Visualizzazione post con etichetta Miscellaneous. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Miscellaneous. Mostra tutti i post

mercoledì 7 dicembre 2011

Vestito nuovo... per Cooking Movies!

Ta-dà! Sorpresa!  

Ogni tanto si ha voglia di cambiare, giusto? Beh, dopo quasi due anni in cui avete trovato ad accogliervi il faccione di Amy Adams in Julie & Julia, era tempo di trovare una dimensione nuova, con un header solo mio! Perciò ecco vi presento il nuovo look di Cooking Movies
Che ve ne pare?
L'autrice del nuovo header è mia sorella Francesca, che, come regalo di compleanno, mi ha fatto questo disegno e ha imparato a usare Illustrator per renderlo adatto alla pubblicazione.
Grazie Fre!  

Quella che spignatta ovviamente sarei io, il ciccione per chi non l'avesse capito è Alfred Hitchcock, geniale cineasta e rinomato golosone, che con il cibo aveva un rapporto abbastanza intenso
Aspetto i vostri commenti (e se qualcuno volesse ingaggiarla per un disegno, potete chiedere a me)
Buona serata!  

mercoledì 23 novembre 2011

My Seven links projects... il mio blog in 7 post


Ann e Azzurra mi hanno coinvolto in un giochino che sta impazzando fra i foodblog negli ultimi giorni. La sfida è raccontare il proprio blog attraverso sette link a post pubblicati nel corso dei mesi (o anni) passati. Aiuto! A parte quello più popolare, in cui il risultato di Google è incontestabile, come faccio a scegliere sette tra le mie "creature"? ;-) Bene, dopo aver meditato, a lungo, eccovi l'ardua sentenza. 

Il post più bello 
  
Siccome sono una romanticona, mi è rimasto nel cuore questo film tremendamente poetico, Bright Star, una storia d'amore tormentata e ancora più struggente in quanto vera. Alla pellicola ho associato un dolcetto creato ad ispirazione, anch'esso romanticissimo, con cacao e marmellata di mandarini donatami da un'amica. Belle le immagini del film, bello il trailer, bellina (ho detto "ina", eh) la mia foto che, insperabilmente nonostante la poca luce bla bla bla, è uscita caruccia, una volta tanto. E per finire, una poesia di Keats, che non potrà che commuovervi. Correte a leggerlo!




Il post più popolare 

E' un po' frustrante ammettere che il post più cliccato in assoluto sia un post in cui non c'è manco l'ombra di una mia ricetta né recensione, ma in cui propongo ricette e foto della dieta detox di Gwyneth Paltrow; ma le statistiche di Google parlano chiaro, seppure certamente "drogate" dalle foto della bella attrice. D'altra parte vi consiglio la lettura di questo post: può essere che, dopo tanto cucinare e assaggiare prima o poi sentiate il bisogno di un menu depurativo... e qui ci sono spunti interessanti per ricettine light (anzi super light): sì, il menu intero è da depressione, ma qualche preparazione, adeguatamente integrata, è sfiziosa, ad esempio questa insalata di avocado con salsina di carote e zenzero. 

Insalata con salsa di carote e zenzero da Goop



Post il cui successo mi ha sorpreso

Una ricetta superveloce e veramente basic, con pesce fresco, philadelphia, sale e pepe a condire dei fusilli fumanti e un film molto intenso e delicato come Pane e Tulipani... per parlare di quanto è bello (e necessario, e rigenerante) ogni tanto mandare all'aria i piani e cambiare idea.. In cucina e nella vita! 



Post più utile

Ho eletto questo a post più utile perché contiene due ricette in una volta, entrambe squisite -garantito!- e semplici, e un consiglio cinematografico spassoso ma profondo. Il tema è quello del "circo" familiare: il mio e quello di Little Miss Sunshine. Per tenere buoni i parenti niente di meglio di una lasagna, ma di zucchine, e di un filetto di maiale al latte da leccarsi i baffi! 



Il post che non ha avuto il successo che si meritava
Minicakes con farina di castagne e pere & salsa di cachi & zenzero

E' il post di lunedì! Si tratta di una ricetta di cui vado fiera perché contiene un ingrediente ostico come la farina di castagne, ma è uscita proprio buona! Quindi vi invito a scorrere la pagina e andare a leggere qui sotto la mia creatura per il contest della Cucina Italiana e il Desco: tortine con farina di castagne e pere, abbinate a una salsina di cachi profumata allo zenzero. Per un post che sa di autunno, una coccola stagionale sana e colorata! :-)



Il post più controverso

Ricordiamo tutti il disastro che ha scatenato il reattore di Fukushima lo scorso 10 marzo in Giappone. Sul blog ho espresso la mia opinione sulla faccenda e ne è venuto fuori uno scambio interessante, ma dai commenti è stato chiaro che tutti eravamo spaventati, indignati e fortemente contrari all'energia nucleare, oggi sostituibile con scelte molto più verdi e sicure. A suggello di tutto questo, la recensione di uno dei tanti capolavori di Hayao Miyazaki, Nausicaa della Valle del vento.



Post del quale vado più fiera

Questo film, Blue Valentine, mi aveva colpito molto e così ho scritto la recensione sull'onda delle emozioni che mi erano rimaste addosso dopo la visione: non ci sono piatti abbinati, perché questa pellicola è semplicemente un blocco di cioccolato fondente, nero. E non volevo distrarre l'attenzione dalla sua essenza con una ricetta delle mie, magari banale. Ho potuto giocare a fare la critica cinematografica e voi mi avete dato corda, apprezzando i miei sproloqui. Grazie per il post di allora (se non conoscete il film, leggete come ne parlo e non potrete che correre a guardarlo) e per essere ancora qui a leggere oggi!



Infine, giro il gioco ad altri sette blog, se avranno tempo e voglia di partecipare (se no, girls, non mi offendo).

- Strawberry Blonde di Cook the Look (non dimenticate il nostro contest, in alto a destra.. scade il 23.12)
- LaCarli di Mil-Shake 
- Nena di Nena and the chocolate factory
- Monica di Un biscotto al giorno
- Mirka di Sdaura Moderna
- Martina di Trattoria da Martina
- Letiziando di Diario di Cucina




martedì 18 ottobre 2011

Piovono polpette... di melanzane!


Questa sarà più o meno la faccia che farete quando assaggerete queste polpettine. Lui è Flint Lockwood, protagonista di Piovono Polpette, film di animazione del 2009 di cui vi parlerò tra poco.
Le polpette in questione invece sono davvero buone e anche facili. Sono a base di melanzane e non hanno nulla da invidiare alle classiche di carne: le ho composte a sentimento, per cui perdonate se le dosi non sono molto precise. Ah, vi vedo, voi che come me siete sempre lì a contare le calorie. Per una volta potete pure concedervelo un frittino... magari le fate nel weekend, senza esagerare nelle quantità. Anche se vi assicuro che farete fatica a non divorarle una dietro l'altra. (perdonate le foto, era buio e non ho potuto far di meglio).




Polpettine di melanzane 
Dosi per circa 20 polpettine
1 melanzana
120 gr di ricotta
1 fetta di mortadella
prezzemolo qb
pangrattato qb
sale
olio evo
olio di arachidi per friggere

Tagliare a dadini la melanzana e cuocerla in una padella antiaderente con poco olio e sale. Quando la melanzana sarà cotta, lasciatela scolare e intiepidire in uno scolapasta, per circa 15 minuti. Versate i dadini in una terrina, aggiungete la ricotta e mescolate, unite il prezzemolo finemente tritato, la mortadella tritata e pangrattato fino ad ottenere una consistenza che riusciate a manipolare con le mani. Formate delle polpettine, passatele nel pangrattato. Scaldate l'olio e, quando sarà ben caldo, friggete le polpettine su entrambi i lati finché saranno dorate. Scolatele sulla carta assorbente, salate e portate in tavola, accompagnando con quel che vi va! Io ho preparato dei semplici broccoli a vapore e degli involtini di petto di pollo ripieni con un pezzetto di mortadella e un dadino di pecorino, saltati in padella con pochissimo olio e un po' di rosmarino (semplici e sempre boni gli involtini!). 



Torniamo al film! Il protagonista, Flint, vive in un paesino la cui economia si fonda sulla pesca di sardine e lascia poco spazio ai sogni e alla creatività. Invece lui fa l'inventore e per questo è considerato un freak, uno svitato buono a nulla. Tutti lo snobbano fino a che, a causa di un incidente, manda in orbita la sua ultima creatura, una macchina che trasforma l'acqua in cibo e che comincerà a far piovere dal cielo polpette, appunto, ma anche gelati, biscotti, spaghetti, polli arrosto e gelatine e tutti scopriranno le gioie dell'abbuffata gratis. Flint diventerà una star... Eppure non tutto andrà per il verso giusto e Flint, insieme alla reporter Sam, dovrà impedire che quello che all'inizio sembrava una giocosa meraviglia si trasformi un pericolo terribile per la comunità supernutrita. Un film carino e giocoso, soprattutto nella parte con il cibo gigante, anche se siamo lontani da i capolavori di ritmo e humor della Disney Pixar. I vostri bambini apprezzeranno! 


giovedì 29 settembre 2011

Nuovi amori: Frida e le fajitas messicane



Ho un nuovo amore. Si chiama Frida. No, non il locale vicino casa mia. Parlo di Frida Kahlo. Ah, bella scoperta, direte voi, è la pittrice messicana più famosa al mondo. I suoi quadri densi di colore e intensi, ma crudi e terribili mi sono sempre piaciuti, e adesso, dopo aver visto Frida, il biopic a lei dedicato beh, li ho finalmente capiti. Se anche voi la apprezzate già, non potete che guardarlo. La regista è una donna, Julie Taymor, e se vi è piaciuto Across the Universe sapete già di chi si tratta. Le immagini e i quadri sono importantissimi nel film e illustrano le fasi della vita dell'artista, caratterizzata da sofferenza fisica, solitudine e amori infelici (uno, in realtà, quello per Diego Rivera, famoso pittore di murales con venti anni più di lei che la sposò ma non riuscì a esserle fedele per una, a suo dire, "genetica predisposizione al tradimento"). La protagonista è Salma Hayek, "imbruttita" per l'occasione con un non credibilissimo monociglio, ma credibile nella sua interpretazione di questo personaggio passionale, ribelle e non convenzionale. Frida, messicana di Coyoacàn nata nel 1907, iniziò a dipingere intorno ai 18 anni, dopo un terribile incidente in cui l'autobus su cui lei viaggiava si schiantò contro un taxi. L'incidente, che le provocò innumerevoli fratture oltre che un danno irreparabile all'apparato riproduttivo -un corrimano si staccò dal bus e la trafisse, entrando dal fianco e fuoriuscendo proprio lì.. ahiaaa!! -, la costrinse a letto per diversi mesi e anche in seguito la condannò a dolori continui, per i tentativi di "riparare" alle lesioni subite con una serie di interventi chirurgici più dannosi che utili. Racconto questo non per gusto sadico, ma perché essenziale per capire la pittura fortemente autoriferita della Kahlo, caratterizzata dall'autoritratto, da situazioni di solitudine e da continuo ricorso a elementi simbolici. La pittura diventa per lei una necessità, una terapia, un senso.



Il film ripercorre dalla gioventù alla morte la vita di Frida, che si inserisce nel solco della Storia grazie a grandi incontri, di natura amorosa - e bisessuale: amanti di Frida furono, ad esempio, una celebre fotografa dell'epoca e di Trozsky, esule dalla Russia di Stalin- e ricorre spesso a disegni, simboli, allegorie, che lo rendono fresco e piacevole. Insomma, a me è piaciuto!

E allora di cosa possiamo parlare se non di cibo messicano, più nel dettaglio di fajitas?



Queste della foto le ho preparate una sera, in cui ho fatto una cena a base di fajitas + insalata greca e tzatziki, ma di solito le servo come da tradizione, accompagnate da guacamole, crema di fagioli messicani, dadini di pomodoro e formaggio edamer grattuggiato; ognuno si compone la sua fajita con gli ingredienti che preferisce... o con tutti insieme.

Fajitas di pollo
Per 4 persone:
8 fajitas pronte da scaldare sulla piastra
600 grammi di pollo (o metà pollo e metà manzo)
3 peperoni rossi e gialli
cipolla
1 cucchiaino salsa Worchester o Tabasco
birra 
olio
sale
pepe
spezie (paprika o cumino, coriandolo fresco)

Tagliate la carne a striscioline e lasciatela marinare nella birra almeno per due-tre ore, con il succo di un lime e, se vi piace, il coriandolo fresco. Soffriggete la cipolla sminuzzata con poco olio in un'ampia padella antiaderente o su una piastra capiente, aggiungete i peperoni a striscioline, aggiustate di sale e pepe. Quando la cottura è quasi ultimata aggiungete la carne, la salsa Worchester o Tabasco, il cumino o la paprika e cuocete a fiamma viva. Servite caldo, insieme alle fajitas passata alla piastra e agli accompagnamenti di cui sopra.

Guacamole leggera con yogurt greco
1 avocado
mezzo cipollotto
1 vasetto di yogurt greco da 170 gr
sale
olio 
poco peperoncino

Tagliate l'avocado a pezzetti. Tre quarti li frullate con yogurt e un po' d'olio. Alla crema aggiungete la cipolla sminuzzata, poco peperoncino, il quarto di avocado a dadini, sale e pepe e, a piacere, pomodoro a tocchetti (io non lo metto).

Crema di fagioli
1 latta di fagioli messicani
mezzo cipollotto
peperoncino
sale
olio

Scolare i fagioli, metterne da parte un terzo scarso. Fate un soffritto di cipolla in poco olio e con un opo' di peperoncino, a cui aggiungerete i fagioli; salate e lasciateli cuocere finché non saranno spappolati (o potete passarli al minipimer, che si fa prima). Aggiungete i fagioli interi e servite.

Spalmate la fajita con le salsine, aggiungete la carne coi peperoni, arrotolate e... Hasta la vista


mercoledì 21 settembre 2011

Super 8: Goonies meet Cloverfield. Ricordando il 1979 (anche a tavola).



Immaginatevi un gruppo di amici degno dei Goonies. Joe (Joel Courtney), il leader suo malgrado, sveglio, di animo buono e da poco orfano di madre. Charles, ciccione e aspirante regista; poi c'è Cary, con la passione-ossessione per fuochi d'artificio e gli esplosivi, e Alice (Elle Fanning), carina e intraprendente figlia di un ubriacone che il padre di Joe incolpa della morte della moglie. C'è il progetto di un film da girare insieme, con gli amici Martin e Preston. Di notte, di nascosto dai genitori, con una videocamera Super 8, nell'estate del 1979



E qui i Goonies incontrano gli alieni, ma non si tratta di E.T. Stavolta i dodicenni sono messi alla prova da una creatura che distrugge ogni cosa al suo passaggio. Testimoni involontari di un terribile incidente ferroviario, Joe & company si troveranno a dipanare il mistero relativo a questa "cosa" mostruosa che la pellicola ha immortalato per pochi secondi e che l'esercito sembra deciso a mantenere nascosta. L'immaginario di Spielberg (cittadina della provincia americana, preadolescenti amici per la pelle con un gran progetto, difficili rapporti genitori-figli, alieni) è filtrato stavolta dallo sguardo cupo di J.J.Abrams, che ha scritto e diretto questo film, prodotto dal papà di E.T. e Incontri ravvicinati del terzo tipo
Ritmo incalzante, avventura, spavento, commozione, nostalgia per gli anni 70 si mescolano in questo film, che ha le carte per piacere a tutti. Ai ragazzi, agli adulti cresciuti con i film di Spielberg, a chi adora la fantascienza, a chi ama le pellicole catastrofiche, a chi vuole il lieto fine, a chi va pazzo per lo stile di zio J.J. 
Non perdetelo!


Per restare nel mood fine anni 70 - primi anni 80, vi propongo alcuni cibi che hanno caratterizzato le nostre tavole in quegli anni... li ricordate? Li mangiavate?

1) Le merendine. Chi potrà mai dimenticare il tegolino, la girella o gli yo-yo? Oggi molte merendine sono state riviste in chiave salutistica, allora cioccolato e pan di spagna erano un must.  

Tegolino
Girella
Yo Yo 
2) Le bibite Billy all'arancia... Oggi per fortuna si predilige il succo 100% frutta!


Billy

3) Nesquik, Orzobimbo o Ovomaltina: le mamme ci concedevano un cucchiaio di queste "polverine magiche al cacao" per addolcire il latte della prima colazione!


Nesquik
Orzobimbo

4) Salse: a fine anni 70 e inizio 80 andava di moda cucinare piatti dove abbondavano maionese e panna. In onore all'abbondanza. Si dovrà attendere la fine del decennio una maggior attenzione ai grassi e colesterolo! Un paio di esempi?

Cocktail di gamberi
Vitello Tonnato
5) Altre schifezze, stavolta surgelate. Come dimenticare l'avvento dei Sofficini?


Dallo spot dei Sofficini

giovedì 8 settembre 2011

Fashion Night o tagliatelle alla zucca?


Ok, c'è la Vogue Fèscion Nait Aut stasera qui a Milano. Se non sapete cos'è, leggetevi questo post della mia amica Carli. Una specie di notte bianca, ma stilosa, perché la crisi si sa, colpisce pure gli Armani, i Prada e i Valentino (ma forse non gufetto-Tod's -Della Valle!) e bisogna invogliare la gente a comprare. 
E allora via con gli aperitivi gratis e negozi aperti fino a tarda notte, con qualche attrazione musicale, vips, special & limited edition targate VFNO. L'idea è bella, un giro si fa volentieri, c'è gente in giro e tanti stranieri. Certo, bisogna essere pronti ad affrontare alcune cose.

a) Folle oceaniche si riversano fra i vicoli del quadrilatero della moda (e del centro in generale), determinate ad accaparrarsi lo smaltino-Chanel-che-solo-per-questa-sera, il braccialetto così e la t-shirt cosà (che poi alcuni proventi vanno in beneficienza, quindi non si può dire niente). 

b) File. Si sgomita in negozi di 150 mq, normalmente popolati da più commessi che clienti (= vuoti) ma stasera pieni fino a scoppiare, per arraffare un Camparino.

c) Anarchia gastronomica. Dovete essere disposti a infilarvi in bocca un canapé al formaggio, che vi colpirà con una zaffata di cipolla cruda infilata a tradimento nella crema, e subito dopo, nel negozio seguente, un biscotto al burro o un cioccolatino; perché una boutique ha optato per il salato, l'altra per il dolce. Ma non temete: altri 10 metri e vi aspettano focaccia stantìa e vol au vent dal sapore indefinibile. Se e quando riuscite ad arrivare al vassoio.

d) Anarchia alcolica. Questa non è grave. Si beve il prosecco, poi il Campari, poi un cocktail, poi si scola un altro bianchino. E vabbè, tanto è gratis!! Stomaci deboli astenersi, please.

e) La gente fescionvictim che per l'occasione fa sfoggio del vestito buono e di tutti gli accessori firmati che possiede (monogram di Gucci -Chanel e Luigi Vuittone sono preferibili). E se sono donne magari si concedono un bel tacco dieci: il massimo della comodità per gironzolare tra i negozi!

f) Gli studenti di moda. Tipo quelli della Naba o dello IED - i giòvani con i look superstudiati che vogliono fare gli alternativi (ma, per me, un po' si somigliano tutti): cappello borsalino abbinato a t-shirt con bretelle e pantaloni stretch neri o di un qualsiasi colore fluo, occhiali anni 50, foulard, borse a tracolla. Le ragazze scelgono gonnelle con orsacchiotti o stelline che abbinano in contrasto a corpetti un po' sexy e All star ai piedi, oppure si danno allo stile new preppy. I capelli hanno tagli geometrici o bon ton da bimba, e quà e là spunta qualche piercing e tatuaggio. Molti i gay. Li ammiro tutti, perché hanno la voglia e la costanza di curare così il loro stile, con tutti questi dettagli. Ma guardandoli mi sento vecchia.

g) I fan di qualcuno (chiunque sia). Affollano i concept store che hanno avuto la malaugurata idea di invitarli. E urlano.

h) Modelli bellissimi e modelle stupende. Sì, la presenza dei modelli è assolutamente un PRO. Ma accanto a loro ci sono le loro colleghe donne. E guardandole non si può fare a meno di confrontare il loro stacco di coscia con i vostri prosciutti o i loro capelli vaporosi e perfetti con il vostro cespuglio. Vi sentite cesse. Punto.

Se superate tutto ciò, c'è da divertirsi e anche un bel po'. Ma io oggi, tra lavoro e fastidi fisici, sono troppo stanca, out of the mood, no fashion at all. Insomma: VFNO, te saludi. Ci vediamo l'anno prossimo. 
Me ne sto a casa, a riposarmi. A guardarmi un film. E a mangiarmi un piatto di pasta.....


Tagliatelle alla zucca con zucchine e coppa croccante

Per due.
170 gr di Tagliatelle alla zucca (io le ho trovate Agnesi: ottime!)
mezza cipolla
due zucchine
4 fette di coppa
sale 
pepe

Tagliate la cipolla e rosolatela in poco olio. Grattugiate le zucchine e aggiungetele alla cipolla. Cuocete per dieci minuti, aggiungete sale e pepe e spegnete. Lessate le tagliatelle in abbondante acqua salata. Nel frattempo tagliate a striscioline sottili le fette di coppa. Mettetele a rosolare senza olio in una padella antiaderente per cinque minuti, fino a che saranno leggermente croccanti. Quando la pasta è cotta, scolatela, passatela in padella con le zucchine e impiattate. Guarnite con le striscioline di coppa.
Un primo saporito, completo e velocissimo. Ovviamente potete sostituire la coppa con la classica pancetta o guanciale.

Ora sto meditando come utilizzare:
- 1kg di farina di castagne, scaduta da pochi giorni
- 800 gr di farina di farro in scadenza
Qualche idea? 

sabato 20 agosto 2011

Di mare, arcobaleni, pane & pomodoro e tormentoni estivi

Sono tornata! Molti di voi saranno ancora in vacanza o forse partiranno nei prossimi giorni per godersi un po' di meritato riposo. Per quest'anno io ho esaurito la mia dose di mare: una dose fatta nei primi giorni di pioggia e nuvoloni, ma si sa, dopo la pioggia arriva il sereno...



E infatti poi è stato il tempo di sabbia dorata sui piedi bagnatibagni mattutini, letture leggere dal lettino, vento tra i capelli, passeggiate e pedalate sul lungomare tra palme, pini e profumo di sale.

Ma anche di succosi pomodori a pera d'Abruzzo con pane sciocco, fichi dolcissimi, gelati deliziosi, pizze sottili e una ricetta speciale di cui vi parlerò tra un po' di tempo.

L'accoglienza del clima milanese (35 gradi e tasso di umidità ai massimi storici... si boccheggia) ha stroncato le mie velleità culinarie e non riesco neppure a godermi un bel film in santa pace: l'appiccicume del divano di pelle mi rende insofferente e mi fa agognare l'aria condizionata.
Per stasera, quindi, mi limito a mandarvi un saluto e segnalarvi i veri tormentoni dell'estate 2011...

Pane e pomodoro

foto da Granapadano.it
Dovete sapere che dove vado in vacanza ci sono i pomodori più buoni che io abbia mai mangiato. In particolare, quelli per cui andiamo pazzi io e la mia famiglia sono i pomodori a pera d'Abruzzo: grossi, succosi e polposi. Perfetti come contorno, affettati e conditi con sale, olio e basilico, o da mangiare su una bella fetta di pane senza sale, tipico di queste parti, fresco o abbrustolito a mo' di bruschetta. Irrinunciabile la scarpetta per raccogliere tutto il sugo.... Per me non è estate senza questi pomodori! 

Danza kuduro


Perché nei bar e alle lezioni di acquagym improvvisate sulla spiaggia non si sente altro e Studio Aperto l'ha già scelta come colonna sonora per i servizi sulle starlette seminude. Volenti o nolenti, la canzoncina ti entra in testa. Il duo composto da Lucenzo e Don Omar potrebbe entrare di diritto nel cast di Tamarreide; il video gioca (...) con il cliché del maxi yacht con supergnocche al seguito. Imperdibile. 

Lo spot di Trivago


Se come me guardate spesso La7, sarete stati bombardati dalla pubblicità di questo comparatore online di prezzi per hotel. Lo spot è veramente carino: intrigante, allusivo senza essere volgare, simpatico. Ma il motivo per cui ogni donna sana di mente non cambia canale dopo la seicentesima messa in onda è  l'affascinante uomo barbuto dall'aria selvaggia, che poi si rivela una specie di business-man dal look dandy. Nella vita il ragazzo si chiama Christian Goran: dovrebbe essere tedesco -ma ho trovato fonti discordanti in merito, in alcuni siti ho letto svedese - fa il modello e il fotografo e porta davvero la barba così. E come dargli torto: di certo gli dona un certo fascino. Qui il suo sito (che racchiude foto e diversi video fatti da lui) e di seguito, qualche scatto meritevole :-)
A presto!




giovedì 7 luglio 2011

Kate e Leopold, il fascino dell'800 e della colazione pronta!

Vi capita mai di soffermarvi a fantasticare su usi e costumi di altre epoche, pensando che sareste state più adatte a vivere in questo o quel periodo storico, magari  in Inghilterra, in Francia, o in America? A me succede spesso, soprattutto dopo essermi persa nella visione di un film in costume (per i quali ho un debole) o nella lettura di qualche libro appassionante. Per carità, sono una pigrona e apprezzo moltissimo le comodità moderne che riducono le scocciature quotidiane e aprono nuove opportunità, a partire dal riscaldamento-climatizzatore fino a rivoluzioni più recenti come internet e i blog :-).
Ma spaziare con la fantasia non ha prezzo e così penso a come sarebbe indossare preziosi abiti-scultura settecenteschi, oppure ingaggiare con i gentiluomini dei duelli dialettici in linguaggio forbito, un po' pretenzioso ma anche sarcastico, come facevano le eroine Austeniane, o ancora lasciarmi scivolare libera mente nel fango di Woodstock, mentre suona Joe Cocker, indossando un top sbiadito e pantaloni a zampa... 
Quando ero piccola, però, ero decisamente fissata per un'epoca storica in particolare, il Settecento, per la moda francese dei vestiti di seta e broccato, corpetti stretti e larghe gonne a ruota, sbuffi, volant, ricami, pizzi, bustini, parrucche di boccoli e calze di seta. 


La colpa era ovviamente di Lady Oscar, capolavoro animato tratto dal manga di Ryoko Ikeda ancora oggi bellissimo e attuale (non so quante volte l'ho riguardato, ne ho parlato anche qui), che mi ha imbambolato dapprima con la bellezza dei disegni e degli abiti della regina Maria Antonietta (che riproducevo in tutte le mise su centinaia di fogli da disegno) e poi con l'incredibile forza dei personaggi di Oscar e Andrè, che sono una delle coppie più meravigliose mai concepite da un'opera di fantasia (posso dire senza paura di esagerare che possiedono lo spessore e l'intensità dei personaggi shakespeariani o delle tragedie greche... d'altra parte il tema del "travestimento" e della dissimulazione della bellezza femminile sotto abiti maschili, che vediamo in Oscar, e anche l'amore come malattia e come destino di morte, erano topoi ricorrenti sia nelle opere di Eschilo e Euripide, sia nel teatro elisabettiano... OPS, divento pesante, la smetto).
Tutto questo per dire cosa? Che mentre mi immaginavo camminare compita per i corridoi di Versailles, i capelli acconciati e il corpo infilato in un abito preziosi quanto un collier di diamanti da un carato, la mia mente si ancorava a un ideale romantico dell'amore e dell'uomo innamorato, che aderiva completamente alla figura di André Grandier.


Non starò a tediarvi oltre con un trattato su questo personaggio, che per le non-oscariane risulterebbe palloso e per le appassionate non sarebbe che una cacofonia di concetti già sentiti milleduecento volte.
Sappiate solo che Andrè, per me, è il non plus ultra.
Quando ho visto Kate e Leopold, ho pensato che Leopold me lo ricordava un po', anche se André non era nobile (almeno non di nascita, certamente d'animo) e Leopold era ottocentesco (e non settecentesco). Ho pensato che, come Kate, non mi dispiacerebbe catapultarmi indietro nel tempo per vivere un po' di quel magico gioco delle parti, quella galanteria, quel pudore e quella dolcezza che, forse, un tempo, regolavano l'amore (se vero) tra un uomo e una donna. Sì sì lo so, che le donne non avevano diritti e che erano considerate esseri inferiori, svenevoli, poco intelligenti... che ancora oggi dobbiamo lottare per la vera parità, figuriamoci due o trecento anni fa! Ma lasciatemi trastullare nelle mie fantasie romantiche con un filmetto sciocco....


La prima parte è davvero divertente. Leopold, duca ottocentesco, per un salto spazio-temporale causato dall'ex fidanzato scienzato di Kate, si ritrova a New York City oggi e si comporta come un focoso e fiero cavaliere pronto a ogni slancio per difendere giustizia e rettitudine: il modo in cui parla e si muove è spassoso e Hugh Jackman, oltre che bel figliolo, è del tutto credibile: bravo! Meg Ryan, all'ultimo film buono prima della definitiva trasformazione in pipistrello causa botox (nn ci credete? beccatevela qui...), invece non è proprio nella parte, ma si può perdonare.
Lungo la strada il film si perde un po' e finisce annegando in un prevedibile quanto inevitabile lieto fine, ma tutto sommato lo promuovo, suvvia. Non fosse altro che per la colazione che Leopold prepara a Kate una mattina, per coccolarla un po'!


Ah, la colazione... il momento migliore della giornata, se ben fatta! Come nel weekend, quando si ha tutto il tempo del mondo e si indugia in pigiama, assaporando un dolcino, del caffèlatte o del tè, magari un succo di arancia o uno yogurt, della frutta fresca... chi più ne ha più ne metta! Io di solito prendo caffelatte e cereali, che ogni tanto vengono sostituiti da fetta di torta casalinga o più raramente da un croissant (anche se ultimamente, sob, queste opzioni sono FORBIDDEN...). E voi, che  colazione preferite? La classica italiana, la francese, americana, inglese... tedesca!? Raccontatemi che vi preparate, soprattutto ora che fa caldo! 

Vi lascio con il trailer del film!


mercoledì 29 giugno 2011

Caldo? sì, ma non così tanto!!!

Si dice che... a qualcuno piace caldo...


...Sì, ma non così caldo!! Ci sono 35 gradi, tutti all'improvviso... E con il 90% di umidità!! E così ... noi che vorremmo un'estate di mare, divertimenti e bei ragazzi, come quella che passarono loro nei lontani anni 50...


o ancora meglio, come quella di Baby, che poteva preoccuparsi solo di imparare passetti e studiare l'anatomia di Patrick Swayze (vedi link), invece ci ritroviamo qui, in una giungla di cemento afosa... Il clima potrebbe somigliare a quello della foresta amazzonica, o delle città adagiate lungo le rive del Mississipi... E allora o ci facciamo una suonatina di Oboe con Gabriel...


o ci ascoltiamo i deliri cantautorali di John Travolta...


oppure andiamo a berci un cicchetto in qualche bettola stile "peggiori bar di Caracas" sperando di assistere almeno a una scena come questa (Salma Hayek qua piace pure a me che sono una donna)...


Comunque, in tutto ciò, mentre spero di gustare al più presto un po' di Sapore di mare...


...la mia voglia di cucinare è sotto i piedi! Di accendere il forno non se ne parla e chiudermi nella mia cucinina senza finestre col calore dei fuochi.. beh, è altrettanto straziante..  se mi mettessi ai fornelli ora i risultati potrebbero essere, se va bene, questi qui...


ci aggiorniamo presto!
buonanotte :)

giovedì 16 giugno 2011

London calling!

Attention please. Prima della lettura, per calarvi meglio nell'atmosfera, è consigliato mettere a palla questa


Oggi mi sento Londonsick. Ovvero mi manca Londra e vorrei essere là. Vi ho mai detto che amo Londra? Forse no; ebbene: la amo. Appena metto piede sul suolo britannico una piccola morsa di emozione mi prende lo stomaco, mi sento felice già camminando lungo i corridoi infiniti di Heathrow mentre bisticcio con il trolley. Sarà perché è la città che rapprenta il mio sogno di indipendenza adolescenziale, sarà perché lì sono stata in Erasmus e ho conosciuto un sacco di persone fantastiche, sarà perché lì c'è davvero TUTTO e anche le cose che ai miei occhi appaiono "insensate" esercitano su di me una strana, irresistibile attrazione. Forse non è la città dove trascorrere una vita intera, ma è una città che la vita te la infonde e stare a spiegarne i motivi è assai meno efficace che sperimentare il richiamo della capitale britannica sulla propria pelle. Siccome però ci si arrangia come si può, in mancanza di un jet privato che mi trasporti lì ora e subito, ecco qualche boccone londinese, dei buoni motivi per amarla...

Piccadilly & the Double Decker buses
The Queen
Colorful doors
Fish & chips (everywhere)
Hyde Park...  and Kensington Gardens!
The London Eye
The Pubs (One More Pint, Please, Before the Bell Rings!)
The River Thames, the Houses of Parliament & the Big Ben
Camden Town
The Tube (Mind the Gap!)

Street (and junk) food
Notting Hill e Portobello
E mooolto molto altro... lo so... ma mi fermo. Ma dopo questa sviolinata, posso lasciarvi senza dei film imperdibili ambientati proprio a Londra? Almeno per un po' soddisferanno la voglia di Britishness che vi sarà venuta. E magari dopo la visione scatta la prenotazione del volo più cheap a disposizione (e io, che sono brava, vi agevolo anche questa).
Che film vi propongo?? 
Tre pellicole che non hanno bisogno di presentazioni e che avete visto tutti! Ditemi qual è il vostro preferito.. poi ci abbiniamo una bella ricetta!

Notting Hill


Il diario di Bridget Jones


About a Boy


Quale scegliete????? :)

Chi ben comincia... il mio parere sui film visti tra fine e inzio anno

Il tempo per scrivere dei film che guardo scarseggia sempre, così ho deciso di fare un post riepilogativo dei tioli visti nell'ultimo p...