Il nome di Osamu Dezaki probabilmente non vi dice nulla. Non diceva nulla neanche a me, fino a ieri, quando è stata comunicata la notizia della sua morte. Ma voglio ricordarlo e ringraziarlo, idealmente, perché era un disegnatore e regista di anime giapponese e non uno qualsiasi, ma un grande. I suoi lavori hanno accompagnato la mia infanzia e i miei pomeriggi domestici, toccandomi profondamente. Sto parlando di cartoni come Lady Oscar, quello che in assoluto ho più amato nella vita, Dolce Remy, Lupin III, Kimba il leone bianco, Jenny la tennista. Avventure meravigliose e grandi drammi, sullo sfondo di una morale tutta nipponica fatta di abnegazione, amore totale e sacrificio, ma anche di rivalità e cattiverie.
I personaggi principali del cartone |
Un frame della sigla storica cantata dai Cavalieri del re (1982) |
Lady Oscar era il mio cartone preferito per molti motivi. Primo, era una storia diversa da tutte le altre, ispirata persino a fatti storici della Rivoluzione francese. Trattava argomenti delicati e drammi veri, e io mi sentivo lusingata da questo approccio "serio " che non mi trattava da decerebrata in quanto bambina. Secondo, c'erano i disegni. Stupendi, meravigliosi: riempivo intere risme di fogli F4 copiando gli abiti sontuosi indossati da Maria Antonietta, traboccanti di fiocchi, balze, pizzi, merletti e ricami, e le acconciature - o meglio impalcature- boccolose o gli occhi scintillanti delle damine di Versailles.
Terzo, non vedevo l'ora che Oscar si ribellasse e gettasse via quella maledetta uniforme per vivere, finalmente, da donna; intuivo che sotto la dura scorza di donna soldato era tormentata: contenta di non doversi incorsettare e incipriare la faccia, felice di saper infilzare omoni giganti con il suo fioretto e di avere un ruolo riconosciuto nella società, ma pur sempre intrappolata in un'identità distorta che le avevano cucito addosso. Forse questo concetto, allora, non lo capivo proprio benissimo, ma quel personaggio mi affascinava e provavo una forte empatia per lei. E non vedevo l'ora che ricambiasse l'amore del mitico Andrè. Esiste forse una ex bambina che allora non fosse perdutamente innamorata di quella figura leale, dolce e gentile, oltre che prestante? Se esiste la devo ancora conoscere (e se si nasconde tra voi, beh, farebbe meglio a non confessarlo in questa sede! ;-).
Il mitico Andrè |
Maria Antonietta |
Insomma per tutti questi motivi, nonché per il finale drammatico della vicenda, Lady Oscar è il cartone animato più intenso che abbia mai seguito. Me lo gustavo sul divano, accanto al calorifero nel soggiorno, insieme all'agognata merenda (= il momento più dolce della giornata, per me). Tè con qualche biscotto, oppure una merendina industriale (ma una volta ogni tanto, che se no ingrassavo), o un po' di latte con il Nesquik, uno yogurt, o ancora, una volta ogni tanto, la torta della mamma. Pastine di mele o torta all'arancia oppure una una margherita. Sempre leggere, vedi motivo di cui sopra. :)
E così, vi lascio anche io con un dolce leggero, perfetto per la merenda (o la colazione). Sto parlando del banana bread, dolce di origine americana che è anche un ottimo modo per liberarsi delle banane nella fase "leopardo", quando diventano maculate e dolci da far venire il diabete solo ad annusarle!
Con queste dosi io ho preparato 9 muffin nello stampo di silicone della linea Lillotte di Pedrini e una piccola torta a stella sempre Pedrini, altrimenti potete riempirci un regolare stampo da plum cake. Ebbene sì, ci ho riprovato con il silicone dopo il fallimento dell'altra volta. Stavolta è riuscito tutto, ho anche sformato i dolci senza fatica. Ma il silicone, devo dirla tutta, is not my favourite. Voglio provarlo come stampo per i dolci freddi, però!
Banana bread muffin & cake
250 gr di farina
150 gr di zucchero
2 uova
1 cucchiaino di lievito
1 cucchiaino di bicarbonato
1 cucchiaino di cannella
mezzo bicchiere olio di arachidi
un bicchiere di latte
4 banane mature
gocce di cioccolato qb
cioccolato fondente qb (io Venchi)
Schiacciare le banane con una forchetta e metterle in una grossa terrina. Unire le uova sbattute, l'olio e il latte. Aggiungere la farina setacciata con il lievito e il bicarbonato e lo zucchero. Mescolare bene, aggiungere la cannella. A questo punto potete aggiungere le gocce di cioccolato, se vi vanno (le consiglio). Io ho riempito lo stampo dei muffin lasciandoli lisci, per poi infilare nel centro mezzo quadretto di cioccolato fondente. Ho aggiunto invece le gocce all'impasto rimanente. Versare gli impasti negli stampi. Cuocere a 180 gradi per circa mezz'ora i muffin e successivamente altri 30 minuti la tortina. Buona merenda, con il vostro cartone preferito.. a proposito.. Qual è??