lunedì 2 marzo 2015

Birdman o l'imprevedibile virtù dell'ignoranza (e del kimchi)


Parlare di Birdman è difficile perché ci sarebbero da dire molte, troppe cose. In un solo, brillante, film si incastrano tante tematiche importanti: i rapporti umani e familiari, il mestiere d'attore, la fama e la popolarità, la realizzazione personale e la frustrazione di non ottenerla, il potere della stampa, l'importanza cruciale e crescente dei social network nelle nostre vite.
Ma proverò a parlarne dato che il film si è appena aggiudicato ben 4 Oscar importantissimi: miglior film, miglior regia, miglior sceneggiatura originale e miglior fotografia, tutti effettivamente meritati. Perché?

Perché Birdman è una prova di regia e di recitazione ad alti livelli, con lunghissimi piani sequenza che ci conducono nelle retrovie di un teatro di Broadway tra palcoscenico e prove, camerini polverosi e terrazzi per fuggire a fumare o sbirciare i grattacieli di New York che dormono silenziosi. Una prova di metacinema, sul cinema e per il cinema, che non poteva lasciare indifferenti gli addetti ai lavori e che, con il suo geniale guazzabuglio, conquista anche il pubblico meno esperto.

stone-norton-birdman
Emma Stone e Edward Norton
La trama di Birdman. Riggan Thomas (un Michael Keaton in grande forma) è un attore di mezza età divenuto celebre negli anni novanta per aver interpretato un supereroe, Birdman appunto. E' diventato una mega star di Hollywood ma poi il tempo è passato e ora sente che la sua carriera ha bisogno di qualcosa di nuovo. Si mette in testa di portare in scena "Di cosa parliamo quando parliamo d'amore" di Raymond Carver, quanto di più lontano e difficile ci possa essere per uno come lui, la cui fama è legata a film d'azione in cui recitava inguainato in una tuta da uomo uccello. L'idea romantica di Riggan, di creare qualcosa di importante e che conti qualcosa per una volta nella vita, si scontra però con le difficoltà della produzione e della messa in scena, nonché con le proprie paranoie (la voce di Birdman, l'alter ego che rappresenta il vero io di Riggan e che lui vorrebbe ignorare e silenziare, continua a tormentarlo) e quelle dei suoi colleghi attori.
Mike Shiner, interpretato da Edward Norton (bravissimo) è l'attore di teatro sulla cresta dell'onda che subentra in corsa come coprotagonista della commedia. Spocchioso e arrogante, pure mezzo alcolizzato, preferisce vivere sul palco dove si sente invincibile piuttosto che misurarsi coi problemi della vita vera. Si sente una spanna sopra Riggan, che ai suoi occhi è sì una movie star ma anche un novellino del palcoscenico. Poi ci sono Laura, con cui Riggan ha una relazione disastrosa, e Lesley (Naomi Watts), bellissima e fragile che vede nel palcoscenico di Broadway la possibilità di lanciare la sua carriera. E infine Sam (Emma Stone), figlia di Riggan appena uscita da un centro di recupero per tossicodipenti, che si trova suo malgrado ad aiutare il padre in questa sua impresa da regista testardo. Riuscirà questa banda di matti a mettere in piedi lo spettacolo come si deve, realizzando il sogno di Riggan?

Michael Keaton Edward Norton Birdman
Michael Keaton e Edward Norton
Una regia da Oscar. Alejandro Gonzales Inarritu, dopo 21 grammi, Babel e Biutiful cambia genere, ma non rinuncia a colpire con una storia sull'ambivalenza dell'animo umano, diviso tra gli istinti più bassi e la tensione all'eccellenza, tra la voglia di autocommiserarsi e quella di contare qualcosa, anche se magari in nome di un egocentrismo che reclama soddisfazione. Perché tutti noi, come dirà Sam a suo padre, ogni giorno lottiamo per essere rilevanti a questo mondo, spesso senza riuscirci. La camera di Inarritu si muove con gli attori, segue Keaton sul palco e poi nel camerino nelle sue lotte con se stesso o fuori, contro Mike, e poi si sposta su Sam, sulla sua tristezza esistenziale che non trova consolazione, e ancora sulle frustrazioni di Lesley. Ci sentiamo una mosca invisibile che sbircia conversazioni personali, attimi privati, momenti di verità, in un calderone confuso che poi non è altro che la nostra esistenza.
Qualcuno ha definito Birdman una commedia ed effettivamente in alcuni casi si ride, ma sono risate con un fondo di amarezza, per un film che parte commedia e si fonde con il dramma e anche, infine, con un surrealismo delizioso che ci lascia una dolce speranza.

Kimchi - Wichipedia
Kimchi (foto da Wikipedia)

Birdman, profumo(?) di Kimchi. In Birdman si beve, prevalemente gin -anche sul palco- e qualche martini, ma non si mangia. L'unico accenno al cibo è quello che fa Sam, mandata dal padre a comprare dei fiori in un chioschetto coreano, dove afferma di non riuscire a sentire i profumi dei fiori perché tutto sa di fottuto kimchi. Cos'è il kimchi? Io non l'ho mai mangiato, lo ammetto. Ma sembra sia un piatto apprezzato in tutto il mondo come tra i più saporiti e gustosi: è fatto di cavolo cinese lasciato fermentare almeno una settimana insieme a cipollotti, spezie come zenzero e peperoncino o altre varianti, e dell'acqua. Detto così, dico la verità, non è che mi ispiri granché e nemmeno Sam, nel film, sembrava parlare del suo odore in termini positivi. Ma nella vita bisogna provare di tutto quindi questo finisce dritto nella lista "da assaggiare". E voi, l'avete già mangiato? Nel frattempo, se ancora non lo avete fatto, dovete certamente vedere Birdman!

18 commenti:

  1. Potrei usare questo piatto per il mio esame di inglese! :-D

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  2. film molto bello (meritava la statuetta? risponderò quando avrò visto BOYHOOD)
    concordo sulla prestazione maiuscola di Norton, che nello stesso anno appariva in una parte secondaria in GRAND BUDAPEST HOTEL
    quanto al Kimchi, mio figlio (che lavora a Cambridge) lo apprezza assai assai; quando lo andrò a trovare lo assaggerò (il Kimchi, non mio figlio)

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    1. Ciao Marco allora ci risentiamo dopo Boyhood (io l'ho amato, sono due cose molto diverse) e fammi sapere se assaggi il Kimchi!!!!!!

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  3. Film enorme!
    E grazie a Birdman abbiamo anche scoperto l'esistenza del kimchi anche se, almeno dalla descrizione, mi sa che non è proprio una cosa che fa per me... :)

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    1. io ne ho sentito solo decantare le lodi quindi secondo me è buono nonostante le apparenze.. lo cercherò per assaggiarlo e vi saprò dire!

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  4. E io non sono ancora riuscita ad andare a vederlo! Ma quasi quasi 'stasera...
    Intanto è ora di pranzo, e sebbene il cavolo fermentato non mi ispiri molto, avrei voglia di provarlo!

    Alice

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  5. Complimenti per le ricette e per il blog! La ricetta è da provare!
    Invece il film "Birdman" non mi è piaciuto nemmeno un po', una vera delusione, date le aspettative che i precedenti film del regista davano. Nel film compaiono in qualche modo le tante tematiche, ma in maniera davvero superficiale, in forma di una serie di clichè, niente di più, niente di nuovo e soprattutto niente di emozionante. Così noioso che un signore dietro di me si è addormetato. Il collegamento con l'ottimo Carver (i cui libri apprezzo moltoe) è appena accennato, in funzione di mero pretesto per dire tutt'altro, e dirlo in maniera neanche troppo chiara. Anche dal punto di vista visivo c'è davvero di meglio (parola di una persona che lavora nel campo dell'arte ed è da sempre appassionata di comunicazione visiva e fotografia, oltre che divoratrice di film). A chi si solito apprezza le atmosfere si Carver e il suo particolare tono d sottile critica alla società americana non consiglio di andare a vedere il film per questo motivo, piacerà invece più facilmente a chi di solito apprezza il cinema "commerciale", pieno di stereotipi e riferimenti sessuali che strabordano nei dialoghi anche quando non necessari.

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    1. Ciao Anonimo,
      mi sa che non siamo praticamente d'accordo su nulla riguardo questo film! :-D Secondo me la scelta di Carver fatta da Inàrritu è proprio una provocazione. L'opera scelta è intima e lontanissima dal mondo di Riggan-Birdman e proprio per questo mette in luce in modo così evidente le difficoltà della messa in scena. E' una sfida che Riggan lancia a sè stesso, riuscire a calarsi nelle atmosfere intmistiche di Carver dopo aver passato la vita in una tuta da supereroe. E' la scelta più sbagliata e assurda che Riggan possa fare, in un certo senso, quella che da lui nessuno si aspetta. E per questo funziona bene nella storia. A me il "circo" di personalità psicotiche è piaciuto molto e credo, putroppo, che egocentrismo, sesso e vanità siano elmenti molto tangibili nella nostra vita e a maggior ragione in un ambiente o un contesto come questo. A parte il fatto che il film non mi sembra così pieno di riferimenti sessuali quanto sostieni (certo c'è una scena importante con Norton, ma quella cosa è emblematica del personaggio, di quanto si senta invincibile sul palco, anche quando la realtà della vita quotidiana è l'opposto). detto questo, ognuno ha i suoi gusti! :-D A presto su questi schermi!

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  6. Visto che lo citate, invece GRAND BUDAPEST HOTEL mi è piaciuto moltissimo. Un vero capolavoro in confronto a Birdman, contenuti, emozione, linguaggio appropriato e in linea coi contenuto, interessante, visivamente bello.

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    1. Gran Budapest Hotel è piaciuto molto anche a me! Divertente e con un'estetica a dir poco meravigliosa. Adoro Wes Anderson!

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  7. Sì certo, ognuno ha i suoi gusti. Riconfermo che a me non è piaciuto. Quando parlo di rifementi sessuali non necessari, non parlo in momenti di sesso veri e propri, lì siccome succede, non c'è nulla di strano, e non sono nemmeno eccessivi dato il tipo di ambiente. Intendevo nei dialoghi, i tanti "ca***" e frasi intere molto volgari in momenti di dialogo in cui non erano necessari. Intendo se c'è un personaggio caratterizzato in quel modo c'è un motivo e quindi va benssimo che parli sempre così: ma lì lo facevano tutti, come se fossero fatti "con lo stampino" (in certo momenti del film questo può sembrare voluto, ma in altri mi sembra che sia più una forzatura, un appiattimento non funzionale). Anche se nell'ambiente può essere diffuso un certo tipo di atteggiamenti, non credo che non ci sia un personaggio fatto in modo diverso, con sfaccettature e anche "nevrosi" un po' diverse, o espresse in modo più credibile. Qui mi sembra stereotipata anche la nevrosi, ci sono film che la fanno vedere meglio, in modo più credibile, più stratificato. Egocentrismo, e manie, credo potessero essere espresse meglio, o quanto meno in modo più interessante; inoltre l'obiettivo del film non sembra chiaro, non c'è una vera e propria critica, ma solo alcuni accenni confusi, sempre secondo me. Fosse stata almeno grottesca (per intenderci alla "Brazil" di Gilliam, vero capolavoro) avrebbe comunicato molto di più e reso quel mondo delle "ossessioni e delle manie" in modo efficace. Invece, mi dispiace ma "birdman": cose viste e risentite migliaia di volte, clichè e banalità.

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    1. Brazil mi manca, lo recupererò!
      Bene, mi è chiaro che Birdman non ti è piaciuto proprio! vedremo se alla prossima recensione saremo d'accordo caro/a Anonimo/a (nn so il tuo nome) :-)
      a presto!

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  8. Mi dispiace se smonto "Birdman", ma sono sincera. Siamo invece super daccordo su Gran Budapest Hotel! Anch'io adoro Wes Anderson!
    Se non l'hai visto comunque tornando al tema precedente, se per caso non l'hai già visto ti consiglio Brazil :)

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    1. Scusa la ripetizione ma non riuscivo a modificare il post :)

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    2. figurati. guarderò Brazil e ti saprò dire!

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  9. bleah!!!

    detto così non ispira molto... ma magari poi potrebbe essere buonissimo, ma sicuramente puzzoso :)

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