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lunedì 1 giugno 2020

Ravioli cinesi per Kung Fu Panda

jiaozi Cooking Movies
Jiaozi!!

Ieri mi sono svegliata ispirata e in vena di cibo orientale : ho voluto preparare i ravioli cinesi, i famosi Jiaozi. Li conoscete? Quando vado al cinese li ordino sempre, potrei fare un pasto solo di questi, magari variando i gusti, anche se i miei preferiti restano quelli di carne alla griglia. Li avevo fatto solo un'altra volta in passato perché è una ricetta che richiede un po' di tempo pazienza più che altro per l'assemblamento, ma ne vale la pena perché sono buonissimi!
Di seguito vi lascio subito la ricetta e qualche tips imparata sul campo per cucinarli.

martedì 26 maggio 2020

Tortilla con fajitas light per Coco


La cosa più difficile quando sei a dieta (come sono io da ben... ehm, due giorni!) è evitare la monotonia. Spesso si finisce a preparare le solite abbinate piatte che, diciamocelo, fanno venire la tristezza. Abbiamo tutti subìto la desolazione del classico petto di pollo con zucchine a vapore o bresaola con limone e insalata. In genere infatti 

giovedì 12 luglio 2018

I film del weekend... commentati con Cannibal Kid e Mr James Ford!

12 soldiers... iniziamo male!

Oggi post speciale, ma che dico, specialissimo! I miei cari amici blogger Cannibal Kid, cinico dal cuore nerd e Mr James Ford, rocker dal cuore radical tenero, mi hanno invitato a commentare insieme a loro i film in uscita al cinema questa settimana.
E che fai, ti tiri indietro?
Premetto che questo weekend cinematografico non fa scintille, ma le nostre recensioni... sì! Quindi gustatevele tutte d'un fiato.. qui e sui loro blog Pensieri Cannibali e White Russian. Enjoy!

12 Soldiers

Elisa: Vedendo questo trailer mi è venuta voglia di avvolgermi in una bandiera americana e gettarmi da un ponte... Scherzi a parte, sento puzza di retorica populista, perfettamente in linea con gli USA dell'era trumpiana e le derive che stiamo vivendo oggi anche in Italia. L'inverosimile impresa di 12 superuomini che vanno in Afghanistan a compiere una vendetta nei confronti dei talebani dopo l'11 settembre... diciamo che può convincere ad andare al cinema qualche mandriano del Montana, io me ne guarderò bene nonostante la pazzesca possanza fisica di Chris Hemsworth su cui saranno d'accordo con me anche gli invidiosi Cannibal Kid e Mr Ford.

Cannibal Kid: Questa è la fordianata perfetta per tutti i patrioti che si credono ammeregani come Mr. James Ford from Lodi, Texas. Certo che se il possente, ma inespressivo, Chris Hemsworth vuole costruirsi una carrera all'infuori di Thor, titoli come questo non lo aiutano. Fuck off this shit!

Ford: probabilmente sarà un americanata devastante e terribile anche per un wannabe american come questo vecchio cowboy, eppure mi pare la tamarrata retorica perfetta per riempire qualche serata non appena sarà passata la sbronza calcistica dei Mondiali. Alla facciazza di Cannibal e di Elisa, che rosicheranno per qualche motivo da radical mentre berrò idealmente una bella birrona con Hemsworth.

sabato 11 giugno 2016

Un banana bread per i Minions


Quando stai per partire per una settimana e in casa hai ben 3 banane mature che non si manterranno, che fai? Ovviamente prepari chiaramente un banana bread! Una torta facile, veloce e sana che si imbastisce in 15 minuti, senza fatica e che ha una resa davvero fantastica. Senza tanti preamboli, vi do subito la ricetta che ho usato stavolta... eh sì perché con il banana bread cambio sempre, a volte faccio varianti al cioccolato o con altri aromi, ne ho fatto anche uno al té matcha, questo è fatto con aggiunta di una manciata di amaretti e granella di mandorle. Ecco la ricetta.

sabato 19 marzo 2016

Festa del papà: 10 film per celebrare

Oggi è la festa del papà! Avete fatto gli auguri al vostro? Potete farlo anche proponendogli di guardare insieme uno dei tanti bei film che raccontano il rapporto, spesso anche conflittuale, con il proprio genitore. Io ne ho selezionati 10, per tutte le età, i generi e i gusti.

giovedì 10 settembre 2015

Venezia72: Anomalisa, il ritorno in stop motion di Charlie Kaufman

Un frame da Anomalisa

Cosa succede quando ti senti profondamente disconnesso dagli altri, anche e soprattutto dalle persone che dovrebbero esserti più vicine, e invece appaiono ai tuoi occhi (e alle tue orecchie) tutte uguali? E' quello che ci mostra Anomalisa, ultima fatica di Charlie Kaufman, sceneggiatore di film cult come Essere John Malcovich, Se mi lasci ti cancello e Il ladro di orchidee, che torna con un film a sette anni da Synedoche New York e firma la regia insieme a Duke Johnson.
Kaufman opta per un film di animazione in stop motion, talmente realistico che a tratti si dimentica di avere di fronte un cartone e non una persona reale. Sarà per la bravura degli attori che danno voce a questi personaggi: David Thewlis (l'avete visto in Harry Potter, era il professor Lupin!) è il protagonista, Jennifer Jason Leigh è Lisa, e Tom Noonan.. beh, tutti gli altri!
La trama, in breve. Michael Stone, guru nel ramo dell'assistenza clienti e autore del libro How may I help you help them?, vola a Cincinnati per tenere uno speach motivazionale sul ruolo del customer service nelle aziende.

domenica 1 dicembre 2013

Torta di zucca. It's the Great Pumpkin, Charlie Brown!


La zucca è uno dei cibi di stagione che preferisco. Mi piace farne risotti, minestre e gnocchi e condimenti. Ma non avevo ancora provato a metterla in un dolce, sebbene da tempo volessi sperimentare qualche ricetta. Questa è una crostata morbida e profumata e per la ricetta ringrazio Paolo Quilici. La torta unisce la bontà di una frolla speziata a un ripieno ricco e aromatico grazie a zucca, amaretti e canditi. Curiosi? Eccola!

venerdì 6 settembre 2013

Kiki consegna a domicilio... una torta sbriciolata di ricotta e cioccolato!

L'ultima delle mie disavventure si chiama "lieve disepitelizzazione corneale dell'occhio sinistro". In pratica, mi s'è graffiata la cornea non so come e ora mi tocca mettere un collirio antibiotico e un gel umettante per non sentire punture di spillo nell'angolo esterno del mio occhio sinistro. Va beh, non è niente di grave, non sono diventata Willy l'Orbo fortunatamente, ma con pc e tv in questi giorni devo andarci piano.
Così, mentre il Festival del Cinema di Venezia è ancora shockato dal ritiro di Hayao Miyazaki, ho deciso di parlarvi di uno dei suoi film, visto qualche mese fa: Kiki consegne a domicilio.



Il cartone, arrivato nelle sale italiane con 24 anni di ritardo, racconta la storia di una deliziosa streghetta, Kiki, per la quale giunge il momento di spiccare il volo (in tutti i sensi) e ritagliarsi il proprio spazio nel mondo in una nuova città. Lo farà in un paese di mare dall'architettura squisitamente europea, tra disavventure e amicizie. Si guadagnerà da vivere facendo consegne a bordo della sua scopa volante, in compagnia del suo gatto nero parlante.

sabato 9 febbraio 2013

Plumcake salato con prugne e pistacchi di Rachel Khoo, dalla Ville Lumiere




Rachel Khoo è una giovane cuoca britannica che vive a Parigi. E' diventata celebre proprio per la sua scelta di abbandonare la vita che conduceva a Londra, dove si occupava di pr e di moda, per trasferirsi, senza lavoro o altri appoggi, nella capitale francese. Qui ha seguito un corso di pasticceria di tre mesi al Cordon Bleu mentre lavorava come au pair girl in una famiglia e poi ha cominciato a mantenersi organizzando workshop di pasticceria e lavorando in una libreria. Oggi ha all'attivo tre libri di cucina, due pubblicati in francese e l'ultimo, The Little Paris Kitchen, in inglese. Quest'ultimo, presto diventato best seller mondiale, le ha aperto le porte della BBC, che l'ha ingaggiata per un omonimo programma dedicato alle ricette parigine rivisitate dalla ragazza.
Le sue fattezze carine, frutto di una mescolanza etnica tra Cina, Malesia e Austria, unite all'adorabile accento inglese e all'allure shabby chic della sua minicucina parigina rendono davvero piacevoli i suoi video e invogliano a testare le sue ricette. E così ho fatto, con un plum cake salato davvero particolare, perfetto per un aperitivo o come stuzzichino da servire con l'antipasto. 
Ecco a voi la ricetta.



Plumcake salato con prugne, pistacchi e formaggio
250 grammi di farina 00
1 bustina di lievito per torte salate (15 gr circa)
80 grammi di pistacchi, spezzettati grossolanamente (io: 40 grammi di pistacchi, 40 grammi di mandorle)
100 grammi di prugne, a pezzetti (io 70 grammi, ne avevo poche)
150 grammi di formaggio di capra (io Brie)
4 uova
150 ml di olio di oliva 
100 ml di latte (io ho messo 70 ml di olio + circa 150 ml di latte)
50 grammi di yogurt bianco
aggiunta mia: una manciata di olive nere (per compensare la scarsità di prugne) 
1 cucchiaino di sale
1 grattugiata di pepe

Preriscaldate il forno a 180 gradi e rivestite una teglia da plum cake con carta da forno. Tagliate il formaggio a tocchetti, sminuzzate grossolanamente i pistacchi e le prugne secche. In una ciotola mescolate la farina, il lievito, il formaggio, le prugne e i pistacchi. In un altro contenitore sbattete le uova fino a che non saranno chiare e gonfie. Versate quindi gradualmente l'olio, il latte e lo yogurt. Salate e pepate. Unite gli ingredienti solidi ai liquidi, mescolate velocemente come fareste per dei muffin, perché l'impasto deve risultare un po' grezzo. Versate il tutto nella teglia da plum cake, cuocete per circa 40 minuti (controllate la cottura con uno stecchino di legno). Lasciate raffreddare nella teglia. Una volta freddo sformate, tagliate a fette e servite. Bon appetit. 

Parigi è certamente una città di grande fascino, culinario e non. Il suo stile regale ma anche un po' decadente, la rende nell'immaginario collettivo la città più romantica al mondo, un luogo dove la modernità non ha cancellato del tutto le buone abitudini del passato e dove il ritmo non è mai eccessivamente frenetico. Impressione forse valida solo per chi non vive lì? Può essere, sta di fatto che la Ville Lumiere rimane una delle città d'Europa dove tutti noi accetteremmo a occhi chiusi un trasferimento per lavoro.. o sbaglio? Per il momento, eccovi una carrellata di film che hanno reso omaggio a questo luogo meraviglioso (anche per la sua cucina). 

Julie & Julia
Julia Child impara a cucinare proprio nella capitale francese


Ratatouille
E' ambientata a Parigi la storia del topolino Remy, il cui sogno era cucinare


Parigi
Vite di persone normali che abitano nella capitale francese


French Kiss
Un'americana (quasi) canadese vola a Parigi decisa a riprendersi il fidanzato che l'ha abbandonata per una francesina. Qui incontrerà il ladro Luc.


Il favoloso mondo di Amelie
Amelie vive in un mondo tutto suo e è in cerca di amore.


Midnight in Paris
Un meraviglioso viaggio di fantasia di uno scrittore americano nella Parigi della Belle Epoque 


Moulin Rouge
La storia d'amore tra Christian e Satin, tra ballerine e bohemiens, all'epoca d'oro del Mouline Rouge


Les Miserables
Ora al cinema il musical tratto dal romanzo di Victor Hugo, per cui Hugh Jackman e Anne Hathaway sono candidati all'Oscar

giovedì 5 luglio 2012

Una colazione alternativa: tutti i pazzi per i pancakes!

Oggi vi propongo la ricetta per una colazione made in Usa: i pancakes!
Non sono deliziosi questi incroci tra fritelle e crepes, da gustare rigorosamente inondati di sciroppo d'acero canadese? La ricetta proviene dal blog di Caia, che seguo sempre perché propone favolosi dolci presentanti in modo semplice e chiaro. Insomma niente fronzoli e tanta sostanza. 
Il procedimento di questa creatura ibrida ideale per la colazione o, come va di moda ultimamente, per il bruch è molto semplice. Io ho dimezzato le quantità proposte da lei perché eravamo solo in due. Caia indica le sue dosi come sufficienti per una ventina di pancake, io probabilmente li ho fatti più grandi dei suoi perché con metà dose me ne sono venuti sei (e non dieci).




Pancakes
(per 2 persone)

100 gr farina
1 cucchiaio e 1/2 di zucchero
1 cucchiaino di lievito
pizzico di sale
130 gr latte
1 cucchiaio di burro
1 uovo
1/2 bustina di vanillina (Caia usa estratto di vaniglia)

Mescolare gli ingredienti solidi in una scodella, i liquidi in un'altra (burro fuso, latte, uovo sbattuto). Unire i liquidi ai solidi e lavorare l'impasto finché non sarà liscio e omogeneo.
Scaldare una padella antiaderente, preferibilmente unta di burro e iniziare a produrre pancake: versare due cucchiaiate di pastella, attendere finché non si saranno formate delle bollicine, girare il pancake e ultimare la cottura dall'altro lato. Appena pronti impilateli uno sull'altro per mantenerli caldi.
Irrorate a piacere di sciroppo d'acero o, se siete senza e non avete tempo di andare da Esselunga a spendere la bellezza di 7 euro per una bottiglietta di maple syrup, potete provare con marmellata o miele (anche se forse la consistenza di quest'ultimo non è l'ideale). Un caffè lungo, una spremuta d'arancia e il vostro American brunch è fatto!



I pancakes sono stati più di una volta protagonisti anche al cinema e nei cartoni animati.
In Io e zio Buck il superciccio John Candy era lo zio scapolo e strampalato che accudiva tre fratelli durante una vacanza dei genitori: e chi non vorrebbe una colazione come questa per il giorno del suo compleanno??




Il giovane artista Baquiat in questa scena non arriva a mangiare i suoi pancakes: viene cacciato prima dal proprietario del bar perché dedito al ritratto della sua cameriera con un cucchiaio e... sciroppo d'acero!




Come il collega Homer Simpson, ghiotto di queste frittelline come di donuts e di tanto altro, anche Peter Griffin ha una predilezione particolare per la colazione a base di pancakes impilati... con tanto, tanto sciroppo d'acero!


Ora tocca a voi: non dovete neanche accendere il forno! 

domenica 11 dicembre 2011

Falafel di lenticchie con salsa piccantina: il contest Pedina


Nel periodo delle feste è tradizione mangiare lenticchie: si dice infatti che portino soldi e così, in particolare durante il cenone di San Silvestro e a Capodanno, si riempiono i piatti con cucchiaiate di questi legumi in umido abbinate al cotechino o allo zampone. Buone, anzi buonissime, ma le lenticchie possono essere preparate in molti altri modi dando vita a ricette molto stuzzicanti! 
Per far conoscere le proprietà di questo alimento nutrizionalmente ottimo, che in una sola porzione al giorno assicura il 63% delle fibre necessarie all'organismo oltre a vitamina B, proteine, fosforo e ferro, Pedon ha organizzato un concorso, che scade proprio oggi (lo so, arrivo sempre all'ultimo), che ha come protagonista la Lenticchia Pedina.


La raccolta di ricette vuole inoltre dare rilievo a un'iniziativa etica: per ogni confezione Lenticchia Pedina venduta saranno infatti devoluti 15 centesimi al progetto del CESVI "Casa del Sorriso" in Brasile. Qui potete leggere maggiori dettagli sul progetto.

Per la raccolta, io ho deciso di cimentarmi con un finger food.
Avete presente i falafel? Sì, quelle polpettine di ceci speziate che si mangiano come sfizio "da strada" in tutto il mondo arabo? Beh, questa è una versione alternativa, con le lenticchie. 


Mini Falafel di lenticchie con salsa piccantina

Per 4 persone, come antipasto

Per i falafel
100 grammi di lenticchie secche 
mezza cipolla 
mezza carota 
mezzo spicchio d'aglio (o anche intero, se vi piace)
coriandolo fresco 
1 cucchiaino di curry 
1 cucchiaino di paprika 
sale qb
farina di grano duro qb 
olio di arachidi per friggere qb 

Per la salsa 
Passata di pomodoro 
paprika
peperoncino  
sale 
olio evo 


Ammollate le lenticchie in acqua per almeno 12 ore, l'ideale è durante la notte. Preparate un trito di cipolla, aglio e carote, unite le lenticchie scolate, il coriandolo fresco, un cucchiaino di curry, un cucchiaino di paprika e salate. 
Frullate il tutto e mettete il composto a riposare in frigo per un'ora. Trascorso il tempo necessario, formate delle palline del composto, passate le polpette su tutti i lati nella farina di grano duro. 
Nel frattempo preparate una salsina di accompagnamento cuocendo per pochi minuti in un pentolino la salsa di pomodoro con poco olio, sale, un pizzico di peperoncino secco, un pizzico di paprika 
Friggete le polpettine da entrambi i lati nell'olio di arachidi ben caldo (usate un pentolino piccolo ma abbastanza alto, in modo che le polpettine siano completamente immerse). Asciugate sulla carta assorbente, servite caldi su piattini da finger food accompagnati da un po' di salsa di pomodoro. 

Alternativa 1: potete cuocere le polpettine in forno; disponetele su una teglia rettangolare sopra un foglio di carta forno unta di olio di arachidi, spennellate d'olio anche la superficie e infornate a 200 gradi per 15 minuti. 
Alternativa 2: al posto della salsa piccante potete abbinare la tradizionale salsa araba allo yogurt, fatta semplicemente con yogurt bianco, succo di limone, un goccio d'olio, sale e origano (deliziosa!).

Vi lascio un film natalizio (come promesso ieri) e in linea con le tradizioni culinarie dell'Arabia e del Medio Oriente (dove le lenticchie sono conosciute e utilizzate da millenni... ricordate tutti il piatto di lenticchie per cui Esaù cedette la sua primogenitura a Giacobbe!): Il Principe d'Egitto un cartone animato che racconta la storia di Mosè, il profeta che condusse il popolo ebraico dall'Egitto, dove era ridotto in schiavitù, verso la Terra promessa



Un cartone un po' datato ormai (è del 98), molto serio e "drammatico" e per questo forse più apprezzato da un pubblico adulto che dai bambini. Menzione a parte merita la canzone "When you believe", interpretata da Mariah Carey e Whitney Houston, che vi lascio da ascoltare. 


Con dispiacere mi sono accorta che invece è terminato ieri il contest organizzato da Silvia di Rumore di fusa, sempre legato alle lenticchie, pensato per aiutare la Lipu.
Vi rimando comunque alla lettura del suo post e all'acquisto delle lenticchie della Lipu, per tutelare gli uccellini abitanti dei nostri boschi!

mercoledì 30 novembre 2011

Fast Tropical dessert. Per volare ai Tropici

In questi giorni, tormentata da una simpatica sinusite, non faccio che sognare posti al calduccio, spiagge bianche e mari tropicali dove dimenticare nebbie, umidità e perché no, routine e lavoro! 
Mentre aspetto di realizzare questo sogno, mi consolo con sapori che sanno di Tropici: eccovi la ricetta scema di mini dessert, leggeri e superfast: infatti si preparano in 5- minuti -5!

Bicchierino Atmosfera Italiana

Mini Tropical Dessert
Ingredienti per 2
120 gr di ricotta
2 cucchiai di farina di cocco
1 cucchiaio di zucchero a velo
ananas q.b. (vi basteranno due fettine medie)
polvere di pistacchio per guarnire

Prendere l'ananas, tagliarlo a cubetti e metterne un po' sul fondo di due bicchierini. Lavorare la ricotta con lo zucchero a velo e la farina di cocco creando una crema, versarla sopra l'ananas, livellare. Aggiungere qualche tocchetto di ananas e un po' di polvere di pistacchio.

E mentre assaporate il gusto dell'ananas che si fonde con la crema di ricotta al cocco, lasciatevi trasportare To the beach...


The Beach 






Night Swimming



The Beach

— MOVIECLIPS.com




Ve lo ricordate? Il film dopo-Titanic di Leonardo Di Caprio, un po' (tanto deludente), ma il setting era veramente stupefacente!
Per un po' di divertimento, invece, meglio la compagnia di...

Madagascar







Trailer #1



Madagascar

— MOVIECLIPS.com



martedì 25 ottobre 2011

Arrietty, un piccolo e prezioso wagashi



Pensate a un giardino silenzioso, popolato da margherite, mughetti e papaveri, piante di alloro, cavallette e bruchi, un gatto grasso e un corvo dispettoso. In mezzo, una splendida residenza di campagna, coperta di foglie di edera bagnate dalla rugiada, che sotto il pavimento ospita, nascosta agli occhi di tutti, la casa segreta di una famiglia di piccoli gnomi. Tre "prendimprestito", per l'esattezza. Esserini di 10 centimetri, simili agli uomini: una sorta di lillipuziani, che di notte vanno in missione nelle case degli umani e "prendono in prestito" le cose che gli sono indispensabili. Uno spillo, un pezzetto di scotch, un fazzoletto di carta, una zolletta di zucchero, un biscotto.
Arrietty è una di loro. Ha quattordici anni, vive con i genitori ed è convinta che al mondo ci siano altri gnomi come lei, anche se non ne ha mai incontrati altri. Quella della sua famiglia è una lotta per la sopravvivenza: non devono farsi vedere dagli umani, pena la fuga e il trasloco verso un luogo più sicuro.
Nella vecchia casa, però, un giorno arriva Sho: un ragazzo coetaneo di Arietty, dal cuore gentile quanto debole, che infatti si trova lì in campagna per riposare prima di un delicato intervento. 
Una notte Sho scorge Arietty e vuole convincerla a fidarsi di lui. La piccola gnoma è allarmata e diffidente, e al tempo stesso attratta. Le rispettive solitudini li spingono l'uno verso l'altra e così i due diventano amici.





Ma la vita è complicata e il rapporto di fiducia che si instaura tra i due avrà delle ripercussioni sugli equilibri dei loro mondi.
Una favola bellissima, delicata, con uno stile narrativo tipicamente giapponese: si tratta di un cartone animato, ma non vedrete nessuno dei protagonisti cantare e ballare o parlare con animali umanizzati. Al centro della storia ci sono le difficoltà e le responsabilità che ogni individuo deve affrontare per crescere. Gli animali ci sono, ma mantengono la loro natura. E poi i disegni, sono splendidi: dettagliati, ricchi, morbidi. Se conoscete lo studio Ghibli di Hayao Miyazaki sapete già di che cosa sto parlando. La regia, stavolta, è di Hiromasa Yonebayashi, stretto collaboratore del maestro. 
Un'opera poetica, precisa, bella. Esattamente come le opere culinarie nipponiche, attente all'equilibrio estetico e alle geometrie oltre che al gusto, all'accostamento di sapori e consistenze. Pensate al sushi, oppure all'arte pasticcera dei wagashi. Sì, Arietty è un piccolo wagashi
Cosa sono i wagashi? Si tratta di dolcetti serviti generalmente con il té, in gran parte a base di riso glutinoso (mochi), marmellata e pasta di fagioli rossi di soja chiamati azuki (anko), gelatina kanten e frutta. Sono dei piccoli capolavori, che necessitano precisione, attenzione e arte. Per saperne di più vi rimando a un blog molto bello dedicato proprio a questi dolcini. Si chiama Wagashi stories, e proprio grazie all'autrice Wagashi stories ho scoperto tante cose di cui non avevo la minima idea. Come le creazioni delle pasticcerie Minamoto Kitchoan e Toraya, di cui vi lascio qualche foto. Giudicate voi stessi, e poi ditemi se, dopo ciò che vi ho detto, non vi viene voglia di correre a gustarvi Arietty.

Macchamochi da Kitchoan
Hakutohoshigure da Kitchoan
Yasaka da Toraya

Kankoubai da Toraya

Vi lascio con il trailer del film. Sayonara.



martedì 18 ottobre 2011

Piovono polpette... di melanzane!


Questa sarà più o meno la faccia che farete quando assaggerete queste polpettine. Lui è Flint Lockwood, protagonista di Piovono Polpette, film di animazione del 2009 di cui vi parlerò tra poco.
Le polpette in questione invece sono davvero buone e anche facili. Sono a base di melanzane e non hanno nulla da invidiare alle classiche di carne: le ho composte a sentimento, per cui perdonate se le dosi non sono molto precise. Ah, vi vedo, voi che come me siete sempre lì a contare le calorie. Per una volta potete pure concedervelo un frittino... magari le fate nel weekend, senza esagerare nelle quantità. Anche se vi assicuro che farete fatica a non divorarle una dietro l'altra. (perdonate le foto, era buio e non ho potuto far di meglio).




Polpettine di melanzane 
Dosi per circa 20 polpettine
1 melanzana
120 gr di ricotta
1 fetta di mortadella
prezzemolo qb
pangrattato qb
sale
olio evo
olio di arachidi per friggere

Tagliare a dadini la melanzana e cuocerla in una padella antiaderente con poco olio e sale. Quando la melanzana sarà cotta, lasciatela scolare e intiepidire in uno scolapasta, per circa 15 minuti. Versate i dadini in una terrina, aggiungete la ricotta e mescolate, unite il prezzemolo finemente tritato, la mortadella tritata e pangrattato fino ad ottenere una consistenza che riusciate a manipolare con le mani. Formate delle polpettine, passatele nel pangrattato. Scaldate l'olio e, quando sarà ben caldo, friggete le polpettine su entrambi i lati finché saranno dorate. Scolatele sulla carta assorbente, salate e portate in tavola, accompagnando con quel che vi va! Io ho preparato dei semplici broccoli a vapore e degli involtini di petto di pollo ripieni con un pezzetto di mortadella e un dadino di pecorino, saltati in padella con pochissimo olio e un po' di rosmarino (semplici e sempre boni gli involtini!). 



Torniamo al film! Il protagonista, Flint, vive in un paesino la cui economia si fonda sulla pesca di sardine e lascia poco spazio ai sogni e alla creatività. Invece lui fa l'inventore e per questo è considerato un freak, uno svitato buono a nulla. Tutti lo snobbano fino a che, a causa di un incidente, manda in orbita la sua ultima creatura, una macchina che trasforma l'acqua in cibo e che comincerà a far piovere dal cielo polpette, appunto, ma anche gelati, biscotti, spaghetti, polli arrosto e gelatine e tutti scopriranno le gioie dell'abbuffata gratis. Flint diventerà una star... Eppure non tutto andrà per il verso giusto e Flint, insieme alla reporter Sam, dovrà impedire che quello che all'inizio sembrava una giocosa meraviglia si trasformi un pericolo terribile per la comunità supernutrita. Un film carino e giocoso, soprattutto nella parte con il cibo gigante, anche se siamo lontani da i capolavori di ritmo e humor della Disney Pixar. I vostri bambini apprezzeranno! 


sabato 17 settembre 2011

Un cartone e una pastasciutta per i "piccolini"

Ci sono certi prodotti che, dagli scaffali del supermercato, sembrano farti l'occhiolino e dirti "Hey, cosa aspetti? Provami!". Soprattutto se si tratta dell'ultima trovata di un marchio assai conosciuto, onnipresente in tivù grazie a una pianificazione pubblicitaria su tutti i canali. E quindi sono caduta nella trappola del marketing e ho infilato nel carrello un pacco di questa pasta. Che poi non sarei nemmeno in target, perché in teoria è pensata per i bambini, magari inappetenti, che con questi formati piccoli e colorati possono vivere la cena come un gioco. Avrete capito tutti di quale pasta sto parlando, no? Si tratta dei Piccolini, e non devo neanche citare la marca. Ho comprato queste mini pipe che nell'impasto contengono un 25% di verdura (in questo caso purea di carote e pomodoro) e beh, devo dire che mi sono piaciuti un sacco (sarà che sono una bimba dentro?)! Li ho preparati con un sugo semplicissimo di pomodoro e ricotta, quindi davvero adatto anche ai vostri pupi :-) Perdonate la foto, ma era sera e non sono riuscita a fare di meglio.



Mini pipe con pomodoro e ricotta
Dosi per 4 persone:
320 gr di Mini pipe al pomodoro e carota
1 quarto di cipolla rossa
pomodorini ciliegia q.b.
200 gr di ricotta
4-5 foglie di basilico
sale

Stufate la cipolla sminuzzata con poco olio e un po' d'acqua. Aggiungete i pomodorini tagliati a metà e fate cuocere a fuoco vivo per qualche minuti, condendo con sale e foglie di basilico. Per ultima unite la ricotta e fate amalgamare per un paio di minuti. Nel frattempo lessate in acqua salata la pasta per 5 minuti. Scolate, saltate in padella con il sugo e servite.

Visto che abbiamo parlato di Piccolini, vi segnalo alcuni film per bambini che sono usciti o in uscita in questo periodo: per un pomeriggio da passare al cinema con loro!




Chi non ricorda i Puffi? Intere generazioni sono cresciute con le avventure di Puffetta, Brontolone, Quattrocchi, Forzuto e Grande Puffo. Adesso i piccoli omini blu diventano protagonisti di un film, grazie alla computer grafica. E attraverso un portale magico, finiscono a New York per sfuggire a Gargamella. Uscito al cinema ieri, è pensato per bambini fino ai 10 anni. (trailer)




Tornano le avventure del panda gigante -e un po' imbranato- prestato alle arti marziali. Stavolta il nemico si chiama Shen, figlio dei reggenti cacciato dal palazzo reale per aver voluto trasformare l'uso della polvere pirica dei fuochi d'artificio in quello della polvere da sparo dei cannoni. Cercherà di annientare i panda perché una vecchia indovina ha previsto la sua sconfitta per mano di uno di loro. Tanti combattimenti e ritmi serratissimi! (trailer)



Ringrazio Anakin della segnalazione: mi ha ricordato che il 14 ottobre sarà nei cinema l'ultima fatica animata dello Studio Ghibli di Miyazaki. La regia stavolta è di Hiromasa Yonebayashi, uno dei disegnatori storici del team del maestro. Il film è tratto da una serie di racconti fantasy per ragazzi, The Borrowers, di Mary Norton. Miyazaki ha adattato la storia alla Tokyo dei giorni nostri: Arrietty è una ragazza di 14 anni piccolissima, di circa 10 cm, che vive con la sua famiglia sotto il pavimento di una casa nella campagna fuori Tokyo. Questi esserini vivono di ciò che prendono "in prestito" dagli umani: scarti di cibo, oggetti abbandonati . Quando Arrietty viene vista dal coetaneo Sho, dopo l'iniziale diffidenza, tra i due scatta la simpatia e una meravigliosa quanto difficile amicizia. (trailer)

domenica 5 giugno 2011

Una torta di ciliegie per un tè... delle Meraviglie!


Un buon non compleanno a tutti voi! Ricordate questa fantastica scena di Alice nel paese delle meraviglie? E' sempre stata una delle mie preferite... Il Cappellaio Matto, il Leprotto bisestile, il ghiro nella teiera, il rito del ... rivisitato a modo loro! Come momento di gioia canterina e pura follia... Altro tè? Ok ma... soltanto mezza tazza! 


Al momento del té è dedicato il contest di un blog molto bello che ho scoperto da poco, La ciliegia sulla torta di Tuki. Il contest scade oggi alle 24 e io, incredibilmente, sono riuscita a preparare una ricetta per partecipare, anche se sul filo del rasoio. 
Cos'è per me l'ora del tè? Un momento di totale relax, una piccola rivincita da prendermi nell'arco della giornata, un attimo da gustare con qualcosa di dolce per coccolarsi. Non è meraviglioso, dopo una giornata di lavoro (magari anche piovosa...) tornare a casa, accendere la kettle e versare acqua fumante nella tazza preferita, sopra un'aromatica bustina di té, magari Earl Grey (che adoro)? Ancora meglio se insieme al tè si riesce a fare una piccola merenda...  biscotti, muffin... una fetta di torta
Questa, per esempio, che è una torta di stagione perché a base di ciliegie: ma potete usare la base e aggiungere la frutta che più preferite: pesche, albicocche, mele, ananas! L'ho preparata per il compleanno della mia sorellina più piccola e ce la siamo pappata oggi (piccolo strappo alla mia dieta). Mi spiace per le foto, che sono abbastanza terribili, ma la torta, vi assicuro, era buona: soffice, umida, fruttata ;-)


Torta alle ciliegie
1 cucchiaino di lievito per dolci (io non l'ho messo avendo usato farina lievitante)
70 gr di farina di mandorle
150 gr di zucchero di canna
100 ml di latte
70 gr di burro
2 uova 
300 gr di ciliegie (pesate con il nocciolo)

Lavate e denocciolate le ciliegie. Sbattete le uova con lo zucchero fino a formare un composto spumoso e poi aggiungete il burro fuso (raffreddato) e il latte. A parte setacciare la farina con il lievito e la farina di mandorle e unire il tutto agli ingredienti liquidi, mescolando fino a creare un composto omogeneo. Imburrare una teglia per torte, versare l'impasto e poi unire le ciliegie sulla superficie. Infornate a 180 gradi per 30-40 minuti. Una volta raffreddata, è tempo di gustarsela con il vostro tè preferito!

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