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sabato 22 maggio 2010

La Doppia Ora e il pasticcio ferrarese. Ovvero niente è come sembra

foto dal web
A guardarlo sembra una torta. La superficie dorata della pasta che profuma di dolce non lascia dubbi. Poi lo tagli e scopri che nasconde un ripieno di pasta, precisamente maccheroncini pasticciati con besciamella e ragù di carni, funghi e tartufo. Fuori dolce, dentro salato, si tratta del pasticcio ferrarese, una ricetta che risale alle corti estensi. Un sapore che appare inedito grazie all'originalità degli abbinamenti: lo stesso accade con l'opera prima di Giuseppe CapotondiLa doppia ora. Il film, con Ksenia Rappoport e Filippo Timi, lascia piacevolmente disorientati: mantiene alta la tensione, gioca bene con i particolari (uno su tutti la doppia ora che dà il titolo alla pellicola, ovvero il momento in cui sull'orologio l'ora coincide con i minuti), snoda una trama che poi viene sorprendentemente capovolta e rifinita da nuove rivelazioni. Qualcosa di diverso dai soliti film italiani: qui dominano intreccio e intensità delle emozioni, con ammiccamenti al mondo degli spiriti e alla tradizione del giallo.

Riporto il link alla ricetta del pasticcio ferrarese sul sito Cookaround. Eccola  



martedì 18 maggio 2010

La pasta al pesto come i classici dell'estate

Anche se quest'anno la stagione calda fa fatica ad ingranare, siamo alle porte dell'estate. La stagione dei capelli lasciati asciugare al vento, delle ciabattine infradito e delle sere luminose con le finestre aperte. Sembra ancora tutto molto distante, ma a breve l'estate ci colpirà in pieno volto e sarà tutto come sempre. La gente  che invade le strade e lespiagge e le programmazioni televisive che chiudono la serranda e vanno in vacanza. Allora prenderà il via la saga dei film fatti mille volte, dalla Principessa Sissi a Ghost, da Top Gun Dirty Dancing. E, diciamo la verità, un po' ci piacciono queste replicozze. Nelle sere più pigre, immobilizzati dall'afa, ci abbandoniamo davanti alla tele, assaporando un ghiacciolo, e ci rivediamo con gusto un film di cui sappiamo a memoria le battute.
E' un po' come con la pasta: cerchiamo di non mangiarla tutti i giorni, di alternarla al pollo grigliato con bietoline e insalata o magari al piacere salutare ed esotico del sushi, ma in fondo rimane la nostra preferita. Come ci soddisfa lei, pochi piatti sanno fare. Allo stesso modo ogni tanto ci piace sentire che "nessuno può mettere Baby in un angolo", non importa se i maestri del cinema sono altri: una scorpacciata di romanticismo, avventura e magia è quello che ci vuole in quel momento. 
Così torniamo al nostro piattone di pastasciutta. Bandita dalle diete, adorata dalle masse, pratica, buona e per nulla ripetitiva. Recentemente ho preparato la pasta alla maniera ligure, con pesto e verdure, e ci siamo leccati i baffi. Eccovi la ricetta.

foto da web
PESTO
50 gr di basilico
4 cucchiaio di parmigiano reggiano
2-3 cucchiai di pecorino romano
50 gr di pinoli
olio quanto basta
1 spicchio d'aglio (potete anche non metterlo)
Tritare i pinoli, aggiungere il formaggio grattuggiato e le foglioline di basilico ed eventualmente l'aglio e frullate tutto per qualche secondo con il robot, oppure armatevi di pazienza e iniziate a pestare nel mortaio. In entrambi i casi, si aggiunge l'olio a filo fino a creare una purea densa e cremosa. Io non ho messo sale perché il pecorino romano è molto saporito, doveste farlo solo con il grana aggiungete un pizzico.
A parte lessate 1 patata e 200 gr di fagiolini.
Preparare la verdura tagliata a pezzetti in una terrina, condirla con il pesto. Lessate 200 gr di spaghetti e una volta cotti mescolateli nel condimento. Semplice, buona, dritta al punto. W il pesto!

sabato 20 marzo 2010

Lasagne vegetariane: in cucina come Julie & Julia

Come anticipato qualche giorno fa, volevo concludere la visione del film Julie & Julia e ci sono riuscita. La commedia, dal taglio decisamente femminile, fa venir voglia di cucinare. Cosa che mi è servita, dato che oggi dovevo cimentarmi per la preparazione del pranzo domenicale con i genitori. Le storie (vere) della cuoca che insegnò la cucina francese agli americani e della blogger che nel 2004 per un anno ripercorse tutte le ricette del libro Mastering the art of French Cooking della Child si snodano in modo parallelo e attraverso circostanze in qualche modo analoghe: entrambe troveranno la loro strada nella vita cucinando. Io non credo che la mia via sia ai fornelli, ma lo sforzo fatto oggi merita l'abbinata a questo film culinario. Ho preparato una versione tutta mia della lasagna, che inizialmente doveva essere semplicemente ai carciofi, e poi si è arricchita di due strati di carote e zucchine causa appassitura prematura dei maledetti carciofoni che mi ha costretto a buttarne alcune parti.

Ingredienti:
1 confezione di lasagne ultrasottili (io ho comprato quelle del ranocchio... IMO le migliori)
7 carciofi (ma ne sono rimasti sì e no 5)
3 carote
3 zucchine
parmigiano reggiano grattuggiato q.b.
burro o olio
1 cucchiaio di farina
sale q.b.
e per la besciamella:
latte 1 litro
farina 100 gr
burro 25 gr
noce moscata e sale q.b.

Pulite i carciofi, tagliateli a fettine piuttosto sottili e i gambi come preferite, alla julienne o a rondelline. In una wok fate sciogliere un pezzetto di burro (o 2 cucchiai d'olio, ma in questo caso uso il burro a causa dei prossimi passaggi, voi potete farli o meno) aggiungere un cucchiaio di farina e lasciare addensare, e poi allungare il tutto con un mestolo d'acqua. Cominciate a cuocere i carciofi, aggiustate di sale, aggiungete acqua quando necessario finchè non saranno morbidi (mezz'ora circa).
Tagliate carote e zucchine alla julienne o fate come me che dopo i carciofi ero già sdrenata e affettateli usando il robot da cucina. Fate saltare per dieci minuti in padella, io ho usato anche qui il burro per non scostarmi dal sapore dolce dei carciofi e della besciamella.
Pronte le verdure, fate la besciamella. Preparate il roux: sciogliete il burro nella casseruola, aggiungete 100 gr di farina e lasciate tostare qualche secondo. Ora viene il difficile: aggiungere il latte senza formare i grumi. L'ideale sarebbe continuare a mescolare mentre si versa, ma questo non vi mette al riparo dalla formazione dei temibili suddetti. Per fortuna siamo nel 2010 e tutte le cuoche moderne possiedono un Minipimer. NO? E va beh, un frustino, almeno. Ok: dopo aver versato il latte e sciolto il più possibile i grumi, fate una passata con il Minipimer o chi per esso. Ora tutto andrà liscio. Lasciate arrivare a bollore, abbassate un po' la fiamma e fate addensare una decina di minuti. Aggiungete un paio di pizzichi di sale, e una grattuggiata di noce moscata et voilà, fatto.
Prima di assemblare, lasciate raffreddare un po' la besciamella o vi scioglie la pasta.
Ora procedete agli strati.
Sporcate la pirofila di besciamella. Primo strato di pasta. Besciamella. Carciofi. Parmigiano grattuggiato. Pasta. Besciamella. Zucchine e carote. Parmigiano.... e così via fino a concludere con un pasta ricoperta da besciamella e parmigiano. Mettete in forno per circa mezz'ora, lasciate decantare qualche minuto prima di servire. :-)
bye

venerdì 22 gennaio 2010

Soul Kitchen, una moussaka per l'anima

Soul Kitchen, cibo per l'anima: il film premiato al Festival di Venezia non delude le aspettative suscitate dal titolo, rubato a una canzone dei Doors. Una carrellata incessante di avvenimenti che portano alla deriva il candido Zinos, proprietario del ristorante che dà il nome alla pellicola, che prima perde tutto, dalla fidanzata alla salute al Soul Kitchen stesso, ma poi si prende la rivincita con un'infilata di riscatti finali.
Il tutto è accompagnato da cibo prima pessimo e poi eccelso -grazie allo chef integralista Akin- alcol, musica, che spazia dalla tecno al funky e dalla tradizionale greca al soul, e situazioni esilaranti.
Soul Kitchen assomiglia a uno di quei piatti sostanziosi della tradizione culinaria greca, come l'origine dei due fratelli protagonisti. Una moussaka, direi: saporita, gustosa e goduriosa. Ma tocca punte di raffinatezza somiglianti al dessert di crema alla corteccia che prepara Akin, provocando un'ondata di amore di massa.

Eccovi la ricetta della Moussaka nella versione di Giallozafferano

Ingredienti: 1 spicchio d'aglio, una spolverata di aneto, un pizzico di cannella, pepe q.b., carne di agnello 400 gr. 1 cipolla, 1kg di melanzane, mezzo bicchiere d'olio d'oliva, 80 gr di pecorino, polpa di pomodoro 300 gr, 1/2 bicchiere di vino rosso, 1/2 litro di besciamella.

foto dal web
Lavate e tagliate le melanzane a fettine di ½ centimetro per il verso della lunghezza.Versate un po' d'olio in una padella e quando sarà ben caldo fate appassire la cipolla finemente tritata e l'aglio unendo poi, anche la carne d'agnello tritata. Fatela rosolare, schiacciandola spesso con una forchetta e, quando inizierà ad assumere un bel colorito, aggiungete il vino rosso, il pomodoro, il sale, il pepe e un pizzico di cannella. Fate cuocere per circa 45 minuti aggiungendo a metà cottura l'aneto.
Mettete un po' d'olio in una padella e friggete le melanzane fino a farle diventare belle dorate da tutte e due le parti e lasciatele raffreddare per circa 10 minuti. Ungete ora una pirofila con un po' di burro, disponete sul fondo la metà delle melanzane, versateci sopra la carne e coprite con le restanti melanzane.
Coprite il tutto con la besciamella, spolverate col pecorino tutta la superficie e infornate per 45 minuti a 190° finchè la superficie diventerà di un bel colore dorato.

Chi ben comincia... il mio parere sui film visti tra fine e inzio anno

Il tempo per scrivere dei film che guardo scarseggia sempre, così ho deciso di fare un post riepilogativo dei tioli visti nell'ultimo p...