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sabato 19 febbraio 2011

Un cocktail per la Duchessa



Ho un debole per i film in costumi sette-ottocenteschi: adoro i bustini strizzati, le gonne lunghe e imbottite, i drappeggi di raso e broccato, le acconciature di altezza vertiginosa, i boccoli e i tirabaci, le persone innamorate che si danno del voi e si parlano con circospezione. Tutta colpa di Lady Oscar e degli abiti meravigliosi che i disegnatori manga cucivano addosso alla regina Maria Antonietta. La Duchessa racconta la storia di un'amica inglese della divina regina di Francia, la potente e bellissima Duchessa di Devonshire, Lady Georgiana Spencer, antenata della principessa Diana Spencer (e per questo si sono sprecate le similitudini tra le due sfortunate nobildonne) e interpretata da Keira Knightley
Il film, lontano anni luce dalle consolanti parabole a lieto fine ispirate ai romanzi di Jane Austen, racconta la vera (e amara) storia di Geogiana, da quando a soli 17 anni sposa, colma di speranze, il quinto Duca di Devonshire (Ralph Fiennes), molto più grande di lei e interessato unicamente ad avere un erede maschio. La vita matrimoniale però non si rivela come Georgiana la immaginava: il marito è freddo e distaccato, quando non violento, e non si interessa a lei, "utilizzandola" solo come strumento di procreazione e imponendo la presenza di una sua figlia illegittima subito dopo le nozze. Georgiana si tuffa quindi nella militanza politica a sostegno degli Whig e nella vita mondana, diventando un'icona di moda e di stile del suo tempo. Diventa molto popolare tanto da suscitare il detto che "il duca di Devonshire è l'unico uomo in Inghilterra a non essere innamorato di sua moglie".

Sulla sua via Georgiana incontrerà Bess, una nobile che diventerà prima sua amica e poi amante del marito e con la quale sarà costretta a convivere per anni, e Lord Charles Grey (Dominic Cooper), futuro primo ministro, con il quale conoscerà l'amore. Ma il mondo per una donna, anche se nobile, è crudele e ingiusto: così mentre il duca può tranquillamente portare avanti un menage a trois alla luce del sole, Georgiana sarà costretta a rinunciare a Grey per non perdere il diritto a vedere i suoi figli.



Il film è molto intenso ma vi lascerà pervasi da un senso di ingiustizia senza rimedio, con l'amaro in bocca. Per questo suggerisco di berci sopra, come a un certo punto fa la stessa Duchessa. Certo, lei beveva champagne, prettamente. Ma io ho cercato qua e là nella rete e ho trovato un drink che si chiama Dutch Dutchess. Ok, la nostra duchessa era British,  ma un cocktail del genere credo le sarebbe andato a genio.... e poi si accorda bene con quella sensazione amarognola del film...




Dutch Duchess cocktail 
70 ml di Vodka Sonnema Herb (una vodka aromatizzata alle erbe)
3 gocce di assenzio
un goccio di bitter
scorza di pompelmo per guarnire

Versate gli ingredienti in uno bicchere da mix con il ghiaccio, mescolate, versate in una coppa da champagne e guarnite con un ricciolo di scorza di pompelmo. 
E ...viva l'amarognolo!

lunedì 31 gennaio 2011

Tra un sorso di whisky e uno di champagne, ecco La versione di Barney



Non so se siate fan del libro di Mordecai Richler. In tal caso, sapete meglio di me che nessuna trasposizione cinematografica potrà mai rendere giustizia alle mille sfaccettature di un personaggio cinico, irriverente, impulsivo, sfrontato, politically uncorrect e al tempo stesso codardo, conformista, mediocre, nostalgico e a suo modo romantico come Barney Panofsky.

Questo tentativo del regista Richard J. Lewis, tuttavia, è sicuramente apprezzabile: un film vivace, divertente e in gran parte incentrato sulla storia d'amore con Miriam, terza moglie e unica veramente amata da Barney, che ha il volto e la grazia di Rosamund Pike. Paul Giamatti, eterno "non protagonista" del cinema hollywoodiano, qui si prende la sua rivincita di brutto ma bravo, dominando la scena con naturalezza e aderenza al personaggio.


Eppure questo Barney ha perso per strada un po' del suo mordente, del suo umorismo caustico, dell'autoironia ebraica che invece viene incarnata dal sempre meraviglioso Dustin Hoffman, Izy Panofksy, padre di Barney ed ex poliziotto in pensione con il debole per le belle ragazze.

Banalizzati anche il rapporto di Barney con gli amici, la cricca di artisti bohemien: nel libro il protagonista si circonda di queste persone perché vorrebbe essere come loro, senza riuscirci. La sua avventura imprenditoriale, il suo successo, sono conseguenza della sua inettitudine in campo artistico. Il vero Panofsky subisce il fascino di gente come Boogie (Scott Speedman) e Clara, ne è attratto e al tempo stesso deve distanziarsene. Nel film è quasi soddisfatto delle sue trash Totally Unecessary Productions, continuamente derise nella versione letteraria.

In ogni caso, andate a vederlo: è un film carino estremamente godibile per i digiuni della storia, forse un po' meno soddisfacente per chi ha amato il libro cult. Non vi propongo un piatto, perché in questo film più che mangiare, si beve. Un po' di champagne e vino, ma soprattutto whisky. Liscio!

Ma non posso rinunciare a darvi una ricetta, quindi ho pensato che possa servirvi sapere come fare la crema al whisky, di cui parlavo proprio ieri a pranzo con delle amiche.


Whisky Irish Cream (tipo Baileys)


Ingredienti
240 ml di panna
300 gr di latte condensato
400 ml di Whisky irlandese
1 cucchiaino di caffè solubile
2 cucchiani di sciroppo di cioccolato
1 cucchiano di estratto di vaniglia
1 cucchiaino di estratto di mandorla

Frullate insieme la panna, il latte condensato, il whisky, il caffè e gli aromi a intensità alta per circa 20-30 secondi. Versate in un contenitore chiuso ermeticamente e lasciate raffreddare per qualche ora. Shakerate bene prima di servire!

mercoledì 27 ottobre 2010

Espiazione. Con un Chocolate Martini


Da un po' non vedevo un film che mi commuovesse quanto Espiazione, Atonement (2007) nella versione originale inglese. L'immaginazione e il risentimento, misto alla gelosia, portano la piccola Briony Tallis a dire una bugia con cui per tutta la vita dovrà fare i conti e alla quale cercherà, a suo modo, di rimediare.

Ma non indugio sulla trama, perché non serve conoscerne i dettagli: meglio tuffarsi nell'intensità delle atmosfere british, della guerra, degli ospedali, ma anche dei particolari, come il meraviglioso vestito di seta verde indossato da Keira Knightley (nella foto, proclamato il più bello della storia del cinema da un sondaggio inglese) e gli sguardi tra lei e James McAvoy, attore di aspetto poco più che discreto ma capace di tale intensità da diventare bellissimo, sullo schermo.

E se il cibo non è certo la prima cosa che viene in mente vedendo questo film, un cocktail potrebbe esserlo.

Un ospite dei Tallis, l'erede di un impero del cioccolato e nella vicenda avrà un ruolo cruciale, un pomeriggio d'estate prepara per i suoi amici un drink insolito da sorseggiare a bordo piscina: un Martini al cioccolato. Una scelta che non risulta azzeccata, dato il caldo della giornata. 
Ma, visto che qui il freddo comincia a farsi sentire, noi possiamo trovare applicazioni migliori per un cocktail al cacao, magari reinterpretandolo un pochino.
Ho rubato la ricetta da YumSugar e ve la propongo.

Chocolate Martini (dosi per 1)
foto da web
1 shot e 1/2 di liquore al cioccolato (si suggerisce Godiva, ma suppongo che uno anonimo vada benissimo)
1 shot e 1/2 di creme de cacao
1/2 shot di vodka
2 shots e 1/2 di una cosa che gli Americani chiamano half-and-half. Si tratta di un preparato già pronto di latte e crema di latte, e dato che da noi non esiste, possiamo dire che servono 1 shot e 1/2 di latte e 1/2 di crema di latte, o mettete solo latte e facciamola finita!

Mescolate tutti gli ingredienti in uno shaker con il ghiaccio e versate in bicchieri da cocktail ghiacciati. Salute!

Chi ben comincia... il mio parere sui film visti tra fine e inzio anno

Il tempo per scrivere dei film che guardo scarseggia sempre, così ho deciso di fare un post riepilogativo dei tioli visti nell'ultimo p...