sabato 19 febbraio 2011

Un cocktail per la Duchessa



Ho un debole per i film in costumi sette-ottocenteschi: adoro i bustini strizzati, le gonne lunghe e imbottite, i drappeggi di raso e broccato, le acconciature di altezza vertiginosa, i boccoli e i tirabaci, le persone innamorate che si danno del voi e si parlano con circospezione. Tutta colpa di Lady Oscar e degli abiti meravigliosi che i disegnatori manga cucivano addosso alla regina Maria Antonietta. La Duchessa racconta la storia di un'amica inglese della divina regina di Francia, la potente e bellissima Duchessa di Devonshire, Lady Georgiana Spencer, antenata della principessa Diana Spencer (e per questo si sono sprecate le similitudini tra le due sfortunate nobildonne) e interpretata da Keira Knightley
Il film, lontano anni luce dalle consolanti parabole a lieto fine ispirate ai romanzi di Jane Austen, racconta la vera (e amara) storia di Geogiana, da quando a soli 17 anni sposa, colma di speranze, il quinto Duca di Devonshire (Ralph Fiennes), molto più grande di lei e interessato unicamente ad avere un erede maschio. La vita matrimoniale però non si rivela come Georgiana la immaginava: il marito è freddo e distaccato, quando non violento, e non si interessa a lei, "utilizzandola" solo come strumento di procreazione e imponendo la presenza di una sua figlia illegittima subito dopo le nozze. Georgiana si tuffa quindi nella militanza politica a sostegno degli Whig e nella vita mondana, diventando un'icona di moda e di stile del suo tempo. Diventa molto popolare tanto da suscitare il detto che "il duca di Devonshire è l'unico uomo in Inghilterra a non essere innamorato di sua moglie".

Sulla sua via Georgiana incontrerà Bess, una nobile che diventerà prima sua amica e poi amante del marito e con la quale sarà costretta a convivere per anni, e Lord Charles Grey (Dominic Cooper), futuro primo ministro, con il quale conoscerà l'amore. Ma il mondo per una donna, anche se nobile, è crudele e ingiusto: così mentre il duca può tranquillamente portare avanti un menage a trois alla luce del sole, Georgiana sarà costretta a rinunciare a Grey per non perdere il diritto a vedere i suoi figli.



Il film è molto intenso ma vi lascerà pervasi da un senso di ingiustizia senza rimedio, con l'amaro in bocca. Per questo suggerisco di berci sopra, come a un certo punto fa la stessa Duchessa. Certo, lei beveva champagne, prettamente. Ma io ho cercato qua e là nella rete e ho trovato un drink che si chiama Dutch Dutchess. Ok, la nostra duchessa era British,  ma un cocktail del genere credo le sarebbe andato a genio.... e poi si accorda bene con quella sensazione amarognola del film...




Dutch Duchess cocktail 
70 ml di Vodka Sonnema Herb (una vodka aromatizzata alle erbe)
3 gocce di assenzio
un goccio di bitter
scorza di pompelmo per guarnire

Versate gli ingredienti in uno bicchere da mix con il ghiaccio, mescolate, versate in una coppa da champagne e guarnite con un ricciolo di scorza di pompelmo. 
E ...viva l'amarognolo!

mercoledì 16 febbraio 2011

A casa, tra Beautiful, pane ai cereali e recut horror

Quando non stai bene e resti a casa dal lavoro ti dici "come occuperò tutta la giornata, dato che non posso uscire, non ho energie e riesco al massimo fare la spola tra letto, tavolo da pranzo e divano"? Così mi sono dedicata a tivù, internet, blog, serie tv. Dopo mille anni ho rivisto Beautiful, la soap opera che va avanti da quando ho memoria... e tranquilli, ci sono ancora Brooke, Ridge, Eric e Stephanie. Hanno però riesumato la madre di Brooke, Beth, evidentemente impazzita a causa di qualche malattia tipo Alzheimer, che in questa puntata rischia pure l'annegamento in piscina (per recuperare un pizzo con sopra le facce delle figlie, una cosa orrida!!). Non so se la signora ce l'ha fatta a o meno, perché la puntata è finita con Donna che urlava vedendola in acqua. Grasse risate, davvero. Ma voi lo vedete o lo avete mai guardato?? Un assaggio potete averlo dal bellissimo video che avrete sicuramente già incrociato su Facebook....


Comunque nonostante i diversivi, a un certo punto non ne potevo più di stare sprofondata nel divano. Avevo bisogno di fare qualcosa di non faticoso ma rilassante. Così ho pensato, quando mi capita di avere tempo per far lievitare la pasta? Mai.
Allora ho preparato il pane ai cereali con il preparato che mi ha inviato Molino Spadoni. Ero un po' scettica, perché le rare volte che avevo fatto il pane l'avevo preparato con le farina 00 che avevo in casa e non m'era mai venuto un granché. Quello del mio panettiere era decisamente meglio, ecco.
Questo invece mi ha stupito, ho seguito le istruzioni e ho sfornato 3 belle pagnottelle, croccanti fuori e morbide dentro, con un buon sapore (mix di cereali, segale, semi di girasole): due sono "lisce" e una l'ho arricchita con l'uvetta , un connubio che mi è piaciuto molto (lo potete mangiare da solo o con salumi come prosciutto crudo, culatello o salame).
Trovate il procedimento sulla confezione, ma per riassumere:




Pane ai cereali
500 gr di farina Pane Nero 7 cereali di Molino Spadoni 
1 delle due bustine di lievito contenute nel pacchetto
300 ml di acqua tiepida.

Mescolare lievito e farina, aggiungere l'acqua e 2 cucchiai di olio mescolando. Impastare per dieci minuti, mettere a lievitare in un luogo caldo (almeno 28 gradi). Dopo 20 minuti rimpastare il tutto, creare le pagnotte, rimettere a lievitare per altre 3 ore. Passate le tre ore, rimpastare sulla spianatoia, dare la forma desiderata (io a questo punto ho aggiunto le uvette in una delle tre pagnottine) e infornare a 200 gradi per circa 25 minuti. 

Altra scoperta della giornata sono stati i recut di film d'amore in versione horror, su cui sono finita per caso su Youtube. Alcuni sono geniali, ve ne posto un paio! :)
buona serata


lunedì 14 febbraio 2011

In the name of love... una cena speciale per San Valentino


Bellissimo, vero? Questo medley è uno dei vari meravigliosi presenti in Moulin Rouge, il mio musical preferito, che è anche perfetto per augurare a tutti voi un buon S. Valentino! E già che ci siamo, vi lascio il menu che ho preparato questa sera: mi sono tenuta sul leggero e le ricette sono anche facili. Ma non proprio da tutti i giorni. Bon appetit!

Antipasto
Misticanza con alici e castagne


Ingredienti
Insalate
alici sott'olio
castagne (ho preso quelle pronte da mangiare di Noberasco, un pacchetto da 100 gr)
Mescolare valeriana, soncino, rucola, lollo verde e rossa e metterla in una ciotola. Unire le castagne e 4-5 alici sott'olio. Condire con sale, olio evo e aceto balsamico.

Piatto Unico
Sformato di patate con cuore fondente di zucchine e formaggio


Ingredienti per due cocottine
3 patate
2 zucchine
mezza cipolla
formaggio Linderberger
parmigiano grattuggiato
1 uovo 
pangrattato
sale e pepe

Cuocere le patate a vapore. Intanto grattugiare le zucchine a julienne e cuocere in padella antiaderente con la cipolla tritata, aggiungendo sale e pepe. Schiacciare le patate con lo schiacciapatate in una terrina. Unire un uovo sbattuto, sale, pepe, due cucchiai di parmigiano reggiano grattugiato e un cucchiaio di pangrattato. Imburrare le due cocotte e spolverizzarle di pangrattato. Distribuire nelle cocotte il purè di patate, creando uno spazio vuoto al centro. Riempire con due cucchiai di zucchine per ogni cocotte, aggiungere del formaggio Linderberger tagliato a dadini e ricoprire con la rimanente purea di patate. Guarnite con una fettina sottile di formaggio. Infornate a 200 gradi per mezz'ora. 


Contorno
Radicchio rosso al forno
(condito con sale, olio, aceto balsamico e passato al forno per 15 minuti a 150 gradi)

Frutta
Fragole agli agrumi
(Classiche fragole al limone, solo che ci ho messo succo di mandarini e pompelmo e zucchero di canna)

e per finire qualche cioccolatino, immancabile in questa giornata.

Con lo sformatino di patate con cuore fondente di zucchine e formaggio partecipo al contest di Antonella Una zucchina per amica e a quello di Imma, Tutto in cocotte (ps: Non riesco a scaricare la foto del banner di questo contest.. se ce l'avete fatta... illuminatemi!)
rettifico: sono riuscita copiando la foto da un altro blog che ce l'aveva già. thanks anyway!


Pasticcio e tagliatelle, in Emilia Romagna, aspettando L'Uomo che verrà


Sono reduce da un weekend emiliano-romagnolo che si può riassumere in una piccola parola di 4 lettere: CIBO! Non ho fatto altro che mangiare: pranzo a Ferrara al ristorante L'oca giuliva, cena ad Alfonsine (Ravenna) alla trattoria Al Gallo,  pranzo a Ravenna dai genitori del fidanzato. 
Cos'ho mangiato? Pasticcio ferrarese e assaggio di salama da sugo con purè a Ferrara. Passatelli in brodo, tagliatelle al ragù, carciofi in umido e zuppa inglese al Gallo. Ancora tagliatelle, arrosto di maialino al latte, finocchi, cavoletti di Bruxelles al burro e budino ferrarese al cioccolato dai "suoceri". 
Stasera contavo di non cenare e avevo iniziato bene con un infuso di finocchio e un vasetto di yogurt, ma il mio fidanzato affamato si è preparato dei tramezzini al tonno e me ne ha allungati un paio... non ho saputo dire no. Argh! E domani (oggi oramai, vista l'ora) è San Valentino ... non che la festa mi tocchi né mi piaccia però... potrò fare a meno di un dolcino, anche piccolo? mmm, meglio non pensarci adesso. Domani pranzo superlight.


L'Emilia Romagna, terra delle suddette leccornie, è lo scenario del film L'uomo che verrà, una pellicola di Giorgio Diritti (già regista di Il vento fa il suo giro) ambientata tra il 1943 e 1944
A quei tempi, però, di tagliatelle al ragù se ne vedevano ben poche: più facile mangiare minestroni, polentine, uova di gallina e un po' di latte. Il film è un piccolo gioiello: recitato in dialetto bolognese e sottotitolato in italiano (la cosa all'inizio mi preoccupava, ma lo scoglio si supera dopo i primi minuti), racconta una storia che rientra nei fatti noti come la strage di Marzabotto, un'operazione di rastrellamento da parte dei nazisti in cui vennero uccisi oltre 700 paesani, comprese intere famiglie, senza riguardo per donne, vecchi e bambini. 


Protagonista è la piccola Martina, figlia di contadini, che ha otto anni e ha smesso di parlare da quando le è morto fra le braccia il fratellino: ora un altro fratellino è in arrivo e alla sua nascita Martina farà di tutto per proteggere quella nuova vita. Una storia ispirata alla Storia, dove la guerra si insinua nella vita e la coscienza e l'incoscienza si mescolano al coraggio. Nel cast Maya SansaAlba Rohrwacher e Greta Zuccheri Montanari, nella parte di Martina.
Il film ha vinto il Marc'Aurelio d'oro del pubblico e quello della giuria al Festival del Film di Roma del 2009, tre David di Donatello (era candidato a 16) e tre Nastri d'Argento. Consigliato per una serata "cineforum". 

venerdì 11 febbraio 2011

Riscoprire Jane Austen, addentando una torta agli agrumi e semi di papavero


Jane Austen è la scrittrice britannica più celebre di tutti i tempi, ma ha pubblicato solo sei libri. Sei romanzi che si riducono a intrecci d'amore, inganni, delusioni e matrimoni tra i salotti della borghesia inglese ottocentesca. Eppure nella carrellata di personaggi che Jane mette in scena c'è l'intero spettro degli animi umani, dei sentimenti, delle cose importanti dell'esistenza. 
Anche sei californiani, cinque donne e un ragazzo, impareranno a decifrare i propri sentimenti e a riprendere il filo delle loro vite attraverso questi classici ne Il club di Jane Austen, un film del 2007 basato su un omonimo romanzo di Karen Joy Fowler
C'è la bella quarantenne che preferisce allevare cani piuttosto che impegnarsi in una relazione (Maria Bello) e coinvolge per scommessa un genio informatico, carino ma imbranato; e poi una giovane prof di francese in crisi matrimoniale che si invaghisce di un allievo (Emily Blunt), una signora di mezza età in cerca di un diversivo; una moglie appena piantata dal marito e la loro figlia lesbica, a caccia di fidanzata. I sei rileggeranno tutti i romanzi, a rotazione, e ciascuno sarà responsabile di un libro. A voi scoprire cosa troveranno negli scritti della sempreverde Austen
Avvertenza, vi verrà voglia di leggere o ri-leggere tutti i romanzi! Quindi munitevi di una fetta di torta per affrontare la lettura... Stasera io ho preparato questa in 5 minuti: rapida, perfetta per colazione e anche  merenda. Era la prima volta che usavo una miscela già pronta e devo dire che il risultato è buono. Io l'ho preparata con il succo di pompelmo perché ho ancora dei residui dalla "partita" arrivata tempo fa, ma si può sostituire con quello d'arancia o di limone e arance.



Torta rapida agli agrumi e semi di papavero
(contiene 380 gr tra farina, lievito e zucchero già dosati)
1 pompelmo
1 vasetto di yogurt al limone
olio di arachidi
2 cucchiai di semi di papavero
2 uova

In una terrina ampia sbattere le uova con un pizzico di sale; mescolarle allo yogurt. Riempire il vasetto vuoto dello yogurt con l'olio di arachidi e aggiungerlo alla crema. Unire il preparato per torta, il succo di un pompelmo e la sua scorza grattugiata. Infine aggiungere due cucchiai di semi di papavero e mescolare bene. Versare in una tortiera imburrata e cuocere in forno a 180 gradi per circa 40 minuti. Spolverizzare a piacere di zucchero a velo... Io l'ho decorata con delle forme di forchettine affamate... buon appetito!



martedì 8 febbraio 2011

Braveheart e il re dei biscotti scozzesi: lo shortbread


Molto tempo prima dell'alcolismo, del fanatismo religioso, delle dichiarazioni razziste e di una giovane moglie russa (tra l'altro non è finita troppo bene nemmeno con lei), Mel Gibson è stato capace di regalarci un film epico, avventuroso e romantico come Braveheart. Ne scrivo perché lo stanno dando in tv proprio ora, su Rete4: la storia ripercorre le gesta di William Wallace, ribelle scozzese che guidò la rivolta contro gli inglesi nella prima guerra di indipendenza scozzese negli ultimi anni del 1200
Impavido, come recita il sottotitolo che hanno appioppato al film in italiano, coraggioso e pieno di rabbia per chi gli ha ucciso l'amata sposa Murron,Wallace decide che è tempo di ribellarsi ai continui soprusi della corona inglese. Si mette quindi a capo di un gruppo di disperati che va via via infoltendosi, fino a diventare un vero e proprio esercito. Credo che abbiate visto tutti il film, e non svelo ulteriori dettagli a chi invece ha ora uno spunto per andarselo a rivedere. Un film d'azione che piace anche alle donne, grazie alla figura romantica dell'eroe senza macchia pronto a tutto per i suoi ideali e per vendicare l'amore perduto. Un uomo vero, insomma (oggi: specie estinta) coerente, deciso, schietto. Come il sapore dei biscotti più celebri della Scozia, i favolosi shortbread.
Non li avete mai mangiati? Allora dovete provarli al più presto: sono un concentrato di burro e di friabile bontà che non lascia spazio ai dubbi, ottimo accompagnamento per il tè delle cinque (magari scelto tra questi). Se riuscite a reperirli, sono buoni quelli industriali della Walkers, ma certamente fatti in casa sono un'altra cosa, perciò ecco la ricetta, anche lei semplicissima ma molto efficace.




Scottish Shortbread cookies
500 gr di farina 00
400 gr di burro
200 gr di zucchero di canna

Mescolare il burro morbido e lo zucchero di canna fino a formare una crema, aggiungere la farina e amalgamare fino a formare una palla. Mettete l'impasto a riposare in frigo per un'ora, poi stendetelo in una teglia rettangolare (quella grande del forno) e bucherellate tutta la superficie della pasta con una forchetta. Infornate a 180 gradi per circa 20-25 minuti. Appena cotta, tagliate la pasta a barre rettangolari e lasciatele raffreddare.. se riuscite a non mangiarle prima!

lunedì 7 febbraio 2011

A Londra, con un tè come si deve, per Il discorso del re


Quando si dice un bel film. Il discorso del re è candidato a 12 premi Oscar e prevedo che ne porterà a casa un bel po'. Colin Firth, conosciuto e amato da tutte le ragazze come il mitico Mark Darcy di Bridget Jones, qui interpreta il principe Albert di Windsor, "Bertie", figlio secondogenito di re Giorgio V e padre della regina Elisabetta II
Bertie è affetto da una grave balbuzie che è insieme sintomo e causa di un profondo senso di inadeguatezza, conseguenza di un'infanzia vissuta nel solco della disciplina e priva di manifestazioni d'amore. Per questo tende a defilarsi dalle occasioni mondane e dai discorsi in pubblico; quando, alla morte del padre, il fratello Edoardo VIII (Guy Pearce) decide di abdicare per sposare Wally Simpson, americana due volte divorziata con il vizietto degli uomini potenti, Bertie è costretto a prendere su di sé la responsabilità della corona alla vigilia di una guerra mondiale. 
Lo aiuterà a guardarsi dentro e superare i suoi limiti Lionel (Geoffrey Rush), un poco ortodosso ex attore riciclatosi logopedista scovato dalla moglie Mary, l'amata Queen Mother (Helena Bonham-Carter). 
Il loro rapporto è un lungo e spassoso duello tra due uomini lontani ma che, per motivi diversi, si sentono ugualmente frustrati e impotenti: imparano a conoscersi, a fidarsi l'uno dell'altro e diventano amici. 


Bertie è un'alternanza di visi contriti, imbarazzi, scatti d'ira, slanci di entusiasmo e scoraggiamenti; Lionel è un treno di ottimismo, intuitivo e testardo, pronto a scuotere Bertie anche bruscamente, senza troppo riguardo per il suo lignaggio, scavando per far emergere l'indole da combattente che giace sepolta in lui. 
Firth e Rush sono meravigliosi e un applauso va anche ai doppiatori italiani (anche se ora ho la curiosità di rivedere il film in lingua originale). Io ho scritto troppo, quindi concludo: andate a vederlo, non ve ne pentirete. 
Il film profuma di Londra, Windsor e "britishness"... E allora di cosa parlare se non di ? Vi lascio con le indicazioni dello scrittore George Orwell, un vero fanatico del té, per la corretta preparazione di questa bevanda:

Chi sta slurpando il tè? Riconosciuto?
Qui invece trovate una guida completa ai tipi di té, alla loro provenienza e su come prepararli e gustarli in base alle varietà, curata da Arte del Ricevere
Infine, una piccola selezione molto chic, con tè speciali ideali per un pensiero di San Valentino!

Opulence Darjeeling Castlelton Muscatel tea, da Harrods
Il tè dell'amore di Kusmi Tea
Valentine's Tea Blend, di Harney's & Sons
Ancora Kusmi Tea, questa volta nella miscela
stimolante di tè verde, mate e spezie

venerdì 4 febbraio 2011

Il delitto perfetto: un remake ...del Cavoletto


Titolo assurdo? Tranquilli, non sono impazzita! Oggi voglio proporvi un "remake" della ricetta che ha postato l'altro giorno Sigrid del Cavoletto di Bruxelles qui, ma con una serie di varianti, sia nella presentazione sia negli ingredienti. Lo sentivo un po' come un delitto, riproporre e per di più modificare una sua ricetta... basta vedere le sue foto, sempre impeccabili... e le mie, che invece lasciano molto  a desiderare! Poi ho assaggiato e sono stata contenta, perchè invece questo pie è davvero squisito.
Come me deve essersi sentito Andrew Davis quando nel 1998 firmò Delitto Perfetto, remake con Michael Douglas, Gwyneth Paltrow e Viggo Mortensen dell'omonima pellicola del maestro Alfred Hitchcock, con Grace Kelly e Ray Milland, del 1954 (Il delitto perfetto). Il regista si prese la libertà di variare alcuni elementi della storia: spostò l'ambientazione da Londra a New York, trasformò il sicario da semplice estraneo nell'amante della vittima e il marito da celebre tennista a squalo di Wall Street. E posso dire con risultati assolutamente degni, confezionando un ottimo thriller che se non avete visto vi consiglio.
Intanto, vi do la ricetta del pie. Requisito fondamentale: dovete amare il cavolfiore. Altrimenti addio!

 

Sopra, la locandina del film del 98 con Paltrow e Douglas.
Qui, una scena del film di Hitchcock
 
Pie di cavolfiore e mozzarella
Per il "coperchio"
150 gr di farina 00
70 gr di burro freddo
sale
1 uovo
Per il ripieno 
150 ml di besciamella (per cui vi occorrono 200 ml di latte, 1 cucchiaio di farina, sale e noce moscata)
80 gr di mozzarella
parmigiano grattuggiato 3 cucchiai
50 gr di scamorza affumicata grattugiata
mezzo cavolfiore
piselli surgelati
mezza cipolla bianca

Queste dosi sono corrette per riempire una piccola pirofila da 20 cm x 20, come quella della foto.
Nella ricetta originale Sigrid preparava diversi pie monodose e usava la pasta sfoglia per coprirli. Io ho realizzato una specie di pasta brisé con l'aggiunta di un uovo, ed è venuta buona, croccante al punto giusto e gustosa. Nel ripieno lei aggiunge alla verdura panna e provolone, io besciamella light, scamorza e mozzarella. Ma passiamo alla preparazione.
Lavorate la farina con il burro freddo, impastate il tutto con un uovo sbattuto con un po' di sale (lasciandone da parte un pochino per spennellare la superficie) e poi infilate in frigo per 30 minuti. 
Intanto lessate per 10 minuti il cavolfiore ridotto a cimette e i piselli in acqua salata. 
Preparate una besciamella leggera con il latte, un cucchiaio di farina, sale e noce moscata. 
Grattugiate i formaggi duri, strizzate bene e tagliate a piccoli dadini la mozzarella. 
Tritate finissima la cipolla e mettetela nella pirofila. 
Scolate la verdura e unitela alla cipolla nella pirofila. Conditela con i formaggi e la besciamella, mescolate tutto e pepate. Tirate fuori la pasta dal frigo, stendetela  sul bordo della pirofila e ritagliatela. Con la pasta avanzata decorate come volete, nel mio caso io ho seguito l'esempio di Sigrid e fatto due foglioline. Spennellatela di uovo e infornate il tutto a 180 per 30 minuti. Essendoci la mozzarella che tende a fare acqua, usate la funzione ventilato negli ultimi dieci minuti per "asciugare".

giovedì 3 febbraio 2011

Star Food. Scarlett Johansson: di biscotti light, curve e moda

Scarlett Johannson è considerata una tra le attrici più affascinanti di Hollywood. A ragione, almeno secondo me. Non è alta 1 metro e 80 e non è perfetta, ma ha un innegabile sex appeal che ricorda le dive degli anni 40, grazie a curve al punto giusto e labbra vergognosamente carnose. 
Si dichiara un'amante del cibo: adora la pizza e i menu di Burger King e si diletta a preparare biscotti... senza troppi grassi però: sostituisce il burro con l'olio di cocco e le uova con soli albumi
Ma non credo che ultimamente stia mangiando tanti di questi biscottini. Dopo essersi messa a stecchetto  per interpretare la cattiva Black Widow di Iron Man 2 (inguainata in una tutina di pelle nera), è ancora più in forma che mai. 
Qui la vedete nelle foto della nuova campagna pubblicitaria del marchio di abbigliamento spagnolo Mango, di cui è testimonial da 4 stagioni. Le foto sono state scattate da Mario Sorrenti a Barcellona, nello scenario della Casa La Ricarda, una residenza modernista nel Prat de Llobregat. Io ho già deciso... devo avere il vestitino con i gatti!! E voi?





mercoledì 2 febbraio 2011

Big Fish... for dinner

Devo mangiare più pesce. Me lo ripeto spesso, ma non lo faccio. Non lo so pulire e non mi fa impazzire, se tralasciamo il sushi, per il quale invece vado matta, e i crostacei, che mangio volentieri al ristorante ma non mi preparo quasi mai. La prova di questa mia scarsa passione per il mondo alimentare marino è che in tutto il blog ho parlato di pesce una volta per dire che mi ero comprata del sushi d'asporto, e un'altra per preparare i molto sani fish&chips
Oggi voglio fare ammenda con ben due ricette a base di pesce. Sia chiaro, sono basic: lungi da me darvi lezioni su questo fronte. Ma magari qualcuna di voi soffre della mia stessa sindrome e così...
Da abbinare a questo pasto non potevo che "pescare" Big Fish, uno dei film più belli di Tim Burton, con Ewan McGregor e Albert Finney. La storia della vita di un uomo, tanto normale quanto resa straordinaria dai suoi racconti di giganti, streghe, gemelle siamesi, fanciulle bellissime, campi di fiori gialli e città dove il tempo si ferma. Un uomo che mescola realtà e fantasia per rendere tutto più bello, unico e speciale. E se invece ciò che sembra incredibile fosse la verità? Voi cosa scegliete, la fiaba o la realtà?


Strozzapreti al ragù di cernia (dosi per 3 porzioni)
Un pacchetto di pasta fresca formato strozzapreti (non all'uovo, 250 gr)
Un filetto di cernia, circa 300 gr
1 latta di pomodori pelati
1/2 bicchiere di vino bianco secco
cipolla bianca, mezza (se piccola, se no meno)
1 spicchio d'aglio
prezzemolo
sale

Tagliare a tocchetti il filetto di cernia. Tagliuzzare la cipolla e soffriggerla con l'aglio in poco olio evo. Aggiungere il pesce  e il prezzemolo e scottarlo per qualche minuti, sfumarlo con il vino bianco. Aggiungere i pelati tagliati a dadini con il loro sugo, salare e cuocere il sugo per circa 15 minuti a fuoco lento. Nel frattempo lessare gli strozzapreti, scolarli al dente e saltarli in padella nel sugo. Et voilà.



Filetto di salmone al sesamo e aceto balsamico
1 trancio di salmone fresco
aceto balsamico e olio evo
semi di sesamo
bietoline


Marinare il filetto di salmone in un piatto con aceto balsamico e olio extra vergine di oliva per circa un'oretta.
In una padella antiaderente, tostare i semini di sesamo. Una volta pronti, versarli in una ciotola. Passare il filetto nei semini e farli aderire bene su tutti i lati. Scottarlo nella padella aderente, aggiungendo due cucchiai della marinatura. Cuocerlo per 4 -5 minuti per parte. Io l'ho accompagnato a un cuore di bietoline bollite. :)

E dopocena...


lunedì 31 gennaio 2011

Tra un sorso di whisky e uno di champagne, ecco La versione di Barney



Non so se siate fan del libro di Mordecai Richler. In tal caso, sapete meglio di me che nessuna trasposizione cinematografica potrà mai rendere giustizia alle mille sfaccettature di un personaggio cinico, irriverente, impulsivo, sfrontato, politically uncorrect e al tempo stesso codardo, conformista, mediocre, nostalgico e a suo modo romantico come Barney Panofsky.

Questo tentativo del regista Richard J. Lewis, tuttavia, è sicuramente apprezzabile: un film vivace, divertente e in gran parte incentrato sulla storia d'amore con Miriam, terza moglie e unica veramente amata da Barney, che ha il volto e la grazia di Rosamund Pike. Paul Giamatti, eterno "non protagonista" del cinema hollywoodiano, qui si prende la sua rivincita di brutto ma bravo, dominando la scena con naturalezza e aderenza al personaggio.


Eppure questo Barney ha perso per strada un po' del suo mordente, del suo umorismo caustico, dell'autoironia ebraica che invece viene incarnata dal sempre meraviglioso Dustin Hoffman, Izy Panofksy, padre di Barney ed ex poliziotto in pensione con il debole per le belle ragazze.

Banalizzati anche il rapporto di Barney con gli amici, la cricca di artisti bohemien: nel libro il protagonista si circonda di queste persone perché vorrebbe essere come loro, senza riuscirci. La sua avventura imprenditoriale, il suo successo, sono conseguenza della sua inettitudine in campo artistico. Il vero Panofsky subisce il fascino di gente come Boogie (Scott Speedman) e Clara, ne è attratto e al tempo stesso deve distanziarsene. Nel film è quasi soddisfatto delle sue trash Totally Unecessary Productions, continuamente derise nella versione letteraria.

In ogni caso, andate a vederlo: è un film carino estremamente godibile per i digiuni della storia, forse un po' meno soddisfacente per chi ha amato il libro cult. Non vi propongo un piatto, perché in questo film più che mangiare, si beve. Un po' di champagne e vino, ma soprattutto whisky. Liscio!

Ma non posso rinunciare a darvi una ricetta, quindi ho pensato che possa servirvi sapere come fare la crema al whisky, di cui parlavo proprio ieri a pranzo con delle amiche.


Whisky Irish Cream (tipo Baileys)


Ingredienti
240 ml di panna
300 gr di latte condensato
400 ml di Whisky irlandese
1 cucchiaino di caffè solubile
2 cucchiani di sciroppo di cioccolato
1 cucchiano di estratto di vaniglia
1 cucchiaino di estratto di mandorla

Frullate insieme la panna, il latte condensato, il whisky, il caffè e gli aromi a intensità alta per circa 20-30 secondi. Versate in un contenitore chiuso ermeticamente e lasciate raffreddare per qualche ora. Shakerate bene prima di servire!

sabato 29 gennaio 2011

Torta al pompelmo e Mandorle, misteriosa come Wicker Park

Potrà sembrarvi una torta paradiso, ma non lo è. Nasconde un mix di aromi e profumi deliziosi ma difficili da decifrare: provate a servirla a degli ospiti e chiedete loro cosa ci avete messo: vedremo quanti di loro indovineranno. Eh già perché non si sente tutti i giorni di una torta con il pompelmo. La premessa è che ho dei pompelmi bio nuovi di zecca: dovevano essere rosa, invece sono arrivati gialli, quindi più amarognoli e meno "facili" da mangiare da soli. Mi sono accorta che non li avevo mai usati per cucinare e siccome progettavo di fare un plum cake all'arancia per la colazione di domattina, mi sono detta: perché non usare lui, il pompelmo, al posto della cugina più celebre? Ed ecco questa tortina, una ricetta semplice e veloce, che mi ha dato molta soddisfazione! Ho infatti compensato il sapore amarognolo del pompelmo con della farina di mandorle nell'impasto, che come diceva giusto ieri la mia amica Strawberry Blonde, per i dolci è un po' un ingrediente magico. Non c'è nemmeno troppo condimento perciò... godetevela senza eccessivi rimorsi, è perfetta per la colazione ma anche per una merenda, accompagnata da un tè Earl Grey!




Torta soffice di pompelmo e mandorle
150 gr di farina 00
100 gr di farina di mandorle
2 cucchiai di fecola di patate
1/2 bustina di lievito per dolci
1 cucchiaino di bicarbonato
2 uova
8 cucchiai di zucchero di canna biologico
70 gr di burro
1 pompelmo medio grande, non trattato

Spremere un grosso pompelmo e grattugiare la sua buccia. Sbattere le uova con un pizzico di sale in una terrina e amalgamarle con lo zucchero di canna. Unire la farina di mandorle, l'altra farina, la fecola e il lievito. Mescolare bene e aggiungere il burro sciolto, il succo del pompelmo e la buccia grattugiata. Versare in una teglia imburrata e infornare a 180 gradi per 40 minuti. Una volta cotta e raffreddata, spolverizzare di zucchero a velo.


Così come questa torta non rende facile scoprire i suoi ingredienti, così nel film Appuntamento a Wicker Park le cose non sono come sembrano.. Si tratta di un film del 2004 con Josh Hartnett, Diane Kruger e Rose Byrne. Un giovane pubblicitario in procinto di sposarsi torna nella sua città natale e lì gli sembra di intravedere la sua ex fidanzata (Kruger), bellissima ballerina e suo unico grande amore, improvvisamente sparita dalla sua vita qualche anno prima. Inizia così il percorso di indagini per scoprire se il suo amore vive ancora lì, dove, perché lo ha mollato. Man mano che la matassa si dipana, i pezzi del puzzle tornano a posto e si comprende che la separazione tra i due non è avvenuta per volontà degli stessi... ma nemmeno per caso. Un mini giallo (senza omicidi, però!) che ruota attorno a due appartamenti, pochi negozi, un ristorante e un parco, Wicker Park. Un film senza troppe pretese, ma l'intreccio è ben congegnato: carino!

Con questa ricetta partecipo al contest de Il ricettario di Cinzia sugli agrumi

ilricettariodicinzia

giovedì 27 gennaio 2011

No Reservations e l'irresistibile spaghetto al pomodoro & basilico


Ci siamo arrivati, era prevedibile che prima o poi vi parlassi di questo film. No Reservations (Sapori e Dissapori) è infatti una pellicola che ogni foodblogger o amante della cucina conosce: una commedia del 2007, rifacimento di Ricette d'Amore, film tedesco del 2001 con Sergio Castellitto, garbata, non troppo sdolcinata ma nemmeno eccessivamente divertente, a dirla tutta. Il cibo, ossessione e passione, è al centro della storia senza tuttavia possedere completamente la scena e diventare fonte di vere emozioni. Alcune ingenue banalizzazioni, insomma, trasformano questo film in un'occasione mancata. 
Catherine Zeta Jones è la bellissima, glaciale e iperorganizzata chef di un celebre ristorante newyorkese. A sconvolgere la sua quotidianità arriva la nipotina Zoe, figlia della sorella scomparsa in un incidente d'auto, che si trasferisce a casa sua. A sconvolgere la sua rigorosa cucina, invece, ci pensa Nick, affascinate sous-chef (Aaron Eckhart) assunto a insaputa di Kate. 
Chiaramente i due sono il giorno e la notte, lei seria e rigida, lui piacione, chiacchierone, amante dell'opera e della cucina dell'Italia, dove (trovata un po' stereotipata) ha imparato tutto ciò che sa del cibo, lavorando in una piccola trattoria toscana. Infatti mentre il piatto forte di Kate sono le quaglie in salsa di zafferano tartufata, Nick si diletta più volentieri con pastasciutte e pizze che, naturalmente, fanno impazzire la piccola Zoe (che preferisce saltare la cena piuttosto che mangiare le orate con tanto di testa della zia). Grazie ai due Kate, che il cibo lo approccia con rigore, quasi a produrre un composto chimico più che un connubio di delicati sapori e consistenze, capirà che nella vita c'è altro oltre al lavoro, ovvero l'amore e la famiglia, e si lascerà andare.
Tra i tanti piatti d'effetto, però, la scena di questo film che mi ha fatto veramente venire fame e mi ha spinto a mettere in pausa e (dato che era ora di cena) prepararmi una cosa che anni fa era il mio pranzo quotidiano e che invece oggi mangio raramente, è quella in cui Nick fa tornare la fame alla bimba inappetente con degli spaghetti pomodoro e basilico... un classico irresistibile!
Vi devo lasciare la ricetta? Mi sa proprio che nessuna di voi ne ha bisogno...ma lo faccio lo stesso! 

foto dal web

Spaghetti al sugo di pomodoro e basilico (per 4 persone)
320 gr di spaghetti di grano duro
Pomodori San Marzano o 1 latta di ottimi pelati
1 spicchio d'aglio
4-5 foglie di basilico
olio extra vergine di oliva
sale
zucchero
parmigiano grattugiato

Tagliare a cubetti i pomodori pelati o i pomodori freschi puliti e sbucciati. Soffriggere l'aglio a pezzetti in abbondante olio extra vergine, senza però farlo annerire né renderlo troppo croccante. Aggiungere il pomodoro (nel caso dei pelati anche il loro sugo) e salare. Nel caso in cui usiate i pelati potete correggere la loro maggiore acidità con un cucchiaino di zucchero. Lasciate cuocere a fiamma lenta per circa 20 minuti. Spegnete il fuoco, spezzettate grossolanamente con le mani le foglie di basilico e unitele al sugo. Lessate gli spaghetti in acqua salata, scolateli al dente e saltateli in una padella con il sugo. Servite caldissimi con parmigiano grattugiato. E ora, come diceva Sordi... "maccarone, m'hai provocato e io ti distruggo... mo' me te magno!"


martedì 25 gennaio 2011

Contest Hart-to-Hart: Crostata del cuore, per un film d'amore


Non riesco a seguire fino in fondo una ricetta. Se non cambio almeno un passaggio o un ingrediente non sono io. Inoltre spesso mi metto in testa di preparare qualcosa per finire quello che ho sotto mano e se non ho una ricetta me la invento. E' il caso di ieri sera. La premessa è che avevo dei kiwi, comprati 2 settimane fa, prima sempre duri e poi improvvisamente raggrinziti senza maturare bene. Se penso a quanto me li ha fatti pagare la tizia del mercato vorrei tornare alla bancarella e tirarglieli in testa uno a uno: ma visto che tra poco parleremo d'amore mi trattengo! I più raggrinziti, comunque, sono stati scelti per fare una gelatina o coulis o similiaria di accompagnamento a una panna cotta. Ma siccome non trovavo ricette soddisfacenti in questo senso e inoltre volevo qualcosa di light, mi sono inventata un esperimento con la ricotta. Chiaramente l'esperimento non è uscito come volevo, e allora mi sono arrabbiata e ho infilato tutto in una crostata.
Accanimento terapeutico? Maniaca del riciclo? Pasticciona, direi, ma alla fine è venuto fuori qualcosa di buono, anzi di molto meglio della sciapa pannacottina light che mi ero prefigurata. E allora ho pensato che con questa torta parteciperò al contest di EliFla, Hart-to-Hart. Perché dopo tutto anche l'amore è così: ci mettiamo dentro gli ingredienti, senza sapere bene la ricetta, ma con la fiducia che tutto sarà come vogliamo noi... A volte però i piatti non escono come previsto e allora che si fa? Ci si lavora insieme e si trova un modo per crearne un altro... ancora più buono
Non c'è bisogno che vi lasci un film da abbinare a questa torta: primo perché il contest cita già uno dei mitici telefilm degli anni 80, CuoreBatticuore, secondo perché ognuno ha il suo film d'amore preferito... Il mio consiglio è, guardate quello! Anzi, ditemi... qual è il vostro film d'amore
Nel frattempo vi lascio la ricetta del mio pasticcio recuperato.


Crostata del cuore con formaggio e kiwi
Per la frolla
250 gr di farina 00
2 tuorli d'uovo
1 pizzico di sale
120 gr di burro
100 gr di zucchero

Per il ripieno
4 kiwi abbastanza maturi
zucchero di canna 4 cucchiai
250 gr di ricotta
80 gr (1 panetto) di Philadelphia
latte q.b.

Preparate la pasta frolla impastando con le mani la farina, lo zucchero, i tuorli d'uovo sbattuti con il sale e il burro freddo fino a ottenere una palla. Avvolgete la pasta nella pellicola e infilate in frigo per un'ora. Nel frattempo preparate il ripieno. Vi tralascio i passaggi pasticcioni che ho fatto con formaggio e frutta. Quello che dovrete fare voi, se mai vorrete fare questa torta, è : mantecare ricotta e Philadelphia con lo zucchero di canna e un goccio di latte per ammorbidire il tutto e unire i kiwi frullati. Stendete 2/3 della pasta con un mattarello e mettetela in una tortiera imburrata o rivestita di carta forno, versate il composto di kiwi e formaggio. Dalla pasta rimanente ritagliate dei cuori con uno stampino. Infornate a 180 gradi per 1 ora. 
Se servite questa torta come dessert per una cena romantica, decoratela mettendo un paio di fettine di kiwi fresco su ogni fetta e/o con un cucchiaio di coulis di fragole o lamponi, preparata semplicemente frullando la frutta insieme a un po' di zucchero: darà quel tocco di colore rosso-amore.

lunedì 24 gennaio 2011

Creamy cheese & donuts come lo Xanax: è Drop Dead Diva


Deb & Jane... e le loro diete contrastanti!
E tu cosa scegli, pollo scondito o donuts al cioccolato?

Lo stress è alle stelle, la temperatura dell'ufficio troppo calda, il capo ti sta con il fiato sul collo e tra mezz'ora ti aspettano in tribunale per un caso difficilissimo per cui non sei preparata... che fai? Un po' di formaggio spray dritto in gola, e passa tutto. "Meglio dello Xanax!" Parola di Deb, ora intrappolata nel corpo di Jane.
Domani sera su Cielo inizierà Drop Dead Diva: la protagonista è una ex modella bionda dalle misure perfette "reincarnata" per un errore nel corpo di Jane, avvocatessa decisamente sovrappeso e insicura ma intelligente e preparata. L'espediente ricorda Nei panni di una bionda, anche se nel film di Blake Edwards del 1991 era un uomo, peraltro misogino, a finire per sbaglio nel corpo di una donna. Certo in quel caso lei era una bionda dal fisico mozzafiato, qui invece il corpo "ospitante" è quello di Jane, cicciottella senza alcun senso per la moda, impegnata nel volontariato e lavoratrice indefessa. L'esatto contrario di Deb! La serie scorre tra situazioni comiche, equivoci e intermezzi dedicati ai casi seguiti da Jane allo studio, mentre Deb cerca di accettare il suo nuovo fisico e pian piano impara ad essere Jane e a capire che... oltre alle gambe c'è di più (come direbbe Sabrina Salerno).
Il cibo, ovviamente, ha un ruolo speciale in questa serie: Deb, abituata a petti di pollo grigliati e corsette pomeridiane, ha improvvisamente voglia di ciambelle ricoperte di cioccolata e torte con la panna, con la complicità della sua assistente... ce la farà a dimagrire e conquistare il fidanzato della sua vita precedente, abituato a una supermodel? 

Brooke Elliot è Deb/Jane

venerdì 21 gennaio 2011

La fulgida stella di Keats & il cake al cacao e mandarino


L'altra sera sono stata presa da un piccolo raptus e ho preparato una torta, ma, dato che vado ripetendomi di dovermi mettere a dieta, ho cercato di farla leggera e senza troppo condimento. E dato che avevo della deliziosa marmellata di mandarini che mi ha regalato la mia amica Camilla, ho pensato di usarla. Ne è uscito un cake dalla crosticina umida, molto romantico, adatto per una colazione sull'erba nella campagna inglese... Questo mi ha fatto ripensare a un film visto qualche mese fa: Bright Star, della regista neozelandese Jane Campion, che racconta la storia dell'amore tra John Keats (Ben Wishaw), celebre poeta inglese di talento, e la "fulgida stella" che ispirò le sue poesie più belle, Fanny Brawne.
Potrete pensare che un film che ruota attorno alla poesia sia retorico e pesante. Brighr Star è esattamente il contrario di questo:  poetico, sì, delicato, ma anche intenso, emozionale, struggente. Dipinge l'intensità dell'amore che si scopre tale e che si esprime con la poesia, e mostra il romanticismo come vocazione di vita. La storia è narrata dal punto di vista di Fanny, una giovane determinata, intelligente e creativa, interpretata da Abbie Cornish. Fanny lotta per amore, si appassiona a ciò che appassiona lui, disegna e cuce i propri vestiti, studia. Se fosse una ragazza di oggi, sicuramente sarebbe una blogger (very shabby)! Vi consiglio questo film, che vi commuoverà, e vi lascio la ricetta del mio cake


Cake al cacao e marmellata di mandarini
Marmellata di mandarini (6 cucchiai circa)
150 gr di farina 00
2 cucchiai di fecola di patate
1/2 bustina di lievito
4 cucchiai di cacao amaro
8 cucchiai colmi di zucchero di canna
2 uova
latte q.b.
4-5 cucchiai di olio evo
3 cucchiai di gocce di cioccolato fondente

In una ciotola sbattere le uova con lo zucchero di canna, unire la farina setacciata con la fecola, il lievito e il cacao. Aggiungere l'olio e un po' di latte fino a creare un composto cremoso e omogeneo e infine unire le gocce di cioccolato. Intanto stemperare in una ciotola la marmellata di mandarini con un po' di acqua o latte. Foderare una teglia di carta forno e versarvi metà del composto. Versarvi sopra metà della marmellata e distribuirla bene. Aggiungere il resto del composto e finire con la restante marmellata, cercando di livellarla uniformemente. Infornate a 180 gradi per circa 45 minuti.


Bright Star
di John Keats 

Fulgida stella, fossi fermo come tu lo sei
ma non in solitario splendore sospeso alto nella notte,

a vegliare, con le palpebre rimosse in eterno,
come paziente di natura, insonne eremita,
le mobili acque al loro dovere sacerdotale

di puro lavacro intorno a rive umane,
oppure guardare la nuova maschera dolcemente caduta
della neve sopra i monti e le pianure.
No - pure sempre fermo, sempre senza mutamento,
vorrei riposare sul guanciale del puro seno del mio amore,
sentirne per sempre la discesa dolce dell’onda e il sollevarsi,
sempre desto in una dolce inquietudine
a udire sempre, sempre il suo respiro attenuato,
e così vivere in eterno - o se no venir meno nella morte.


giovedì 20 gennaio 2011

Un risotto alternativo, sulle note della Pantera Rosa


Da piccola non avevo capito che La Pantera Rosa fosse il nome di un diamante: ero catturata dai meravigliosi titoli di apertura del film di Blake Edwards in cui la celeberrima pantera animata dava del filo da torcere al goffo ispettore Clouseau (Peter Sellers) e collezionavo gli stickers dedicati al cartone. Poi ho scoperto la verità, ma nemmeno troppo tempo fa! Non avevo infatti mai visto il film (mea culpa) e sarò sincera: non ce l'ho fatta a guardarlo nemmeno due settimane fa, come stasera non riesco a seguire La Pantera Rosa colpisce ancora. Su La7 stanno trasmettendo l'intera serie dedicata a Clouseau, ma questo umorismo demenziale proprio non fa per me, quindi mi distraggo e lascio il film come sottofondo mentre vi scrivo, per lasciarvi una ricetta facilissima e salvatempo che ho preparato ieri sera. L'ideale se dovete improvvisare un primo, ma non volete proporre la solita pasta e non avete voglia di stare a mescolare il risotto per 20 minuti!


Fantasia di cereali alla scamorza (per 2)
1 bicchiere di mix di 3 Cereali (riso integrale, avena e kamut, io ho usato quello di Riso Gallo)
mezza cipolla dorata
2 zucchine
50 gr di scamorza affumicata
sale
pepe
olio evo

Lessate il mix di cereali in acqua bollente salata, nel frattempo sminuzzate mezza cipolla e soffriggetela in una wok o padella antiaderente con poco olio. Grattugiate le zucchine a julienne e, quando la cipolla sarà appassita, aggiungetele al soffritto. Cuocete le zucchine per poco più di cinque minuti, girando di tanto in tanto e aggiungendo qualche cucchiaio d'acqua se necessario. Salate e pepate. Intanto grattugiate grossolanamente la scamorza affumicata. Dopo 16 minuti di cottura il mix di cereali sarà pronto: scolatelo e saltatelo nella wok insieme alle zucchine, aggiungendo all'ultimo la scamorza. Spegnete la fiamma, mescolate finché il formaggio sarà filante e servite.

Chi ben comincia... il mio parere sui film visti tra fine e inzio anno

Il tempo per scrivere dei film che guardo scarseggia sempre, così ho deciso di fare un post riepilogativo dei tioli visti nell'ultimo p...