mercoledì 15 marzo 2023

Mare fuori, ecco perchè ci piace tanto

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Ho finito Mare Fuori. Tre stagioni buttate giù che è un piacere, come un sorso d'acqua. Se per caso vivete Marte e non sapete cos'è, ve lo spiego ora. 

Mare Fuori è la serie del momento. Tutti ne parlano, tutti la seguono, la commentano e la memano. Chi non la guarda la schifa, chi la schifa viene preso a male parole dagli adepti, con un fervore simile a a quello calcistico.

Mare Fuori è una serie RaiFiction andata in onda su Rai2 (ora la trovi su Raiplay e le prime due stagioni sono anche su Netflix). Racconta le vicissitudini di un gruppo di giovani detenuti in un carcere minorile di Napoli che sorge davanti al mare. Un carcere che nella realtà non esiste, ma è ispirato a quello di Nisida.

Mare che ovviamente incarna simbolicamente tutto quello che c'è oltre le sbarre, la vita che li attende e che non aspetta altro che essere afferrata e vissuta, che non deve essere sprecata.

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In Mare Fuori vediamo i protagonisti sbagliare, disperarsi, arrendersi, ma anche trovare una luce, sognare, cercare il riscatto dalle loro pesantissime storie personali con l'aiuto del comandante Massimo (Carmine Recano) e della direttrice Paola (Carolina Crescentini). Certo non c'è sempre un lieto fine: abbandonare la cultura della violenza non è per tutti. Molti continuano sulla cattiva strada, inseguono chimere, combinano cazzate, restano succubi del sistema. 

Lacrime, sangue, amore e dolore: sono gli ingredienti di una serie che a differenza di altri prodotti "criminali" come Gomorra, non si propone semplicemente di raccontare il male, ma dice che dietro a quel male c'è sempre un motivo e aggiunge il messaggio che da quel male tutti, se lo vogliono e ci provano davvero, possono salvarsi.

Perchè causa di quel male sono disperazione, ignoranza, orgoglio. In Mare Fuori nessuno è davvero immacolato e però nessuno è irrecuperabile. Il criminale rivela la sua fragilità e chi è convinto di non essere "come gli altri" cade in tentazione, si fa furbo, cede alla tentazione della vendetta. 

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Ci sono degli elementi "troppo italiani" - per dirla alla Stanis La Rochelle - in questo Mare Fuori. Sì. La serie, a tratti, gronda di buonismo. Stilisticamente c'è un abuso di scene in slow motion che più che creare pathos inducono l'orticaria. E ci sono momenti in cui la recitazione raggiunge vette da cagna maledetta alla Boris. 

Però Mare Fuori ha anche tutti gli ingredienti per funzionare: il dramma, l'amore, la violenza, gli intrighi, la vendetta, la redenzione.

E pure una colonna sonora molto bella firmata da Stefano Lentini: a partire dalla sigla cantata da Matteo Paolillo, che nella serie è Edoardo, fino alle canzoni interpretate da Raiz (qui anche attore, nei panni del boss Ricci).

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Inoltre possiamo supporre che le ragazzine di tutta Italia siano già innamorate, che tra i guaglioni del carcere ce n'è davvero per tutti i gusti.

C'è il fascino delicato del milanese di famiglia bene "cosa ci faccio qui", Filippo aka o' Chiattillo (Nicolas Maupas), alto bello e ricciolone, che ribalta tutte le sue certezze e si innamora della zingara Naditza (Valentina Romani).

C'è la tenerezza degli occhioni e della testa ciondolante di Carmine (Massimiliano Caiazzo), detto o' piecoro, figlio dei camorristi Di Salvo che rifiuta le logiche mafiose e che per questo viene preso di mira praticamente da tutti.

C'è Ciro Ricci (Giacomo Giorgio), l'antagonista perfetto: scriminatura laterale e tanta brillantina quanta cattiveria in corpo.

C'è Pino o' pazzo (Artem Tkachuck), che non conosce le mezze misure e passa dalla furia omicida alla dolcezza più infinita in 10 secondi.

C'è lo sguardo sornione di Edoardo (Matteo Paolillo), che piensa a e' femmine ma ha anche grandi ambizioni criminali.

Scommetto che anche voi avete un preferito.

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Di base, la forza di Mare Fuori sono i personaggi che sanno entrarti nel cuore e si fanno volere bene.

E allora vai avanti a guardare, nonostante le scene in slow motion con musica altisonante, nonostante le pennellate inverosimili, le coincidenze improbabili e le battute buttate là alla cazzo di cane.

Io Mare Fuori l'agg terminato.

Mi ha lasciato così, con la parlata partenopea - che non so riprodurre bene-  ma non se ne va dalla mia testa, e la curiosità di sapere cosa ne sarà di Carmine e Rosa (perché, anche se non siamo dalle parti di HBO, i nostri eroi sceneggiatori hanno chiuso la stagione con un bel cliffhanger).

E mo'??

10 commenti:

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