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La locandina di Predestination con Ethan Hawke |
"Chiunque ti dica di sapere di cosa
Predestination parli... sta mentendo", ha dichiarato
Ethan Hawke, protagonista della pellicola, a proposito di questo film. E come dargli torto?
Purtroppo, almeno per quanto mi riguarda, questo senso di spaesamento e incertezza non si accompagna all'ammirazione e allo stupore che ti prendono quando un film si chiude con un colpo di scena impensato o una svolta nell'intreccio che ti lascia sgomento e incredulo per la maestria con cui regista e sceneggiatori hanno incastrato tutti i pezzi.
Qui si tratta piuttosto di una domanda che ti poni all'inizio e continui a porti durante tutte le due ore buone della pellicola, ovvero... perché?
Perché infilarsi nella trasposizione cinematografica di un racconto fantascientifico concepito nel 1958, Tutti voi zombi di Robert Anson Heinlein, la cui tematica sono i paradossi dei viaggi temporali?
I viaggi temporali, si sa, sono materia molto tricky e possono condurre molto facilmente alla boiata. Basta un dettaglio fuori posto e sei fregato. Ricordiamo qualche film in cui erano presenti. Ben riusciti: Donnie Darko, L'esercito delle 12 scimmie. Così così: La casa sul lago del tempo, Looper. Boiata: Deja Vu.
Beh.. in
Predestination il viaggio nel tempo è lo strumento affidato a degli agenti del futuro (però siamo nel 1995, quello che era futuro nel racconto del 1958 per noi è già un passato lontano 20 anni... perché mantenere questo ulteriore paradosso? Una scelta per me incomprensibile), per sventare i crimini.
Qui l'agente temporale interpretato da Ethan Hawke è alla sua ultima missione: deve riuscire a trovare Feezle Bomber, un pazzo che nel 1975 ha devastato la città di New York con una detonazione senza precedenti, uccidendo migliaia di persone, e che finora gli è sempre sfuggito.
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Ethan, sei sempre un figo, ma sto film -diciamolo- è un pasticciaccio brutto
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Uno si aspetterebbe quindi un thriller veloce, con inseguimenti mozzafiato, sequenze d'azione, improvvisi pericoli e agguati. Ma no. Predestination esce dal genere (e qui vedo l'ambizione di un progetto che probabilmente puntava alto, forse troppo) e si concentra sul racconto della vita di Jane. Non sappiamo chi sia questa, di cui ci dobbiamo sorbire i dettagli di un'infanzia assurda e sfigata, sappiamo solo che dev'essere importante, perché un'ora di film è tutta su di lei/lui. E sì, perché per non farci mancare niente, Jane (Sarah Snook) nasce donna (e orfana) ma - per vicissitudini che non sto qui a spiegare per evitare spoiler - nel corso della vita si trova a dover assumere una nuova identità sessuale maschile.