giovedì 3 marzo 2011

Plumcake al cocco & cioccolato: la colazione del campione



Dopo la mia disavventura con lo stampo di silicone m'era rimasta la fissa della tortina. Inutile dire che, da vera combattente ( :-)), ho deciso di rifarne un'altra subito, il giorno dopo. Però no, non ho ritentato con il silicone: se si fosse ripetuta la solfa e avessi dovuto buttare la seconda torta di seguito sarebbe stato troppo deprimente! Ho optato per una ricettina semplice e ottima per la colazione: il plumcake con farina di cocco e pezzetti di cioccolato. 

Plum cake al cocco & cioccolato
50 gr di farina di cocco
150 gr di zucchero
1/2 bustina di lievito per dolci
2 uova
1 vasetto di yogurt bianco (io al limone, era da finire :))
olio di arachidi (misurato nel vasetto di yogurt vuoto)
50 gr di cioccolato fondente

Sbattete le uova e lavoratele a crema con lo zucchero e il vasetto di yogurt. Unite la farina setacciata con il lievito e la farina di cocco e infine il vasetto da yogurt pieno (bastano 3/4) di olio di arachidi. Tritate a pezzetti il cioccolato e aggiungetelo all'impasto, versate il composto in uno stampo per plumcake e infornate a 180 gradi per circa 45 minuti.

Il plum cake è venuto bene, ve lo consiglio perché è semplice e perfetto per iniziare la giornata con una marcia in più... il cocco e il cioccolato, oltre che stare benissimo insieme, sono superenergetici... insomma è la torta ideale per uno sportivo!
Chissà se ne avrebbe volentieri mangiata una fetta anche Mark Wahlberg prima degli allenamenti a cui si è sottoposto per girare The Fighter. Il film, che ha portato a casa due Oscar grazie ai fantastici Christian Bale e Melissa Leo, migliori attori non protagosti, racconta la storia vera del pugile Micky Ward e del suo fratellastro maggiore Dicky Ecklund.



Micky è un ragazzo sui trent'anni che vive in una città di provincia del Massachusets. Fa il pugile, allenato dal fratellastro Dicky, ex promessa della boxe finito sulla cattiva strada a causa della dipendenza dal crack, e gestito da Alice, madre padrona di questa famiglia allargata con 9 figli e aspirazioni da grande manager. Ma la gestione familiare è disastrosa: Dicky non si presenta agli allenamenti, preferendo chiudersi in casa con altri tossici a fumare crack, e la madre non ci capisce un'acca. Micky viene persino costretto a battersi contro un pugile di 9 chili più pesante, che lo distrugge. 
Quando nella vita di Micky arriva Charlene (Amy Adams), ex promessa dell'atletica finita a fare la barista, la musica cambia: il ragazzo prende consapevolezza di sè e capisce che, se vuole avere una chance di vincere, le cose devono evolvere. Inizia così una lotta per affermare se stesso come uomo e come pugile, che passa attraverso l'emancipazione da una famiglia disfunzionale -dove l'unico eroe è sempre stato Dicky- e poi un riavvicinamento consapevole. 




Il film è molto intenso, si respira la voglia di riscatto di queste persone della classe operaia e la loro ansia di non lasciarsi sfuggire l'occasione della vita. Wahlberg regge bene il ruolo, ma chi merita un capitolo a parte è Bale, noto per la dedizione con cui si immedesima nei personaggi. Lui non ha interpretato Dicky, lo è diventato: magrissimo (di sicuro lui di plum cake al cocco non ne ha mangiati per un bel po'), il viso stanco e rovinato, pochi capelli in testa, parlata da bullo di periferia e l'aria di chi, pur non avendo combinato niente di buono nella vita, si atteggia a leggenda, perché preferisce non guardarsi allo specchio o si accorgerebbe di essere un fallito. Se vi capita, cercate in Google qualche foto del Dicky originale: noterete la somiglianza. Intanto, vi consiglio questo film: io l'ho visto in lingua originale e si fa un po' fatica a causa della parlata slang, ma ne vale la pena. 



Mi piacerebbe dedicare questo plum cake ai bambini del Santa Lucia: un piccolo contributo alla raccolta di Caris, e speriamo che vada tutto per il meglio! Il plum cake, per la sua forma e la sofficità, è un dolce molto amato dai bambini e poi i pezzetti di cioccolato e il cocco contribuiscono a renderlo perfetto per una merenda golosa e allegra! E poi come dicevo, è sostanzioso e adatto per chi deve affrontare tante sfide tutti i giorni... perché non bisogna mai smettere di lottare e di crederci, come insegna anche il film che ho abbinato a questo dolce!



Con questo plum cake partecipo anche al contest di Natalia di Fusillialtegamino


mercoledì 2 marzo 2011

Come lo sai? Di esperimenti non riusciti (al cinema e in cucina)


Non tutte le ciambelle riescono con il buco. Una volta, ad esempio, mi impazzì la crema del tiramisu. Lo stavo preparando in tutta fretta per portarlo a cena da un'amica ed ebbi l'idea di frullare uova zucchero e mascarpone con il minipimer per amalgare meglio. Divenne più liquida del latte: a mio discapito, credo che fosse colpa del fedele frullatore a immersione, che infatti si ruppe di lì a pochi giorni. Ieri, nonostante avessi poco tempo perchè alle otto dovevo ri-uscire per andare a lezione di danza, ero nell'ottica di fare una torta e ho inventato una ricetta senza pormi troppe domande e cuocendola per la prima volta uno stampo in silicone. Ho dovuto buttare tutto. L'impasto s'è appiccicato sul fondo e al momento di togliere la torta dallo stampo questa s'è rotta, senza contare che avevo messo troppo poco zucchero ed era insapore.
Quindi:
A) vi chiedo qualche lume sugli stampi in silicone: probabilmente c'è qualche accortezza o diversità rispetto alla cottura normale che non ho avuto; any suggestion?
B)Basta mettersi ai fornelli con la fretta, cattivissima consigliera! 
C) Devo rassegnarmi ad accantonare la fissa: mah sì, facciamo-una-torta-leggera-senza-burro-e-con-poco-zucchero-tanto-viene-buona-lo-stesso. Per i dolci ci vuole il giusto condimento e il giusto zucchero, se no meglio lasciar perdere.

Meglio lasciar perdere anche se vi state mettendo il cappotto per andare al cinema a vedere Come lo sai.
Avevo visto il trailer ieri sul blog Style and Outfit, così ieri sera mi sono vista il film. Mi aspettavo una cosa del tutto diversa, molto più brillante e divertente e meno sconclusionata! Chapeau ai creatori del trailer, che hanno saputo fare un cut & paste delle scene migliori dando l'idea di un ritmo e di una comicità che invece al film mancano. Il regista è James Brooks, famoso per Voglia di Tenerezza e il bellissimo Qualcosa è cambiato: certo, l'ultimo film, Spanglish, aveva un po' deluso ma tutto sommato era carino. Qui ha rigiocato la carta Jack Nicholson, tanto spettacolare in Qualcosa è cambiato quanto ridotto a inutile macchietta in questa pellicola. 




La trama? Lisa (Reese Witherspoon) è una trentunenne giocatrice professionista di softball (tipo baseball) che viene scaricata dal proprio allenatore. Si consola un po' per noia un po' per voglia di provare tra le braccia di Matty, giocatore di successo con un penthouse megagalattico. Questi, interpretato da Owen Wilson, è la parodia dell'atleta superficiale, collezionista seriale di donne, abituato non impegnarsi e non ascoltare gli altri quando parlano (nè tantomeno è capace di interpretare segnali e/o comportamenti). E' naive in modo tanto disarmante che risulta davvero simpatico. 
Ma sulla strada di Lisa arriva George (Paul Rudd. Chi? Un nome poco conosciuto, in realtà veterano della commedia americana che pur incarnando perfettamente -occhi chiari, aspetto pulito, bei modi, sorriso aperto- il "fidanzato ideale", finora ha recitato prettamente in ruoli demenziali o da antipatico. Qui, per la prima volta, interpreta il leading role in una commedia rosa). Un'amica comune vuole farli conoscere e i due escono per un appuntamento al buio. Ma quella sera George è distrutto perché ha scoperto di essere, suo malgrado, al centro di una indagine federale sull'azienda fondata dal padre (Nicholson) e sta per essere incriminato, mentre Lisa è depressa per l'esclusione dalla squadra.


Il loro appuntamento, insomma, è un disastro. Senonché George la trova adorabile e decide di conquistarla, mentre Matty per la prima volta decide di stare seriamente in una relazione. Questa ragazza indecisa e scettica sull'amore dovrà quindi capire cosa vuole e agire di conseguenza. Pochi i momenti "veri" o verosimili del film, scarsa l'evoluzione dei personaggi e del loro rapporto (perché cominciano a piacersi? Quando scatta la scintilla? Boh), per un film troppo lungo con pezzi un tantino sconnessi e che non risponde alla domanda del titolo: Come lo sai (che sei innamorato)??
Anche la conclusione è un po' in punta di piedi, diversa dal lieto fine trionfale a cui ci ha abituato la rom-com americana, ma non per questo più credibile. In fondo, quando si guarda una commedia lo si fa per sognare. Poco importa che rifletta la realtà, l'importante è che ci diverta e ci faccia sognare.. due cose che questo film non riesce a fare! (ps: sarà che il mio benchmark della commedia perfetta è Harry ti presento Sally.....)


lunedì 28 febbraio 2011

Academy Awards 2011: Oscar... appetitosi!

Come ogni anno è arrivato puntuale l'appuntamento con i premi Oscar! Alle 2.30 della scorsa notte è iniziata l'83esima edizione degli Academy Awards: un'edizione senza grandi sorprese, questa, perché i favoriti hanno tutti colpito nel segno. Qui di seguito i principali vincitori, qualora ve li siate e persi; poi, continuando la tradizione inaugurata con i Golden Globe, un po' di foto appetitose dai red carpet!
E voi quale preferite?


Academy Awards 2011
Miglior Film: Il discorso del re di Tom Hopper
Miglior Attrice Protagonista: Natalie Portman (Black Swan)
Miglior Attore Protagonista: Colin Firth (Il discorso del re)
Miglior Attrice Non Protagonista: Melissa Leo (The Fighter)
Miglior Attore Non Protagonista: Christian Bale (The Fighter)
Miglior Sceneggiatura Originale: David Seidler (Il discorso del re)
Miglior Sceneggiatura Non Originale: Aaron Sorkin (The Social Network)
Miglior Film Straniero: In un mondo migliore, Danimarca
Miglior Film D'Animazione: Toy Story 3
Miglior Fotografia: Wally Pfister (Inception)

Anne Hathaway, in rosso come una red velvet cake.
L'attrice ha presentato la serata: tanti cambi d'abito,
ma l'ingresso è in Valentino Vintage Haute Couture

La regina della festa è stata ancora lei: Natalie Portman,
in un viola appetitoso come questo cupcake all'uva fragola
o le violette candite

Hale Berry meravigliosa in Marchesa. Spumosa come una meringa
e frizzante come un vino rosé

Nicole Kidman in un prezioso abito bianco che ricorda
questa supertorta multistrato decorata in argento.. o
dei candidi macarons

Amy Adams, bravissima in The Fighter, sfoggia un abito
blu notte scintillante... come la bottiglia dello
Champagne POP di Pommery: e ora brindisi!

NB: le foto dei dolci e delle bevande abbinate sono prese da internet, no copyright infringement intended :)

domenica 27 febbraio 2011

Strawberry tiramisu forever


Fragole! Questa versione di Strawberry Fields è presa da Across The Universe, un bel musical del 2007 realizzato con le canzoni dei Beatles, che racconta la storia d'amore di Jude (James Sturgess), inglese sbarcato in America a cercar fortuna, e Lucy (Evan Rachel Wood). Nella New York degli anni 70 i due giovani dovranno affrontare mille vicissitudini tra amici hippy, guerra in Vietnam e movimenti pacifisti e cercheranno superare le differenze che li separano, perché in fondo... All you need is love!



Proprio le fragole sono le protagoniste della ricetta che vi presento oggi. Anche se siamo lontani dalla stagione calda, questo non ci impedisce, per una volta, di andare contro a tutti i dettami salutisti ed ecologici (: scegliere frutta e verdura di stagione!) e fare un bel dolce con questo goloso frutto... ;-)
Dovevo preparare un dolce per una cena da un'amica e sapevo solo di volerci mettere le fragole. Mi sono anche consultata con Nena, che fa sempre torte bellissime: lei mi aveva consigliato delle coppette con crema di yogurt, solo che portare dei bicchieri monoporzione era difficile e allora mi sono ispirata alla ricetta del tiramisu di fragole proposta da Giallozafferano, con qualche variante e trasformando le coppette in un unico dolce. 
La preparazione è piuttosto lunga (così come la ricetta), quindi vi consiglio di cuocere il pan di spagna in un altro momento, magari la sera prima. Ecco come fare!

Tiramisu di fragole al profumo di limoncello 

Per il Pan di spagna
6 uova 
180 gr di zucchero
180 gr di farina per Torte Leggere di Molino Spadoni (contiene farina e fecola già dosate, in alternativa usate 90 gr di farina e 90 di fecola)
2 cucchiaini di lievito per dolci
buccia di limone grattugiata

Per fragole e la bagna
3 cestini di fragole
1 limone
2 arance
crema di limoncello
acqua
zucchero

Per la crema
2 tuorli d'uovo
1 albume montato a neve
500 gr di mascarpone
8 cucchiai di zucchero a velo
6 cucchiai di crema di limoncello

Per guarnire
60 gr di cioccolato bianco
1 pezzetto di burro

Iniziate con la preparazione del pan di spagna. In una terrina dai bordi alti rompete le uova, lavoratele con lo zucchero e poi montate il composto con lo sbattitore elettrico per circa un quarto d'ora. Risulterà una crema gonfia e chiara. Il mio non s'è gonfiato a dovere perché sono senza robot da cucina e ho dovuto montare a mano: il risultato quindi lasciava un po' a desiderare e ho aggiunto il lievito per essere sicura che sortisse, cosa che nella ricetta originale non è necessaria. Aggiungete la farina setacciata, a pioggia, e mescolate quel tanto che basta per amalgamare le uova alla farina. Versate il composto in una teglia rettangolare foderata di carta da forno e infornate a 180 gradi per circa 15 minuti; non aprite mai il forno durante la cottura ( o rischiate l'afflosciamento istantaneo). Una volta che il pan di spagna è raffreddato tagliatelo a fette di circa 1 centimetro. Tagliate le fragole a dadini  mettetele a macerare con il succo di 1 limone, due arance e 2 cucchiai di zucchero per circa 2 ore. 


Preparate la crema amalgamando i tuorli di due uova sbattuti, il mascarpone, lo zucchero a velo, otto cucchiai di crema di limoncello e alla fine aggiungete l'albume montato a neve. Mettete in frigo a rassodare.
Quando le fragole saranno pronte scolatele e raccogliete il succo in una terrina: dovreste avere circa 250 ml di liquido. In un pentolino mettete a scaldare altri 150 ml di acqua (o la quantità necessaria a raggiungere almeno 400 ml) con 2 cucchiai di zucchero: quando bolle l'acqua spegnete e aggiungete otto cucchiai di crema di limoncello. Unite al succo delle fragole: ecco pronta la vostra bagna. E adesso, componete il dolce. 
Sporcate la pirofila con un po' di crema, bagnate il pan di spagna, fatene un primo strato, coprite con la crema, procedete con uno strato di fragole e ricominciate con il pan di spagna, poi ancora crema e infine fragole. In un pentolino sciogliete il cioccolato bianco con un po' di burro e guarnite colandolo sulle fragole con un cucchiaio. Mettete in frigo a riposare e toglietelo un quarto d'ora prima di servire. Ecco il risultato finale.



giovedì 24 febbraio 2011

Cigno nero: pompelmo e uovo in camicia, la "ballerina diet"


No, non sono io che sto facendo la dieta da ballerina: io mi riempio solo di buoni propositi ma poi mi sciolgo davanti al primo pezzo di torta e/o piatto di pastasciutta che mi propinano! Quella che sicuramente non ha mangiato per mesi è Natalie Portman, protagonista di Black Swan, Il Cigno Nero, l'ultimo film di Aronosfky di cui vi avevo accennato tempo fa, proprio QUI.
Che dire di Natalie? Che probabilmente tra un paio di giorni vincerà l'Oscar: la sua immedesimazione nella talentuosa e insicura stella del New York City Ballet che viene scelta per interpretare la Swan Queen nel Lago dei Cigni è totale. Danza in modo leggiadro, è leggera come una piuma, compita, precisa. L'espressione sofferta del suo viso quando balla, la voce flebile e lo smarrimento negli occhi di fronte al cafone ma sensuale Vincent Cassel, coreografo che lei tanto vorrebbe compiacere, rendono in modo efficace la fragilità di questo personaggio: una ragazza che ha sempre vissuto solo di danza, che somatizza attraverso piccoli autolesionismi e privazioni alimentari il peso delle frustrazioni gettate su di lei dalla madre ex danzatrice.





Nina è ossessionata dalla perfezione e per inseguirla finirà in una spirale di psicosi e allucinazioni, che in particolare coinvolgono la sua rivale-amica Lily (Mila Kunis), un'altra ballerina capace di muoversi -e vivere- con maggiore naturalezza, sensualità e libertà. L'ascesa artistica di Nina, che culminerà in una rappresentazione intensa e viscerale del balletto Lago dei cigni, rispecchierà il suo crollo psicologico. 
Black Swan non è un film sul balletto ma un film che attraverso la danza esplora gli abissi dell'animo umano: ma non annoia, tenendo in tensione per tutto il tempo, spaventandoci, a volte, con piedi feriti o allucinazioni cruente. 
E naturalmente il cibo, da questo dance-thriller-psicologico, è bandito. Fa un'apparizione sporadica in una torta di compleanno mai assaggiata e in una colazione a base di pompelmo e uovo in camicia (qui il procedimento per prepararlo), appena assaggiata da Nina. Ma sapete che ho scoperto che esiste una dieta specifica che si chiama Grapefruit and Egg Diet? promette miracoli, ma è un po' come la Scarsdale, va fatta per due settimane. Potete leggerla QUI. E ci credo che si dimagrisce, si mangia solo pompelmi e uova scondite.... voi che dite, vi ispira? :-)

La colazione di Natalie Portman in Black Swan.. che dite?
Io preferisco cornetto e cappuccino!

lunedì 21 febbraio 2011

Spaghetti in verde... e film verdissimi!

Stasera vi propongo un piatto facile, velocissimo e ...verde! Verde grazie all'oro di Sicilia, ovvero i pistacchi di Bronte (sotto forma di polvere, regalata da un'amica), e agli asparagi, un ortaggio che fa subito pensare alla primavera, in questo caso declinati in una salsa delicata che ho ricevuto da Cascina San Cassiano
Che voglia di temperature più miti, di fare un giro al parco per prendere il sole, di vedere i primi fiori che sbocciano... ma teniamo duro, fra un mesetto entreremo davvero nella stagione più dolce dell'anno. Intanto, gustiamoci un primo piatto vegetariano e rapidissimo. E per accompagnarlo, visto che di verde parliamo, ho selezionato per voi qualche film di ispirazione "ecologista".... scegliete quello che fa per voi!



Spaghetti in verde 
Dosi per 4 persone
320 gr di spaghetti 
1 pezzetto di cipolla
olio e.v.o
Polvere di pistacchio di Bronte
3 cucchiai di Salsa agli asparagi di Cascina San Cassiano

Lessate la pasta in acqua salata. Intanto, tritate finemente un pezzetto di cipolla e soffriggetelo con un po' di olio in una padella antiaderente. Quando la cipolla sarà imbiondita, aggiungete 3 cucchiai di Salsa agli asparagi di Cascina San Cassiano, stemperate il tutto con un paio di cucchiai di acqua di cottura. Scolate gli spaghetti al dente e non troppo asciutti, ripassateli in padella, spolverizzandoli con un cucchiaio di polvere di pistacchio e, a piacere, pepe nero. Impiattate e, se vi piace l'effetto, aggiungete ancora un po' di pistacchio. Et voilà, in 10 minuti avete il vostro primo piatto, gustosissimo!

E per il dopo cena....

Wall-E, la favola ecologista e romantica sul robottino spazzino che nel futuro salverà la nostra Terra! Lascio parlare il trailer (questo film è pura poesia)



Avatar, il film evento del 2009 di James Cameron; gli umani ingordi sono pronti a sacrificare la spettacolare natura del pianeta Pandora e con esso i suoi abitanti, i Naavi. Ma Jack, l'uomo mandato per spiarli capirà la bellezza della natura e dell'amore e lotterà insieme a loro (spettacolare soprattutto a livello visivo, bello anche per le parti action, una parabola forse un po' scontata ma decisamente piacevole)


Balla coi lupi. Il film che ha consacrato Kevin Costner e precorre Avatar di molti anni. Nel 1863 il tenente John Dunbar viene mandato in terre di frontiera, nel West. Lì entrerà in contatto con una tribù Sioux e si unirà a loro, vivendo in armonia con la natura. Ma l'odio dell'uomo bianco li coinvolgerà in una guerra senza senso (un capolavoro).


Into the Wild. Il film di Sean Penn racconta l'avventura di un ragazzo che fugge dalla città e si mette alla prova nella natura estrema dall'Alaska, in cerca di se stesso. La solitudine, lo scorrere delle stagioni, la scarsità di risorse diventano strumenti per guardarsi dentro e scoprire la saggezza.   


domenica 20 febbraio 2011

Amore e altri rimedi... per esempio, una torta di pane al cioccolato!


A volte in cucina capita di mescolare tanti ingredienti sperimentando nuovi abbinamenti. In qualche caso scopriamo una nuova ricetta da aggiungere ai nostri piatti forti, altre volte l'esperimento fallisce e allora torniamo a ripercorrere per filo e per segno le ricette di chi ne sa più di noi, a coda bassa.
Amore e altri rimedi (Love and other drugs) è un film che pretende di mescolare la commedia, la satira sulla società degli anni 90 e l'industria farmaceutica, tanto sesso, una storia d'amore struggente e la malattia. Non sarà un po' troppo? Come voto le darei un sei e mezzo, principalmente grazie al feeling tra l'espressiva Anne Hathaway e il simpatico e prestante Jake Gyllenhaal, ma per il resto non l'ho trovata troppo convincente.
La partenza è frizzante e mostra la vita da playboy sconclusionato di Jamie Randall: quasi per caso Jamie inizia la carriera di rappresentante farmaceutico in Pfizer. Si intrufola negli ospedali e flirtando con infermiere svampite riesce a piazzare i campioni di un antidepressivo rivale del più celebre Prozac. Lì incontra Meggy, giovane paziente affetta dal morbo di Parkinson al primo stadio. Ma a lui non interessa la sua malattia degenerativa, dal momento che intende solo portarsela a letto.
Sorpresa, anche a lei la cosa non dispiace, ha infatti deciso che data la sua condizione non avrà più legami sentimentali. E qui si passa alla fase sesso, con scene piuttosto esplicite, lontane dallo stile più allusivo e pulito generalmente adottato nelle commedie.
Inoltre c'è il fratello ciccione di Jamie, che dorme sul suo divano dopo essere stato cacciato dalla fidanzata e che sembra uscito da American Pie: passa il tempo a guardare i filmini delle notti focose tra i due novelli amanti e decanta le dimensioni del membro del fratellone. Intanto, Jamie inizia a vendere Viagra e la sua carriera decolla.



La commedia segue il suo corso, con i due protagonisti che loro malgrado si accorgono di amarsi (scene di cibo cinese a letto e lettura sulla panchina abbracciati comprese). Ma poi il film si gioca la carta Parkinson, e qui i toni cambiano, si fanno più seri, quasi cupi, in una rappresentazione moderna di Love Story. Come in tutti i film d'amore che si rispettino, però, il lieto fine è dietro l'angolo.
Lieto fine anche per la torta di pane che ho preparato l'altro giorno. La ricetta non è quella originale, di cui ho parlato QUI, ma una rivisitazione sulla base degli ingredienti che avevo e che sono stati mixati, un po' come i generi che si mescolano in questo film. Il risultato è stato diverso e anche se continuo a preferire the original, non ho disdegnato la versione "a occhio" :)


Torta di pane, cioccolato e frutta secca


Ingredienti


Una terrina piena di pane secco a pezzetti
1 litro di latte caldo
100 gr di cioccolato fondente
70 gr di burro
1 uovo
3 cucchiai di cacao amaro
fette biscottate sbriciolate q.b.
200 gr di zucchero
150 gr di uvetta
50 gr di nocciole
100 gr tra noci e arachidi
25 gr di pinoli
25 gr di cedro candito






In una grande terrina mettere a mollo il pane nel latte caldo per almeno tre ore. Deve diventare praticamente una crema, nessun pezzettone di pane o vi resta il pezzetto non sciolto nell'impasto e non è buono! Intanto mettete a bagno l'uvetta in acqua e rum, preparate la frutta secca a pezzettini. Quando il pappone di pane e latte sarà pronto, aggiungete zucchero, l'uvetta strizzata, la frutta secca, il cedro e il cacao amaro. Poi sciogliete il cioccolato con il burro, spegnete il fuoco e unite un uovo, amalgamando con la frusta. Unite il composto alla pappa. Ora dovete asciugare, io ho usato le fette biscottate sbriciolate ma meglio i frollini o, come da original version, gli amaretti. Non so darvi dosi perché io sono andata ad occhio, mettendo circa 3 fette biscottate e 3 cucchiai di farina. Amalgamare bene, versare in una tortiera imburrata. Io come tocco finale porcosissimo ci ho colato sopra in 4-5 punti dei cucchiaini di Nocciolata Rigoni di Asiago. Infornate a 190 gradi per un'ora, deve rimanere umida (consistenza tipo castagnaccio!) 


sabato 19 febbraio 2011

Un cocktail per la Duchessa



Ho un debole per i film in costumi sette-ottocenteschi: adoro i bustini strizzati, le gonne lunghe e imbottite, i drappeggi di raso e broccato, le acconciature di altezza vertiginosa, i boccoli e i tirabaci, le persone innamorate che si danno del voi e si parlano con circospezione. Tutta colpa di Lady Oscar e degli abiti meravigliosi che i disegnatori manga cucivano addosso alla regina Maria Antonietta. La Duchessa racconta la storia di un'amica inglese della divina regina di Francia, la potente e bellissima Duchessa di Devonshire, Lady Georgiana Spencer, antenata della principessa Diana Spencer (e per questo si sono sprecate le similitudini tra le due sfortunate nobildonne) e interpretata da Keira Knightley
Il film, lontano anni luce dalle consolanti parabole a lieto fine ispirate ai romanzi di Jane Austen, racconta la vera (e amara) storia di Geogiana, da quando a soli 17 anni sposa, colma di speranze, il quinto Duca di Devonshire (Ralph Fiennes), molto più grande di lei e interessato unicamente ad avere un erede maschio. La vita matrimoniale però non si rivela come Georgiana la immaginava: il marito è freddo e distaccato, quando non violento, e non si interessa a lei, "utilizzandola" solo come strumento di procreazione e imponendo la presenza di una sua figlia illegittima subito dopo le nozze. Georgiana si tuffa quindi nella militanza politica a sostegno degli Whig e nella vita mondana, diventando un'icona di moda e di stile del suo tempo. Diventa molto popolare tanto da suscitare il detto che "il duca di Devonshire è l'unico uomo in Inghilterra a non essere innamorato di sua moglie".

Sulla sua via Georgiana incontrerà Bess, una nobile che diventerà prima sua amica e poi amante del marito e con la quale sarà costretta a convivere per anni, e Lord Charles Grey (Dominic Cooper), futuro primo ministro, con il quale conoscerà l'amore. Ma il mondo per una donna, anche se nobile, è crudele e ingiusto: così mentre il duca può tranquillamente portare avanti un menage a trois alla luce del sole, Georgiana sarà costretta a rinunciare a Grey per non perdere il diritto a vedere i suoi figli.



Il film è molto intenso ma vi lascerà pervasi da un senso di ingiustizia senza rimedio, con l'amaro in bocca. Per questo suggerisco di berci sopra, come a un certo punto fa la stessa Duchessa. Certo, lei beveva champagne, prettamente. Ma io ho cercato qua e là nella rete e ho trovato un drink che si chiama Dutch Dutchess. Ok, la nostra duchessa era British,  ma un cocktail del genere credo le sarebbe andato a genio.... e poi si accorda bene con quella sensazione amarognola del film...




Dutch Duchess cocktail 
70 ml di Vodka Sonnema Herb (una vodka aromatizzata alle erbe)
3 gocce di assenzio
un goccio di bitter
scorza di pompelmo per guarnire

Versate gli ingredienti in uno bicchere da mix con il ghiaccio, mescolate, versate in una coppa da champagne e guarnite con un ricciolo di scorza di pompelmo. 
E ...viva l'amarognolo!

mercoledì 16 febbraio 2011

A casa, tra Beautiful, pane ai cereali e recut horror

Quando non stai bene e resti a casa dal lavoro ti dici "come occuperò tutta la giornata, dato che non posso uscire, non ho energie e riesco al massimo fare la spola tra letto, tavolo da pranzo e divano"? Così mi sono dedicata a tivù, internet, blog, serie tv. Dopo mille anni ho rivisto Beautiful, la soap opera che va avanti da quando ho memoria... e tranquilli, ci sono ancora Brooke, Ridge, Eric e Stephanie. Hanno però riesumato la madre di Brooke, Beth, evidentemente impazzita a causa di qualche malattia tipo Alzheimer, che in questa puntata rischia pure l'annegamento in piscina (per recuperare un pizzo con sopra le facce delle figlie, una cosa orrida!!). Non so se la signora ce l'ha fatta a o meno, perché la puntata è finita con Donna che urlava vedendola in acqua. Grasse risate, davvero. Ma voi lo vedete o lo avete mai guardato?? Un assaggio potete averlo dal bellissimo video che avrete sicuramente già incrociato su Facebook....


Comunque nonostante i diversivi, a un certo punto non ne potevo più di stare sprofondata nel divano. Avevo bisogno di fare qualcosa di non faticoso ma rilassante. Così ho pensato, quando mi capita di avere tempo per far lievitare la pasta? Mai.
Allora ho preparato il pane ai cereali con il preparato che mi ha inviato Molino Spadoni. Ero un po' scettica, perché le rare volte che avevo fatto il pane l'avevo preparato con le farina 00 che avevo in casa e non m'era mai venuto un granché. Quello del mio panettiere era decisamente meglio, ecco.
Questo invece mi ha stupito, ho seguito le istruzioni e ho sfornato 3 belle pagnottelle, croccanti fuori e morbide dentro, con un buon sapore (mix di cereali, segale, semi di girasole): due sono "lisce" e una l'ho arricchita con l'uvetta , un connubio che mi è piaciuto molto (lo potete mangiare da solo o con salumi come prosciutto crudo, culatello o salame).
Trovate il procedimento sulla confezione, ma per riassumere:




Pane ai cereali
500 gr di farina Pane Nero 7 cereali di Molino Spadoni 
1 delle due bustine di lievito contenute nel pacchetto
300 ml di acqua tiepida.

Mescolare lievito e farina, aggiungere l'acqua e 2 cucchiai di olio mescolando. Impastare per dieci minuti, mettere a lievitare in un luogo caldo (almeno 28 gradi). Dopo 20 minuti rimpastare il tutto, creare le pagnotte, rimettere a lievitare per altre 3 ore. Passate le tre ore, rimpastare sulla spianatoia, dare la forma desiderata (io a questo punto ho aggiunto le uvette in una delle tre pagnottine) e infornare a 200 gradi per circa 25 minuti. 

Altra scoperta della giornata sono stati i recut di film d'amore in versione horror, su cui sono finita per caso su Youtube. Alcuni sono geniali, ve ne posto un paio! :)
buona serata


lunedì 14 febbraio 2011

In the name of love... una cena speciale per San Valentino


Bellissimo, vero? Questo medley è uno dei vari meravigliosi presenti in Moulin Rouge, il mio musical preferito, che è anche perfetto per augurare a tutti voi un buon S. Valentino! E già che ci siamo, vi lascio il menu che ho preparato questa sera: mi sono tenuta sul leggero e le ricette sono anche facili. Ma non proprio da tutti i giorni. Bon appetit!

Antipasto
Misticanza con alici e castagne


Ingredienti
Insalate
alici sott'olio
castagne (ho preso quelle pronte da mangiare di Noberasco, un pacchetto da 100 gr)
Mescolare valeriana, soncino, rucola, lollo verde e rossa e metterla in una ciotola. Unire le castagne e 4-5 alici sott'olio. Condire con sale, olio evo e aceto balsamico.

Piatto Unico
Sformato di patate con cuore fondente di zucchine e formaggio


Ingredienti per due cocottine
3 patate
2 zucchine
mezza cipolla
formaggio Linderberger
parmigiano grattuggiato
1 uovo 
pangrattato
sale e pepe

Cuocere le patate a vapore. Intanto grattugiare le zucchine a julienne e cuocere in padella antiaderente con la cipolla tritata, aggiungendo sale e pepe. Schiacciare le patate con lo schiacciapatate in una terrina. Unire un uovo sbattuto, sale, pepe, due cucchiai di parmigiano reggiano grattugiato e un cucchiaio di pangrattato. Imburrare le due cocotte e spolverizzarle di pangrattato. Distribuire nelle cocotte il purè di patate, creando uno spazio vuoto al centro. Riempire con due cucchiai di zucchine per ogni cocotte, aggiungere del formaggio Linderberger tagliato a dadini e ricoprire con la rimanente purea di patate. Guarnite con una fettina sottile di formaggio. Infornate a 200 gradi per mezz'ora. 


Contorno
Radicchio rosso al forno
(condito con sale, olio, aceto balsamico e passato al forno per 15 minuti a 150 gradi)

Frutta
Fragole agli agrumi
(Classiche fragole al limone, solo che ci ho messo succo di mandarini e pompelmo e zucchero di canna)

e per finire qualche cioccolatino, immancabile in questa giornata.

Con lo sformatino di patate con cuore fondente di zucchine e formaggio partecipo al contest di Antonella Una zucchina per amica e a quello di Imma, Tutto in cocotte (ps: Non riesco a scaricare la foto del banner di questo contest.. se ce l'avete fatta... illuminatemi!)
rettifico: sono riuscita copiando la foto da un altro blog che ce l'aveva già. thanks anyway!


Pasticcio e tagliatelle, in Emilia Romagna, aspettando L'Uomo che verrà


Sono reduce da un weekend emiliano-romagnolo che si può riassumere in una piccola parola di 4 lettere: CIBO! Non ho fatto altro che mangiare: pranzo a Ferrara al ristorante L'oca giuliva, cena ad Alfonsine (Ravenna) alla trattoria Al Gallo,  pranzo a Ravenna dai genitori del fidanzato. 
Cos'ho mangiato? Pasticcio ferrarese e assaggio di salama da sugo con purè a Ferrara. Passatelli in brodo, tagliatelle al ragù, carciofi in umido e zuppa inglese al Gallo. Ancora tagliatelle, arrosto di maialino al latte, finocchi, cavoletti di Bruxelles al burro e budino ferrarese al cioccolato dai "suoceri". 
Stasera contavo di non cenare e avevo iniziato bene con un infuso di finocchio e un vasetto di yogurt, ma il mio fidanzato affamato si è preparato dei tramezzini al tonno e me ne ha allungati un paio... non ho saputo dire no. Argh! E domani (oggi oramai, vista l'ora) è San Valentino ... non che la festa mi tocchi né mi piaccia però... potrò fare a meno di un dolcino, anche piccolo? mmm, meglio non pensarci adesso. Domani pranzo superlight.


L'Emilia Romagna, terra delle suddette leccornie, è lo scenario del film L'uomo che verrà, una pellicola di Giorgio Diritti (già regista di Il vento fa il suo giro) ambientata tra il 1943 e 1944
A quei tempi, però, di tagliatelle al ragù se ne vedevano ben poche: più facile mangiare minestroni, polentine, uova di gallina e un po' di latte. Il film è un piccolo gioiello: recitato in dialetto bolognese e sottotitolato in italiano (la cosa all'inizio mi preoccupava, ma lo scoglio si supera dopo i primi minuti), racconta una storia che rientra nei fatti noti come la strage di Marzabotto, un'operazione di rastrellamento da parte dei nazisti in cui vennero uccisi oltre 700 paesani, comprese intere famiglie, senza riguardo per donne, vecchi e bambini. 


Protagonista è la piccola Martina, figlia di contadini, che ha otto anni e ha smesso di parlare da quando le è morto fra le braccia il fratellino: ora un altro fratellino è in arrivo e alla sua nascita Martina farà di tutto per proteggere quella nuova vita. Una storia ispirata alla Storia, dove la guerra si insinua nella vita e la coscienza e l'incoscienza si mescolano al coraggio. Nel cast Maya SansaAlba Rohrwacher e Greta Zuccheri Montanari, nella parte di Martina.
Il film ha vinto il Marc'Aurelio d'oro del pubblico e quello della giuria al Festival del Film di Roma del 2009, tre David di Donatello (era candidato a 16) e tre Nastri d'Argento. Consigliato per una serata "cineforum". 

Chi ben comincia... il mio parere sui film visti tra fine e inzio anno

Il tempo per scrivere dei film che guardo scarseggia sempre, così ho deciso di fare un post riepilogativo dei tioli visti nell'ultimo p...