mio fratello è napolaetana la pastiera la conosco benissimo (e per FORTUNA mia)... e la tua sembra così squisitamente uguale alle sue sorellone napoletane ;-)
    Un film che ho "gustato" già e sinceramente non poteva essere che così :)

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  5. Direi che l'hai definita egregiamente: oro di Napoli...niente di più azzeccato per questo dolce tradizionale. Complimenti tesoro, un bacione e buona giornata

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  6. Lo puoi dire forte che la pastiera è l'oro di Napoli !

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  7. sei stata bravissima! e molto belle anche le foto!

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  8. La pastiera è deliziosa!! Golosa e irresistibile!!
    Ciao e buona giornata!

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  9. beh, anche la tua mi sembra sia venuta benissimo.
    comunque credo che il bello della pastiera stia anche nel fatto di avere mille varianti diverse, proprio come la nostra torta paesana/nera/di pane (anche nei nomi c'è una gran lotta!). bacio.

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  10. Bene, vedo che si possono escludere gli agrumi che io non amo particolarmente.
    Per quanto riguarda il Film...ToTò è Totò un mito.

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  11. "A me mi piace a pastiera e merendini in quantità!!"

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  12. Mai assaggiato La Pastiera ... abitando a Genova non trovo spesso i dolci napoletani. Ma ora con questa ricetta c'è possibilità di provare a farla. Ha un aspetto molto goloso! ... Eh...la pazienza è virtù dei forti e oggi tanto forti non siamo!!!

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  13. buonissima!!! pensa che anche io l'ho scoperta solo qualche anno fa, meglio tardi che mai!

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  14. Che invitante... e poi e' interresante "espansione" di questo dolce...

    Grazie per il tuo commento, mi ha fatto piacere...
    Per fortuna esiste la rete, e posso conoscere una persona come te...
    Un abbraccio

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  15. In questi giorni ho visto così tante pastiere....simili tra di loro ma allo stesso tempo differenti! Io che non l'ho mai assaggiata sinceramente non saprei quale ricetta provare! Bravissima, baci

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  16. Vabbé ma così non vale. Uno che deve stare attento agli zuccheri, ai trigliceridi, al colesterolo e al peso si suicida !!!!

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  17. Sei stata molto brava, mi sembra proprio che fare la pastiera sia un'impresa! Chissà che buon sapore!

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  18. buona la pastiera...fatta e mangiata anch'io a pasqua...mi sono tolta la voglia. Anch'io sono veneta, ma la pastiera l'adoro e così per Pasqua prendo in prestito la ricetta dagli amici napoletani! Ne vale proprio la pena. Un bacione

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  19. la tua pastiera è bellissima l'ho fatta anche io per pasqua... presto posterò anche la mia ricetta ... facciamo una gara =) scherzo! a presto Chiara

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  20. Anche se non sei della zona, ti è venuta molto bene, a casa mia non piacciono i canditi però io per ovviare al problema li frullo, così ci sono e non ci sono....acomplimenti e a presto...

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  21. Ciao Cara, Totò e la pastiera matrimonio perfetto. Un abbraccio Angela

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  22. Sono davvero sorpresa che tante persone non conoscano questo dolce meraviglioso.........sarà che dalle mie parti si usa molto anche se solo le pasticcerie napoletane la sanno fare bene.
    Mi fa piacere che il web serva anche a diffondere tradizoni regionali che sono sicuramente piacevoli per tutti.
    TI Boccio in assoluto la margarina che detesto (!!!!!) ma i tuoi post sono sempre piacevolissimi da leggere ed i tuoi abbinamenti cinematrografici la ciliegina su ogni torta!!!!

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  23. Deve essere stata buonissima questa pastiera con rivisitazione nordica!!! Hai proprio ragioni Pami è una grandissima pasticcera

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  24. @ pamirilla, in effetti nemmeno io uso mai la margarina in cucina, ma ho letto da più fonti che riproduce bene lo strutto e quindi ho voluto provare, ovviamente con una margarina bio senza grassi idrogenati. Ero scettica ma il sapore della frolla invece è venuto buono. alla prossima!

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  25. mmm che buona!:D
    sei stata bravissima!
    baci!

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  26. Ma che brava!!! la pastiera hai preparato!!! L'oro di napoli.. mio dio quanto era bella la Mangano!

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  27. Io da brava piemontese non ho mai avuto il coraggio di provarci.. visti i tuoi ottimi risultati quasi quasi ci provo anche io!
    complimenti! fico&uva

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  28. io desisto sempre, quando vedo le quantità mi spavento
    Ma l'ho mangiata per la prima volta a pasquetta e devo dire che era BUONA!
    Invece il film ancora mi attende

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  29. La pastiera e sempre la pastiera! Anche se riesco a mangiare un piccolo pezzettino e basta, ma ha il suo perché!
    un bacio

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  30. Un dolce meraviglioso e buonissimo! doro la pastiera ^-^ ciao!

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  31. Buona la pastiera e meraviglioso il film. Complimenti per il blog, mi piace molto il binomio cinema - cibo. Un saluto :)

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  32. La pastiera è favolosa, io la mangerei più volte durante l'anno...
    Il film proposto è molto bello e carico di ricordi per me.

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  33. che golosità questa meravigliosa pastiera! un bacione!

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