martedì 9 ottobre 2018

Brioche leggere di Holly Golightly (Colazione da Tiffany)


"Io vado pazza per Tiffany: specie in quei giorni in cui mi prendono le paturnie".
"Vuol dire quando è triste?"
"No... Uno è triste perché si accorge che sta ingrassando, o perché piove. Ma è diverso. No, le paturnie sono orribili: è come un'improvvisa paura di non si sa che. È mai capitato a Lei?
(...) 
In quel silenzio, quell’aria solenne, non può capitarti niente di brutto. Se trovassi un posto a questo mondo che mi fa sentire come mi fa sentire Tiffany… comprerei i mobili e darei un nome al gatto”.
Per parlare di questo film non posso che iniziare affidandomi alle eloquenti parole della protagonista, la giovane Holly Golightly: così descrive il suo posto preferito nella città di New York, Tiffany: la gioielleria che, con la pace e la bellezza del suo lusso, le fanno ritrovare la calma e il buonumore.
Soprattutto se la visita a Tiffany arriva la mattina, dopo una notte di bagordi, facendo colazione con una buona brioche e un caffè mentre si ammirano le vetrine. Holly (Audrey Hepburn) è una ragazza giovane e bella che si mantiene nella Grande Mela degli anni 50 facendo la modella e la escort d’alto bordo. Grazie al suo “lavoro” conduce una vita mondana e benestante e il suo obiettivo è trovare un uomo facoltoso da sposare, che possa comprarle i meravigliosi gioielli di Tiffany e risolvere per sempre i suoi problemi economici. Per questo è scappata dalla sua vecchia vita e ora è disposta a rinunciare alla ricerca del vero amore a favore di una vita agiata.


Nel palazzo dove vive un giorno arriva Paul (George Peppard), un giovane scrittore belloccio e squattrinato, che si mantiene con qualche lavoretto saltuario ma soprattutto con il contributo di una matura arredatrice di cui è l’amante. Paul e Holly diventano presto amici e forse qualcosa di più, ma le loro visioni del mondo, diametralmente opposte, li fanno scontrare.
Holly vive infatti una vita superficiale e si rifiuta di fare entrare le persone nel suo mondo perché ha paura di essere ferita. Preferisce non affezionarsi a niente e a nessuno, tanto che vive in casa da anni con le sue cose ancora negli scatoloni e si rifiuta di dare un nome al gatto, che a sua detta non le appartiene. Queste scelte sono solo manifestazione di una corazza che Holly ha costruito per proteggersi dal mondo che la spaventa. 


Paul si trova quindi a inseguire l’amore di una ragazza che si professa amante solo della libertà e ha scelto di non legarsi a nessuno, ma che al contrario in nome dell’indipendenza economia è disposta a mollare tutto e seguire in Brasile un milionario, per “sistemarsi” al suo fianco come una ricca signora. 
L’amore di Paul riuscirà però a far comprendere ad Holly che la vera libertà non sta nel fuggire e nell’evitare i legami importanti, e tanto meno a legarsi a qualcuno per interesse, ma nel concedersi a chi ci ama, perché non si è veramente liberi se non appartenendo a qualcuno che ci vuole bene.


Il film di Blake Edwards del 1961 è ispirato all’omonimo romanzo di Truman Capote, dal quale tuttavia differisce sensibilmente nella trama: il libro tratta in modo più ruvido e realistico alcuni temi, come il lavoro di Holly, e ha una conclusione diversa, senza lieto fine; il film invece vira verso la commedia romantica, una scelta fatta per incontrare i favori del pubblico e che vide Capote piuttosto critico verso l’adattamento. Capote avrebbe anche voluto che a interpretare la parte della sua Holly fosse Marilyn Monroe e quando seppe che, invece, la parte era andata alla stella nascente Audrey Hepburn si risentì con la casa di produzione, la Paramount. Il film fu comunque un successo internazionale e lanciò ancora di più la carriera della Hepburn, incoronandola come regina dell’eleganza e della bellezza delicata.

Brioche di Holly Golightly

Che ricetta potrei proporre se non delle brioches, come quelle della colazione di Holly? Non sono certo light, ma non sono neanche croissant di pasta sfoglia: quindi bando ai sensi di colpa e concedetevene una a colazione.. Anche se non la mangiate davanti alla vetrina di Tiffany andrà bene lo stesso!

Brioche leggere di Holly Golightly
Ingredienti per 10-12 cornetti:
12, 5 gr di lievito di birra (mezzo cubetto)
500 grammi di farina (250 manitoba, 250 farina 00)
120 grammi di zucchero semolato
2 uova
130 grammi di burro
150 ml di latte
1 pizzico di sale
buccia grattugiata di limone non trattato. 
Per spennellare: 1 uovo
Per guarnire: zucchero semolato e a velo q.b.

Preparazione: un’ora tra impasto e successiva stesura/creazione dei cornetti
tempo di lievitazione: 2 h e 30
Tempo totale: 3h e 30 circa


  1. In una planetaria o robot da cucina, sciogliete il lievito di birra nel latte appena tiepido. Aggiungete le farine setacciate, lo zucchero e la buccia di limone grattugiata. Azionate l’impastatrice e lasciate  amalgamare a bassa velocità per qualche minuto.
  2. Aggiungete poi un uovo alla volta, aspettando che il primo sia ben assorbito prima di mettere il secondo. Unite il burro a temperatura ambiente e tagliato a piccoli pezzi, aspettando l'assorbimento di un pezzo prima di aggiungere il successivo. Lasciate incordare l’impasto fino a quando non si stacca dalle pareti della ciotola.
  3. Quando l’impasto è incordato, toglietelo dalla ciotola, formate una palla e lascialo lievitare in luogo caldo per circa due ore e mezza, fin quando non raddoppia di volume. Passato il tempo di lievitazione riprendete l’impasto e stendetelo aiutandoti con il mattarello, creando un ovale.
  4. Dividete l’impasto in spicchi usando una rotella per pizza o un coltello liscio e affilato.
  5. Arrotolate gli spicchi di impasto su loro stessi fino alla punta, che deve rimanere sotto, e piegate i due angoli creando un cornetto.
  6. Adagiate i cornetti su una teglia coperta di carta forno. Spennellate le brioche con uovo sbattuto, completate spolverizzando di zucchero semolato.
  7. Cuocete in forno a 180 gradi per circa 15-20 minuti, finché le brioche non saranno dorate in superficie.
  8. Lasciate raffreddare e spolverizzate di zucchero a velo prima servire. Bon appetit!

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