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sabato 18 aprile 2020

Unorthodox: la serie del momento e la Challah ebraica


Chiunque l'abbia vista, è rimasto stregato, me compresa: Unorthodox è una miniserie di Netflix in quattro episodi che ti sconvolge e ti conquista per la grande potenza emotiva, scaraventandoti dentro la sconosciuta realtà degli ebrei della comunità chassidica, un universo chiuso dalle regole inimaginabili per noi cittadini del mondo libero nel 2020. Eppure...

domenica 5 aprile 2020

Pizza fatta in casa con impasto Bonci: ricetta passo passo

Pizza con impasto Bonci 24 h ore di lievitazione

Non ho scritto nulla durante questa quarantena: intendo sul blog, ma non solo. E' come se l'ispirazione si fosse prosciugata, faccio fatica a concentrarmi. Ho letto che in tanti stanno soffrendo di questa sensazione, è uno spaesamento che non consente di focalizzarsi. Quindi, piuttosto, preferisco fare. Dolci e pizza sono tra le cose che mi piace di più preparare in cucina, e così ho deciso di sperimentare l'impasto Bonci con la lievitazione di 24 ore.
Lo volevo provare da tanto, ma poi non avevo mai tempo o voglia di pensare alla preparazione della pizza in anticipo come richiede questa ricetta. Che però, al netto della necessità di ricordarsene il giorno prima, semplifica davvero tanto la fase dell'impasto e garantisce un risultato davvero ottimo. Credo proprio che non lo abbandonerò più! L'ho pubblicata su Instagram e mi avete chiesto la ricetta, perciò eccola qua!

lunedì 6 gennaio 2020

Cinnamon Roll: un dolce profumato per cominciare l'anno!



L'Epifania tutte le feste porta via! E allora cosa c'è di meglio per consolarsi che dei profumatissimi e cannellosi Cinnamon Roll? 
Io trovo buonissimi questi dolcetti fatti di pan brioche ripieno di burro e cannella, forse perché adoro quest'ultima! Mi trasportano subito nel lato bello dell'inverno: tè caldo, divano, copertina, una serie tv e un dolcetto da divorare insieme! :-D
Di seguito trovate la ricetta passo passo dei Cinnamon Roll per concludere in bellezza le vacanze natalizie e iniziare l'anno con sprint!

martedì 9 ottobre 2018

Brioche leggere di Holly Golightly (Colazione da Tiffany)


"Io vado pazza per Tiffany: specie in quei giorni in cui mi prendono le paturnie".
"Vuol dire quando è triste?"
"No... Uno è triste perché si accorge che sta ingrassando, o perché piove. Ma è diverso. No, le paturnie sono orribili: è come un'improvvisa paura di non si sa che. È mai capitato a Lei?
(...) 
In quel silenzio, quell’aria solenne, non può capitarti niente di brutto. Se trovassi un posto a questo mondo che mi fa sentire come mi fa sentire Tiffany… comprerei i mobili e darei un nome al gatto”.
Per parlare di questo film non posso che iniziare affidandomi alle eloquenti parole della protagonista, la giovane Holly Golightly: così descrive il suo posto preferito nella città di New York, Tiffany: la gioielleria che, con la pace e la bellezza del suo lusso, le fanno ritrovare la calma e il buonumore.

martedì 8 gennaio 2013

Panettone gastronomico, antipasto ...astronomico



Avete finito di mangiare? Io sì.. almeno credo.. Da ieri sto cercando di darmi una regolata.. cose leggere, verdura, frutta e niente dolci. Ma prima di affogare in un mare di dispiacere per mancanza di serotonina vi lascio la ricetta del panettone gastronomico. Mica pizza e fichi. Quello che se lo comprate dal panettiere vi costa più di 10 euro e in pasticceria o in gastronomia già farcito.. non lo voglio nemmeno sapere.
Farlo è semplice. Orsù dunque, al prossimo cenone di Capodanno (o perché no, settimana prossima se avete la fortuna di avere il fisico a-la-Kate Moss) fatelo voi. Ecco gli ingredienti!

Panettone gastronomico (per 8-10 persone)

250 grammi di farina forte (Manitoba)
250 grammi di farina 00
15 grammi di lievito di birra fresco
1 cucchiaio colmo di zucchero
250 grammi di latte parzialmente scremato
100 ml di acqua
2 uova
100 grammi di burro
10 grammi di sale
+ 1 uovo per spennellare
+ 10 gr di burro per la cupola

Scaldare leggermente il latte con l'acqua e togliere il burro dal frigo. Nella ciotola della planetaria sciogliere il lievito in poco latte con un cucchiaio di zucchero, unire le uova sbattute e una prima parte di farina, amalgamare a bassa velocità. Aggiungere i restanti liquidi e la farina setacciata. Impastare bene per circa 5 minuti a velocità due (nel kitchen aid) e poi concludere con un minuto a velocità 4. A questo punto l'impasto sarà ben incordato. Aggiungere il burro a pezzetti, gradualmente, unendo il successivo solo dopo che il pezzo precedente è stato assorbito. Aggiungere il sale e amalgamare ancora. Dopo una decina di minuti l'impasto sarà pronto. Lasciare nella ciotola a lievitare in un posto tiepido e asciutto.
Dopo circa tre ore, sgonfiare delicatamente l'impasto (che sarà come nella prima foto sotto) e impastarlo su una spianatoia con poca farina. Effettuare due o tre pieghe all'impasto e poi questo movimento che (ho scoperto) si chiama pirlatura e consente di raccogliere l'impasto in una palla perfetta senza molta fatica. Mettere il panettone nello stampo, coperto, a lievitare nuovamente.
Dopo un paio d'ore l'impasto sarà come questo che vedete nella terza immagine del collage.


Una volta lievitato, spennellate un po' di uovo sbattuto suulla cupola del panettone e operate delicatamente una incisione a croce al centro, dove posizionerete un cubetto di burro. E' ora di cuocere il panettone: dritto in forno preriscaldato a 180 gradi, per circa 50 minuti. Il risultato lo vedete nella quarta foto sopra!
L'ho conservato nella carta di un altro panettone, il giorno dopo l'ho tagliato (questo l'ha fatto mio padre, veramente.. non è tanto semplice affettare bene gli strati) ricavando 10 fette. Era bello morbido, profumato ma non pesante, adattissimo alla farcitura.
Abbiamo guarnito con strati di maionese e salmone affumicato, salsa tonnata (maionese, tonno e capperi frullati) e mascarpone con patè di olive. Mi raccomando, non si farciscono tutti gli strati ma si fa uno strato farcito, uno liscio a coprire, un altro liscio che costituisce da base per lo strato successivo.. e via dicendo. Sembra banale, ma mi è capitato di andare decisa su un panettone e tirare su una sfilza di dieci strati alta come un grattacielo perché era stato farcito su tutti i livelli... ingestibile! Quando prendete un pezzetto deve essere un piccolo sandwich, insomma: lo vedete qui sotto nelle foto dove lo sto farcendo (con mani unte, eh eh eh)



Ovviamente potete farcirlo come più vi piace: gamberetti e salsa rosa, uova di lompo e burro, ma anche crema di prosciutto e ricotta (o altri formaggi morbidi), verdure e caprino, crudo e maionese e via dicendo. Chi più ne ha più ne metta. Una volta iniziato sarà difficile smettere di mangiarlo perché, come le ciliegie, un pezzetto tira l'altro (ma è un po' più deleterio delle ciliegie!). Oggi niente film.. sono di fretta.. godetevi il panettone! :-)


lunedì 24 dicembre 2012

Il Panettone: la ricetta per un Natale perfetto



Stamattina ho tagliato con grande soddisfazione il mio primo panettone! Già da un po' di tempo avevo in mente di cimentarmi con questo dolce meraviglioso che rappresenta più di ogni altro il Natale e quest'anno ho deciso di provarci. Avvertenze per chi avesse voglia di fare lo stesso? Necessari degli ingredienti di ottima qualità, una planetaria, pazienza e tanto ammore!
Bando alle ciance, che domani è Natale, e quindi vi lascio la serata libera per i vostri cenoni e/o visioni collettive dei vostri migliori film natalizi di sempre. Dopo ci torniamo, intanto eccovi LA RICETTA! 
La ricetta è presa da Gennarino, la trovate a questo link  , integrata con alcuni dettagli tecnici che ho ricavato qua e là in rete, in particolare dai consigli di Adriano di Profumo di lievito. Questo è panettone con il lievito di birra, dato non sono una coltivatrice di lievito madre all'occorrenza vado di panetti a go go :-)
Insomma rispetto alla ricetta originale troverete le mie osservazioni.
Queste dosi (doppie rispetto all'originale) basteranno per 2 panettoni da un chilo oppure per 1 panettone da un chilo e due da mezzo chilo. Come vi dicevo, è una preparazione lunga, perciò armatevi di tanta pazienza. La farina che vi servirà è quella forte, va bene la Manitoba del supermercato. 


Panettone con lievito di birra
Dosi: per due panettoni da 1 kg

1 IMPASTO
Ingredienti:
16 grammi di lievito di birra
150 grammi di farina
80 grammi di acqua (io anche 100)

Sciogliere il lievito in acqua tiepida, aggiungere la farina, impastare velocemente e lasciare lievitare per almeno un'ora e comunque fino al raddoppio del volume. Avremo così ottenuto la BIGA. Io ho iniziato la lavorazione il sabato dopo pranzo, verso le 14e30. Alle quattro la biga era pronta.

2 IMPASTO
Ingredienti:
Biga
300 grammi di farina
9 grammi di lievito (nella ricetta originale: 3; io ho finito il panetto)
70 grammi di zucchero
2 uova intere
80 grammi di burro ammorbidito a temperatura ambiente

Nella planetaria con gancio per lievitati impastare (a velocità prima bassa e poi media) la biga con il rimanente lievito, sciolto in poca acqua. Aggiungere quindi la farina e poi le uova, una per volta: attendere il completo assorbimento del primo uovo prima di aggiungere il secondo. Quando l'impasto sarà ben omogeneo, aggiungere lo zucchero e continuare a impastare per qualche minuto. A zucchero assorbito, aggiungere il burro ammorbidito a pezzetti, un po' alla volta, in modo da lasciare il tempo all'impasto di assorbirlo gradualmente. Quando l'impasto sarà ben incordato e si staccherà dalla ciotola, sarà pronto per il secondo riposo e lievitazione. Lasciate lievitare in luogo caldo e asciutto per un paio d'ore e comunque fino al raddoppio.

3 IMPASTO
Ingredienti:
Secondo impasto
600 grammi di farina 
240 grammi di zucchero 
2 pizzichi di sale
4 uova intere
4 tuorli 
16 grammi di miele 
230 grammi di burro
300 grammi di uvetta
230 grammi di cedro e arancia canditi a pezzetti
1 bacca di vaniglia
scorza di due limoni e un arancio

L'uvetta va messa a bagno in rum e acqua tiepida. Se dovete lavorare l'impasto in una planetaria domestica, con capienza 500-700 grammi di impasto, dovrete fare come me, ovvero dividere il secondo impasto e tutti gli ingredienti in due e procedere alla creazione del terzo e ultimo impasto in due fasi. 
Prendere la prima metà del secondo impasto e impastarla nella planetaria con farina, miele e uova. Sempre un po' alla volta: un uovo, un po' di farina, uovo, farina e via via fino a che non avrete finito gli ingredienti e l'impasto sarà bello asciutto. A questo punto unite, un po' alla volta, lo zucchero e il sale. Una volta ben assorbito lo zucchero, procedete con il burro ammorbidito, sempre  gradatamente. Infine aggiungete gli aromi, continuando a impastare: unite i semi della bacca di vaniglia, la scorza grattugiata di limone e arancia (bio, mi raccomando), i canditi e infine le uvette ben strizzate. Lasciate incordare.
Procedete allo stesso modo con l'altra metà di secondo impasto e relativi ingredienti. Mettete a riposare l'impasto. Per quanto mi riguarda, a questo punto erano tipo le nove di sera, e poiché non avrei potuto concludere la lavorazione di notte, ho diviso l'impasto in tre ciotole e ho messo tutto in frigo coperto da pellicola trasparente. Il riposo in frigo infatti è indicato, migliora la struttura dell'impasto e lascia il tempo agli ingredienti di amalgamarsi bene. 

LA MATTINA DOPO
Ho tolto i panettoni dal frigo e ho aspettato un paio d'ore perché l'impasto tornasse a temperatura ambiente. Ho messo l'impasto nelle forme (io una da 1 kg, 2 da mezzo chilo e poi avevo un avanzino che ho messo in un impasto a cerniera -non avevo altri pirottini piccoli-, avrei potuto stare più abbondante in realtà, ma l'ho scoperto dopo, temevo si gonfiassero troppo), ho operato un taglio a croce al centro della cupola e ho lasciato lievitare. L'impasto deve raggiungere il livello degli stampi di carta, ci vorranno almeno tre ore, io in realtà li ho lasciati di più. 

COTTURA
Inserire un pezzo di burro nel centro della cupola. Cuocere i panettoni a 180 gradi per circa 50- 60 minuti a seconda della dimensione. Io ho cotto il grande da solo per quasi un'ora, i piccoli insieme per poco più di 50 minuti. Estraete dal forno e mettete a raffreddare a testa in giù: io li ho "infilzati" sul fondo con degli stecchini per spiedini e messi sospesi tra due sedie (spero di essermi spiegata.. se non è chiaro chiedetemi pure). Quando saranno freddi infilate in un sacchetto trasparente alimentare e chiudete ermeticamente. Consumate quando volete.. anche subito.. è delizioso!!




Con questa ricetta il Natale è assicurato. Ma se vi servisse un rinforzino ricordate che potete accendere la tivù (la programmazione di questi tempi è la stessa ogni anno!!) o il dvd di: 

Una poltrona per due (in onda proprio ora, 24.12, su Italia1)


L'amore non va in vacanza


La fabbrica di cioccolato


Piccole Donne


Insonnia d'amore



... e molti altri titoli che potete vedere qui, nel post natalizio dell'anno scorso, abbinato allo Stollen, altro dolce veramente super e da provare (che ho rifatto anche quest'anno)

Buon Natale a tutti voi amici di blog o lettori di passaggio che siete capitati qui per caso: auguri!

giovedì 20 settembre 2012

...Qu'ils mangent de la brioche!

"Se non hanno pane, che mangino brioche!" Questa frase, famosa quanto falsa, è stata attribuita alla regina Maria Antonietta di Francia, che avrebbe così commentato la notizia dei tumulti scaturiti tra il popolo affamato. In realtà si tratta di una leggenda metropolitana fatta circolare da alcuni detrattori della regina, tra cui lo scrittore Jean Jacques Rousseau. 
Anche Sofia Coppola, nella sua personalissima versione della vita della principessa che è Marie Antoinette, ci tiene a sfatare questo mito e fa dire a Kirsten Dunst di non aver mai affermato una cosa del genere. 



Una cosa, però, è sicura: il profumo fragrante e delicato di una brioche appena sfornata, è qualcosa a cui è davvero difficile resistere. E anche la sovrana francese, per sopportare la noia della vita di corte, amava coccolarsi con dolci, dolcetti e, ovviamente, brioche.



Oggi vi voglio proporre non il classico cornetto, ma una brioche con lievito di birra, una versione che ho letto da Cranberry e che mi ha subito conquistato: sono brioche intrecciate, ideali  per la prima colazione. Facili facili, anche se a vederle potrebbe sembrare il contrario. Ma con le foto passo passo, non potete sbagliare! Vi lascio di seguito la sua ricetta. 




Ingredienti
12, 5 gr di lievito di birra (mezzo cubetto)
500 g di farina (250 manitoba, 250 farina 00)
100 g di zucchero semolato
2 uova
125 gr di burro (io ne ho usato 90 gr)
150 ml di latte
1 pizzico di sale ( 5 g)
buccia grattugiata di limone

Per spennellare
albume d’uovo
granella di zucchero

Nella planetaria sciogliete il lievito di birra nel latte appena tiepido. Aggiungete le farine setacciate, lo zucchero e la buccia di limone grattugiata. Azionate e lasciate impastare a bassa velocità per un paio di minuti. Aggiungete poi un uovo alla volta, aspettando che il primo sia ben assorbito prima di mettere il secondo. Unire il burro a piccoli pezzi, aspettando l'assorbimento prima di aggiungerne altro. Lasciate incordare l’impasto fino a quando non si stacca dalle pareti della ciotola. Quando l’impasto è incordato toglietelo dalla ciotola, formate una palla e lasciatelo lievitare in luogo caldo per circa due ore e mezza, fin quando non raddoppia di volume. Passato il tempo di lievitazione riprendete l’impasto e su dividetelo in piccole palline da circa 70 g l’una e stendetele in rotolini. E ora, l'intreccio!

1) Prendete un'estremità del filoncino e fate un cerchio fino ad un terzo della lunghezza. 


2) Attorcigliate l'altro capo intorno al cerchio, portando l'estremità destra del rotolino verso l'interno.



3) Proseguite attorcigliando la pasta attorno al buco (riuscirete a fare uno-due giri ancora).



4) Et voilà. Le briochine sono attorcigliate (alcune più, altre meno bene!). A me sono uscite circa una dozzina di brioche. Lasciatele riposare un'altra mezz'ora e al momento di infornarle spennellatele con dell'albume d'uovo.


5) Aggiungete la granella di zucchero. Io ho messo anche un po' di zucchero a velo stemperato in acqua per fare una piccola glassa. 


6) Infornate a 180 gradi per circa 15-20 minuti, finché non saranno dorate in superficie. Lasciate raffreddare, se riuscite, e poi.. addentate la fragranza!



Ai cinefili all'ascolto, ovviamente consiglio di recuperare la versione coppoliana della storia di Maria Antonietta. E' piena zeppa di errori storici, distorsioni di personaggi reali, tocchi di colori improbabili... ma è davvero una festa per gli occhi, con vestiti da favola, scarpette gioiello, pettinature a impalcatura e sullo sfondo la -oggettivamente meravigliosa- reggia di Versailles. Ed è anche una gioia per le orecchie, con una colonna sonora rock da urlo, totalmente fuori contesto ma proprio per questo modernissima e perfetta. E poi ci mostra il lato umano di  Marie Antoinette, raccontandocela non come una regina supponente e snob, ma semplicemente come una fragile, malinconica, un po' ingenua, semplice, ragazza.


lunedì 9 aprile 2012

Vola colomba bianca vola...



..diglielo tu, che tornerò.... Era una vecchia canzone di Claudio Villa, che mia nonna Amelia canticchiava spesso. Mi è venuta in mente mentre mi cimentavo per la prima volta nella preparazione del dolce pasquale per eccellenza.. la colomba! 
La premessa è che l'ho fatta con il lievito di birra, perciò puristi del lievito madre potete abbandonare queste pagine... Il risultato è un dolce molto molto soffice, buono, simile a un aromatico pan brioche (ma più burroso) più che alla colomba industriale che mangiamo di solito. Questo forse proprio a causa della diversa modalità di lievitazione. Poi ho fatto un errore: non ricordavo che la ricetta prevedesse il miele. A casa avevo solo quello di castagno e ne ho messo due cucchiai, solo due, stando un po' scarsina rispetto ai 50 gr previsti, sapendo che il miele di castagno ha un gusto amarognolo e deciso. Beh, non ci crederete ma il sapore di quei due cucchiai di miele ha connotato tantissimo un impasto fatto con oltre mezzo chilo di farina! Shame on me. 
In realtà il dolce è buono anche così, solo che ha un aroma che copre quello dei canditi, delle scorzette di arancia e limone e la glassa mandorlata :-) indi la prossima volta farò attenzione a utilizzare miele d'acacia, il più neutro possibile!
La ricetta che ho usato è quella di Giallozafferano, a cui vi rimando con questo link, dove troverete anche gli step delle cinque lievitazioni (eh sì, questo dolce necessita di tempo e pazienza)!


Dalle foto inoltre noterete la forma un po' approssimativa della colomba... perché non ho trovato lo stampo e quindi ho "modellato" uno stampo usa e getta in alluminio per ospitarla. 
Altra piccola annotazione, ho seguito le indicazioni di cottura della ricetta, ma la glassa si è colorita un po' troppo, pur avendo coperto il dolce con l'alluminio dopo un quarto d'ora -vedevo che in alcuni punti si stava già bruciacchiando!- e i casi sono due: o il mio forno è più potente oppure la glassa nelle dosi indicate dalla ricetta non è sufficiente e ce ne vuole un po' di più per fare uno strato più spesso.
Qua invece trovate la mia pastiera, fatta con la stessa ricetta dell'anno scorso, :-)


Buona Pasqua e lunedì dell'angelo, rigorosamente in ritardo, a tutti voi!

Chi ben comincia... il mio parere sui film visti tra fine e inzio anno

Il tempo per scrivere dei film che guardo scarseggia sempre, così ho deciso di fare un post riepilogativo dei tioli visti nell'ultimo p...