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domenica 18 dicembre 2011

Le idi di Marzo. La perdita dell'innocenza e il mistero del pollo fritto.



Lavorare agli alti livelli della politica ed essere dei puri idealisti, entusiasti, convinti che il proprio candidato sia diverso dagli altri, anzi, che sia quello giusto, quello in grado di fare la differenza nella vita delle persone.
E' possibile? 
Il film di George Clooney, presentato fuori concorso a Venezia e uscito nei cinema italiani venerdì 16 dicembre, sembra volerci dimostrare che no, anche chi parte leale e con le migliori intenzioni 
finisce per venire deluso e quindi perdere l'innocenza, accettando compromessi e muovendo le proprie pedine nel gioco del potere, che vive di pesi contrastanti in delicato equilibrio, ricatti e segreti nascosti frettolosamente sotto il tappeto.
Il titolo Le Idi di marzo rimanda alla data dell'uccisione di Giulio Cesare, il 15 marzo del 44 a.C., a opera di alcuni cospiratori, tra cui Bruto, di cui Cesare si fidava ciecamente, al punto da nominarlo nel proprio testamento.
In questo caso il protagonista del "tradimento", se così vogliamo definirlo, è Ryan Gosling, nei panni del Stephen Meyers, giovane e promettente portavoce di Mike Morris, governatore democratico candidato alla presidenza interpretato da Clooney.



Morris incarna una specie di incrocio tra Bill Clinton e Obama, un candidato democratico progressista, che parla di diritti delle donne, di famiglia, di energie alternative e di istruzione: un tipo affascinante, allegro e anche un po' sexy, ma che a livello concreto deve ancora dimostrare di che pasta è fatto.
Stephen è una specie di enfant prodige delle pubbliche relazioni politiche che lavora insieme al veterano Paul (Philip Seymour Hoffman), ammira il suo governatore e lavora per lui con entusiasmo. Ma, come dice lui stesso, "chi fa uno sbaglio è fuori" e  a Stephen una leggerezza costerà cara.
Come al solito, però, il sesso complica le cose e rimescola le carte: ruolo fondamentale, infatti, avrà Evan Rachel Wood, stagista di Lewinskiana memoria -solo un po' più gnocca- e figlia di uno dei coordinatori della campagna elettorale.


Stephen dovrà fare i conti prima con il crollo delle sue certezze e la disillusione per il suo mito (Morris) e poi con la delusione di essere trattato senza alcuna pietà. A quel punto sceglierà di salvare se stesso, giocando sporco quanto se non più dei suoi avversari.
Perfetta l'interpretazione di Gosling, che nell'escalation di tensione di questo thriller politico trasforma gradualmente il suo viso e il suo corpo da quelli di un uomo rilassato e confidente a una maschera vuota, senza gioia, senza paura e senza scrupoli.


Nel gioco della politica, comunque, non si salva proprio nessuno (interessante la scelta di mostrare il lato cinico e immorale del partito democratico): politici stessi, portavoce, addetti stampa, giornalisti e stagisti. Wow.



Ah... da mangiare, scordatevelo.
Nel film il cibo non fa apparizioni nemmeno fugaci, al massimo fa capolino qualche drink pesante e, a prova di una soffiata importante, viene citato un pollo fritto ordinato dal portavoce dell'avversario politico di Morris, interpretato da Paul Giamatti. Questo pollo, in realtà, non arriva mai al tavolo: probabilmente, quindi, non è mai stato ordinato (come lo stesso Giamatti rivendica in seguito).
Io il pollo fritto lo preparo raramente, impanato in modo classico: farina, uovo, pangrattato e via in padella. Ma non lo immergo completamente nell'olio, lo faccio con un dito di olio evo.
Per pollo fritto, però, in America si intende qualcosa di un po' diverso. Il pollo è tagliato a pezzi e passato nella farina che però è miscelata con un sacco di spezie, dalla paprika al pepe, dal basilico all'aglio, dalla noce moscata alla salvia. Per intenderci, la ricetta è quella della famosa catena Kentucky Fried Chicken.
Devo ammettere che non l'ho mai assaggiato, ma dev'essere molto buono: io adoro le spezie, che con il pollo vanno da dio, con il fritto non si sbaglia mai... Insomma non ci resta che provare la seguente ricettina, che, pare, sia quella originale (supersegreta) di KFC... Io l'ho presa dal forum di CookAround e ve la riporto... creare il mix di spezie sembra un po' una roba da piccolo chimico.. se qualcuno ci ha già provato mi faccia sapere!




Ingredienti

5 cucchiaini di mix di spezie ed erbe- 1 tazza di farina per dolci (**)
2 ½ cucchiaini di sale
1 tazza di latte
1 uovo


pollo in pezzi


(*) Preparazione del mix di “11 erbe & spezie”:
- 16 parti di PEPE BIANCO
- 12 parti di PEPE NERO
- 16 parti di SALVIA
- 8 parti di CORIANDOLO
- 6 parti di ZENZERO
- 3 parti di ALLORO
- 2 parti di NOCE MOSCATA
- 2 parti di CARDAMOMO
- 2 parti di SANTOREGGIA
- 2 parti di PIMENTO
- 2 parti di CHIODI DI GAROFANO
- 8 parti di GLUTAMMATO MONOSODICO (MSG)
NB: tutte le spezie dovrebbero essere in polvere
Miscelare il tutto e tenerlo a riposo per almeno una notte



(**) Se non avete la farina per dolci:
- 1 tazza di farina per dolci = ¾ tazza di farina 00 + 2 cucchiai di amido di mais



Setacciare la farina e mescolarla al sale ed al mix di erbe e spezie. Mescolare l’uovo ed il latte. Affondare i pezzi di pollo nella pastella di uovo e latte. Un pezzo alla volta, impanare accuratamente il pollo nel mix di farina e spezie. Friggere.

sabato 26 novembre 2011

(Finta) Cassoeula vegetariana - nella Milano di Pozzetto



Ve lo ricordate questo film? Si tratta di Un povero ricco, cult anni 80 con Renato Pozzetto e Ornella Muti. La curiosa vicenda di un ingegnere riccone che, in una Milano fredda e grigiastra, vive nell'ossessione di diventare povero. Così decide di affrontare la sua paura, fingersi tale e farsi assumere da una delle sue ditte come fattorino.
Dopo mille peripezie troverà l'amore con Marta (la Muti) che a differenza della moglie traditrice si dimostrerà interessata a lui per quello che è, anche da povero. 
Personaggio clou del film è il barbone Fosforo, che prima deruba l"ingenuo Eugenio" ma alla fine gli insegna come farsi furbo e lo inzia all'arte dell'arrangiarsi. Il tutto narrato con la tipica comicità di Pozzetto.
La scena che vi ho proposto inizia con Pozzetto infreddolito che cerca ristoro da alcuni muratori, un po' sadici, che non gli concedono certo la "forchettata" che sperava.



Per combattere il freddo Eugenio avrebbe fatto meglio a optare per uno dei piatti tipici della tradizione culinaria milanese, la cassoeula.
Sapete cos'è? Se siete lombardi certamente sì, in caso contrario ve lo spiego. Si tratta di un piatto unico tradizionale, di origine contadina, preparato con verze stufate lentamente, insieme alle parti meno nobili del maiale, come musetto, piedini, cotenne e qualche costina. Questo almeno in origine, perché oggi è preparata principalmente con costine, l'aggiunta di qualche cotenna, magari un salamino vaniglia, ma di piedini e musetti (fortunatamente, dico io) non se ne vede nemmeno l'ombra. 

E' un piatto che va accompagnato a polenta fumante. La verza perfetta, si dice, è quella che si trova in commercio (un tempo, nell'orto) dopo la prima gelata notturna, quindi intorno alla metà di novembre. 
Io adoro la cassoeula, ma la mangio una o due volte l'anno, quando la prepara mia mamma, magari per un pranzo domenicale con i parenti. Fino a poco tempo fa la faceva mia nonna, esperta numero uno in materia. 
La settimana scorsa avevo in frigo una verza, comprata per preparare i pizzoccheri che poi non ho fatto, e andava consumata. Così ho pensato semplicemente di stufarla, alla maniera della cassoeula, ma senza l'aggiunta della carne. Risultato, una zuppa gustosa, ovviamente non pesante e unta come la cassoeula, con un bel sughino che sposa alla perfezione la polentina calda...
La preparazione? Di una semplicità disarmante.


Verze stufate
Per 4 persone
1 cavolo verza 
2 carote 
1 gambo di sedano
1 scalogno
4-5 cucchiai di passata di pomodoro
olio evo
sale
pepe
1 dado vegetale

Lavare la verza e pulirla togliendo il gambo e le foglie più esterne. In pentola a pressione preparare un soffritto leggero con qualche cucchiaio d'olio, le carote e il sedano tritati insieme allo scalogno. Aggiungere le verze a pezzi, il dado, qualche cucchiaio di salsa di pomodoro, coprire con un po' d'acqua e chiudere la pentola. Cuocere per un quarto d'ora dopo il fischio o comunque fino alla consistenza desiderata (a me piacciono "sugose"). Aggiustare di sale e pepe, preparare la polenta e servire. 

giovedì 29 settembre 2011

Nuovi amori: Frida e le fajitas messicane



Ho un nuovo amore. Si chiama Frida. No, non il locale vicino casa mia. Parlo di Frida Kahlo. Ah, bella scoperta, direte voi, è la pittrice messicana più famosa al mondo. I suoi quadri densi di colore e intensi, ma crudi e terribili mi sono sempre piaciuti, e adesso, dopo aver visto Frida, il biopic a lei dedicato beh, li ho finalmente capiti. Se anche voi la apprezzate già, non potete che guardarlo. La regista è una donna, Julie Taymor, e se vi è piaciuto Across the Universe sapete già di chi si tratta. Le immagini e i quadri sono importantissimi nel film e illustrano le fasi della vita dell'artista, caratterizzata da sofferenza fisica, solitudine e amori infelici (uno, in realtà, quello per Diego Rivera, famoso pittore di murales con venti anni più di lei che la sposò ma non riuscì a esserle fedele per una, a suo dire, "genetica predisposizione al tradimento"). La protagonista è Salma Hayek, "imbruttita" per l'occasione con un non credibilissimo monociglio, ma credibile nella sua interpretazione di questo personaggio passionale, ribelle e non convenzionale. Frida, messicana di Coyoacàn nata nel 1907, iniziò a dipingere intorno ai 18 anni, dopo un terribile incidente in cui l'autobus su cui lei viaggiava si schiantò contro un taxi. L'incidente, che le provocò innumerevoli fratture oltre che un danno irreparabile all'apparato riproduttivo -un corrimano si staccò dal bus e la trafisse, entrando dal fianco e fuoriuscendo proprio lì.. ahiaaa!! -, la costrinse a letto per diversi mesi e anche in seguito la condannò a dolori continui, per i tentativi di "riparare" alle lesioni subite con una serie di interventi chirurgici più dannosi che utili. Racconto questo non per gusto sadico, ma perché essenziale per capire la pittura fortemente autoriferita della Kahlo, caratterizzata dall'autoritratto, da situazioni di solitudine e da continuo ricorso a elementi simbolici. La pittura diventa per lei una necessità, una terapia, un senso.



Il film ripercorre dalla gioventù alla morte la vita di Frida, che si inserisce nel solco della Storia grazie a grandi incontri, di natura amorosa - e bisessuale: amanti di Frida furono, ad esempio, una celebre fotografa dell'epoca e di Trozsky, esule dalla Russia di Stalin- e ricorre spesso a disegni, simboli, allegorie, che lo rendono fresco e piacevole. Insomma, a me è piaciuto!

E allora di cosa possiamo parlare se non di cibo messicano, più nel dettaglio di fajitas?



Queste della foto le ho preparate una sera, in cui ho fatto una cena a base di fajitas + insalata greca e tzatziki, ma di solito le servo come da tradizione, accompagnate da guacamole, crema di fagioli messicani, dadini di pomodoro e formaggio edamer grattuggiato; ognuno si compone la sua fajita con gli ingredienti che preferisce... o con tutti insieme.

Fajitas di pollo
Per 4 persone:
8 fajitas pronte da scaldare sulla piastra
600 grammi di pollo (o metà pollo e metà manzo)
3 peperoni rossi e gialli
cipolla
1 cucchiaino salsa Worchester o Tabasco
birra 
olio
sale
pepe
spezie (paprika o cumino, coriandolo fresco)

Tagliate la carne a striscioline e lasciatela marinare nella birra almeno per due-tre ore, con il succo di un lime e, se vi piace, il coriandolo fresco. Soffriggete la cipolla sminuzzata con poco olio in un'ampia padella antiaderente o su una piastra capiente, aggiungete i peperoni a striscioline, aggiustate di sale e pepe. Quando la cottura è quasi ultimata aggiungete la carne, la salsa Worchester o Tabasco, il cumino o la paprika e cuocete a fiamma viva. Servite caldo, insieme alle fajitas passata alla piastra e agli accompagnamenti di cui sopra.

Guacamole leggera con yogurt greco
1 avocado
mezzo cipollotto
1 vasetto di yogurt greco da 170 gr
sale
olio 
poco peperoncino

Tagliate l'avocado a pezzetti. Tre quarti li frullate con yogurt e un po' d'olio. Alla crema aggiungete la cipolla sminuzzata, poco peperoncino, il quarto di avocado a dadini, sale e pepe e, a piacere, pomodoro a tocchetti (io non lo metto).

Crema di fagioli
1 latta di fagioli messicani
mezzo cipollotto
peperoncino
sale
olio

Scolare i fagioli, metterne da parte un terzo scarso. Fate un soffritto di cipolla in poco olio e con un opo' di peperoncino, a cui aggiungerete i fagioli; salate e lasciateli cuocere finché non saranno spappolati (o potete passarli al minipimer, che si fa prima). Aggiungete i fagioli interi e servite.

Spalmate la fajita con le salsine, aggiungete la carne coi peperoni, arrotolate e... Hasta la vista


sabato 18 giugno 2011

Lasagne leggere con zucchine e asparagi

Chi l'ha detto che le lasagne vanno preparate con besciamella e ragù? Per carità, alla bolognese sono il top, ma queste sfoglie di pasta sottile si prestano a tanti ripieni e preparazioni. Per variare - e magari alleggerire- basta un po' di fantasia. Io ho inventato questa versione e vi assicuro che pur essendo piuttosto light (condimento= zero assoluto, c'è solo il formaggio) si tratta di un primo di tutto rispetto, gustoso e delicato. Vi lascio subito la facilissima ricetta!



Lasagne leggere con zucchine e asparagi
1 confezione di lasagne (io Sfogliavelo di Rana)
125 gr di mozzarella
150 gr di scamorza bianca
parmigiano grattugiato a volontà
3 zucchine medie
una decina di asparagi
500 ml di passata di pomodoro
aglio
basilico

Pulire le verdure, tagliarle a tocchetti e sbollentarle in acqua salata per una decina di minuti. Scolarle bene e lasciarle in una terrina. Preparare un sugo con la passata di pomodoro, uno spicchio d'aglio intero, sale e qualche foglia di basilico: niente olio, 15 min di cottura e via. Tagliuzzare a dadini la mozzarella e grattugiare la scamorza e il parmigiano. Conservate i formaggi su un piatto. Quando il sugo è pronto, procedete con gli strati. In una pirofila stendete due cucchiaiate di sugo, la sfoglia, altro sugo, una manciata di mozzarella e una di parmigiano. Procedete con un altro strato di pasta, mettete un po' di asparagi e zucchine misti e coprite con la scamorza. Altra pasta e procedete così, alternando gli strati di sugo e mozzarella con quelli di verdura e scamorza. finite con sugo, mozza e parmigiano. Infornate per mezz'ora-40 min a 180 gradi! Facile, no? Perché domani è domenica ed è giusto concedersi qualcosa di buono... senza per questo arrivare ai livelli di Tognazzi & Co ne La grande abbuffata....



PS: non ho scordato il film londinese.. la ricetta arriva in uno dei prox post :)

venerdì 27 maggio 2011

Un buongiorno... dietetico!

Ciao a tutti, non mi dilungherò oggi, voglio solo dirvi che in questi giorni non sto postando grandi ricettine per il semplice fatto che sono a dieta... spero di riuscire a proporvi dei piattini light ma altrettanto sfiziosi, magari in versione finger food, nel frattempo sappiate che non sono morta, semplicemente resisto e la notte sogno montagne di dolci e pizze fumanti... chi tra voi è stato a dieta almeno una volta sa bene di cosa parlo. Ve lo dico perché, se tra qualche giorno dovessi arrivare con una mousse di cioccolato o una pasta panna prosciutto e piselli, avete il permesso di rimettermi in riga!
Intanto vi lascio una piccola vignetta che ho fatto ieri sera e che descrive bene la situazione... Se vi piace, d'ora in poi cercherò di postarne altre e magari di creare una rubrica-fumetto... devo ancora pensare bene come, sono aperta a suggerimenti! 


Per concludere, condivido con voi la schiscetta che mi aspetta per pranzo... un riso con tonno e cime di rapa (o cime di rapa con contorno di riso e tonno, forse :-))


Non scherziamo, non vi lascio la ricetta. Sono 50 gr di riso integrale, cime di rapa a volontà, 50 gr di tonno, un cucchiaino d'olio, sale, pepe. Non va neanche tanto male. A presto (con qualcosa di più gustoso, prometto!)

lunedì 16 maggio 2011

Fusilli cremosi al salmone, pane e... tulipani!

Capita anche a voi di cambiare idea in cucina? A me succede sempre. Tranne quando si tratta di pizza e gelati, ovviamente. "Oggi minestrone, assolutamente". E poi invece via di toast davanti alla tv. L'ultima? "Tolgo il filetto di salmone dal freezer, così stasera lo mangio alla piastra con contorno di bietoline". E sì perché dovete sapere che nel 90% i miei cambi di idea sono deviazioni da menu altamente salutistici. Che mi costringo a mangiare a pranzo, portandomi la schiscietta, ma che la sera non sempre sono in vena di rispettare. Così, ecco che mi trovo a combattere tra la mia voglia improvvisa di pasta e il filettino di salmone che giace in frigo, ormai scongelato. E che problema c'è! Userò il salmone per una bella pastasciutta delicata...



Fusilli cremosi al salmone (per 2)
160 gr di fusilli 
1 panetto di Philadelphia (80 gr)
1 filetto di salmone (circa 150 gr)
olio evo
sale
pepe

In una padella antiaderente cuocere il filetto di salmone con un goccio d'olio, a fiamma dolce e coperto, per 10 minuti, rigirandolo su entrambi i lati. Intanto fate bollire l'acqua e lessatevi i fusilli. Una volta cotto il pesce, toglietegli la pelle e spezzettatelo con un cucchiaio di legno. Io ho anche buttato via l'unto, ma vedete voi se volete lasciarlo. Aggiungete al pesce un panetto di Philadelphia, che andrà sciolto con un po' di acqua di cottura fino a formare una crema. Lessate la pasta al dente e passatela in padella, aggiustate di sale, pepate per bene e servite, magari con un bicchiere di vino bianco fresco. 



Il cambiamento -di un'idea, se non di una vita intera- è un tema trattato molto spesso dal cinema. Un film che mi piacque molto su questo tema fu Pane e Tulipani, di Silvio Soldini e con Bruno Ganz e Licia Maglietta. Una donna di mezza età del centro Italia conduce una vita normale, anzi un po' spenta, ripetitiva e noiosa e ha una famiglia che, come capita nel 90% dei casi, la dà ampiamente per scontata e non si preoccupa dei suoi bisogni. Lei sembra accettare tutto ciò come il corso naturale delle cose, finché non succede l'impensabile. Marito e figlio la dimenticano in un Autogrill durante una sosta. Dentro di lei scatta qualcosa. Andrà a Venezia e lì, invece di organizzarsi per tornare a casa, comincerà un po' per caso e un po' per curiosità, una nuova vita, fatta di personaggi singolari, musica, fiori... e amore! Se non l'avete già visto ve lo consiglio. Buona serata a tutti voi, vi lascio con il trailer!

sabato 7 maggio 2011

Cucina e tv, fast & easy

Quando non sono in forma (come in questi giorni) scanso anche la cucina perché, pur essendo un'attività che mi rilassa e mi diverte, richiede un certo grado di impegno fisico e mentale. D'altra parte cucinare è anche un ottimo metodo per combattere la noia, così ho deciso che qualcosa per cena l'avrei preparato. Eccovi quindi due cosine facili e veloci nonché perfette per finire alcuni avanzi di formaggio che giacciono in frigo: non ho la pretesa che vi segniate la ricetta, potete prepararle al volo andando a occhio nelle dosi e cambiando/togliendo/ingredienti come più vi aggrada... 



Torta post-pasqualina
Pasta sfoglia tonda pronta
8 cubetti di spinaci in foglia surgelati
100 gr di ricotta
altro formaggio a scelta: (io ho messo della scamorza affumicata e un pezzo di Belpaese per finirlo, non ci piaceva per niente e da solo non riuscivamo a mangiarlo)

Visto che a Pasqua non l'abbiamo fatta... :) non è proprio una pasqualina, c'è meno ricotta e poi mancano le uova. Lessare gli spinaci in acqua salata, scolarli e strizzarli per bene. Incorporare la ricotta e poi il formaggio a dadini. Stendere la sfoglia pronta in una teglia, aggiungere il ripieno e infornare per mezz'ora a 200 gradi. Ma che ve lo dico a ffà??




Cuore di melanzane
2 melanzane a fette
125 gr di mozzarella
1 pezzo di scamorza affumicata
passata di pomodoro
2 spicchi d'aglio 
olio evo
origano
sale

Questa potrebbe essere considerata una versione light e fast della parmigiana. Tagliate a fette le melanzane e bollitele per 10 minuti in acqua salata. Scolatele bene, lasciatele raffreddare un po' e asciugatele con un panno o con dello scottex. Nel frattempo preparate un sughetto con olio, aglio, passata di pomodoro, origano, sale e un pizzico di zucchero. Tagliate la mozzarella a dadini e un pezzo di scamorza a fettine sottili. Prendete una teglia o una pirofila, io ho usato quella di Guardini a forma di cuore: ungetela con un goccio d'olio, versate le melanzane e poi il sugo, mescolate, aggiungete la mozzarella e mescolate di nuovo. Livellate e completate con le fettine di scamorza. Infornate per mezz'ora a 200 gradi.


Questa è stata la mia cena, sforzo poco, risultato direi soddisfacente. E per finire c'era anche un dolcino, di cui però vi parlo domani. Stasera va così, si prende quel che c'è, anche cinematograficamente parlando. Infatti ho appena finito di vedere Tutte le cose che non sai di lui. Una commedia amara ma carina, con Jennyfer Garner e Timothy Olyphant (un bel vedere). 
Il fidanzato di Grey (Garner) muore in un incidente di canoa a qualche giorno dal loro matrimonio. La ragazza, dopo sei anni insieme, si trova quindi a dover affrontare un funerale e la scoperta che il suo promesso sposo era padre di un figlio, avuto da una donna sexy ma svampita (Juliette Lewis) con cui intratteneva una sporadica relazione durante le sue trasferte lavorative a Los Angeles. Gli amici di Grey cercheranno di confortarla e aiutarla ad affrontare la perdita e la consapevolezza che la sua metà le nascondeva una vita segreta... Lei, a sua volta, capirà che c'erano parti di lei che non aveva mai condiviso con l'amato. L'amico del fidanzato (Olyphant), che Grey inizialmente non sopporta, si rivelerà invece la chance di una nuova vita: ma lei sarà capace di coglierla?
Non un capolavoro ma un film che scorre leggero attraverso il dramma condendolo con un po' di umorismo e personaggi ben caratterizzati: approvato, per una serata easy, in cucina e in anche in tv.
Buona notte!

domenica 10 aprile 2011

Focaccia al formaggio... con tocco lombardo


Questa sera, nonostante le temperature praticamente estive, ho sfornato. Ho passato il pomeriggio con le manine in pasta, a preparare delle focacce e un dolcino, che posterò nei prossimi giorni. Non ho quindi nuovi film da consigliarvi ma con una delle mie creazioni ho deciso di partecipare a Mani in pasta, il primo contest sulla farina Manitoba di Molino Chiavazza
Si tratta di una focaccia al formaggio, sul modello della celebre -e oserei dire inimitabile!- focaccia di Recco, ma con una piccola variante nel ripieno, ovvero l'utilizzo, accanto alla insostituibile crescenza, di un po' di taleggio, formaggio proveniente dall'omonima valle montana lombarda, che ha la consistenza cremosa come la cugina ma un sapore più deciso. 
A voi la ricetta!


Per l'impasto
300 gr di farina Manitoba del Molino Chiavazza
150 ml di acqua
30 gr di olio extravergine di oliva ligure
sale q.b.

Per il ripieno
Un panetto di crescenza da 250 gr
1 pezzo di taleggio da 100 gr
1 confezione da 80 gr di formaggio spalmabile tipo Philadelphia
olio
sale

Mescolate l'acqua con l'olio e il sale, unite i liquidi alla farina Manitoba e impastate fino a creare una palla elastica. Chiudetela nella pellicola e lasciate riposare l'impasto per circa un'ora.
Poi dividete in due l'impasto e tirate due sfoglie molto sottili, il più possibile, lavorandole con le mani (come fanno i pizzaioli, "stirandole" dal centro e afferrando i bordi) e con il mattarello.
Stendete una sfoglia su una teglia rotonda per pizze da 28 cm. Riempite la sfoglia con la crescenza, il taleggio e il Philadelphia tagliati a tocchetti. Condite con un po' di olio e sale.
Coprite con l'altra sfoglia, eliminate con un coltello la pasta in eccesso che fuoriesce dai bordi, bucherellate la superficie e coprirtela con una emulsione di olio e acqua. Infornate a 250 gradi, a metà del forno, per 10 minuti. Gustatela calda, è buonissima! :-) 

Il contest Molino Chiavazza

lunedì 7 marzo 2011

Ragione e sentimento; e le due facce del cavolo (sana.. e golosa)


Elinor e Marianne Dashwood sono sorelle: riflessiva, modesta e razionale la prima; romantica, impulsiva e sognatrice la seconda. I loro caratteri, opposti come la ragione e il sentimento, sense and sensibility, rappresentano le due facce delle donne e dell'amore nel romanzo di Jane Austen e nel film che ne ha tratto Ang Lee nel 1995. 
Elinor e Marianne sono diverse, eppure molto legate: entrambe scopriranno l'amore e si scontreranno con un'iniziale delusione, ma non perderanno la speranza. Alla fine, in una interessante contrapposizione tra i fatti e le disposizioni di carattere delle due donne, Marianne finisce per preferire la ragione e il rispetto alla passione che inizialmente sognava, mentre Elinor riesce ad ottenere l'amore dell'uomo che non sperava di avere. 
Non entro nei dettagli della trama, che ogni amante della Austen conosce e che potete trovare qui: il film è fedele al romanzo e Emma Thompson (Elinor) e Kate Winslet (Marianne) sono due perfette signorine inglesi dell'ottocento.




E poi, Elinor e Marianne sono tutte noi: ragione e sentimento si dibattono in noi, un momento vince l'una, un attimo dopo siamo sopraffatte dall'altro. Nel romanzo di Austen i  i diversi modi di sentire e di vedere le cose non impediscono alle due sorelle di amarsi, di capirsi, di confortarsi e darsi sostegno: anzi, le due sono un esempio di amore e solidarietà femminile! Un film che vi consiglio se domani, otto marzo, farete una cena tra amiche. 
Magari potreste preparare la ricetta che vi propongo stasera, che è al tempo stesso golosa (e buuuona) e sana (perché contiene il benefico e antitumorale cavolfiore... poco importa se poi c'è una costellazione di altri ingredienti ad appesantirlo.. vero?) e quindi combina il sentimento con la ragione :)



Tortino di cavolfiore 
Per la brisè
200 gr di farina Antigrumi di Molino Chiavazza (non c'è bisogno di setacciare, è ottima)
100 gr di burro freddo
70 ml di acqua freddissima
1 pizzico di sale
Per il ripieno
1 cavolfiore medio
1 mozzarella (125 gr)
2 fette di prosciutto cotto
2 fette di mortadella
3 cucchiai di panna da cucina
olio e.v.o.



Dividete il cavolfiore a cimette e lessatelo in acqua bollente salata per dieci minuti. Intanto lavorate il burro freddo con la farina fino a creare un impasto bricioloso, infine aggiungete l'acqua e un pizzico di sale, lavorate fino a formare una palla. Mettetela nella pellicola e poi a riposare in frigo per mezz'ora. Nel frattempo avrete scolato il cavolfiore. In una pentola antiaderente scaldate qualche cucchiaio d'olio e saltate il prosciutto e la mortadella tritati per un paio di minuti. Aggiungete il cavolfiore e poi i cucchiai di panna e la mozzarella tagliata a dadini. Quando il formaggio sarà filante spegnete e versate il tutto in una tortiera di ceramica e livellate. Aspettate che la brisè sia pronta e poi stendetela con un mattarello. Adagiatela sopra la tortiera e rifinite il bordo eliminando la pasta in eccesso. Con questa io ho creato delle stelline per decorazione, voi potete sbizzarrirvi come più vi piace... o lasciarla liscia. Spennellate con un po' di latte e infornate a 200 gradi per circa 45 minuti. Lasciate riposare 10 minuti prima di servire... Buon appetito!


Curiosità: 
E' stata Emma Thompson, che interpreta Elinor, ad adattare il romanzo per il cinema, scrivendo la sceneggiatura che le ha fruttato un Oscar.
La Thompson, che nel 95 divorziò da Kenneth Branagh (reo di essersi fatto l'amante, che poi sarebbe Helena Bonham Carter, sul set di Frankestein), ha conosciuto sul set di questo film Greg Wise, nel film il fascinoso Willoughby, che ha sposato nel 2003. Galeotti furono Ragione e Sentimento.

lunedì 14 febbraio 2011

In the name of love... una cena speciale per San Valentino


Bellissimo, vero? Questo medley è uno dei vari meravigliosi presenti in Moulin Rouge, il mio musical preferito, che è anche perfetto per augurare a tutti voi un buon S. Valentino! E già che ci siamo, vi lascio il menu che ho preparato questa sera: mi sono tenuta sul leggero e le ricette sono anche facili. Ma non proprio da tutti i giorni. Bon appetit!

Antipasto
Misticanza con alici e castagne


Ingredienti
Insalate
alici sott'olio
castagne (ho preso quelle pronte da mangiare di Noberasco, un pacchetto da 100 gr)
Mescolare valeriana, soncino, rucola, lollo verde e rossa e metterla in una ciotola. Unire le castagne e 4-5 alici sott'olio. Condire con sale, olio evo e aceto balsamico.

Piatto Unico
Sformato di patate con cuore fondente di zucchine e formaggio


Ingredienti per due cocottine
3 patate
2 zucchine
mezza cipolla
formaggio Linderberger
parmigiano grattuggiato
1 uovo 
pangrattato
sale e pepe

Cuocere le patate a vapore. Intanto grattugiare le zucchine a julienne e cuocere in padella antiaderente con la cipolla tritata, aggiungendo sale e pepe. Schiacciare le patate con lo schiacciapatate in una terrina. Unire un uovo sbattuto, sale, pepe, due cucchiai di parmigiano reggiano grattugiato e un cucchiaio di pangrattato. Imburrare le due cocotte e spolverizzarle di pangrattato. Distribuire nelle cocotte il purè di patate, creando uno spazio vuoto al centro. Riempire con due cucchiai di zucchine per ogni cocotte, aggiungere del formaggio Linderberger tagliato a dadini e ricoprire con la rimanente purea di patate. Guarnite con una fettina sottile di formaggio. Infornate a 200 gradi per mezz'ora. 


Contorno
Radicchio rosso al forno
(condito con sale, olio, aceto balsamico e passato al forno per 15 minuti a 150 gradi)

Frutta
Fragole agli agrumi
(Classiche fragole al limone, solo che ci ho messo succo di mandarini e pompelmo e zucchero di canna)

e per finire qualche cioccolatino, immancabile in questa giornata.

Con lo sformatino di patate con cuore fondente di zucchine e formaggio partecipo al contest di Antonella Una zucchina per amica e a quello di Imma, Tutto in cocotte (ps: Non riesco a scaricare la foto del banner di questo contest.. se ce l'avete fatta... illuminatemi!)
rettifico: sono riuscita copiando la foto da un altro blog che ce l'aveva già. thanks anyway!


venerdì 4 febbraio 2011

Il delitto perfetto: un remake ...del Cavoletto


Titolo assurdo? Tranquilli, non sono impazzita! Oggi voglio proporvi un "remake" della ricetta che ha postato l'altro giorno Sigrid del Cavoletto di Bruxelles qui, ma con una serie di varianti, sia nella presentazione sia negli ingredienti. Lo sentivo un po' come un delitto, riproporre e per di più modificare una sua ricetta... basta vedere le sue foto, sempre impeccabili... e le mie, che invece lasciano molto  a desiderare! Poi ho assaggiato e sono stata contenta, perchè invece questo pie è davvero squisito.
Come me deve essersi sentito Andrew Davis quando nel 1998 firmò Delitto Perfetto, remake con Michael Douglas, Gwyneth Paltrow e Viggo Mortensen dell'omonima pellicola del maestro Alfred Hitchcock, con Grace Kelly e Ray Milland, del 1954 (Il delitto perfetto). Il regista si prese la libertà di variare alcuni elementi della storia: spostò l'ambientazione da Londra a New York, trasformò il sicario da semplice estraneo nell'amante della vittima e il marito da celebre tennista a squalo di Wall Street. E posso dire con risultati assolutamente degni, confezionando un ottimo thriller che se non avete visto vi consiglio.
Intanto, vi do la ricetta del pie. Requisito fondamentale: dovete amare il cavolfiore. Altrimenti addio!

 

Sopra, la locandina del film del 98 con Paltrow e Douglas.
Qui, una scena del film di Hitchcock
 
Pie di cavolfiore e mozzarella
Per il "coperchio"
150 gr di farina 00
70 gr di burro freddo
sale
1 uovo
Per il ripieno 
150 ml di besciamella (per cui vi occorrono 200 ml di latte, 1 cucchiaio di farina, sale e noce moscata)
80 gr di mozzarella
parmigiano grattuggiato 3 cucchiai
50 gr di scamorza affumicata grattugiata
mezzo cavolfiore
piselli surgelati
mezza cipolla bianca

Queste dosi sono corrette per riempire una piccola pirofila da 20 cm x 20, come quella della foto.
Nella ricetta originale Sigrid preparava diversi pie monodose e usava la pasta sfoglia per coprirli. Io ho realizzato una specie di pasta brisé con l'aggiunta di un uovo, ed è venuta buona, croccante al punto giusto e gustosa. Nel ripieno lei aggiunge alla verdura panna e provolone, io besciamella light, scamorza e mozzarella. Ma passiamo alla preparazione.
Lavorate la farina con il burro freddo, impastate il tutto con un uovo sbattuto con un po' di sale (lasciandone da parte un pochino per spennellare la superficie) e poi infilate in frigo per 30 minuti. 
Intanto lessate per 10 minuti il cavolfiore ridotto a cimette e i piselli in acqua salata. 
Preparate una besciamella leggera con il latte, un cucchiaio di farina, sale e noce moscata. 
Grattugiate i formaggi duri, strizzate bene e tagliate a piccoli dadini la mozzarella. 
Tritate finissima la cipolla e mettetela nella pirofila. 
Scolate la verdura e unitela alla cipolla nella pirofila. Conditela con i formaggi e la besciamella, mescolate tutto e pepate. Tirate fuori la pasta dal frigo, stendetela  sul bordo della pirofila e ritagliatela. Con la pasta avanzata decorate come volete, nel mio caso io ho seguito l'esempio di Sigrid e fatto due foglioline. Spennellatela di uovo e infornate il tutto a 180 per 30 minuti. Essendoci la mozzarella che tende a fare acqua, usate la funzione ventilato negli ultimi dieci minuti per "asciugare".

giovedì 13 gennaio 2011

Tre all'improvviso... E all'improvviso ho voglia di pizza


Questo film non è brutto. E' solo completamente, totalmente, interamente... prevedibile, dall'inizio alla fine, come solo una commedia romantica made in Hollywood (o una fiction di RaiUno, se volete) può essere. Se avete avuto modo di vedere Katherine Heigl (la dottoressa Izzie di Grey's Anatomy) in altre commedie come 27 volte in bianco o La dura verità, sapete già cosa intendo. La nuova beniamina della commedia americana è bravina, carina, credibile, adatta a questo genere ( in cui peraltro è destinata a rimanere incastrata) ma non è Meg Ryan, anche perché il regista Greg Berlanti non è Nora Ephron e non le ha confezionato addosso un piccolo gioiello come Harry ti presento Sally o Insonnia d'Amore
Detto ciò, il film è abbastanza divertente e godibile: c'è una bimba batuffolina che fa tenerezza, un protagonista maschile non troppo espressivo ma che è una festa per gli occhi (alto, bel sorriso, fisicato... insomma proprio il ragazzo della porta accanto! Si chiama Josh Duhamel). I protagonisti sono miglior amica e miglior amico di una coppia e non si sopportano, perché sono l'una il contrario dell'altra. Lui regista di trasmissioni sportive, centauro e irriverente dongiovanni, lei pasticcera con una piccola attività in proprio, ovviamente piuttosto perfettina e control freak. L'espediente narrativo è abbastanza terribile: i due sposini muoiono in un incidente stradale e lasciano in affidamento congiunto agli amici la loro bambina di un anno. All'inizio i due non vogliono accettare, poi prendono con sé la bimba e si trasferiscono nella casa dei defunti. Una pappa e un pannolino via l'altro e quello che era odio si trasforma in amore (ma non vi sto spoilerando nulla, questo lo vedete già dal trailer!!) ... ma non è tutto oro quel che luccica e ci saranno problemi e incomprensioni a complicare le cose, ma tutto culminerà in un telefonatissimo lieto fine. Insomma, siete avvertiti: odiate le commediole sentimentali? Statene alla larga!serata scacciapensieri? Questo film va benissimo! E se siete in questo mood spensierato, cosa c'è di meglio di una bella PIZZA?!?
Sono sicura che tutti voi siete già bravissimi a preparare pizze e focacce di ogni tipo, ma vi lascio comunque la ricetta! Io ho preparato una pizza con le zucchine e una focaccia con pancetta e cipolle... (le foto lasciano alquanto a desiderare.. per fortuna il sapore no!)


Pizza!
250 gr di farina 00
250 gr di farina Manitoba
300 cl di acqua tiepida (circa)
1 cubetto di lievito di birra
1 cucchiaino di zucchero
sale
Per farcire la pizza
2 mozzarelle 
1 zucchina
2-3 cucchiai di passata di pomodoro
sale 
pepe
olio e.v.o.
Per la focaccia
1 cipolla bianca
50 gr di pancetta affumicata
olio, sale, pepe

Sciogliete il cubetto di lievito nell'acqua tiepida con lo zucchero e lasciate riposare un quarto d'ora. Aggiungete le farine setacciate e infine il sale e lavorate l'impasto sulla spianatoia. Formate una palla, che lascerete lievitare coperta per circa 3-4 ore. Circa un'ora prima di infornare prendete la pasta e lavoratela sulla spianatoia con un po' di farina, dividetela in due parti e tiratela con l'aiuto di un mattarello. Integliate e lasciate riposare, nel frattempo preriscaldate il forno e predisponete gli altri ingredienti per la farcitura.
Pizza: coprite con qualche cucchiaio di passata di pomodoro e infornate nella parte bassa del forno a 240 gradi. Dopo circa 12-15 minuti aggiungete la mozzarella tagliuzzata finissima e le zucchine che avrete precedentemente trifolato in padella oppure cotto nel forno mentre saliva la temperatura. Lasciate in forno per altri 7-8 minuti, ventilate un minuto per asciugare l'eventuale acqua formata dalla mozzarella... E buon appetito!
Focaccia: infornatela bianca, sporcata solo di due cucchiai di olio, alla stessa temperatura. Dopo circa un quarto d'ora aggiungete la cipolla che avrete stufato con la pancetta (io avevo quella, ma potete mettere la salsiccia oppure del prosciutto o dei wurstel... o perché no, raddoppiare la dose di cipolle e gustarla solo con quelle!) olio, sale, pepe e un po' d'acqua. Lasciate in forno altri 5 minuti. La vostra focaccia è pronta... buon appetito!

PS: un particolare del film che non sfuggirà a nessuna foodblogger: la protagonista fa la pasticcera e prepara gustosissime e bellissime torte di compleanno. Inoltre una sera cucinerà per il suo amato-odiato compare nel suo negozio e lì ci sarà uno scambio di battute che non potrà sfuggirvi.. e che credo non condividerete! Si parla di ricette e di dosi! fatemi sapere se lo individuate :)

sabato 8 gennaio 2011

City Island: un barbecue in famiglia per riconciliarsi


"City Island, due parole che sono in netto contrasto fra di loro. Città: così corta, aspra e definita; e Island, esotica, sconosciuta... e con la s dolce". Così riflette Molly (Emily Mortimer), compagna del corso di recitazione che Vince (Andy Garcia) frequenta di nascosto dalla moglie Joyce (Julianna Margulies), quando lui le racconta dove vive. City Island è una piccola isola di pescatori che fa parte del quartiere del Bronx, a New York, ma ad esso è collegata solo da un lungo ponte. Lì le famiglie abitano da generazioni in casupole bianche e colorate di fronte al mare: i Rizzo sono una di queste famiglie. 
Ciascun componente della famiglia è a suo modo disturbato, nasconde un segreto e vive portandosi dietro insoddisfazione e risentimento. A sconvolgere l'assetto già molto precario sarà l'incontro da parte di Vince, che fa la guardia carceraria, con Tony, delinquentello belloccio che egli scopre essere suo figlio. Vince, in preda ai sensi di colpa, decide di prenderlo sotto la sua tutela e farlo uscire dal carcere. Ma a casa Rizzo Tony si troverà stordito tra una moglie frustrata ma ancora bellissima, un'universitaria che si esibisce come stripper e un ragazzino pazzo per le donne obese. Il film, che è appena uscito in dvd, narra in modo ben orchestrato e divertente le piccole follie e frustrazioni di una famiglia americana moderna, senza scadere nel grottesco né giocare eccessivamente la carta del melodramma. Un film leggero ma non troppo, insomma, da vedere in famiglia per farsi due risate e ritrovare nei protagonisti le nostre piccole nevrosi, qui chiaramente esasperate!
Non vi voglio svelare troppo della trama, sappiate però che il film si conclude con un classicissimo barbecue, dove trionfano hamburger, salsicce, insalata e un'enorme torta al cioccolato...
Ma voi sapete come si prepara il classico hambuger americano? In attesa che venga la bella stagione e si possa organizzare un barbecue all'aperto, provatelo sulla griglia di casa... oppure segnatevi la ricetta, che ho rubato (e convertito) dal sito americano Woman's day.

foto dal sito Woman's day
American Hamburger per 6 persone
900 gr di carne macinata di manzo
2 cucchiaini di salsa Worchester
1/2 cucchiaino di peperoncino
1/2 cucchiaino di sale
6 panini per hamburger
6 foglie di lattuga
6 fette di bacon
6 sottilette al Cheddar cheese (quelle gialle, per intenderci; se non le trovate prediligete delle sottilette con un sapore deciso, come le Tigre, fatte di Emmenthaler, o le fette di Leerdammer)
1 cipolla rossa da cui tagliare 6 rondelle sottili
per la salsa
100 gr di maionese
100 gr di salsa chili
2 cucchiaini di salsa di cetriolini all'aneto (non so dove si reperisca questa cosa.. ma secondo me per il nostro gusto possiamo farne a meno!)

Mescolate in una terrina la carne macinata con il sale, il peperoncino e la salsa Worchester e formate sei polpette piuttosto spesse. Accendete la griglia (o, se siete dentro casa, la piastra!) e, dopo aver tagliato a metà i 6 panini, grigliateli per qualche minuto. Toglieteli dalla piastra, dove metterete invece gli hamburger. Mescolate la maionese con la salsa chili e quella al cetriolino e spalmatene un po' sull'interno delle basi del panini. Mentre la carne cuoce, ricoprite la base del panino anche con la lattuga, 1 fetta di pomodoro e 1 fetta di cipolla. Quando gli hamburger, che avrete girato e cotto da ambo i lati, saranno pronti, copriteli con una fetta di formaggio e una di bacon e lasciateli sulla piastra per circa mezzo minuto, il tempo necessario perché il formaggio cominci a sciogliersi. Toglieteli dal fuoco e metteteli nei panini, spalmate di salsa anche l'interno della metà superiore del panino e chiudete. I vostri hamburger sono pronti, potete servirli insieme alla salsa che vi sarà avanzata mettendone un po' sui piatti, a lato. 
Non proprio light, ma se lo fate a casa senza l'aggiunta di patatine fritte e magari accompagnato a una leggera insalata, diventa un pasto completo nemmeno troppo esagerato.

mercoledì 29 dicembre 2010

La promessa dell'assassino: un tuffo nella Russia del Borscht


Ieri sera ho rivisto un film che mi aveva colpito la prima volta e che mi ha "disturbato" anche a una seconda visione. Si tratta de La promessa dell'assassino (Eastern Promises, 2007) di David Cronenberg. Un thriller noir che mette in scena un intreccio dove la scelta morale, ardua, si scontra con una spirale di violenza crescente. Anna (Naomi Watts) è un'ostetrica che si trova a far nascere una bambina mentre la giovane ragazza russa che la porta in grembo sta morendo. La madre, Tatiana, ha solo 14 anni e il corpo segnato dall'abuso di eroina. Non ha documenti, solo un diario. E per tradurlo dal russo e ottenere qualche informazione sulla famiglia della ragazza, che potrebbe adottare la bambina, Anna bussa al ristorante di cui la giovane conservava un biglietto. Ma la mossa si rivelerà un azzardo.
Sullo sfondo una Londra bagnata e fredda, protagonista è il mondo della mafia russa, incarnato da un patriarca senza scrupoli, dal figlio delinquente senza la stessa freddezza e abilità (Vincent Cassel), e da Nikolai (Viggo Mortensen), lo sgherro tuttofare, unico a mostrare uno spiraglio di umanità e di pietà. E poi scopriremo perché.
Non è un film leggero e se vi da fastidio la vista del sangue probabilmente non sarà di vostro gradimento. Ma la regia intensa di Cronenberg, la sua capacità di creare un continuo stato di tensione e la recitazione perfetta di Mortensen vi terranno con il fiato sospeso. Epica la scena in cui Mortensen nella sauna lotta, nudo e a mani nude, contro due aggressori armati. 
Un film forte, come i sapori della cucina russa. Come il borscht che il mafioso offre ad Anna, la prima volta che si incontrano. E' una zuppa diffusa in tutta l'Europa centrale, a base di barbabietole e per questo dal colore rosso rubino: ne esistono diverse varianti, in base alla provenienza geografica, e in quella russa è previsto l'uso della carne di vitello e il cavolo. Per i curiosi, riporto la ricetta 

Foto di Ginger & Tomato
Ingredienti (per 6 persone)
400g di bocconcini di vitello

100 gr di salsiccia
250g di barbabietole
1 cipolla grossa
200ml polpa di pomodoro
250g cavolo bianco
1 carota
2 cucchiai di aceto
pepe nero
1 foglia di alloro
2 rametti di prezzemolo
burro

200ml panna acida








Fate cuocere i bocconcini di vitello in un litro di acqua salata per un'ora. Una volta cotta, tagliate la carne a dadini, filtrare il brodo e tenere da parte. Tritate la cipolla e soffriggetela nel burro. Unite le barbabietole tagliate a cubetti e le carote a fette, condite con aceto e pepe nero e lasciate cuocere per qualche minuto.
A questo punto unite la polpa di pomodoro, il cavolo tagliato a striscioline e il brodo di carne fino a coprire le verdure. Lasciate sobbollire per circa 45 minuti. Tagliate la salsiccia a pezzetti e aggiungetela alle verdure assieme ai dadini di carne, l'alloro, il prezzemolo e l'altro brodo: proseguite la cottura per un'altra mezzora. Prima di servire togliete l'alloro. Portate in tavola la zuppa accompagnata da panna acida, servita a parte.

Dasvidania!

domenica 19 dicembre 2010

Domenica: Simon's cat e la pasta al forno vegetariana


Oggi pranzo con genitori, sorelle e fidanzato. Come primo ho preparato questa pasta al forno, di cui vi lascio la ricetta.

Pasta al forno vegetariana per 6 persone 
500 gr di pappardelle all'uovo (ma noi le abbiamo avanzate, potete farne anche 400 gr, rendono)
besciamella fatta con un litro di latte e 2 cucchiai di farina (versione light, senza burro!)
2 grosse zucchine
3 carotine
piselli
mezza cipolla
2 sottilette
parmigiano grattugiato

Per prima cosa, preparate le verdure, tagliandole a tocchetti. Mettete a soffriggere la cipolla tagliata fine e aggiungete prima le carote, poi i piselli e infine le zucchine. Lasciate cuocere circa 15 minuti, salate e pepate e se ce l'avete aggiungete anche qualche foglia di basilico. Nel frattempo preparate la versione light della besciamella, con 1 litro di latte parzialmente scremato, 2 cucchiai di farina, sale e noce moscata. Lessate le pappardelle, scolatele al dente e passatele un minuto nella padella delle verdure, per condirle. Aggiungete la besciamella, mescolate e versate in una pirofila. Spolverizzate di abbondante parmigiano grattugiato e, se vi va, un paio di sottilette a pezzetti per facilitare la formazione della "crosticina". 
E per allietarvi la serata, ecco un video fenomenale del gatto più dispettoso del mondo, alle prese con l'Albero di Natale.. sto parlando di Simon's Cat!


Enjoy!


lunedì 6 dicembre 2010

Gnocchi di zucca con crema di taleggio e verdure. Da gustare con un classico a piacere

Stasera ho inventato questa ricetta, che in realtà non è difficile né d'avanguardia, semplicemente sono andata a ispirazione. Avevo una zucchetta da circa mezzo chilo e ho pensato di farci degli gnocchi, ma poiché il solito burro e salvia mi annoiava, ho pensato a un sugo di verdura e formaggio. Ecco come preparare questi gnocchi di zucca e patate, con crema di taleggio e verdurine. Le dosi sono per 4 persone.

Per gli gnocchi
500 gr di zucca
3 patate medie
200 gr di farina
1 uovo
sale
noce moscata
Per il sugo
2 zucchine
2 carota
1 cipolla piccola (o metà)
40 gr di taleggio
40 gr di formaggio philadelphia
sale
pepe
1 po' di latte
olio e.v.o.

Cuocete a vapore in pentola a pressione la zucca e le patate (circa 10 minuti dal fischio). Passatele con lo schiacciapatate, aggiungete alla purea sale, noce moscata a piacere, 200 gr di farina setacciata e un tuorlo d'uovo per amalgamare il tutto. Create una palla e poi procedete a stendere sulla spianatoia infarinata (o su un foglio di carta da forno, se non volete sporcare) delle strisce di pasta, che taglierete grossolanamente a quadratini. Nel frattempo: fate un soffritto con la cipolla, grattuggiate alla julienne carote e zucchine e cuocete per dieci minuti; salate, pepate. Frullate con il minipimer metà della verdura insieme al taleggio, il Philadelphia e qualche cucchiaio di latte. Cuocete gli gnocchi un po' alla volta in acqua salata, togliendoli con una schiumarola quando vengono a galla naturalmente. Saltateli con la metà della verdura in padella e poi versateli in una terrina o pirofila. Aggiungete la crema di formaggio e verdure, mescolate et voilà, il gioco è fatto.
Ve li consiglio per una cenetta rilassata, gustandoli insieme a un buon vino rosso e un classico indimenticabile in bianco e nero, come Casablanca... o a una novità assoluta come Nowhere Boy, di cui vi ho parlato ieri. Buon appetito! 

domenica 5 dicembre 2010

Nowhere boy, il giovane Lennon tra chitarre e fish&chips



Venerdì è uscito nelle sale italiane Nowhere Boy (regia di Sam Taylor-Wood), il film che ripercorre l'adolescenza di John Lennon, gli anni prima che, insieme con l'amico Paul McCartney, costituisse i Beatles e si trasformasse in una leggenda. Avvertenza: chi si aspetta un film infarcito di riferimenti musicali o di "dietro le quinte" sulle canzoni, resterà deluso. Chi spera di trovare la prova provata, l'epifania della genialità di Lennon, resterà ugualmente deluso. Nowhere Boy, semmai, sfronda il mito per restituirci, semplicemente, un ragazzo. Un ragazzo che dietro una corazza di sfrontatezza, strafottenza e spregiudicatezza, nasconde un animo fragile e profondamente toccato dalle proprie vicende familiari: dalla morte dello zio George, unica figura simile a un padre che John conosca; da zia Mimi, che vorrebbe educarlo al classico contegno inglese e lotta per lui contro la sorella, ai suoi occhi madre indegna. E da questa madre, Julia, che dopo anni di assenza all'improvviso torna nella vita di John e come un uragano la sconvolge, con entusiasmi esagerati alternati a vortici di tristezza o con il suo ammiccare di fronte agli amici, il suo parlare di sesso e rock'n'roll e le cene improvvisate a base di fish & chips nella carta assorbente. Se vi interessa la storia di un ragazzo "con la fame", che si fa strada attraverso l'adolescenza e arriva ai confini della vita adulta grazie alla musica, allora Nowhere Boy vi piacerà. Nel frattempo, ecco la ricetta per preparare voi stessi i fish & chips della migliore tradizione inglese. 

foto da http://www.londra.at/web/it/londra/
Fish & chips per 4 persone.
800 gr di filetti di merluzzo deliscati
succo di 1 limone
salsa Worchester
1 cucchiaio di senape
1 chilo di patate
Per la pastella: 
200 gr di farina 00,
2 uova,
1 cucchiaio di zucchero,
mezzo cucchiaino di sale,
6 cucchiai di acqua gasata,
6 cucchiai di birra,
6 cucchiai di latte

Il segreto dei fish & chips sta nella particolare pastella, molto corposa. Per prepararla bisogna sbattere i tuorli di uovo con la birra, lo zucchero, il sale, l'acqua e il latte. A questo punto incorporate la farina setacciata, pian piano per non creare grumi: dovrà risultare un composto omogeneo e liscio, che farete riposare mezz'oretta. Alla fine, montate gli albumi e uniteli alla pastella. Marinate i filetti di pesce in una salsa fatta con senape, succo di limone e salsa Worchester. Scolateli e immergeteli nella farina e poi nella pastella. Friggeteli in olio di semi finché non sono dorati. Il pesce va accompagnato a patate fritte tagliate spesse. 

Gossip. L'attore che fa John Lennon si chiama Aaron Johnson, ha 20 anni ed è in questo momento al cinema anche con il film Kick-Ass. Ma soprattutto, sta con la regista Sam Taylor-Wood incontrata sul set di Nowhere Boy, classe 1967; e lei ora è incinta. Mah. Misteri dell'amore (?). Vi invito a vedere la loro foto insieme su IMDB.

Chi ben comincia... il mio parere sui film visti tra fine e inzio anno

Il tempo per scrivere dei film che guardo scarseggia sempre, così ho deciso di fare un post riepilogativo dei tioli visti nell'ultimo p...