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venerdì 19 ottobre 2012

Risotto di zucca e una nuova avventura online

L'autunno è entrato nel vivo ed è tempo di.. zucca! Vi piace questo ortaggio? A me tantissimo! E' versatile, divertente, dal sapore delicato, allegro con il suo colore arancione! In genere le ricette a base di zucca mi piacciono tutte, ma in assoluto quella che non mi stanca mai, nella sua semplicità è il risotto. Questa versione che vi propongo ha un tocco di carattere che gli regala il Burro salato delle Fattorie Fiandino. Ecco la ricetta!



Risotto di zucca al burro salato
Per 2 persone
160 grammi di riso Carnaroli
1 scalogno 
1 dado vegetale biologico senza glutammato
1/2 bicchiere di vino bianco
300 grammi di zucca, grattugiata da cruda
30 grammi di parmigiano reggiano
30 grammi di burro salato Fattorie Fiandino
1 rametto di rosmarino
olio evo q.b.
pepe q.b.

Scaldare 1 litro di acqua e scioglierci il dado vegetale. Grattugiare la zucca (con la parte a maglie larghe) e tenere da parte.  Grattugiare il parmigiano reggiano. Tritare finemente lo scalogno, soffriggerlo con poco olio. Quando sarà cotto, aggiungere la zucca e il rametto di rosmarino e proseguire la cottura finché non si sarà formata quasi una crema. Togliere il rosmarino, aggiungere il riso, tostare per un paio di minuti. Sfumare con il vino bianco e proseguire la cottura del risotto, aggiungendo un mestolo di brodo di tanto in tanto, quando necessario, per circa 18-20 minuti o come indicato dall'etichetta del riso. A cottura ultimata mantecare con il parmigiano reggiano e il burro salato, impiattare e guarnire con una spolverata di pepe nero. Da leccarsi i baffi!

Volete saperne di più sulla zucca? O in generale avere tante informazioni e curiosità sull'alimentazione, accompagnate da sfiziose fotogallery piene di spunti di moda e di curiosità sulle celebrities!!? Beh allora non dovete fare altro che leggere i miei articoli su LetteraDonna.it, il portale femminile di Lettera43
Ho iniziato da poco a scrivere per loro, mi raccomando.. leggete, commentate, condividete su Facebook, Twitter e Google+, sia gli articoli che le fotogallery correlate :-) 
Di mio potete trovare per ora

http://alimentazione.letteradonna.it/27380/zucca/

Ringrazio in anticipo chi avrà voglia di farsi un giro sul sito, dove tra l'altro ci sono molte altre sezioni: moda, bellezza, benessere, celebs.. è tutto da scoprire insomma!
A presto (stavolta con ricetta e film,  prometto) e mi raccomando, leggetemi!

venerdì 5 ottobre 2012

Baccalà alla vicentina, un trionfo per i Sensi


Baccalà alla vicentina

450 grammi di baccalà sotto sale
200 ml di panna da cucina
200 ml di latte parzialmente scremato
1 cipolla dorata
1 scalogno
2 filetti di acciuga sott'olio
olio evo
prezzemolo


Premessa: questa non è la ricetta "doc" del baccalà alla vicentina, quella protetta dalla confraternita bla bla bla :-). Quella è fatta con lo stoccafisso e io, donna moderna, non ho abbastanza tempo da dedicare a quella procedura. Bisogna già organizzarsi a dovere per questa, che prevede 36 ore di ammollo per dissalare il baccalà: ma ne vale la pena! E' un piatto dal sapore così delicato e godurioso al tempo stesso, che non correte proprio il rischio di rimanere delusi (nonostante la foto pessima)
Per prima cosa, dovete appunto dissalare il trancio di baccalà, mettendolo a bagno per almeno 36 ore (io alla fine l'ho lasciato quasi due giorni) in acqua fresca, da cambiare spesso (il più spesso possibile, compatibilmente con gli impegni lavorativi e non), l'ideale sarebbe ogni due ore.
Una volta dissalato dovrete sfilettare il pesce, togliendo prima la pelle e le lische e poi tagliandolo in trancetti. Ora affettate finemente la cipolla e lo scalogno e metteteli ad appassire con un filo d'olio in un tegame largo e abbastanza alto. Non devono soffriggere ma stufare. Aggiungete anche i due filetti di alici.
Infarinate i trancetti di pesce, adagiateli nel tegame sul letto di cipolle e coprite il tutto con la panna e il latte e aggiungete due cucchiai d'olio. Lasciate cuocere a fuoco basso per circa un'ora mescolando delicatamente di tanto in tanto (secondo la ricetta originale non si dovrebbe mai mescolare, ma,  a meno che non vogliate tutte le cipolle appiccicate sul fondo, una giratina gliela dovrete pur dare!)
Poco prima di terminare la cottura unite una manciata di prezzemolo tritato: io ho dovuto omettere questo ingrediente, l'avevo finito.. poco male. Il dolce della cipolla e del latte compensano benissimo il sapore del pesce che comunque, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, è delicato e non troppo intenso.
Abbinate rigorosamente alla polenta, anche bianca se vi piace, che è tipica veneta. Io l'ho servito con un contorno di radicchio rosso cotto al forno condito con olio, aceto balsamico e sale (accanto alla polenta, s'intende).

Profumo intenso, consistenza cremosa e vellutata, sapore che accarezza il palato: questa ricetta tradizionale veneta è delicata e accarezza proprio tutti i sensi. E sullo stordimento dei sensi è improntato uno dei film più celebri di Luchino Visconti, Senso, ambientato proprio in Veneto. Quasi tutte le scene vennero girate presso Villa Godi Malinverni di Lugo Vicentino, la prima villa progettata da Andrea Palladio e Villa Piovene Porto Godi, oltre che a Venezia. 



Siamo a Venezia, nel 1866, alla vigilia della battaglia di Custoza. La contessa Livia Serpieri, il cui marito parteggia per l'Austria, si innamora di un giovane ufficiale austriaco. I due sono travolti da una passione intensa e la contessa si dona completamente a Franz: in realtà lui è un opportunista che finge di amarla perché punta ai suoi soldi. Vuole farsi fare un prestito, per pagare un medico che lo esoneri dall'obbligo militare: Livia, ignara e accecata dall'amore, gli dona del denaro che i patrioti italiani le avevano affidato per le spese di guerra. Franz a questo punto sparisce, ma Livia fa di tutto per trovarlo. L'incontro tra i due è terribile e Livia si accorge con orrore di essere stata usata da un individuo spietato che non l'ha mai amata. Disperata, decide di vendicarsi: ma questo porterà entrambi alla rovina. 
Il film all'epoca (1954) fece scalpore perché conteneva delle scene d'amore. E' considerato uno dei capolavori del regista milanese e contiene una ricostruzione storica molto accurata. Nel cast spicca la bellissima Alida Valli, nei panni della contessa Serpieri. 


sabato 22 settembre 2012

Scrigno dorato di Babybel

Martedì scorso sono stata invitata a partecipare a un evento per foodblogger organizzato da Bel nella nuova scuola di cucina allestita al terzo piano dello store Mondadori di Piazza Duomo, a Milano.
Io, altre 10 ragazze/signore + l'unico foodblogger uomo, Pasquale, ci siamo "sfidati" a colpi di formaggini Babybel (sì, quelli rotondi con la buccia rossa) prima ideando una decorazione e poi realizzando, con le indicazioni dello chef Roberto Maurizio, due ricette pensate per piacere ai bambini.
La cosiddetta "gara" di decorazioni ci ha visti all'inizio un po' perplessi (almeno a me e ai miei nuovi amici Francesca, Angela e il già citato Pasquale): ci è stato chiesto di sbizzarirci tra peperoni, uova sode, carote e insalatine e creare una composizione a nostro piacere.
Io mi sono data alla vita campestre, creando un prato di insalata popolato da Babybel-coccinelle che  si trastullano al sole sotto una specie di ombrellone (ne avevo fatto uno più carino di ombrellone, con la testa del peperone, ma pesava troppo e non stava su, sigh).


Sullo sfondo vedete alcune creazioni dei miei compari
Alla fine tra tutte le nostre creazioni è stata scelta una vincitrice (che ovviamente non sono io, ahhaha!), la quale con i Babybel aveva realizzato un percorso di Pac-man.
Se siete lettori di Sale & Pepe Kids potrete ammirare tutti i nostri pasticci in una doppia pagina dedicata all'evento, che sarà pubblicata a fine novembre.
Per il momento, vi lascio la ricetta che abbiamo realizzato subito dopo: una sfiziosità fritta e filante, forse un po' calorica, ma decisamente buona, che sicuramente piacerebbe anche ai bambini....

Scrigno dorato di Babybel
Ingredienti per 4 persone

4 Babybel
200 grammi di patate
2 uova
200 gr di pan grattato
50 gr di farina
1 lt di olio per friggere
2 zucchine
4 carote

Versate le patate con la buccia in acqua bollente salata, portatele a cottura. Una volta cotte, spelatele e passatele nello schiacciapatate. Condite il composto con un pizzico di sale e un uovo.
Con il composto ottenuto rivestite i Babybel cercando di mantenere inalterata la forma e impanateli passandoli prima nella farina, poi nell'uovo sbattuto, poi nel pangrattato.
Mondate carote e zucchine e ricavate dei bastoncini regolari di circa 6 cm di lunghezza, sbollentateli in abbondante acqua salata, scolateli e raffreddateli subito per farli rimanere croccanti.
Scaldate l'olio e friggete gli scrigni finché non saranno dorati da entrambi i lati. Serviteli adagiandoli su un letto di misticanza d'insalata ed intorno adagiate prima due bastoncini di zucchine e poi due di carote continuando fine a coprire lo scrigno. 



Il mio gruppo si è divertito a decorare lo scrignetto con una zucchina un po' artistica :)

sabato 28 luglio 2012

Merenda anti-caldo: finto gelato di frutti di bosco

Oggi giretto di shopping con un'amica, ma che caldo! Qui a Milano c'è un tempo ballerino, che ha portato qualche scroscio di pioggia mattutina seguito dal sole e da un'afa terribile. 
Comunque, tornata a casa con il mio bottino (un paio di scarpe + cosmetici in saldo) ho avuto voglia di una doccia in primis e di una merenda fresca subito dopo. Un gelato sarebbe stato perfetto, peccato che non ce l'avessi. E allora ecco a voi un'alternativa light, veloce, buona e sana! Tanta vitamina e tutta la bontà dei frutti di bosco. E' o non è bellissimo?



Finto gelato di frutti di bosco
dose per persona
150 gr di frutti di bosco (more, lamponi, mirtilli, ribes) surgelati
2 cucchiai di yogurt bianco magro (io quello dolce)
1 cucchiaino di zucchero

La ricetta più corta del mondo. Versate la frutta surgelata nel frullatore, aggiungete i due cucchiai di yogurt e lo zucchero e frullate. Mescolate bene e servite con lo strumento per il gelato (se ce l'avete) per formare delle palline, altrimenti semplicemente creandole un po' con il cucchiaio. Et voilà, la merenda è servita. Calorie stimate: circa 100 (circa 50 kal x i frutti, 20 per lo zucchero, poco più per lo yogurt)

SLpiha on Make A Gif, Animated Gifs


Più tardi mi guarderò l'ultimo film di Cameron Crowe, La mia vita è uno zoo: se fosse di un altro regista probabilmente lo snobberei, ma dato che c'è la firma di Crowe (Almost Famous, Jerry Maguire, Vanilla Sky, Elizabethtown) gli do una chance. Ve ne parlerò subito dopo! a presto :-) e buona merenda


martedì 10 luglio 2012

Di cheeseburger, shopping, camerini... e ciccia

Avete presente il film in cui Jack Black si innamora di Gwyneth Paltrow e la vede bellissima e magra perché accecato dalla sua bellezza interiore, mentre in realtà lei è una ragazza obesaSi chiamava Amore a prima svista.

La locandina di Amore a prima svista
Ovviamente quest'allucinazione è dovuta a una specie di sortilegio per far rinsavire il giovane Hal, superficialotto in cerca di avventure con donne di grande bellezza, che snobba le bruttine prendendole in giro senza pietà.
Beh ieri sono andata a fare un giro per saldi e mi sono sentita come Gwyneth. Non quella vera, bensì la versione imbottita e sovrappeso di questo film!
Mi dovete spiegare perché i camerini dei negozi, oltre a essere delle saune, sembrano appositamente creati e progettati per sottolineare i difetti con:
- cabine della dimensione di una casetta dei Puffi, che ti costringono a osservare la tua figura a un centimetro di distanza. 
- specchi deformanti (o quantomeno non snellenti come li vorrei io) che sembrano allargare le mie già non secchissime coscette e mi fanno sembrare la moglie di uno hobbit
- luci al neon sparatissime e fredde, in grado di evidenziare con microscopica dovizia i singoli adipociti dei cuscinetti di cellulite che mi adornano i fianchi, nonché la ciccina sotto le braccia e/o le occhiaie.

Ops... mi sa che ho messo su un paio d'etti

...Ma cari negozianti, se mi vedo un cesso non ci perdete voi, considerato che non acquisto più nulla?
Appena uscita da uno di questi posti, depressa, andrò a spendere i miei soldi in Feltrinelli, dove non avrò problemi di taglie o modelli, perché i libri stanno bene a tutti.
E dopo aver comprato un tomo che spiega come i canoni di bellezza cambino nel corso dei secoli e delle culture (che mi consolerà con immagini di panciute donne botticelliane, signorine mozzarellose dipinte da Renoir e persino giunoniche Miss Italia del dopoguerra), mi verrà probabilmente l'impulso di fermarmi in gelateria e spendere i miei soldi in un cono cioccolato e pistacchio, in pieno mood la-situazione-è-irrimediabile-quindi-tanto-vale-godersi-un-gelato.

camerini così larghi e luminosi non li ho mai frequentati

Questo ovviamente non risolverà i miei problemi di guardaroba. Mi dedicherò quindi a consultare ossessivamente siti di e-shopping, nella vana speranza che, comprando un vestito visto addosso a una modella e risparmiandomi il pietoso passaggio nei camerini, non vivrò alcuna dissonanza cognitiva tra l'immagine ideale di me con indosso il vestito che mi piace e l'immagine che invece riflette lo specchio.
Probabilmente l'esperienza sarà solo rimandata al momento in cui scarterò il pacchetto e proverò l'acquisto davanti allo specchio nell'anta del mio armadio. 
C'è anche da dire che almeno non sarò in un cunicolo di 1mx1m e opterò per una luce soffusa, più indulgente sui rotolini e sulla cellulite. E poi potrò abbinare il vestito a un paio di scarpe adatto, quelle decolettes vertiginose che non metto mai, ma che mi fanno la caviglia quasi sottile, concedendomi +2 punti nell'ottovolante dell'autostima.

In I love shopping Isla Fisher era Rebecca, malata di shopping
Se conoscete negozi che propongono abiti carini e non troppo dispendiosi, adatti a una trentenne (per intenderci niente Bershka o Pimkie) e privi di camerini diabolici, sarò felice di testarli nell'afa di quest'estate milanese. :-)
Per il momento proseguo nel filone junkie con la cena più calorica cucinata ultimamente: per ricordarci le cose che non si dovrebbero mangiare quando si vuole avere un bell'aspetto nei camerini :). Qualche settimana fa il mio fidanzato aveva voglia di hamburger: che facciamo usciamo? Ma quel posto è troppo fighetto, l'altro è troppo lontano... sai che c'è? ce li cuciniamo noi...


Cheeseburger 
(per 4 persone)
400 grammi di carne trita scelta di manzo (o vitellone)
pan grattato qb
1 uovo
sale & pepe
4 panini da hamburger
4 sottilette 
1 cipolla
1 pomodoro
4 foglie di lattuga

Preparate gli hamburger: in una terrina impastate la carne con un po' di pangrattato, sale, pepe e un uovo sbattuto per amalgamare e legare meglio gli elementi. Create 4 polpette della dimensione del vostro palmo, schiacciatele leggermente e tenetele da parte. Grigliate leggermente l'interno dei panini, tagliati a metà. Una volta pronto il pane, usate la griglia calda per cuocere la carne.
Nel frattempo tagliate a rondelle il pomodoro e la cipolla. Quando la carne sarà cotta componete il panino: pane, lattuga, carne, sottiletta, fetta di pomodoro, cipolla (se vi piace), eventuali salse, pane.
Se volete potete accompagnare con onion rings e patatine (rigorosamente fritte) e ovviamente le salse di rito: ketchum, majo, senape. Che bomba!

lunedì 9 luglio 2012

Young Adult: Charlize intrappolata nell'adolescenza, tra scotch e junk food



In Young Adult Charlize Theron interpreta Mavis Gary, autrice di una collana di libri per adolescenti (young adult, appunto) un tempo di grande successo ma ora snobbati per altre novità, che torna nel paese natale con l'assurda idea di riprendersi l'ex fidanzato, ora felicemente sposato e neopapà.
Può sembrare azzardato accostare i concetti di fallimento, solitudine e irrequietezza al volto oggettivamente bellissimo e alla figura perfetta di Charlize. Ma è proprio su questa contrapposizione che Jason Reitman (Thank you for Smoking, Juno, Up in the Air) gioca, mostrandoci quanto possa essere miserabile la vita di chi un tempo era popolare e vincente e oggi, incapace di maturare, si è ridotto una persona cinica, anaffettiva e presuntuosa che rifiuta di guardarsi dentro. 
Con l'inizio del film ci tuffiamo nella casa di Mavis Gary e subito nuotiamo in un mare di disagio: cosa ci fa una donna stupenda in questo appartamento-dormitorio che sembra una discarica? Perché non si veste e ha il mascara colato attorno agli occhi? Sembra una principessa trasandata: snobba l'editor che la chiama ricordandole la scadenza per il suo scritto, tratta con sufficienza persino il suo volpino. Una mail del suo ex fidanzato, però, la fa scattare: sposato da poco, è ora diventato papà e festeggia l'arrivo della sua figlioletta.



Mavis decide che tornerà a Mercury, il paese natale dove era stata reginetta del liceo ammirata da tutti, per riconquistare Buddy e liberarlo dalla vita da incubo che fa con moglie e figlia. Perché in realtà loro sono fatti per stare insieme. 
A ostacolare questo piano folle troverà un ex compagno di liceo, Matt, reso storpio ai tempi della scuola da un episodio di bullismo subìto. Una strana accoppiata, considerato che Mavis quando lo incontra al pub lo riconosce a stento, ma che funziona. Nerd e solitario a sua volta, Matt è arrabbiato con la vita per la sua menomazione e diventerà suo malgrado confidente e compare di sventura di Mavis. Che, tra una bevuta e l'altra, perseguirà senza autocritica il suo scopo privo di senso. 


Patton Oswalt è Matt, il "nerd" che diventa amico di Mavis
Buddy (il belloccio Patrick Wilson), infatti, sembra contento di rivederla e sua moglie (interpretata da Elizabeth Reaser, qui con pettinatura improponibile) finge di non prendersela per le continue frecciate e l'invadenza che rasenta il ridicolo di Mavis. La quale, quando l'illusione scoppierà davanti a lei come una bolla di sapone, oscillerà per un istante, sembrando finalmente in grado di fare autocritica. Ma si tratterà solo di una parentesi, perché Mavis è simile alle adolescenti delle storie che scrive, più ragazzina che donna.
"Non sei cambiata" le dice Buddy e all'inizio sembra un complimento alla sua bellezza, ma è tutto il contrario.

Patrick Wilson (Buddy) e Charlize Theron

Grazie alla bravura "diabolica" della sceneggiatrice Diablo Cody (autrice già di Juno), Reitman racconta questa piccola storia quasi surreale in modo credibile, misurato. Si sorride, vedendo Mavis che sfida la receptionist dell'hotel e nega di avere un cane in borsa (mentre quest'ultimo rantola da dentro la valigia) o che si sveglia riversa sul letto dopo l'ennesima sbronza. Ma è un sorriso amaro, che lascia presto spazio alla domanda sullo stato mentale di questa donna, poco amabile come raramente accade per le protagoniste, e una curiosità incessante per cosa succederà dopo.



Questa pellicola, una visione leggera ma affatto banale che vi consiglio, vive di piccoli dettagli che ci regalano sfaccettature caratteriali rare in un film che, tutto sommato, possiamo definire commedia (seppur agrodolce): il modo in cui Mavis si strappa i capelli, uno a uno, quando è nervosa, la sua colazione a base di Coca light, il disordine, il volpino dimenticato e poi strozzato di abbracci. Litri di scotch trangugiato a gran sorsi, digiuni alternati a pasti decisamente poco salutari. Charlize Theron dà -ancora- una buona prova: vi piaccia o no, è perfetta.

Mavis compra il gelato per cena
Mavis ci mostra come potremmo diventare (mentalmente, non fisicamente, putroppo :)) se lasciassimo che i momenti di noia, pigrizia e noncuranza diventassero per noi la regola, soprattutto se viviamo da soli. Casa in disordine, vestiti sdruciti e lerci, cene con barattolini di gelato Ben&Jerry's o vassoi stracolmi di pollo fritto e patatine di KFC.
E siccome non ho il metabolismo di Mavis, beh, vi assicuro che è meglio se mi limito a una bella insalata greca!
Ogni tanto però, chi lo nega, si ha voglia di una serata così. Un film in tv, il ventilatore che va, come cena un po' di frutta e gelato. Ebbene sì, stasera per me è andata così. Ma le tentazioni junk quando si prospetta una cena home-alone sono tantissime...

1) La pizza del fornaio e/o pizzaiolo al trancio dietro casa, ufficialmente ribattezzato l'Untone. questa è proprio la pizza del posto sotto casa a cui mi riferisco. Pizzeria alla Fontana, via Thaon di Revel 28, un posto bello rustico e soprattutto gozzo...
Foto presa da Foursquare

2) Un kebab degli amici turchi o magari quello con naan cheese bread degli indianoni



3) Il menu pollo + riso + verdure degli indianoni



4) Il barattolino di gelato. Hagen Daaz, Ben&Jerry's o Carte d'Or preferibilmente



5) Mac Donald's



6) Cingiappo più cin-che-giappo da asporto




7) Biscotti a gogò

questi sono i miei :-)


8) Patatine del sacchetto e birra o coca cola

e mmobbasta se no ingrasso solo a elencare!
E voi? 
Qual è il junk food (o comfort food) a cui ricorrete quando siete soli-pigri-depressi o semplicemente vogliosi di schifezze???

sabato 7 luglio 2012

Starfood. Tom & Katie, fine del sogno. O dell'incubo?

Oggi facciamo un po' di gossip. Massì, dai, una volta ogni tanto! Non capitano tutti i giorni notizie come quella del divorzio imminente tra Tom e KatieEh già, la favola TomKat si è infranta. Game over.
Joey Potter ha staccato dalla parete il poster di Maverick, una volta per tutte. 


Ah ah Tom, sapessi che sorpresina ti sto preparando...

People, la fonte suprema e più accreditata del pettegolezzo statunitense, ha preso la faccenda molto sul serio e dedica una decina di articoli al giorno alla separazione più chiacchierata dell'anno. Perez Hilton si butta in dietrologie e interviste a misteriosi "witness" vicino ai due divi. Si parla già di un nuovo appartamento comprato da Katie a New York per lei e la figlia Suri, di barbecue in famiglia Holmes con i nonni per festeggiare il 4 luglio nella tranquillità della famiglia, di team di avvocati rinomati pronti a scontrarsi nell'arena per l'affidamento di Sciuri sciuri, ops, pardon, Suri (anche se le ultime news parlano di un tentativo di accordo). Twitter li ha già massacrati seppellendo la questione sotto tonnellate di cinismo.
Insomma i tempi in cui Cruise faceva roteare Katie sui red carpet, per darle baci con casché, o saltava sul divano di Oprah Winfreyin preda a una gioia tanto esibita quanto fastidiosa data dall'amore per la bambolina con gli occhi all'ingiù e le fossette nelle guance, sembrano proprio finiti. 


T: Sono troppo felice....
O: ah, ah, carrrino.. scendi dal mio divano, imbecille!
Slurp! Visto come li mandiamo in estasi, Kat??


Ma cos'è andato storto tra questi due? 
L'idea diffusa - e cinica- è che, beh, c'era da aspettarselo
Al di là dei sempreverdi classici differenza d'età (Tom ha 16 anni più di Katie) - differenza di altezza (oh, alla lunga un armadio pieno di scarpe basse può portare all'esaurimento, soprattutto se frequenti i red carpet di mezzo mondo), le teorie più accreditate parlano di:
- Deriva Scientology di Cruise, che avrebbe reso Katie, cattolica, insofferente e sempre più preoccupata per i metodi educativi imposti alla figlia Suri. Inoltre Katie ha raccontato ad alcuni amici di essersi accorta di essere pedinata da alcuni uomini della chiesa di cui Tom è fervente adepto. Sarà vero o la brava Katie è vittima di manie di persecuzione tipo la nostrana Sara Tommasi?
- Deriva "control freak" di Cruise: Katie non si sentirebbe libera di fare le proprie scelte professionali, il caro Tom avrebbe la tendenza a scegliere per lei i copioni e i film da fare e quelli che manco pe' nniente. Pare che Tom abbia proibito a Katie di prendere in considerazione il sequel di Dawson's Creek (tra l'altro.. COME HA OSATO?) che le era stato offerto. Evidentemente però gli è sembrata una buona idea spingere Katie verso una slavata imitazione di Jackie Kennedy nel telefilm glam-politic più palloso degli ultimi anni (sto parlando de I Kennedy).


Che ppalle.. pensare che potevo divertirmi a
tirare scemi James Van der Beek e Joshua Jackson


In questi anni i pettegolezzi non li hanno mai risparmiati: lui si era rimbambito (e questo in realtà si dice sin dai tempi in cui s'è mollato con Nicole), alla nascita di Suri diceva che avrebbe mangiato la placenta (sembra scherzasse, ma l'ha detto), la loro bambina appena nata era mostruosa (questa in realtà è una mia considerazione :-)), erano due genitori degeneri perché a tre anni le lasciavano mettere le scarpe con i tacchetti (tipo qua), Katie si era fissata con la linea, seguiva i consigli dimagranti dell'amica Victoria Beckham e aveva un eating disorder.... E pensare che un tempo dichiarava che i suoi cibi preferiti erano onion rings, hamburger vegetariani, popcorn e cookies. 



Si vocifera che persino l'inizio della loro unione non sia stato così spontaneo e incredibile come racconta Tom. Rumor has it che  lui, vedendo l'inizio del suo declino fisico, a 45 anni stesse cercando una donna giovane che gli desse nuova vitalità e, dato che stiamo parlando di Tom Cruise e non di mio zio, non puntava a una qualsiasi ma scandagliava con interesse lo show business cinematografico per "intervistare" giovani star e trovarne una che rispondesse alla caratteristiche ideali della futura signora Cruise. Pare che la prima scelta fosse tale Sofia Vergara, fuggita poi a gambe levate a causa della onnipresenza di Scientology nella vita di CruiseInsomma Katie sarebbe la vincitrice di una specie di provino infinito messo in pratica da Tom negli anni che hanno preceduto la loro unione. Dopotutto se hai intenzione di accasarti per la terza volta, vuoi andare sul sicuro.
Ma Tom non ha fatto i conti con la semplice e banale verità che una giovane donna, come ha detto la Holmes stessa in una recente invervista, tra i 25 anni e i 35 cambia, matura e prende molta consapevolezza di sé e di ciò che veramente vuole. Soprattutto quando ha la fama e i mezzi per realizzare praticamente qualsiasi progetto le passi per la testa. E soprattutto quando non vuole rinnegare le sue origini cattoliche per Scientology.
Su questo articolo di MarieClaire scritto molto bene l'autrice sostiene che Katie s'è presa il suo idolo giovanile e si sa, gli idoli è meglio lasciarli sul maxischermo di una sala cinematografica che renderli umani e terreni, perché quando scendono sono peggio dei comuni mortali.
Eppure mettetevi nei panni di Katie. 
Questa si è sposata l'attore che le piaceva fin da quando era una preadolescente imbronciata che sognava il primo bacio!! Voi non avreste fatto carte false per incontrare il vostro idolo di sempre? Non sareste impazzite all'idea di piacergli a vostra volta? Non avreste perso la trebisonda se si fosse rivelato minimamente simpatico e cortese, confermando l'idea di lui che vi eravate costruite nella vostra mente? E soprattutto, lo avreste respinto se si fosse inginocchiato a chiedere la vostra mano regalandovi tra l'altro un brillocco di millemila carati e prospettandovi una vita di agi e ricchezza?


semo i più bbelli


Io penso che ci avrei voluto credere. E insomma, anche Katie avrà voluto crederci. In fondo le conveniva forse fare diversamente? Ricordiamoci che "amore amore, siamo anime gemelle", ma sti due alla fine hanno firmato un contratto prematrimoniale, comunque, che prevedeva soldi a Katie per ogni anno di unione o roba simile. 
Sono curiosa di vedere le prossime mosse dei due: preparatevi, perché ne vedremo delle belle.
E poi io di Scientology non so niente, ma mi capita di passare davanti a una delle loro chiese qui a Milano (sì sì, anche qui esiste! la prima volta che l'ho vista non ci credevo) e solo a vedere i libri di Ron Hubbard esposti in vetrina, certe illustrazioni con fasci di luce nel cielo e ruscelli che scorrono e la gente di ogni età che si avvicenda al bancone dell'accoglienza, mi parte un brivido lungo la schiena. Sarà che sono naturalmente restia, per carattere, a ogni tipo di associazionismo, a maggior ragione se di stampo ideologico-religioso.
Non ci è dato di sapere se Tom Cruise sia veramente un pazzo e se Katie lo segua a ruota: però la rottura di quest'unione un po' mi delude, perché sembra l'ulteriore prova che il principe azzurro proprio non esiste.
Il fantasma di Joey ha risvegliato Katie. Io immagino la scena della separazione come un episodio preciso di Dawson's Creek; mi piace pensare che Katie abbia detto a Tom quello che la saggia, pedante e un po' indecisa Joey Potter disse al suo amato Dawson nella seconda serie, dopo aver coronato il suo sogno di mettersi con lui.

J: Per tanto tempo non ho saputo pensare ad altro... Tu eri in tutti i miei sogni...
D. Non è più così?

....ehm...
J. Ora stiamo insieme e sento come se non avessi niente oltre i sogni. Voglio dire che tu hai così chiaro quello che sarà il tuo futuro, sai esattamente quello che farai, quale sarà il tuo compito e io so a malapena chi sono, cosa riuscirò a fare, come riuscirò a cavarmela.. e questo devo prima e poi saperlo... devo anch'io costruire il mio progetto.
D. Lo faremo insieme!
J: Tu potresti non esserci, Dawson. 

Ma come non esserci ?!?
J. ...E' una cosa che riguarda me e nessun altro. Tu mi hai aiutato a capire, davvero, ma... il mio futuro devo costruirmelo da sola. Questa è forse l'unica cosa al mondo che tu non puoi fare per me..
D. Cosa stai dicendo? Joey.. io ti amo!
J. Anch'io ti amo
D. Aspetta, non possiamo finire in questo modo! non possiamo dirci ti amo e poi finire tutto
J. Devo andare Dawson... Buonanotte.

Potete vederlo voi stessi nel video, dal minuto 5:50




A questo punto aspetto le prossime mosse nella carriera di Katie. Vedremo se farà il salto di qualità, come già fu per Nicole Kidman, o se tra qualche anno la ricorderemo solo per essere stata prima Joey Potter e poi la moglie esasperata di Tom Cruise. Il cui successo, tra parentesi, rimane per me un mistero della fede. Amen (o qualsiasi cosa dicano in Scientology....)

domenica 13 maggio 2012

Spring party: menu di primavera


Ieri sera ho dato una festa a casa per celebrare la primavera tardiva di quest'anno (anche se ieri faceva talmente caldo che più che Spring party avrei potuto chiamarlo Pareo party): gli invitati dovevano portare un fiore e questo che vedete qua sopra è il mio caminetto con i trofei floreali della serata. Bello, no?
Se fossi una foodblogger seria proseguirei questo post offrendovi un servizio fotografico che si rispetti: location, tavola imbandita, portate su portate.. E invece no!
Questa + una foto scattata al volo dalla mia amica Lorenza al dolce sono le uniche testimonianze fotografiche che ho, perché presa dalle mille cose da preparare, spostare, mettere in tavola, servire, stappare e buttare non ho avuto neanche per un secondo il pensiero di tirare fuori la macchina fotografica e scattare. Ho preferito godermi gli attimi liberi chiacchierando con i miei invitati! Se nonostante questo avrete voglia di seguire il post, ho intenzione di lasciarvi qualche spunto interessante per i menu di eventuali cene/feste/buffet che abbiate in programma in questa stagione. 

1) Idee rubate a i Menu di Benedetta. Non storcete il naso, perché sono due salsine buonissime e anche io che ero scettica ho dovuto ricredermi.

La prima è una salsa verde, che a guardarla potrebbe sembrare una guacamole o gelato al pistacchio... invece no!

400 grammi di fave (tolte dal baccello)
timo (io: origano)
parmigiano grattuggiato qb
1 spicchio d'aglio (io non l'ho messo)
1 pizzico di sale
olio evo

Sguciare le fave e metterle a bollire in acqua salata. Una volta che la pellicina comincerà a raggrinzire, potete scolarle. Lasciare raffreddare, sgusciare le fave e tritarle in un mixer con l'aglio -se volete, io ho omesso per il bene sociale dei miei ospiti- olio, timo (o origano). Aggiungere il parmigiano grattugiato e frullare ancora un po'. La Benni suggerisce di servirlo in accompagnamento a crostini di pane e salame.
Io l'ho servito così, ma sulla tavola c'erano anche focaccia, provolone e un'altra salsina che ora vi illustro.


2 barbietole medie (o una grande)
50 grammi di tonno
2 filetti di acciuga
1 cucchiaio colmo di capperi
olio
pane carasau

Benedetta definisce "tartare" - a mio avviso impropriamente - questa preparazione che in realtà è una salsa o al massimo un pesto. Facilissima è molto d'effetto per il colore fucsia bellissimo.. se poi lo accostate al verde del marò è ancora meglio!
Tagliare a pezzetti la barbabietola, frullarla nel mixer con tonno, capperi e acciughe. Servirla accompagnata da pane carasau, eventualmente unto d'olio.

2) Lasagna vegetariana con zucchine, carote, asparagi e piselli. Ma di questa vi parlerò in un altro post. 

3) Cous cous di verdure (in collaborazione con Francesca)

4) Girelle di pasta sfoglia (ripiene di scarmorza, zucchine e speck)

5) Focacce: ho preparato la liscia con rosmarino e sale grosso, quella pugliese con i pomodorini, una con pomodorini e acciughe, una alle cipolle.

6) Per finire, brownies ai lamponi. Serviti con una pallina di gelato gentilmente offerta da questa invitata.

I brownies non hanno bisogno di presentazioni, sono dolcetti squisiti, con crosticina esterna e interno umido e morbido, trionfo di burro e cioccolato e goduria allo stato puro. Per renderli più "primaverili" mi sono ispirata alla versione pubblicata da Gaietta qualche giorno fa. Ma per la ricetta ho utilizzato la mia solita base per i brownie, unendo poi i lamponi al posto di noci o nocciole. 
A me l'abbinata cioccolato forte e dirompente + dolcemente asprigno del lampone è piaciuta, e anche assai!
E gli ospiti non hanno disdegnato (l'alzatina che vedete qui sotto è stata spazzolata in toto). Voi che ne dite?



Brownies ai lamponi
400 grammi di cioccolato fondente
350 grammi di burro
200 grammi di zucchero
400 grammi di farina 00
1 cucchiaino di lievito in polvere
4 uova
250 grammi di lamponi (freschi o congelati)

Con questa dose riempirete la classica leccarda nera del forno: ne escono circa 40 -50, a seconda di come preferite tagliarli.
Sciogliete a bagnomaria il cioccolato a pezzi con il burro. Una volta sciolti e amalgamati, spegnete il fuoco e aggiungete le uova, un uovo sbattuto alla volta, mescolando bene il tutto. Unite lo zucchero e infine versate il composto in un recipiente molto capiente e aggiungete la farina setacciata e il lievito. Amalgamate e infine aggiungete i lamponi. Versate sulla teglia rettangolare del forno, ricoperta di carta forno, e cuocete per circa 35-40 minuti a 180 gradi, non di più o il brownie si secca e l'interno non rimane umido e cremosino come piace a noi! 

Ora vi saluto, stay tuned per la lasagna!

sabato 7 aprile 2012

Deposito 54: bijoux, abiti e food.. insieme

La scorsa settimana, accompagnata dalla Carli, sono andata a scoprire un nuovo spazio tutto al femminile che si trova a Milano in via Sottocorno (zona Piave/Premuda). Si chiama Deposito54 ed è un ex magazzino che tre donne intraprendenti hanno deciso di trasformare in uno show room "alternativo", dove, accanto alla moda, trovano spazio gioielli, accessori e brand eccellenti del food. L'obiettivo è creare un luogo informale dove le donne possano rinnovare la propria immagine tra abiti e bijoux su misura, magari sorseggiando un tè o bevendo un bicchiere di vino. 
Le tre signore dietro al progetto di chiamano Paola Bognetti Bottaro, che è la creatrice dei gioielli, Maria Gabriella Ponzone e Lucia Prada, che stanno dietro al marchio b.lou, abiti e cashmere fatti a mano e su misura. 
E poi, a fare da cornice, c'è il cibo: scaffali imbanditi di specialità regionali provenienti di produttori di nicchia, che la sera dell'inaugurazione ci hanno accolto con degli assaggi: le salse e le creme piemontesi di Cascina San Cassiano, i vini dell'azienda agricola Francesco Quaquarini, il prosecco di Valdobbiadene di Drusian, i cannolini croccantissimi e riempiti al momento di Ciuri Ciuri, pasticceria e gelateria siciliana. 
Per i prossimi mesi l'idea è quella di trasformare Deposito 54 in uno spazio anche culturale, per ospitare eventi food, degustazioni, reading di libri, mostre d'arte e laboratori didattici per i bambini in età scolare. 
Attendiamo il programma, nel frattempo potete dare una sbirciatina con qualche foto...

I bijoux  di Paola Bognetti e alcuni abiti b.lou

Compose your Cannolo! with Ciuri-Ciuri
Alcune delle bontà esposte

Io (sin) e la Carli (dx), diversamente fotografe (notare il mio potente mezzo)

domenica 18 dicembre 2011

Le idi di Marzo. La perdita dell'innocenza e il mistero del pollo fritto.



Lavorare agli alti livelli della politica ed essere dei puri idealisti, entusiasti, convinti che il proprio candidato sia diverso dagli altri, anzi, che sia quello giusto, quello in grado di fare la differenza nella vita delle persone.
E' possibile? 
Il film di George Clooney, presentato fuori concorso a Venezia e uscito nei cinema italiani venerdì 16 dicembre, sembra volerci dimostrare che no, anche chi parte leale e con le migliori intenzioni 
finisce per venire deluso e quindi perdere l'innocenza, accettando compromessi e muovendo le proprie pedine nel gioco del potere, che vive di pesi contrastanti in delicato equilibrio, ricatti e segreti nascosti frettolosamente sotto il tappeto.
Il titolo Le Idi di marzo rimanda alla data dell'uccisione di Giulio Cesare, il 15 marzo del 44 a.C., a opera di alcuni cospiratori, tra cui Bruto, di cui Cesare si fidava ciecamente, al punto da nominarlo nel proprio testamento.
In questo caso il protagonista del "tradimento", se così vogliamo definirlo, è Ryan Gosling, nei panni del Stephen Meyers, giovane e promettente portavoce di Mike Morris, governatore democratico candidato alla presidenza interpretato da Clooney.



Morris incarna una specie di incrocio tra Bill Clinton e Obama, un candidato democratico progressista, che parla di diritti delle donne, di famiglia, di energie alternative e di istruzione: un tipo affascinante, allegro e anche un po' sexy, ma che a livello concreto deve ancora dimostrare di che pasta è fatto.
Stephen è una specie di enfant prodige delle pubbliche relazioni politiche che lavora insieme al veterano Paul (Philip Seymour Hoffman), ammira il suo governatore e lavora per lui con entusiasmo. Ma, come dice lui stesso, "chi fa uno sbaglio è fuori" e  a Stephen una leggerezza costerà cara.
Come al solito, però, il sesso complica le cose e rimescola le carte: ruolo fondamentale, infatti, avrà Evan Rachel Wood, stagista di Lewinskiana memoria -solo un po' più gnocca- e figlia di uno dei coordinatori della campagna elettorale.


Stephen dovrà fare i conti prima con il crollo delle sue certezze e la disillusione per il suo mito (Morris) e poi con la delusione di essere trattato senza alcuna pietà. A quel punto sceglierà di salvare se stesso, giocando sporco quanto se non più dei suoi avversari.
Perfetta l'interpretazione di Gosling, che nell'escalation di tensione di questo thriller politico trasforma gradualmente il suo viso e il suo corpo da quelli di un uomo rilassato e confidente a una maschera vuota, senza gioia, senza paura e senza scrupoli.


Nel gioco della politica, comunque, non si salva proprio nessuno (interessante la scelta di mostrare il lato cinico e immorale del partito democratico): politici stessi, portavoce, addetti stampa, giornalisti e stagisti. Wow.



Ah... da mangiare, scordatevelo.
Nel film il cibo non fa apparizioni nemmeno fugaci, al massimo fa capolino qualche drink pesante e, a prova di una soffiata importante, viene citato un pollo fritto ordinato dal portavoce dell'avversario politico di Morris, interpretato da Paul Giamatti. Questo pollo, in realtà, non arriva mai al tavolo: probabilmente, quindi, non è mai stato ordinato (come lo stesso Giamatti rivendica in seguito).
Io il pollo fritto lo preparo raramente, impanato in modo classico: farina, uovo, pangrattato e via in padella. Ma non lo immergo completamente nell'olio, lo faccio con un dito di olio evo.
Per pollo fritto, però, in America si intende qualcosa di un po' diverso. Il pollo è tagliato a pezzi e passato nella farina che però è miscelata con un sacco di spezie, dalla paprika al pepe, dal basilico all'aglio, dalla noce moscata alla salvia. Per intenderci, la ricetta è quella della famosa catena Kentucky Fried Chicken.
Devo ammettere che non l'ho mai assaggiato, ma dev'essere molto buono: io adoro le spezie, che con il pollo vanno da dio, con il fritto non si sbaglia mai... Insomma non ci resta che provare la seguente ricettina, che, pare, sia quella originale (supersegreta) di KFC... Io l'ho presa dal forum di CookAround e ve la riporto... creare il mix di spezie sembra un po' una roba da piccolo chimico.. se qualcuno ci ha già provato mi faccia sapere!




Ingredienti

5 cucchiaini di mix di spezie ed erbe- 1 tazza di farina per dolci (**)
2 ½ cucchiaini di sale
1 tazza di latte
1 uovo


pollo in pezzi


(*) Preparazione del mix di “11 erbe & spezie”:
- 16 parti di PEPE BIANCO
- 12 parti di PEPE NERO
- 16 parti di SALVIA
- 8 parti di CORIANDOLO
- 6 parti di ZENZERO
- 3 parti di ALLORO
- 2 parti di NOCE MOSCATA
- 2 parti di CARDAMOMO
- 2 parti di SANTOREGGIA
- 2 parti di PIMENTO
- 2 parti di CHIODI DI GAROFANO
- 8 parti di GLUTAMMATO MONOSODICO (MSG)
NB: tutte le spezie dovrebbero essere in polvere
Miscelare il tutto e tenerlo a riposo per almeno una notte



(**) Se non avete la farina per dolci:
- 1 tazza di farina per dolci = ¾ tazza di farina 00 + 2 cucchiai di amido di mais



Setacciare la farina e mescolarla al sale ed al mix di erbe e spezie. Mescolare l’uovo ed il latte. Affondare i pezzi di pollo nella pastella di uovo e latte. Un pezzo alla volta, impanare accuratamente il pollo nel mix di farina e spezie. Friggere.

Chi ben comincia... il mio parere sui film visti tra fine e inzio anno

Il tempo per scrivere dei film che guardo scarseggia sempre, così ho deciso di fare un post riepilogativo dei tioli visti nell'ultimo p...