martedì 12 giugno 2012

Aspettando l'estate.. con un semifreddo banane & cioccolato

C'erano una volta i mesi di giugno assolati, quelli in cui l'aria profumava di gelsomini e tigli e i ragazzi a scuola sudavano in aule bollenti. Quando mi vestivo con t-shirt, fuseaux e Superga colorate, portavo i capelli legati in una folta coda alta (niente di paragonabile ai quattro ciuffi senza corpo di oggi) e
passavo lenti pomeriggi a contare i giorni che mi separavano dalle vacanze. Erano mesi di giugno in cui guardavo qualche partita degli Europei di calcio arrampicata sul divano, con la famiglia, magari sbocconcellando un mottarello, e i giocatori non erano tutti più giovani di me.
Faceva caldo.
Ricordo distintamente maniche corte, piedi nudi, sole, finestre aperte e brezzolina. Sì sì sì. Qualche temporale, sì, ma poi di nuovo sole e calore a scaldare le gambe.
I mesi di giugno moderni invece sono più volubili. Si arrabbiano molto, ma risplendono poco. Si concedono grandinate, persistenti nuvole di panna montata, strade pozzangherose e temperature striminzite. Venti. Ventitré gradi.
Almeno qui a Milano.
Almeno nei mesi di giugno dei miei ricordi più recenti.
E allora non mi resta che sognare l'estate, mentre la aspetto. Sperare che ingrani, che il sole torni a splendere, facendomi sudare e, soprattutto, abbronzare.
Cosa c'è di meglio quindi di qualche film estivo e di un gelatino?
Ok, non baro.
Quello che vi sto per proporre non è un vero gelato. E' un semifreddo. E' quanto di più simile al gelato possiate preparare senza una gelatiera. Quando parlo di gelato intendo però quelli vecchia maniera, cremosi e ricchi di uova. Insomma se siete alla ricerca di una ricetta per un sorbettino light o un frozen yogurt mi sa che avete sbagliato indirizzo.
Con le dosi che vi darò ho riempito quattro bicchierini e 9 stampini da muffin.


I semifreddi banana e cioccolato (questi sono preparati in stampino da muffin)

Semifreddo alla banana e cioccolato
300 grammi di pasta bomba
200 grammi di meringa italiana
200 grammi di panna montata
200 grammi di banane
70 grammi di cioccolato fondente (io Venchi)


La preparazione è un po' lunga e se non avete la planetaria potrebbe risultare un po' troppo macchinosa.
Ma se avete pazienza, il risultato compenserà le vostre fatiche. La preparazione è lunga perché, come vedete, dovrete preparare tre basi che vanno poi miscelate tra loro, a cui va infine aggiunto "il gusto" che sceglierete. Io ho optato per le banane, ma potete farlo con caffè, cioccolato, torroncino, fragole, frutti di bosco e più o meno tutto ciò che vi passa per la testa. Per un approfondimento potete leggere questo post completissimo di Pamirilla, la mia guru in fatto di pasticceria, che svela tutti i trucchi per la buona riuscita di un semifreddo e vi dà degli ottimi suggerimenti anche per le abbinate. Io mi limiterò a raccontarvi cosa ho fatto io.

Preparate la pasta bomba (o pate a bomb, in francese, molto più fine). 
Per 300 grammi vi occorrono:
125 grammi di tuorli d'uovo
50 grammi di acqua
160 grammi di zucchero

Per avere 125 gr di tuorlo ci vorranno almeno 6 uova. In un pentolino versate l'acqua e unite lo zucchero, senza mescolare. Lasciate scaldare fino a bollore e oltre: dovrete raggiungere 121 gradi, in teoria. Io il termometro non ce l'ho, mi sono regolata a sentimento. Lo so, che in pasticceria non si fa, ma potevo forse piantare lì la preparazione per colpa di un termometro? No. Una volta preparato lo sciroppo, versate a filo sui tuorli che nel frattempo avrete montato nella planetaria. Dovrete lasciare montare fino a che la pasta bomba non si sarà raffreddata. Avrà un aspetto spumoso e leggero e giallino. Versate in una terrina e tenete da parte.

Preparate la meringa italiana. Per farne 200 grammi vi occorrono: 
125 grammi di zucchero
70 grammi di albumi
40 grammi di acqua


Montate gli albumi nella planetaria e, quando avranno preso corpo, aggiungete a poco a poco 25 grammi di zucchero. Nel frattempo preparate, come per la pasta bomba, uno sciroppo con acqua e il restante zucchero. Portatelo a 121 gradi (insomma, circa :)) e poi versatelo a filo sugli albumi, continuando a montare. Proseguite finché non sarà completamente raffreddato. Tenete da parte.


Montate la panna finché non sarà ben soda.
Frullate 200 grammi di banane (sono due medie) con qualche goccia di succo di limone.
Tagliate a scaglie il cioccolato. 

Mescolate delicatamente la pasta bomba con la meringa, unite la panna montata e amalgamate sempre facendo attenzione a non smontare, piano piano e finché il composto non sarà omogeneo. Unite il frullato di banane. Ora riempite i bicchierini o gli stampini con un po' di scaglie di cioccolato, versate il semifreddo e poi completate con altre scaglie di cioccolato. 
Mettete in freezer a raffreddare e solidificare per almeno 4 ore. Una volta pronto si conserva per almeno una settimana in frigorifero.
Prima di mangiarlo lasciatelo fuori dal frezeer per qualche minuto. Poi affondate il cucchiaino e... godetevi l'estate!



...magari accompagnandola a un'avventura cinematografica estiva...

Dirty Dancing
L'estate di Baby le regalerà un'avventura romantica e tanti balli proibiti. Grande Patrick!


Almost Famous
William ha quindici anni e una sola passione: la musica. Arriva l'ingaggio dei sogni: seguire il tour estivo degli Stillwater e scrivere un reportage sulla band. 


Stand By Me
L'estate del 1959, quattro amici, un cadavere, un'avventura per diventare grandi.


Summer Wars
Anime giapponese che mescola la rappresentazione di una famiglia allargata alle prese con le ruggini personali con una guerra all'ultimo videogioco, causata da un virus informatico. Sullo sfondo di una tenuta nella campagna del Sol Levante. Amanti degli anime, fatevi sotto. 





mercoledì 6 giugno 2012

Una settimana con il terremoto, Marylin e la crostata di fragole.

In questi giorni tutto mi appare un po' sottotono, sarà per l'atmosfera pesante che respira l'Italia per tanti motivi e in particolare per il terremoto emiliano. 
A tale proposito vi invito a visitare il blog di Manuela - Fiordivanilla, che ha scelto di passare lo scorso weekend in Emilia per documentare la situazione e che nel suo ultimo post fornisce una serie di indirizzi, link e numeri di telefono utili per chi ha deciso di dare una mano ai comuni, alle persone e alle aziende colpite tramite acquisti, donazioni, invio di aiuti o volontariato. Hanno bisogno di tutto, perciò scegliete quale contributo potreste dare e fatelo, presto.
Chiudo questa parentesi perché è una cosa troppo grande e trattarla in questa sede mi stranisce.
Ora potrebbe sembrare strano anche parlare di un film e di una ricetta, ma è quello a cui serve (serve??) questo blog: voglio farlo per presentarvi un film che ho trovato delicato delizioso, My Week with Marilyn. Il regista Simon Curtis si cimenta in un'impresa audace, raccontare il lato umano di una diva bellissima e fragile come Marilyn Monroe attraverso gli occhi sognanti ed entusiasti di un giovane innamorato del cinema.


Siamo nel 1956 a Londra: Colin Clark, appena laureato, riesce a farsi assumere come terzo aiuto regista de Il Principe e la Ballerina, film con Laurence Olivier che alla carriera del celebre attore inglese dovrebbe dare nuova linfa, grazie all'accoppiata con la diva del momento, Marilyn.
La bella Marilyn crea subito scompiglio: dopo un arrivo in pompa magna con il marito Arthur Miller, osannata dalla stampa inglese e dalla gente comune che la adora, le cose sul set non ingranano. Si presenta in ritardo alle riprese, si chiude in camerino per ore con la sua insegnate del Metodo Stanislavsky per riuscire a dare il giusto pathos a delle banali battute da commedia e non riesce trovare feeling con Laurence Olivier.

Michelle Williams e Dougray Scott sono Arthur Miller e Marilyn
Marylin sul set
I suoi umori altalenanti sono causa o conseguenza delle pressioni e delle esasperanti attenzioni che subisce ogni giorno da parte della sua corte dei miracoli? Colin non lo sa, ma è chiaro fin dal suo primo sguardo alla diva americana che la missione per cui è stato preso, controllare Laurence Olivier sul set per conto della moglie Vivien Leigh, cederà presto il passo a un'altra. Marilyn. Stare con lei, vederla, godere un po' della sua luce e della sua ingenua e dirompente sensualità.
E Marilyn si fiderà di lui, intuendo il suo animo gentile e la sua dedizione disinteressata. Ma l'estate è breve, e anche le riprese. Presto Marilyn dovrà dimenticare gioie e dolori del suolo d'Inghilterra e tornare a splendere su qualche altro set hollywoodiano.

Eddie Redmayne è Colin Clark



L'interpretazione di Marilyn è stata affidata a Michelle Williams e scandagliata in ogni inquadratura dai critici di tutto il mondo ha provocato un responso unico: perfetta. Premetto che trovo la Williams un'attrice capace; in questo caso è stata in grado di assumere atteggiamenti e movenze senza ridursi a una macchietta o a una sosia senz'anima. Michelle non avrà il viso (a mio parere insuperabile) sano e sensuale della vera Marylin, nè i suoi fianchi ad anfora o tette esplosive, eppure nell'insieme è del tutto credibile.

Michelle Williams interpreta Marilyn per Vogue
Per il resto, la storia non è certo strabiliante, ma una sbirciatina nella vita della Monroe vale la pena, a prescindere. Icona di bellezza e allegra sensualità, voluttuosa, morbida, Marylin è stata la diva più diva della storia del cinema, grazie anche alla tragica fine che ha contribuito a renderla un mito.
Nata il 1 giugno sotto il segno dei Gemelli, si guadagna così un abbinamento alla torta di compleanno di mia sorella -che invece ha fatto gli anni il 2- e che come Marylin era burrosa e goduriosa.
Si tratta di una classica, intramontabile crostata di frutta.



Crostata di frutta

Per la pasta frolla
400 grammi di farina
180 grammi di burro
120 grammi di zucchero a velo
2 tuorli
1 uovo intero
buccia di limone bio grattugiata
1 pizzico di sale

Per la crema pasticcera
350 ml di latte 
150 ml di panna
120 grammi di zucchero
4 tuorli
1 bacca di vaniglia
40 grammi di maizena

Per la copertura
400 grammi di fragole
150 grammi di more
(o 500 grammi di fragole o frutta a vs scelta)
Facoltativa: gelatina

Preparate per prima cosa la pasta frolla. Potete seguire il procedimento spiegato qui .
Mettetela in frigo avvolta nella pellicola a riposare per almeno un'ora. 
Nel frattempo preparate la crema. Le dosi sono diverse rispetto alla crema cotta di cui parlo nell'altro post, ma il procedimento è lo stesso. Tenete poi da parte la crema in una terrina, con della pellicola a contatto per non far formare la pellicina.
Dovrete stendere la frolla, rivestire uno stampo imburrato per formare il guscio e cuocerlo in bianco, con un disco di carta forno e dei fagioli secchi all'interno, per circa 35-40 minuti. Pulite poi le fragole e tagliatele a metà. 
Una volta che il guscio di frolla sarà freddo, potete comporre la torta. Versate la crema nel guscio e livellate bene, Disponete le fragole a raggiera, tenendo le più grosse verso il bordo. Inserite le more negli spazi vuoti tra una fragola e l'altra.
A questo punto punto, se la mangiate il giorno stesso o il giorno dopo, potete lasciarla così o spolverizzarla di zucchero a velo. Se vi piace, in alternativa, potete preparare la gelatina per coprire la torta e versarla sopra coprendo la frutta. 


domenica 27 maggio 2012

Cannes 2: ancora red carpet, nel giorno della Palma d'Oro

Quest'anno il red carpet del festival più chic del mondo, quello di Cannes, era troppo, troppo invitante... e non ho resistito! Eccovi quindi un bis di assaggi dai red carpet, nuovi abbinamenti tra vestiti di alta moda, attrici bellissime e suggestioni in cibo e colori.
Vi lascio le mie proposte, in attesa del verdetto per la Palma d'Oro che arriverà stasera: tra l'altro il nostro Matteo Garrone con il suo Reality sembra uno dei favoriti, insieme a Micheal Haneke (L'Amour). Stiamo a vedere!
NB: aggiornamento delle h 22, Garrone non ce l'ha fatta, ha vinto Haneke come previsto

Kirsten Dunst, in rosa shocking: semplice ed elegante ma con brio!

Nicole Kidman ricorda un aperitivo di spumante e fragole o un sorbetto, deliziosa in un abito monospalla

Reese Witherspoon (con M. MacConaughey) sfoggia il pancione raggiante, in un abito blu elettrico che la rende ancora più luminosa: che bella!

Milla Jovovich, immancabile presenza sui red carpet, in abito di seta lilla che ricorda le viole e la lavanda

La neomoglie di Michael Bublè, la modella Luisana Lopilato, osa un abito giallo: e fa bene! solare e appetitosa come un lemon bar

Kristen Stewart si muove un po' goffa sui red carpet: peccato, perché il suo Balenciaga arabescato è proprio delizioso!


lunedì 21 maggio 2012

Cannes: golose mise dal red carpet della Cote d'Azur

Ieri vi ho presentato i trailer di alcuni dei film in concorso al Festival di Cannes, che si concluderà domenica 27 maggio. Oggi, come promesso, vi lascio le mise delle attrici più belle accostate a golosità e amene ispirazioni...

Marion Cotillard, in una radiosa nuvola nera firmata Dior

Impeccabile in un rosso vivace l'altra diva francese della manifestazione, Berenice Bejo

Freida Pinto osa un abito scintillante color lime

Primaverile eleganza in rosa antico per Naomi Watts
Jennifer Connelly, seducente ed elegante, in nero

Diane Kruger, divina in un abito da favola color confetto, leggero come una nuvola 

Jane Fonda: bella ora come da giovane. Eleganza in b&w stripes





NB. Le foto delle star sono tratte da Google images. Le foto a corredo sono recuperate attraverso Pinterest. Tutte le immagini sono usate a scopo illustrativo, no copyright infringement intended. Se riconoscete una vs foto o conoscete la fonte originale, segnalatemela e la citerò. Grazie.

domenica 20 maggio 2012

Una domenica da dimenticare. Con la torta di frutta secca

Torta di frutta secca

Ci sono domeniche, come questa, in cui l'unica cosa saggia è sprofondare sul divano e godersi un  bel film, possibilmente con la pancia piena. Vogliamo parlare del terremoto in Emilia? Vogliamo parlare dell'attentato vergognoso di Brindisi? O del maggio meteorologicamente più infame che io ricordi (pioggia, pioggia, solo pioggia)?
Direi di no.
Direi che è meglio soprassedere, tanto le informazioni su queste cose le avrete già sentite tutte altrove, trattate in modo esaustivo, e non c'è bisogno di commentarle qui.
- NB: Mentre scrivevo, c'è stata un'altra scossa!-
Resta quindi un mal de vivre di fondo che affligge la giornata, mentre la Cote d'Azur è impegnata a celebrare il Festival del cinema di Cannes tra vip sul red carpet e anteprime al Palais du festival.
Presto vi lascerò i miei soliti giochini di accostamenti tra cibo e mise più belle delle star... ma oggi no, non è proprio giornata. 
Oggi mi limito a segnalarvi alcuni dei film in concorso che vorrò vedere quanto prima, appena usciranno nelle sale e a darvi la ricetta di un dolce consolatorio.
Sto parlando di una torta con frutta secca, molto facile ma davvero squisita, relativamente leggera perché grazie alla presenza di mandorle, nocciole e un tocco di pistacchi, che sono frutti oleosi, non avrete bisogno di aggiungere alcun tipo di condimento all'impasto.
Questa torta nasce come modo per finire diversi sacchetti e sacchettini aperti di varie farine e frutta secca. Quindi potete prendere la base e rivisitarla un po' come volete, cambiando le proporzioni delle farine o mettendo ad esempio delle noci o delle arachidi al posto o insieme a mandorle e nocciole, se preferite. Ottima con un té per la merenda in questa maledetta domenica!!



Torta di frutta secca
70 gr di farina 00
30 gr di amido di mais
30 gr di farina di pistacchi
30 gr di farina di mandorle
50 gr di nocciole tritate finemente
50 gr di mandorle spellate tritate finemente
60 gr di mandorle con buccia, spezzettate
125 gr di uvetta sultanina
125 gr di zucchero di canna
1/ 2 bustina di lievito per dolci
40 ml di latte
3 uova

Tritate finemente le mandorle spellate e le nocciole (anche loro spellate). Unite la farina di mandorle e quella di pistacchi e le mandorle con buccia spezzettate. Mettete a bagno in acqua calda l'uvetta. Lavorate i tuorli con lo zucchero di canna e montate a neve gli albumi. Unite la farina setacciata con il lievito al composto di uova e zucchero, aggiungete il mix di frutta secca e bagnate con il latte per rendere l'impasto leggermente più fluido. Strizzate le uvette e asciugatele, passatele in un po' di farina e unitele al composto. Infine incorporate gli albumi facendo attenzione a non smontarli. Versate l'impasto in una teglia ricoperta di carta da forno e cuocete a 180 gradi per 35-40 minuti.
Non si alzerà molto perciò se amate le torte alte dovrete usare una teglia dal diametro ridotto oppure aumentare le dosi. :-) Data la corposità dell'impasto e il sapore molto aromatico una fetta piuttosto bassa, tuttavia, è a mio avviso l'ideale. E poi si può sempre fare il bis!

E veniamo ai film del festival di Cannes...

De rouille et d'os (Ruggine e ossa)
di Jaques Audiard con Marion Cotillard (meravigliosa!)


On the road
di Walter Salles, la storia di Jack Kerouac


Moonrise Kingdom
di Wes Anderson


Amour 
di Michael Haneke


Cosmopolis
di David Chronenberg (curiosa di vedere Pattinson in un "vero" film)


Reality
di Matteo Garrone (unico film italiano in gara)


Mud
di Jeff Nichols



giovedì 17 maggio 2012

Maggio a Mi: le fragole, una torta e il Taste of Milano


Pronti, partenza, via!
Cari foodies di Milano e non, accorrete. Comincia stasera, nel verde dell'Ippodromo di San Siro, la terza edizione di Taste of Milano. Come cos'è?
Prendete un sacchetto di parco giochi, un mazzetto di chef e pasticceri straquotati, chili e chili di ghiottonerie, aggiungete una manciata di blogger, giornalisti e amanti della buona tavola, condite con un filo di musica e innaffiate il tutto con un fiume di bollicine e vini pregiati. 
Quattro giorni dedicati all'eccellenza della cucina, con 100 eventi interattivi, showcooking e i ristoranti più in della città che traslocano sull'erba, per lasciarci sbirciare da vicino i segreti dei cuochi più celebri. 
Ogni ristorante propone tre dei suoi piatti forti in versione taste, a un prezzo tra i 4 e i 6 Euro.
Per i bimbi, invece, sarà studiato un piatto speciale per costruire un Menu kids davvero super.
Ecco i nomi dei ristoranti e degli chef che li animeranno.

  • Alice Ristorante (Viviana Varese
  • Pont de Ferr (Matias Perdomo) 
  • Al V Piano (Grand Visconti Palace) (Matteo Torretta)
  • Benares (pop-up internazionale direttamente da Londra) (Atul Kochhar)
  • D’O (Davide Oldani)
  • Finger’s Garden (Roberto Okabe e Gustavo Young
  • Il Liberty (Andrea Provenzani
  • Innocenti Evasioni  (Tommaso Arrigoni)
  • La Maniera di Carlo (Lorenzo Santi)
  • Ristorante Da Claudio (Filippo Gozzoli)
  • Trattoria Del Nuovo Macello (Marco Tronconi e Giovanni Traversone
  • Vun (Park Hyatt Hotel) (Andrea Aprea)
Se ancora non siete convinti, sbirciate il programma dettagliato sul sito http://www.tasteofmilano.it/
Potete infatti scegliere tra ingressi diurni o serali, in varie formule e nel giorno che fa più comodo a voi.
Non ci resta che incrociare le dita e sperare per un weekend tiepido e soleggiato (dico così mentre prego, dal momento che ho visto le previsioni e non sono proprio il massimo)... perché in fondo siamo a maggio, il mese in cui, come cantava "il Jova" (si vede che non sono più una teenager) "il mondo è bello e invitante di colori".
Ed è anche il mese in cui si cominciano a vedere le fragole al supermercato!
O meglio. Si cominciano a vedere fragole definibili come tali e non verdognoli esperimenti geneticamente modificati di dimensioni abnormi e sapore nullo.
A maggio anche io comincio a comprare le fragole.
E magari me le dimentico in frigo un paio di giorni di troppo... quel tanto che basta a renderle toccatelle.. e perfette per essere infilate in una torta....
provate questa! 

Sofficiosissima, leggera, inzupposa, bbona. Peccato che le fragole sono andate in fondo, nonostante l'"impanatura" nella farina. se avete altri segreti per impedire la discesa folle della frutta, per favore, fatemene partecipe!



Torta margherita alle fragole

250 grammi di farina
30 grammi di frumina
250 grammi di zucchero
1 bustina di vanillina
2 cucchiaini di lievito per dolce
200 grammi di fragole
4 uova
40 ml di olio di semi di arachide

Nella planetaria montate le uova con lo zucchero ad alta velocità per qualche minuto. Mentre il composto monta, lavate e tagliate a tocchetti le fragole. Quando il composto sarà diventato chiaro e spumoso, spegnete, mescolate piano con una spatola senza smontare, unite la vanillina e poi la farina setacciata con il lievito. Lasciate montare ancora un paio di minuti. Spegnete la planetaria, passate le fragole in un po' di farina e incorporatele all'impasto, mescolando con delicatezza. Rivestite una teglia con carta forno, versate il composto, livellate, infornate a 180 gradi per circa un'ora (prova stecchino sempre valida).
Una volta fredda, spolverizzate di zucchero a velo e tagliate a cubotti.

Vi lascio con una scena cult del cinema che ha per protagoniste le fragole... impossibile non riconoscerla.



domenica 13 maggio 2012

Spring party: menu di primavera


Ieri sera ho dato una festa a casa per celebrare la primavera tardiva di quest'anno (anche se ieri faceva talmente caldo che più che Spring party avrei potuto chiamarlo Pareo party): gli invitati dovevano portare un fiore e questo che vedete qua sopra è il mio caminetto con i trofei floreali della serata. Bello, no?
Se fossi una foodblogger seria proseguirei questo post offrendovi un servizio fotografico che si rispetti: location, tavola imbandita, portate su portate.. E invece no!
Questa + una foto scattata al volo dalla mia amica Lorenza al dolce sono le uniche testimonianze fotografiche che ho, perché presa dalle mille cose da preparare, spostare, mettere in tavola, servire, stappare e buttare non ho avuto neanche per un secondo il pensiero di tirare fuori la macchina fotografica e scattare. Ho preferito godermi gli attimi liberi chiacchierando con i miei invitati! Se nonostante questo avrete voglia di seguire il post, ho intenzione di lasciarvi qualche spunto interessante per i menu di eventuali cene/feste/buffet che abbiate in programma in questa stagione. 

1) Idee rubate a i Menu di Benedetta. Non storcete il naso, perché sono due salsine buonissime e anche io che ero scettica ho dovuto ricredermi.

La prima è una salsa verde, che a guardarla potrebbe sembrare una guacamole o gelato al pistacchio... invece no!

400 grammi di fave (tolte dal baccello)
timo (io: origano)
parmigiano grattuggiato qb
1 spicchio d'aglio (io non l'ho messo)
1 pizzico di sale
olio evo

Sguciare le fave e metterle a bollire in acqua salata. Una volta che la pellicina comincerà a raggrinzire, potete scolarle. Lasciare raffreddare, sgusciare le fave e tritarle in un mixer con l'aglio -se volete, io ho omesso per il bene sociale dei miei ospiti- olio, timo (o origano). Aggiungere il parmigiano grattugiato e frullare ancora un po'. La Benni suggerisce di servirlo in accompagnamento a crostini di pane e salame.
Io l'ho servito così, ma sulla tavola c'erano anche focaccia, provolone e un'altra salsina che ora vi illustro.


2 barbietole medie (o una grande)
50 grammi di tonno
2 filetti di acciuga
1 cucchiaio colmo di capperi
olio
pane carasau

Benedetta definisce "tartare" - a mio avviso impropriamente - questa preparazione che in realtà è una salsa o al massimo un pesto. Facilissima è molto d'effetto per il colore fucsia bellissimo.. se poi lo accostate al verde del marò è ancora meglio!
Tagliare a pezzetti la barbabietola, frullarla nel mixer con tonno, capperi e acciughe. Servirla accompagnata da pane carasau, eventualmente unto d'olio.

2) Lasagna vegetariana con zucchine, carote, asparagi e piselli. Ma di questa vi parlerò in un altro post. 

3) Cous cous di verdure (in collaborazione con Francesca)

4) Girelle di pasta sfoglia (ripiene di scarmorza, zucchine e speck)

5) Focacce: ho preparato la liscia con rosmarino e sale grosso, quella pugliese con i pomodorini, una con pomodorini e acciughe, una alle cipolle.

6) Per finire, brownies ai lamponi. Serviti con una pallina di gelato gentilmente offerta da questa invitata.

I brownies non hanno bisogno di presentazioni, sono dolcetti squisiti, con crosticina esterna e interno umido e morbido, trionfo di burro e cioccolato e goduria allo stato puro. Per renderli più "primaverili" mi sono ispirata alla versione pubblicata da Gaietta qualche giorno fa. Ma per la ricetta ho utilizzato la mia solita base per i brownie, unendo poi i lamponi al posto di noci o nocciole. 
A me l'abbinata cioccolato forte e dirompente + dolcemente asprigno del lampone è piaciuta, e anche assai!
E gli ospiti non hanno disdegnato (l'alzatina che vedete qui sotto è stata spazzolata in toto). Voi che ne dite?



Brownies ai lamponi
400 grammi di cioccolato fondente
350 grammi di burro
200 grammi di zucchero
400 grammi di farina 00
1 cucchiaino di lievito in polvere
4 uova
250 grammi di lamponi (freschi o congelati)

Con questa dose riempirete la classica leccarda nera del forno: ne escono circa 40 -50, a seconda di come preferite tagliarli.
Sciogliete a bagnomaria il cioccolato a pezzi con il burro. Una volta sciolti e amalgamati, spegnete il fuoco e aggiungete le uova, un uovo sbattuto alla volta, mescolando bene il tutto. Unite lo zucchero e infine versate il composto in un recipiente molto capiente e aggiungete la farina setacciata e il lievito. Amalgamate e infine aggiungete i lamponi. Versate sulla teglia rettangolare del forno, ricoperta di carta forno, e cuocete per circa 35-40 minuti a 180 gradi, non di più o il brownie si secca e l'interno non rimane umido e cremosino come piace a noi! 

Ora vi saluto, stay tuned per la lasagna!

mercoledì 9 maggio 2012

Chocolate chips cookies: i biscotti della felicità per Harold Crick



I chocolate chips cookies sono quei biscottoni americani con pepite di cioccolato, dolci, friabili, burrosi, goduriosi e perfetti per quei momenti in cui hai bisogno di tirarti su il morale (sì, sono totalmente addictive). Esistono in commercio alcuni di questi biscotti (tipo questi) decisamente insani (con grassi idrogenati e/o olio di palma etc) ma altrettando deliziosi: rifarli, ottenendo quella friabilità esterna e morbidezza interna è davvero difficile, tanto quanto trovarne di davvero soddisfacenti nei fornai o bakery che dir si voglia.
Per la ricetta mi sono affidata a una delle varie versioni possibili, presa nientepopodimeno che dal sito amerigano che più amerigano non si può Joyofbaking, che, dice l'autrice, riproduce in modo casalingo la versione industriale della Nestlé. La ricetta è stata -ovviamente, che ve lo dico a fà- leggermente modificata alle mie esigenze (ovvero con l'aggiunta di fiocchi d'avena, che nei biscotti mi piacciono molto, al posto delle noci che al momento non avevo).



Chocolate chips cookies 

226 grammi di burro 
150 grammi di zucchero bianco 
160 grammi di zucchero bruno 
2 uova 
1 bustina di vanillina 
295 grammi di farina 00 
100 grammi di fiocchi d'avena (mia aggiunta, al posto di 100 gr noci pecan a pezzi)
1/2 cucchiaino di sale 
1 cucchiaino di lievito 
250 grammi di gocce di cioccolato 

Nel robot da cucina lavorate il burro a temperatura ambiente con lo zucchero per un paio di minuti (velocità media) finché il composto diventerà soffice e cremoso. Mescolate, azionate di nuovo il robot, aggiungete un uovo alla volta. In una ciotola a parte mescolate la farina con il lievito, la vanillina e il sale. Aggiungere la farina al composto e azionare il robot per un paio di minuti. 
Unite le gocce di cioccolato e azionare il robot a velocità bassa per amalgamare. Con due cucchiai o con il cucchiaio per fare le palline gelato, ricavare delle palline di composto e posizionarle ben distanziate (si allargano molto in cottura) su una teglia grande ricoperta con carta forno. Cuocete a 190 gradi per 12 minuti circa. 


Questa versione era sicuramente molto soddisfacente: i biscotti sono venuti con le crepette, croccantini ma non secchi, con un cuore delizioso di cioccolato. 
Ma!
Siccome questi biscotti mi piacciono (assai), ho voluto provare anche un'altra versione, una ricetta che una ragazza inglese ha dato alla mia amica Francesca. Anche qui ci ho messo il mio zampino, se non altro perché non avevo le arachidi e ho utilizzato delle -buonissime- nocciole.




English chocolate chips cookies
225 gr di burro
350 zucchero di canna 
2 uova
400 gr di farina (io 300 di farina, 100 di fiocchi di avena)
225 gr di cioccolato fondente a pezzetti
Arachidi qb (io ho messo le nocciole spezzettate)
1 bustina di vanillina
2 pizzichi di sale

La ricetta è simile e potete seguire lo stesso procedimento della versione precedente. Ho preferito l'utilizzo del cioccolato a pezzetti rispetto alle semplici gocce, che restano più piccole. Le nocciole ci stanno molto bene, ma anche le arachidi hanno il loro perché.

Qualsiasi versione decidiate di provare, ricordate che uno di questi biscotti ha il potere di risollevarvi il morale, anche dopo una terribile giornata! Non ci credete? Guardate qui cosa succede allo scettico Harold Crick (Will Ferrell) protagonista del -carinissimo- film Vero come la finzione (Stranger than fiction)





Avete visto questo film? Si tratta di una commedia del 2006 in cui Will Ferrell (l'indimenticabile Mugatu di Zoolander) interpreta un esattore delle tasse che vive in modo abitudinario -al limite dell'ossessivo-, una vita senza emozioni, senza amicizie, senza divertimenti. Un giorno, mentre si lava i denti spazzolandoli 77 volte come ogni mattina, sente una voce che descrive le sue azioni e che, poco dopo, in tono compassionevole annuncia che Harold... sta per morire.



Harold, impazzito e confuso, cerca di capire da dove arriva la voce, se si tratta di un'allucinazione. Alla fine, grazie all'aiuto di un professore di letteratura, Dustin Hoffman, capisce di essere il personaggio di un libro che una famosa scrittrice (Emma Thompson) sta concependo proprio in quel periodo. Per districarsi in questa follia il professore gli consiglia di capire se si trova in una commedia o in una tragedia.
Mentre cerca l'ignara scrittrice, Harold incontra, durante un controllo fiscale, la fornaia Ana Pascal (che non ha pagato parte delle tasse in segno di protesta contro l'utilizzo dei suoi soldi per armi e difesa) e se ne innamora. 
Riuscirà Harold a trovare la scrittrice? Come finisce il libro e soprattutto... si tratta di una commedia o di una tragedia?
Vi lascio il gusto di scoprirlo.


mercoledì 2 maggio 2012

#LangheRoero2012: cibo, vino & much more!

Il verde delle colline delle Langhe, le nuvole gonfie di pioggia, la riscoperta del vino - di quanto è buono e del suo mondo magico-, una cucina genuina e ottima, grazie a ingredienti di qualità legati al territorio, il piacere delle risate condivise senza prendersi sul serio: sono solo alcune delle cose che mi sono rimaste appiccicate nei tre giorni passati ad Alba e dintorni, ospite dell'Ente del Turismo Langhe Roero insieme a tante altre (e altri) blogger, nell'ambito di #LangheRoero2012.
Raccontare per filo e per segno tutto ciò che abbiamo visto, sentito, annusato, assaggiato, divorato e condiviso sarebbe impossibile quindi lascerò che parlino per me un po' di immagini (di qualità non eccelsa, ma si fa quel che si può e spero che vi accontenterete :-)) e poche ma essenziali righe. Enjoy!

Visita alla cantina e degustazione da Prunotto
Non capita tutti i giorni di visitare una cantina come quella di Prunotto, un produttore con una storia iniziata nel 1904 in quel di Alba. Emanuele Baldi ci ha raccontato i passaggi attraverso cui l'uva diventa vino e i segreti della sua conservazione: in degustazione, e poi anche a cena, ha guidato il nostro gruppetto di blogger (solo donne, dichiarate (finte) astemie/bevitrici difficili) nell'assaggio di Arneis, Dolcetto, Mompertone, Barbera, Barbaresco, Barolo e Moscato. E io ho bevuto tutto, senza fare una piega. Sorpresa sorpresa, il vino buono non fa venire il mal di testa (e neanche il mal di pancia!!) e quindi anche una come me -delicatina- lo può bere. Bisogna saperlo scegliere, però (e su questo ho ancora tutto da imparare...) 


Coniglio dous e brusa, insalatina di tuma, torta di nocciole con zabaione 
Quello che vedete qui sopra è il pranzo con cui ci hanno accolti alla Trattoria Belvedere di Serravalle Langhe, un delizioso ristorante a gestione familiare. La ricetta del coniglio è segreta, se la tramandano dal 1927 e non hanno intenzione di condividerla! Dovrete quindi fare un giro lassù, se volete assaggiarlo. La torta di nocciole invece è finita dritta dritta in to-do-list... ma data la quantità di burro, la rimando a tempi più... "magri". Inarrivabili anche i semolini fritti, non immortalati a livello fotografico ma stampati nella mia memoria! yum!

Maurilio Garola e il suo ristorante con vista panoramica

Siccome a pranzo avevamo mangiato poco, hanno pensato bene di coccolarci con una meravigliosa visita più cena a La Ciau del Tornavento, il ristorante dello chef stellato Maurilio Garola a Treiso (Cuneo): un luogo delizioso per cibo fuori dal comune. Ecco alcune delle delizie assaggiate.

Carne cruda, plin di seirass nel fieno maggengo, uovo in cocotte al tartufo nero,
piccola pasticceria, tortino al gianduja con gelato al  tabacco da pipa

Qualche immagine del ristorante, della cucina e della cantina. 

Curiosando in cucina

L'immensa cantina della Ciau. Sì, quello è proprio un caveau!!

L'orto dove Maurilio coltiva odori e verdurine

Se volete dormire lì, c'è una depandance con 4 camere!
Ieri, invece, abbiamo avuto il piacere di girare per Bra, tra la Banca del vino, l'università di Scienze gastronomiche fondata da Slow Food, con annessa capatina al ristorante Guido, dove ci siamo fatte preparare il caffè dallo chef  Ugo Alciati (nella foto sotto), tempestandolo di domande. Abbiamo poi visitato la Mostra Carte in tavola e, per finire in bellezza, assaggiato (scofanato, anzi) il panino Mac 'd Bra, fatto con pane di Bra, salsiccia di Bra, formaggio di Bra e lattuga (di Bra. Non per niente in piemontese Mac vuol dire solo: in un gioco di parole che rimanda al fast food questo panino si chiama quindi "solo Bra"). 

Bra, non solo cibo ma anche vino & cultura!
Di questo weekend mi resteranno molte altre cose. In primis, le mie compagne di avventura, dalla mia amica Camilla e alle altre blogger, in particolare Nena, Monica, Claudia e Sara
In ambito culinario, il quartetto di dessert piemontesi + panna cotta extra che non si può non assaggiare che è il dolce più buono del menu (best panna cotta EVER) dell'Osteria dell'Arco, il menu degustazione nella piazza di Alba, le nocciole -ovunque, nelle torte, lisce, con granella, nel cioccolato, sui gamberi fritti... Tonda delle Langhe numero uno), la salsiccia, la cugnà, la frustrazione di non essere riuscita a comprare un tartufino, e poi ancora stiletti mai messi, porte in faccia, parole in libertà, digitazioni frenetiche su tastiere, flash, wi-fi c'è//wi-fi non c'è, "what's your twitter?", calici di vino, dolci mucche, cereali primordiali e monomateria. 
Amen.  

Chi ben comincia... il mio parere sui film visti tra fine e inzio anno

Il tempo per scrivere dei film che guardo scarseggia sempre, così ho deciso di fare un post riepilogativo dei tioli visti nell'ultimo p...