Visualizzazione post con etichetta Crostate. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Crostate. Mostra tutti i post

lunedì 1 febbraio 2016

Un bacio romantico - My blueberry nights con una blueberry pie


L'effetto più bello che mi ha provocato My Blueberry Nights è stato farmi venire voglia di preparare subito una torta di mirtilli tenendo come sottofondo le canzoni di Norah Jones, di notte, in una casa illuminata una luce aranciata e soffusa. Per il resto, si tratta di una pellicola un po' lenta e che promette più di quanto mantiene. Sul ritmo non ci si dovrebbe stupire, dato che l'autore è il cinese Wong Kar Wai. Peccato che, se la lentezza in sue pellicole come In the Mood for love era pura poesia e specchio dell'introspezione e del graduale scoprirsi dei protagonisti, qui l'autore cinese sembra essersi perso per strada lungo il viaggio di Elizabeth, che vuole essere anche e soprattutto emotivo ma che, in verità, risulta poco autentico e formativo agli occhi dello spettatore.

giovedì 12 febbraio 2015

Le uscite al cinema di San Valentino. E una torta romantica al cioccolato



Sabato è San Valentino, la festa dell'amore e degli innamorati. Che abbiate da festeggiare oppure no, c'è una cosa che potete fare tutti. Votarvi al cioccolato. Il cioccolato non vi deluderà mai, ma allieterà il vostro umore, accarezzerà le vostre papille gustative con la sua consistenza vellutata e scioglievole. Quindi amici vi lascio una ricetta che potete preparare per la vostra dolce metà oppure per voi stessi, per premiarvi di essere i tipi e le tipe toste che siete, che se non avete un compagno oggi arriverà certamente domani, e se anche non fosse #sticavoli,  comunque c'è sempre lui, il cioccolato.
La ricetta è quella della crostata con ganache al cioccolato e pistacchi.

sabato 10 maggio 2014

Videoricetta! Crostatine con crema di mascarpone e frutti di bosco per Marie Antoinette


Era pronta da un po', ma non l'avevo ancora condivisa. Poi è stata sdoganata in altri contesti tipo questa presentazione degli occhiali Moverio di Epson e un'ospitata tv di cui vi parlerò a breve, quindi penso che sia proprio arrivato il momento di condividerla con voi.
E' una videoricetta di squisite crostatine di frolla fine, con crema di mascarpone e guarnite con frutti di bosco, ma siccome qui siamo su Cooking Movies, ovviamente la ricetta è ispirata a un film, o meglio ai meravigliosi dolci firmati Pierre Hermé presenti nel film di Sofia Coppola Marie Antoinette.

domenica 1 dicembre 2013

Torta di zucca. It's the Great Pumpkin, Charlie Brown!


La zucca è uno dei cibi di stagione che preferisco. Mi piace farne risotti, minestre e gnocchi e condimenti. Ma non avevo ancora provato a metterla in un dolce, sebbene da tempo volessi sperimentare qualche ricetta. Questa è una crostata morbida e profumata e per la ricetta ringrazio Paolo Quilici. La torta unisce la bontà di una frolla speziata a un ripieno ricco e aromatico grazie a zucca, amaretti e canditi. Curiosi? Eccola!

venerdì 6 settembre 2013

Kiki consegna a domicilio... una torta sbriciolata di ricotta e cioccolato!

L'ultima delle mie disavventure si chiama "lieve disepitelizzazione corneale dell'occhio sinistro". In pratica, mi s'è graffiata la cornea non so come e ora mi tocca mettere un collirio antibiotico e un gel umettante per non sentire punture di spillo nell'angolo esterno del mio occhio sinistro. Va beh, non è niente di grave, non sono diventata Willy l'Orbo fortunatamente, ma con pc e tv in questi giorni devo andarci piano.
Così, mentre il Festival del Cinema di Venezia è ancora shockato dal ritiro di Hayao Miyazaki, ho deciso di parlarvi di uno dei suoi film, visto qualche mese fa: Kiki consegne a domicilio.



Il cartone, arrivato nelle sale italiane con 24 anni di ritardo, racconta la storia di una deliziosa streghetta, Kiki, per la quale giunge il momento di spiccare il volo (in tutti i sensi) e ritagliarsi il proprio spazio nel mondo in una nuova città. Lo farà in un paese di mare dall'architettura squisitamente europea, tra disavventure e amicizie. Si guadagnerà da vivere facendo consegne a bordo della sua scopa volante, in compagnia del suo gatto nero parlante.

domenica 22 luglio 2012

Crostata con composta di frutta mista home made e un doc animalista

Buttare il cibo è una cosa che, come ci hanno insegnato le nostre mamme e ancora di più i nostri nonni, non si fa. Anni fa ero meno sensibile all'argomento: mi rifiutavo di perder tempo a ripulire un frutto ammaccato o un pezzetto di formaggio ammuffito ed ero restia a finire qualcosa di cui non avevo voglia solo perché doveva essere consumato in quanto aperto e/o in scadenza. Oggi sono sicuramente più brava, ma ammetto che mi capita ancora di ritrovare in fondo al cassetto del frigo una pallina ammuffita che un tempo era un limone, una testa di aglio rattrappita o ancora avanzi vari abbandonati nei tupperware. Più spesso faccio dei raid in cui racimolo verdure allo stadio "o mi cucini ora o mai più". Ma se le zucchine o le melanzane un po' fiappe, una volta pulite e spadellate, fanno la loro figura, per la frutta la questione è più complicata. 


Di frutta se ne intendeva parecchio Cezanne....
Metti che hai comprato un cestino di albicocche che cominciano a bacarsi praticamente tutte insieme: hai voglia a togliere il pezzetto bacato e a mangiarle lo stesso. Il problema si moltiplica se hai in frigo frutta diversa, tutta matura e oltre. Oggi ho provato perciò a fare una composta (che sarebbe come la confettura, ma con meno zucchero) di frutta mista e devo dire che mi è piaciuta molto! L'ho utilizzata per una crostata, preparata con la frolla che ho fatto ancora usando la ricotta (sì, come l'altra volta.. adesso m'è preso il trip e mi sa che la rivedrete spesso così) e, sempre per la serie non si butta via niente, una parte di farina di grano saraceno mescolata con quella 00: ho lì un bel sacchettino che, pian piano, sto cercando di smaltire. Torta fatta e spazzolata in men che non si dica: è irresistibile! Provatela anche voi.

Crostata con frolla alla ricotta e grano saraceno con composta di frutta mista


Per la composta 

1 mela golden
2 pesche noci
5 prugne rosse
7-8 albicocche (circa 700 gr di frutta totale)
succo di mezzo limone
120 grammi di zucchero semolato

Sbucciate e tagliate a tocchetti la frutta. Mettetela in un pentolino con lo zucchero e il succo di mezzo limone. Cuocete a fuoco lento per circa 30-40 minuti. Frullate velocemente con il minipimer: otterrete un composto omogeneo e denso. Se preferite i pezzettoni, potete non fare questo passaggio, ma utilizzando frutta diversa dovrete avere l'accortezza di tener conto della consistenza della diversa frutta nella preparazione. Mentre albicocche, pesche e prugne si sfaldano facilmente, le mele ci mettono più tempo; consiglio quindi, se avete intenzione di non frullare, di grattugiare la mela. La mela serve, oltre che per la sua bontà, come gelificante, in quanto contiene molta pectina. Potete così evitare di mettere tanto zucchero (come vedete qui la proporzione è decisamente inferiore a quello della classica confettura, la cui regola è zucchero = metà della frutta). Chiaramente, la consistenza sarà simile a una purea e non a una marmellata. Lasciate raffreddare.

Per la frolla
75 grammi di burro
100 grammi di ricotta
170 grammi di zucchero
2 tuorli
320 grammi di farina 00
80 grammi di farina di grano saraceno
1 cucchiaino di lievito

Lavorate nella planetaria il burro con lo zucchero, aggiungete la ricotta e i tuorli d'uovo e amalgamate ancora. Unite un po' alla volta il mix di farine con il lievito e aumentate la velocità (sul mio KA, a velocità 4 per una ventina di secondi) fino a che il composto non si addensa attorno alla frusta. Stoppate, formate una palla, avvolgetela nella pellicola e lasciate in frigo per un'oretta. 
Una volta riposata, stendete due terzi della frolla e rivestite uno stampo per crostate imburrato. Bucherellate il fondo con una forchetta. Versate all'interno la composta di frutta, livellate bene. Stendete la restante pasta frolla, ricavate delle strisce, disponetele sulla torta in diagonale prima da un lato e poi dall'altro. Eccola prima del forno:



Infornate a 180 gradi per 30 minuti e.. questo è il risultato a cottura ultimata.. qualche crepa causa spostamento teglia-piatto.. operazione che odio fare.. ma perché mi risulta sempre così difficile?
buona merenda!




Ultimamente, ahimé, ho guardato pochi film, ma vi segnalo una proposta che andrà in onda stasera in tivù. Restando in ottica ecologista -un po' come la composta di frutta, ma per una faccenda un po' più seria- Rai5 propone The Cove, la baia dove muoiono i delfini, un documentario di denuncia sulla pratica terrificante che ogni anno, da aprile a settembre, avviene a largo delle coste di Taji, in Giappone, dove si danno appuntamento i cacciatori di cetacei. I cacciatori catturano i delfini per poi rivenderli soprattutto in Occidente, oppure li uccidono per la carne (consumata in Giappone, tra l'altro ricchissima di mercurio).


Il documentario è stato girato da Ric O'Barry, un addestratore di cetacei, che davanti alla morte di una delle sue delfine, ha cominciato a porsi delle domande sulle condizioni in cui questi animali sono costretti a vivere in cattività. E soprattutto su come i delfini arrivano dall'Oceano alle piscine dei parchi divertimento. Io non l'ho ancora visto, ma ne ho letto pareri entusiasti: certo, sono un po' frenata dal fatto che potrei impressionarmi e stare male tutta la notte. Ma credo che farò un tentativo, sembra valerne la pena. Qui avete il trailer. 




mercoledì 14 dicembre 2011

Inverno: coperta, Cold Mountain e una fetta di crostata



Rossella O'Hara bionda, con il naso all'insù e il viso diafano di Nicole Kidman. Che ve ne sembra, non vi convince? Beh, per scoprire che effetto vi fa, vi basta guardare Ritorno a Cold MountainQuesto film di Anthony Minghella è uno degli appuntamenti fissi della stagione televisiva invernale, un nuovo classico del periodo natalizio e infatti è stato trasmesso giusto l'altra sera su Rai tre. Si tratta di un colossal ambientato durante la guerra di secessione americana che fa l'occhiolino in modo esplicito al classico dei classici, Via col Vento, ma non risparmia scene di battaglia e di cruda violenza che il cinema di una volta non avrebbe osato mostrarci.

domenica 27 novembre 2011

Cioccolato e castagne. Orgoglio e pregiudizio

Avevo un pregiudizio sulla farina di castagne
Per quanto adori questi frutti d'autunno in versione lessatacaldarroste, glacé e come crema, ho sempre pensato che la loro farina fosse invece un ingrediente ostico, dal retrogusto amarognolo che difficilmente incontrava i gusti della gente. Ora invece l'ho del tutto rivalutata.
Tra le tortine preparate lo scorso lunedì e la mia creazione di ieri, che vi mostrerò tra poco, è scoppiato un amore. 



Come Elizabeth Bennet con Mr Darcy, avevo preso un granchio, e sono pronta ad ammetterlo.
D'ora in poi non mi lascerò sfuggire nessuna appetitosa ricettina a base di questo ingrediente. Credo che il prossimo step sarà utilizzarla in qualche preparazione salata, ad esempio delle crepes ripiene ai funghi, o delle tagliatelle rustiche. 
E poi veniamo all'orgoglio. Possibile voler fare una crostata con un ripieno di cioccolato e non trovare neanche una ricetta di crema che vi soddisfi? Per me, sì. Ganache? Troppa panna. E poi si può cuocere in forno? Boh. Crema pasticcera? Non adatta! Creme varie scovate sui siti di ricette? Troppo burro! Il ripieno della crostata- brownies di Montersino? ...ma quante uova e burro ci vanno lì dentro? No, no. Alla fine mi sono data, tronfia, a una crema del tutto inventata alla ricotta e devo dire che, fortunatamente, non mi ha abbandonata. Ho portato la torta a una cena tra amici ed è stata spazzolata. 
Il ripieno, ricco (e orgoglioso) grazie al sapore deciso del cioccolato fondente e alla consistenza morbida e umida, si sposa con la friabilità della frolla, dall'aroma caldo (sottovalutato) delle castagne. Fatela!


Crostata con frolla alle castagne e crema di cioccolato e ricotta

Per la frolla
150 grammi di farina di castagne
120 grammi di farina 00
30 gr di fecola di patate
150 grammi di zucchero
100 grammi di burro
2 uova

Per la crema
250 grammi di ricotta
150 grammi di cioccolato fondente
20 grammi di burro
80 grammi di zucchero
1 uovo

Montare le uova con lo zucchero (io volevo ridurre il burro e lasciare la frolla morbida quindi ho scelto di mettere le uova intere e non solo i tuorli). In una terrina capiente setacciare le farine, unire il burro tagliato a tocchetti e lavorare con una forchetta, unire le uova montate con lo zucchero e continuare ad amalgamare a mano fino a creare una palla. Mettete in frigo per almeno mezz'ora.

Sciogliere a bagnomaria il cioccolato con un pezzetto di burro. Una volta sciolto, unite lo zucchero, la ricotta setacciata e amalgamare con cura. Infine aggiungere un uovo e lavorare la crema con una spatola.  

Stendere la frolla, rivestire uno stampo imburrato con due terzi della pasta, versarci la crema e livellare. Aggiungere striscioline di pasta a formare la classica griglia da crostata. Infornare a 180 gradi per 35 minuti circa (prova stecchino sempre valida :-)


Parliamo del film? Orgoglio e Pregiudizio ovviamente non ha bisogno di presentazioni: si tratta del romanzo più celebre di Jane Austen. Elizabeth Bennet è l'eroina austeniana che preferisco: è irruenta, impulsiva, orgogliosa (appunto), piena di vita, entusiasmo, ironia. In un'epoca in cui le famiglie inglesi si danno da fare tra tè, balli e pic nic per combinare il miglior matrimonio per le proprie figlie, Elizabeth osa dire "Soltanto il vero amore potrà condurmi al matrimonio, ragion per cui rimarrò zitella!"
Il suo rapporto con Darcy, gentiluomo apparentemente arrogante ma in realtà molto onesto e riservato, passa, attraverso scandali e malintesi, dal disprezzo all'ammirazione e a quell'amore che fa arrossire le guance. 
Nella trasposizione cinematografica, però, si perdono un po' la poesia e gli insegnamenti della Austen a favore di una trama che rimane un po' fine a se stessa.
Se Keira Knightley rende abbastanza bene la ribelle "Lizzie" e la sua energica fame di vita e di giustizia, il suo compare, tale Matthew McFaydenappiattisce la figura (per me mitica) di Mr Darcy. Sarà che fisicamente non ci siamo, con quello sguardo acqueo che trovo privo di fascino ed espressività, ma non mi convince. Il testo è fedele al libro, la ricostruzione storica perfetta: manca solo qualche scintilla in più. Tutto sommato, comunque, un film che non deluderà gli amanti del genere. 

Con la crostata partecipo al contest di Dentro la Pentola, Dentro il riccio!




Vi ricordo inoltre che avete tempo fino al 23 dicembre per inviarci la vostra ricetta per il nostro contest dolce... a base di formaggio! Partecipate, ci farete felici!


Leggi come partecipare

domenica 20 novembre 2011

Crostata frangipane alle mele. Il Profumo.


Frangipane è il nome di una crema alle mandorle favolosa, che vi stordirà con il suo intenso profumo e la sua sorprendente e aromatica dolcezza. 
Il nome deriva dall'ideatore, che di cognome faceva Frangipani. Le ipotesi su chi fosse questo Frangipani, però, sono molteplici: potrebbe trattarsi di un pasticcere del XVI secolo, o di un conte che regalò la ricetta della crema a Caterina de Medici in occasione del suo matrimonio con il principe francese; o ancora un botanico, o un suo pronipote che ideò un aroma a base di mandorle per coprire l'odore dei pellami di guanti e scarpe; o il Signore di Marino, la cui vedova soleva regalare dolci alle mandorle a San Francesco d'Assisi, in segno di amicizia.
Di certo c'è che la frangipane è una crema niente male, molto usata in Francia (è nel ripieno della Galette de Rois, il loro dolce tradizionale dell'Epifania) e che ne esistono versioni leggermente differenti: con o senza farina o fecola, con differenti proporzioni, con solo burro, con burro e latte... Avevo in mente di preparare una crostata e per confrontare la ricetta di Montersino che avevo (un po' pesantuccia) ho scovato un certo numero di varianti su siti di cucina e altri blog. 
Alla fine ho fatto la frolla con la ricetta di Montersino e la frangipane con le dosi di Giallozafferano (non propriamente leggera, ma meno abbondante). All'interno: le mele, che, devo dire, ci stanno divinamente. Che dite, vi lascio la ricetta?

Crostata frangipane alle mele

Per la pasta frolla
200 gr di farina
120 gr di burro
2 tuorli d'uovo
80 gr di zucchero a velo
1 pizzico di sale
1 grattugiata di scorza di limone

Per la crema frangipane
120 grammi di burro
120 gr di zucchero a velo
150 gr di farina di mandorle
2 uova

Mele
400 gr di mele Golden (al netto di buccia e torsoli, sono circa 3 grandi, ma potete abbondare e arrivare a 500 gr)
1 pezzetto di burro 
2 cucchiai di zucchero
3 cucchiai di calvados (io rum)


Preparare la frolla, disponendo a fontana la farina e lo zucchero e al centro il burro freddo a pezzetti e i tuorli, il pizzico di sale e la scorza di limone. Lavorate gli ingredienti fino ad amalgamarli perfettamente, formate una palla, avvolgetela nella pellicola e mettetela a riposare nel frigo. Intanto, preparate il composto frangipane. Montare il burro e lo zucchero e aggiungere le uova una alla volta. Unire la farina di mandorle e amalgamare. A questo punto la crema andrebbe cotta sul fuoco, ma in questo caso è sufficiente la successiva cottura nel forno. Tenete da parte la crema e preparate le mele. Tagliate a dadini due terzi delle mele e saltatele in padella con un pezzetto di burro e lo zucchero, sfumate con un po' di calvados (io ho usato il rum) e spegnete la fiamma. Tagliate a fettine sottili la mela rimasta, copritela con succo di limone e conservatela.
Stendete la frolla, rivestite una tortiera imburrata e bucherellate il fondo con una forchetta. Nella ricetta di Montersino le mele andavano sul fondo e poi ricoperte dal frangipane (perché lui prevedeva uno strato di crema pasticciera SOPRA la frangipane e poi frutta fresca e gelatina.. davvero troppo per me!!), io invece le ho mescolate nella crema e poi ho versato il composto sulla frolla, ho livellato e ho ricoperto con le fettine di mela rimaste, disponendole a raggiera. Cuocete in forno a livello due a 180 gradi per circa 45 minuti. 
A questo punto potete lasciarvi inebriare dal profumo mandorlato della crema frangipane, mescolato al quello rassicurante delle mele e del burro.
Credo che il profumo sfacciato, intenso, aristocratico, dolce con retrogusto amarognolo che si sprigiona dalle mandorle sia davvero un capolavoro della natura... nelle mie preferenze se la gioca con bergamotto, gelsomino, cannella.. ma è impossibile sceglierne solo uno.
Chissà cosa direbbe al riguardo Jean Baptiste Grenouille, "naso" dal talento senza precedenti, ossessionato dalla ricerca del profumo perfetto al punto da trasformarsi in assassino. Grenouille è il protagonista del film "Il Profumo", tratto dal romanzo omonimo di Patrick Suskind.


Nel film Ben Whishaw intrerpreta Jean Baptiste, un orfano sfortunato ma dotato di incredibile determinazione e resistenza  alla fatica, che riuscirà quindi a diventare adulto nelle condizioni avverse della Parigi di fine 700, tripudio di colori e soprattutto di odori inconcepibili e intollerabili per una città occidentale moderna. Jean Baptiste, che inspiegabilmente è privo di odore, proprio per questo è morbosamente attratto dai profumi, ma anche dalle puzze. A Parigi, nella bottega del profumiere Baldini, e poi a Grasse (patria francese del profumo), Jean Baptiste potrà sviluppare il suo olfatto straordinario apprendendo i segreti fondamentali delle essenze e dell'arte di mescolarle. Ma la sua ossessione per la scoperta dell'odore sublime, incarnato dalla pelle candida di giovani innocenti, lo porterà a oltrepassare il limite.


Il regista, Tom Tywer, ci suggerisce odori e profumi con sequenze frammentate e veloci e inquadrature ravvicinate: la sfida più grande, suggerire percezioni di un senso utilizzandone un altro, è riuscita. Per il resto, il film soffre di alcuni momenti lenti, ma nel complesso seguiamo l'avventura di Jean Baptiste con curiosità e sentimenti contrastanti per questo personaggio che da un lato detestiamo, dall'altro vorremmo salvare. Finale "universale" a sorpresa. Da vedere ( non senza una fetta di profumata crostata frangipane)!


Vi lascio con il trailer

giovedì 7 aprile 2011

La crostata della nonna e un American Quilt



La cucina delle nonne è sempre la migliore... o sbaglio? I loro piatti sono quelli classici, della tradizione, e di solito non sbagliano un colpo. In questo caso vi propongo una ricetta che non è mia, ma della nonna del mio fidanzato, che lo scorso weekend ci ha accolto con questa crostata meravigliosa... Riporto le dosi che mi ha dato. Ora mi è veramente difficile pensare di preparare una crostata, temo troppo il paragone con questa, che era perfetta nella consistenza e nel sapore: motivo valido per stare a dieta! :-)

Crostata della nonna alla marmellata di prugne
250 gr di farina
125 gr di zucchero
125 gr di burro
1 uovo intero
1 tuorlo
Marmellata di prugne fatta in casa, a volontà


Preparare la frolla lavorando pochissimo tutti gli ingredienti sulla spianatoia: farina a fontana, zucchero, uova, burro, un pizzico di sale. Appena la pasta "lega", metterla a riposare in frigo per un'ora. Trascorso questo tempo, stendere 3/4 dell'impasto in una tortiera, coprire di abbondante marmellata, guarnire di striscioline ricavate dalla pasta rimasta, cuocere in forno a 200 gradi per 40 minuti. Una volta tiepida, spolverizzare di zucchero a velo!


E per gustare questa delizia? Un film dove una nonna e le sue amiche del club del quilt aiuteranno una giovane e sperduta studentessa di Berkley (Winona Ryder) in "ritiro" estivo per concludere la tesi a trovare la sua strada nel mondo. Sto parlando de Gli anni dei ricordi, traduzione molto libera di How to make an American Quilt, un film del 1995 tratto dal romanzo di Whitney Otto. I racconti di quelle che ora sono amiche anziane intente a creare meravigliosi quilt ricamati, svelano a Finn che i dubbi e i sentimenti e le debolezze delle donne sono gli stessi in tutte le epoche. Grazie alla tranquillità di una casa meravigliosa, circondata dagli aranceti, Finn si immergerà nelle vite delle altre per imparare a districarsi nella sua e trovare le risposte di cui ha bisogno: vuole o non vuole accettare la proposta di matrimonio che il fidanzato le ha fatto prima che partisse? Il bel giovane che conosce lì può essere solo un amico? La monogamia è una cosa naturale o una forzatura? Attenzione: film ad alto tasso di romanticismo e riflessioni sulla vita e i sentimenti: da vedere rigorosamente da sole o fra amiche: mariti e fidanzati non potrebbero mai perdonarvi! Vi lascio con il trailer!

martedì 25 gennaio 2011

Contest Hart-to-Hart: Crostata del cuore, per un film d'amore


Non riesco a seguire fino in fondo una ricetta. Se non cambio almeno un passaggio o un ingrediente non sono io. Inoltre spesso mi metto in testa di preparare qualcosa per finire quello che ho sotto mano e se non ho una ricetta me la invento. E' il caso di ieri sera. La premessa è che avevo dei kiwi, comprati 2 settimane fa, prima sempre duri e poi improvvisamente raggrinziti senza maturare bene. Se penso a quanto me li ha fatti pagare la tizia del mercato vorrei tornare alla bancarella e tirarglieli in testa uno a uno: ma visto che tra poco parleremo d'amore mi trattengo! I più raggrinziti, comunque, sono stati scelti per fare una gelatina o coulis o similiaria di accompagnamento a una panna cotta. Ma siccome non trovavo ricette soddisfacenti in questo senso e inoltre volevo qualcosa di light, mi sono inventata un esperimento con la ricotta. Chiaramente l'esperimento non è uscito come volevo, e allora mi sono arrabbiata e ho infilato tutto in una crostata.
Accanimento terapeutico? Maniaca del riciclo? Pasticciona, direi, ma alla fine è venuto fuori qualcosa di buono, anzi di molto meglio della sciapa pannacottina light che mi ero prefigurata. E allora ho pensato che con questa torta parteciperò al contest di EliFla, Hart-to-Hart. Perché dopo tutto anche l'amore è così: ci mettiamo dentro gli ingredienti, senza sapere bene la ricetta, ma con la fiducia che tutto sarà come vogliamo noi... A volte però i piatti non escono come previsto e allora che si fa? Ci si lavora insieme e si trova un modo per crearne un altro... ancora più buono
Non c'è bisogno che vi lasci un film da abbinare a questa torta: primo perché il contest cita già uno dei mitici telefilm degli anni 80, CuoreBatticuore, secondo perché ognuno ha il suo film d'amore preferito... Il mio consiglio è, guardate quello! Anzi, ditemi... qual è il vostro film d'amore
Nel frattempo vi lascio la ricetta del mio pasticcio recuperato.


Crostata del cuore con formaggio e kiwi
Per la frolla
250 gr di farina 00
2 tuorli d'uovo
1 pizzico di sale
120 gr di burro
100 gr di zucchero

Per il ripieno
4 kiwi abbastanza maturi
zucchero di canna 4 cucchiai
250 gr di ricotta
80 gr (1 panetto) di Philadelphia
latte q.b.

Preparate la pasta frolla impastando con le mani la farina, lo zucchero, i tuorli d'uovo sbattuti con il sale e il burro freddo fino a ottenere una palla. Avvolgete la pasta nella pellicola e infilate in frigo per un'ora. Nel frattempo preparate il ripieno. Vi tralascio i passaggi pasticcioni che ho fatto con formaggio e frutta. Quello che dovrete fare voi, se mai vorrete fare questa torta, è : mantecare ricotta e Philadelphia con lo zucchero di canna e un goccio di latte per ammorbidire il tutto e unire i kiwi frullati. Stendete 2/3 della pasta con un mattarello e mettetela in una tortiera imburrata o rivestita di carta forno, versate il composto di kiwi e formaggio. Dalla pasta rimanente ritagliate dei cuori con uno stampino. Infornate a 180 gradi per 1 ora. 
Se servite questa torta come dessert per una cena romantica, decoratela mettendo un paio di fettine di kiwi fresco su ogni fetta e/o con un cucchiaio di coulis di fragole o lamponi, preparata semplicemente frullando la frutta insieme a un po' di zucchero: darà quel tocco di colore rosso-amore.

domenica 16 gennaio 2011

La torta che visse due volte. Con ricotta e pere

Avete visto tutti Vertigo, meglio conosciuto come La donna che visse due volte? Si tratta di uno dei film più famosi di Alfred Hitchcock, un giallo cult dove la paura dell'altezza diventa la chiave narrativa di una truffa ben architettata. Protagonista James Stewart accanto a una splendida Kim Novak, che sfoggia due look diversi (per le sue diverse ..vite). Beh ieri io ho fatto vivere due volte una torta. Stavo preparando una crostata di ricotta e pere in vista di una cena a casa con degli amici e mi è avanzato il ripieno. E che fai, lo butti? Lo cucini da solo? Mmm. Ti inventi una mini cheesecake per riciclarlo? Meglio!
Ecco i risultati delle due "opere" e sotto trovate le ricette... sulla seconda sono andata un po' ad occhio, essendo come vi dicevo una ricetta di riciclo!
Adesso resta solo una domanda... chi se la mangia la seconda tortina, dato che io dovrei stare a dieta?

Crostata di pere alla ricotta

Mini Cheesecake di recupero


Crostata di pere e ricotta
Per la frolla
200 gr di farina
100 gr di burro
100 gr di zucchero
1 pizzico di sale
2 tuorli d'uovo

Per il ripieno
250 gr di ricotta
200 ml di panna da montare
100 gr di zucchero
3 pere (le mie erano grandi infatti sono avanzate, usatene 2 se grandi 3 se piccoline)
polvere di pistacchio

Preparare la pasta frolla amalgamando il burro con farina, zucchero, sale e i tuorli d'uovo, lavorare con le mani fino a ottenere un'impasto che crea una palla. Mettere la palla in frigo e lasciar riposare per un'oretta.
Nel frattempo lavorate la ricotta con la panna e lo zucchero. Io ho aggiunto 2-3 cucchiai di polvere di pistacchio che mi ha regalato una mia amica siciliana, in alternativa potete aggiungere della cannella. Tagliuzzate le pere a dadini e incorporatele nel composto.
Stendete 2 terzi della frolla in uno stampo tondo e poi versate il composto. Ultimate con le striscioline della restante pasta frolla a formare una griglia. Se volete spennellate la griglia con un tuorlo d'uovo, infornate a 180 gradi per circa un'ora. 

Mini cheesecake alle pere 
1 pacchetto di Oro Saiwa ai 5 cereali
1 cucchiaino di cannella
2 cucchiani di cacao
1 cucchiaio di zucchero di canna
100 gr di burro

Il ripieno era composto di un avanzo di pere e ricotta a cui ho aggiunto 1 panetto di Philadelphia.
Tritate i biscotti, aggiungete lo zucchero, il cacao, la cannella e lavorate con il burro fino a che avrete formatoe un impasto farinoso. Versatelo in una piccola pirofila imburrata come base (distribuitelo con l'aiuto di un cucchiaio) creando dei bordi rialzati. Versate il ripieno, livellatelo e spolverato con polvere di pistacchio.
Cuocete in forno sempre a 180 gradi per 45 minuti.
Buona torta!



Chi ben comincia... il mio parere sui film visti tra fine e inzio anno

Il tempo per scrivere dei film che guardo scarseggia sempre, così ho deciso di fare un post riepilogativo dei tioli visti nell'ultimo p...