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sabato 15 febbraio 2014

Black Coal, Thin Ice vince l'Orso d'oro al Festival di Berlino 2014



E' il poliziesco del cinese Diao Yinan, Black Coal, Thin Ice, a conquistare l'Orso d'oro al 64esimo Festival del cinema di Berlino. E non solo: anche il suo protagonista, Liao Fan, porta a casa il riconoscimento come miglior attore.
Si tratta di un noir, violento e crudo, ambientato in una imprecisata zona della Cina. Il protagonista, un ex poliziotto, decide di tornare a indagare su una serie di delitti ad opera di un serial killer, che ha iniziato a uccidere molti anni prima....

martedì 10 settembre 2013

Red carpet appetitosi: a #Venezia70 vince Scarlett!

Sapete già tutti chi ha vinto il Leone d'Oro alla settantesima edizione del Festival del cinema di Venezia: si tratta di Sacro Gra, di Gianfranco Rosi: una scelta che ha fatto molto discutere, trattandosi di un film documentario girato attorno al raccordo anulare di Roma capitale. Per giudicare aspettiamo di vederlo, uscirà al cinema il 26 settembre.

Gli altri premi? Li trovate tutti qui.
Io vi ricordo solamente

LEONE D’ARGENTO per la migliore regia a Alexandros Avranas per il film MISS VIOLENCE (Grecia)

COPPA VOLPI per la migliore interpretazione maschile a Themis Panou, nel film MISS VIOLENCE di Alexandros Avranas (Grecia)

COPPA VOLPI per la migliore interpretazione femminile a Elena Cotta, nel film VIA CASTELLANA BANDIERA di Emma Dante (Italia, Svizzera, Francia)

...e poi, come di consueto, passo alla carrellata dedicata ai red carpet delle nostre amate star!

Sandra Bullock
La diva ha presentato fuori concorso Gravity, di Alfonso Cuaron. In rosso ma sbarazzina e sportiva: viva Sandra!

lunedì 14 gennaio 2013

Star food: Golden globes, che gusto!

Lo avevo detto che il nostro Ben era stato bravo. E infatti il suo Ar-go-fuck-yourself  (chi non ha visto non capirà, pace) ha portato a casa il premio come miglior film ai Golden Globes, e lui quello di miglior regista.
La mia amata Jessica (Chastain) vince come miglior attrice drammatica mentre la rivelazione dell'anno, Jennifer Lawrence, si becca il premio come miglior attrice in una commedia.
Prevedibilmente premiata Anne Hathaway ne Les Miserables, dopo essersi sudata il premio con una dieta da meno 11 kg e -si sa- a Hollywood queste imprese pagano sempre. Anche il suo compare di set Huge-Hugh Jackman vince come miglior attore in una commedia o musical, mentre il solito secchione Daniel Day Lewis porta a casa il globo come miglior attore drammatico per Lincoln.
Django Unchained di Tarantino è stato premiato per la sceneggiatura e per il miglior attore non protagonista, il mitico Christoph Waltz. Michael Haneke premiato per il film straniero con Amour.
Qui trovate tutti i premi. Alcuni di questi film non sono ancora arrivati in Italia: giudicheremo quindi più avanti. Per ora, godetevi i nostri consueti abbinamenti golosi dal red carpet. Credevate vi potessi lasciare senza? Non sia mai...
Ho dovuto sceglierne alcuni, c'erano moltissimi abiti rossi e altrettanti neri ma ne ho scelto solo uno per tipo. Molte altre avrebbero meritato ma il tempo è quel che è! Enjoy e ditemi chi è la vostra preferita!

Jessica Alba
Invitante come una pescuccia in un abito color corallo firmato Oscar De la Renta.. stupendo!



Jennifer Lawrence
La rivelazione dell'anno calca il red carpet in un abito rosso fragola a campana firmato Dior



Anne Hathaway
Sceglie la semplicità di un candido Chanel, prezioso e irresistibile.


Jessica Chastain
Semplicità con una lunga scollatura e color del cielo per l'abito firmato Calvin Klein scelto dall'attrice



Naomi Watts
In questo Zac Posen color rubino la bionda australiana si mostra chic ed elegante come sempre 


Kate Hudson
Ha dichiarato di aver scelto il comfort con questo splendido abito nero impreziosito d'oro di Alexander McQueen. Alla faccia della comodità!


Sienna Miller
IN versione principessa dei fiori in un insolito abito firmato Erdem, sui toni del rosa.



domenica 27 maggio 2012

Cannes 2: ancora red carpet, nel giorno della Palma d'Oro

Quest'anno il red carpet del festival più chic del mondo, quello di Cannes, era troppo, troppo invitante... e non ho resistito! Eccovi quindi un bis di assaggi dai red carpet, nuovi abbinamenti tra vestiti di alta moda, attrici bellissime e suggestioni in cibo e colori.
Vi lascio le mie proposte, in attesa del verdetto per la Palma d'Oro che arriverà stasera: tra l'altro il nostro Matteo Garrone con il suo Reality sembra uno dei favoriti, insieme a Micheal Haneke (L'Amour). Stiamo a vedere!
NB: aggiornamento delle h 22, Garrone non ce l'ha fatta, ha vinto Haneke come previsto

Kirsten Dunst, in rosa shocking: semplice ed elegante ma con brio!

Nicole Kidman ricorda un aperitivo di spumante e fragole o un sorbetto, deliziosa in un abito monospalla

Reese Witherspoon (con M. MacConaughey) sfoggia il pancione raggiante, in un abito blu elettrico che la rende ancora più luminosa: che bella!

Milla Jovovich, immancabile presenza sui red carpet, in abito di seta lilla che ricorda le viole e la lavanda

La neomoglie di Michael Bublè, la modella Luisana Lopilato, osa un abito giallo: e fa bene! solare e appetitosa come un lemon bar

Kristen Stewart si muove un po' goffa sui red carpet: peccato, perché il suo Balenciaga arabescato è proprio delizioso!


lunedì 21 maggio 2012

Cannes: golose mise dal red carpet della Cote d'Azur

Ieri vi ho presentato i trailer di alcuni dei film in concorso al Festival di Cannes, che si concluderà domenica 27 maggio. Oggi, come promesso, vi lascio le mise delle attrici più belle accostate a golosità e amene ispirazioni...

Marion Cotillard, in una radiosa nuvola nera firmata Dior

Impeccabile in un rosso vivace l'altra diva francese della manifestazione, Berenice Bejo

Freida Pinto osa un abito scintillante color lime

Primaverile eleganza in rosa antico per Naomi Watts
Jennifer Connelly, seducente ed elegante, in nero

Diane Kruger, divina in un abito da favola color confetto, leggero come una nuvola 

Jane Fonda: bella ora come da giovane. Eleganza in b&w stripes





NB. Le foto delle star sono tratte da Google images. Le foto a corredo sono recuperate attraverso Pinterest. Tutte le immagini sono usate a scopo illustrativo, no copyright infringement intended. Se riconoscete una vs foto o conoscete la fonte originale, segnalatemela e la citerò. Grazie.

domenica 20 maggio 2012

Una domenica da dimenticare. Con la torta di frutta secca

Torta di frutta secca

Ci sono domeniche, come questa, in cui l'unica cosa saggia è sprofondare sul divano e godersi un  bel film, possibilmente con la pancia piena. Vogliamo parlare del terremoto in Emilia? Vogliamo parlare dell'attentato vergognoso di Brindisi? O del maggio meteorologicamente più infame che io ricordi (pioggia, pioggia, solo pioggia)?
Direi di no.
Direi che è meglio soprassedere, tanto le informazioni su queste cose le avrete già sentite tutte altrove, trattate in modo esaustivo, e non c'è bisogno di commentarle qui.
- NB: Mentre scrivevo, c'è stata un'altra scossa!-
Resta quindi un mal de vivre di fondo che affligge la giornata, mentre la Cote d'Azur è impegnata a celebrare il Festival del cinema di Cannes tra vip sul red carpet e anteprime al Palais du festival.
Presto vi lascerò i miei soliti giochini di accostamenti tra cibo e mise più belle delle star... ma oggi no, non è proprio giornata. 
Oggi mi limito a segnalarvi alcuni dei film in concorso che vorrò vedere quanto prima, appena usciranno nelle sale e a darvi la ricetta di un dolce consolatorio.
Sto parlando di una torta con frutta secca, molto facile ma davvero squisita, relativamente leggera perché grazie alla presenza di mandorle, nocciole e un tocco di pistacchi, che sono frutti oleosi, non avrete bisogno di aggiungere alcun tipo di condimento all'impasto.
Questa torta nasce come modo per finire diversi sacchetti e sacchettini aperti di varie farine e frutta secca. Quindi potete prendere la base e rivisitarla un po' come volete, cambiando le proporzioni delle farine o mettendo ad esempio delle noci o delle arachidi al posto o insieme a mandorle e nocciole, se preferite. Ottima con un té per la merenda in questa maledetta domenica!!



Torta di frutta secca
70 gr di farina 00
30 gr di amido di mais
30 gr di farina di pistacchi
30 gr di farina di mandorle
50 gr di nocciole tritate finemente
50 gr di mandorle spellate tritate finemente
60 gr di mandorle con buccia, spezzettate
125 gr di uvetta sultanina
125 gr di zucchero di canna
1/ 2 bustina di lievito per dolci
40 ml di latte
3 uova

Tritate finemente le mandorle spellate e le nocciole (anche loro spellate). Unite la farina di mandorle e quella di pistacchi e le mandorle con buccia spezzettate. Mettete a bagno in acqua calda l'uvetta. Lavorate i tuorli con lo zucchero di canna e montate a neve gli albumi. Unite la farina setacciata con il lievito al composto di uova e zucchero, aggiungete il mix di frutta secca e bagnate con il latte per rendere l'impasto leggermente più fluido. Strizzate le uvette e asciugatele, passatele in un po' di farina e unitele al composto. Infine incorporate gli albumi facendo attenzione a non smontarli. Versate l'impasto in una teglia ricoperta di carta da forno e cuocete a 180 gradi per 35-40 minuti.
Non si alzerà molto perciò se amate le torte alte dovrete usare una teglia dal diametro ridotto oppure aumentare le dosi. :-) Data la corposità dell'impasto e il sapore molto aromatico una fetta piuttosto bassa, tuttavia, è a mio avviso l'ideale. E poi si può sempre fare il bis!

E veniamo ai film del festival di Cannes...

De rouille et d'os (Ruggine e ossa)
di Jaques Audiard con Marion Cotillard (meravigliosa!)


On the road
di Walter Salles, la storia di Jack Kerouac


Moonrise Kingdom
di Wes Anderson


Amour 
di Michael Haneke


Cosmopolis
di David Chronenberg (curiosa di vedere Pattinson in un "vero" film)


Reality
di Matteo Garrone (unico film italiano in gara)


Mud
di Jeff Nichols



martedì 24 maggio 2011

Tree of Life, il complicato menu della vita


All'uscita dal cinema, domenica sera, io e la mia amica F. ci siamo scrutate per leggere negli occhi dell'altra la risposta a un'unica domanda. "Com'è, sto film? Ci è piaciuto?". L'unica cosa che abbiamo decifrato sulla faccia altrui, però, era un bel punto interrogativo
"Boh.... Mah.... Sì, cioè, intenso, belle le immagini, eh, ma.... insomma, ci devo pensare", abbiamo decretato. E così io ci ho pensato. Ho letto recensioni altrui, per capire quello che forse mi sfuggiva. Ne ho lette di ogni, alcune osannanti, altre molto critiche (ne trovate interessanti stralci qui, raccolte da Cineblog). 
Devo dire che mi trovo in difficoltà a spiegare in modo lineare perché questo film mi ha convinto solo a tratti. Forse perché il film stesso lineare non è per nulla. Anzi, spazia dalla dimensione della realtà presente a quella passata di una famiglia americana degli anni 50, attraverso una immaginifica ricostruzione della nascita della Terra e della vita nel mondo, e culmina in una visione di armonia e serenità, disseminata di simboli che puntano a mostrarci l'accettazione della morte e il rapporto con il divino. 



Questo è uno di quei film che piacerà a chi ama ritrovare nelle pellicole omaggi e citazioni a registi di culto, come Fellini e Kubrik (due nomi che si sa, quando un film "è un capolavoro", prima o poi, saltan fuori), a coloro che vedono il cinema come atto di creazione individuale, e non tanto come una storia da raccontare. 
Perché il film di Malick non è altro che la realizzazione della sua personalissima ed estrema visione del mondo, della famiglia, dell'amore, della lotta tra Grazia e Natura che trovano espressione nelle figure complementari della madre (Jessica Chastain) e del padre (Brad Pitt), dell'accettazione della morte come parte di una vita che si ripete uguale dal momento della creazione a oggi. E poco importano le epoche storiche, lo sfondo di una villetta con giardino in un sobborgo dell'America degli anni 50 o i grattacieli di New York, il cerchio della vita si apre e si chiude senza mai spezzarsi e va accettato, accolto, compreso.
Malick non è nuovo a questo approccio poetico, impalpabile, fatto di momenti simbolo e inquadrature studiate nei minimi dettagli, che ti fanno sentire dentro la scena ma allo stesso tempo la lanciano in una dimensione ricercata, del tutto cinematografica, lontana anni luce dall'imperfezione della vita vera. Se ne La sottile linea rossa la riflessione sulla vita, sulla morte, sul senso dei nostri destini era suggerita dagli orrori della guerra, che rivelano la caducità dell'uomo e la sua follia, qui tutto è molto più sottile e anche più difficile da decifrare



Qui uno Sean Penn praticamente muto, che sappiamo vicino alla morte ma che non dice una parola al riguardo, cerca l'accettazione della fine tornando con la mente la sua infanzia in un lungo flashback. Perchè? Per comprendere le cose mai capite? Per guardarsi dentro con sincerità prima di morire? Vediamo un bambino che diventa ragazzo, che scopre in sè la cattiveria e la perdita dell'innocenza, vediamo la sua lotta con il padre ma anche, in seguito, con la madre. E la lotta con se stesso, perché non sopporta la bontà del fratello, perché ha paura, perché è attratto da ciò che non si fa.
La parte del film sulla cosmogonia, sinceramente, mi ha terribilmente annoiato. A un certo punto dalle lingue di fuoco del sole e gli anelli di saturno, si passa all'acqua, alle amebe e alle meduse e sembra di guardare un documentario del National Geographic, solo più pretenzioso. Poi spuntano i dinosauri e a quel punto ti chiedi: ma che è, Jurassic Park??? E ho sinceramente pensato di aver buttato i soldi del biglietto.



Per fortuna la parte sull'infanzia recupera. Ma rimane lenta, prolissa. Se avessi deciso di guardare questo film a casa, forse non l'avrei terminato. E il finale, devo dire che è piuttosto criptico. Visionario e criptico: non entro in dettaglio, forse sarò io che con i simbolismi non me la cavo troppo bene. Insomma, se vado al ristorante preferisco trovare un menu che recita "lasagna alla bolognese" piuttosto che una reinterpretazione tipo "fagottino cremoso con ragout di vitella profumato al pomodoro e riccioli croccanti di basilico". Non so se mi spiego. Ecco questo film m'è sembrato come quei menu di ristorante dove non capisci fino in fondo cosa stai ordinando e quando arriva il piatto dici "ah, ma è così?"


Forse tutto sta nella cultura, nella frequentazione, nell'abitudine. Se mangiassi al Principe di Savoia tutti i giorni saprei decifrare quel genere di menu con scioltezza. E se guardassi tutti i giorni film "d'autore" vi direi che questo Tree of Life, la Palm d'Or se l'è davvero meritata. 
Invece, putroppo, ho solo un metodo per me infallibile per capire se un film mi è piaciuto sul serio. Se lo vedo la sera e la mattina appena sveglia ripenso a qualche concetto, immagine, domanda che lo riguarda, se i personaggi, i luoghi e le immagini mi ronzano ancora in testa, allora vuol dire che il film mi è davvero piaciuto. Stavolta non è accaduto niente di tutto questo: fate vobis!

sabato 14 maggio 2011

Finger food... sulla Croisette


Immaginate: il mare della Cote d'Azur, le palme, il vento. Dive celebri in abiti splendidi delle più grandi maison, cineasti celebrati in tutto il mondo, un lungo tappeto rosso che dalla fine della Croisette si arrampica fino alla scalinata del Palais du Festival. Un esercito di fotografi, giornalisti e semplici curiosi in cerca di autografi. E poi, ovviamente, film, film, tanti film. Questo è il Festival del cinema di Cannes, quest'anno cominciato l'11 maggio. In questi giorni la cittadina francese vive di proiezioni, incontri, aperitivi e party danzanti sulle spiagge degli hotel più chic, uno fra tutti il Carlton. Festeggiamenti esclusivi dove le star e pochi fortunati condividono l'open bar e la corsa verso il buffet. E cosa c'è di meglio, in queste occasioni, dei finger food? risolvono brillantemente il problema della "gestione" dei piattini, non ingombrano, sono monoporzione e sono pure molto belli da vedere... Così, per aiutare anche voi a sentirvi un po' come dei divi di Hollywood, ho pensato di proporvi un fresco dolcino in bicchiere perfetto da preparare per una festa. Se volete cimentarvi,  vi invito a visitare il blog di Atmosfera Italiana, che organizza un gioco dedicato proprio ai piccoli bocconcini da passeggio. Io ho usato proprio i loro bicchieri.



Mini yogurt cake alla frutta
Per 4 bicchierini
200 gr di panna da montare
125 gr di yogurt agli agrumi
1 cucchiaio di miele
2 kiwi
marmellata di limoni Rigoni di Asiago
6-8 biscotti (io ho usato un tipo Oswego)
40 gr di burro

Sbriciolate i biscotti e fondete a fiamma dolce il burro. Preparate le basi dei bicchierini inserendo un po' del composto ottenuto con i biscotti sbriciolati e il burro fuso. Montate non troppo ferma la panna, unite lo yogurt e il miele. Tagliate i kiwi a fettine sottili. Versate un cucchiaio abbondante di crema sopra la base di biscotto, inserite una fettina di kiwi e poi un altro cucchiaio di crema. Livellate. Stemperate un po' di marmellata di limone con un po' d'acqua, mettetene un cucchiaino sopra la crema e completata con un'altra fettina di kiwi. Mettete in frigo per un'ora o due, ma ricordatevi di toglierle almeno 10 minuti prima di gustarle o sarà difficile scalfire con il cucchiaino la base di biscotto. Bon appetit!

E visto che ho parlato di Cannes, non posso che segnalarvi questa gallery di LeiWeb dove potete trovare i film segnalati come "da non perdere" tra quelli in concorso.... ecco il LINK
Tra questi La Piel que Habito di Almodovar, Habemus Papam di Moretti, We need to talk about Kevin di Lynne Ramsey, Sleeping Beauty di Julia Leigh, The tree of Life di Terence Malick, Midnight in Paris di Woody Allen e tanti altri... la to watch list è bella lunga!
Fuori concorso, presentato oggi, il quarto episodio de I pirati dei caraibi con l'ormai collaudato Johnny Deep_ Jack Sparrow e la new entry Penelope Cruz piratessa.. Eccoli oggi a Cannes...


Chi ben comincia... il mio parere sui film visti tra fine e inzio anno

Il tempo per scrivere dei film che guardo scarseggia sempre, così ho deciso di fare un post riepilogativo dei tioli visti nell'ultimo p...