martedì 28 febbraio 2012

Late Oscar bites... from the red carpet

Ok, lo so, arrivo tardi. Perciò non starò a riassumere chi ha vinto cosa, le cinque statuette a The Artist e relativa domanda "ma sarà davvero un capolavoro o è cinema compiaciuto di se stesso", serata di premiazione & co. Per queste cose vi rimando al sito ufficiale della Academy e allo speciale di BestMovie.
Vi lascio piuttosto, come al solito, qualche ispirazione golosa rubata al red carpet... aspetto i vostri commenti! 

My favorite dress: Penelope Cruz e i campi di lavanda della provenza


Red carpet in magenta red dress per Emma Stone


Milla Jovovich e il cocco rapè très chic


Jennifer Lopez, un goloso cremino bigusto


Natalie Portman, vintage in Dior a pois


Rooney Mara, deliziosa in bianco panna


Meryl, avrai vinto l'Oscar ma era meglio se non ti vestivi da Ferrero Rocher!


La divina Angiolina. Ovvero come portare uno spacco sexy (Belén impari)


Le foto del red carpet sono prese dal sito http://oscar.go.com/ e dal sito http://www.hollywoodlife.com/ 
Le foto dei dolci sono reperite tramite Google Images.

lunedì 20 febbraio 2012

Oscar 2012: pronti con i pop corn?




Il 26 febbraio ci sarà la 84esima cerimonia di consegna degli Academy Awards. Io non la vedrò in diretta, non ho Sky, ma vi avverto che per l'Italia ci sarà la Ventura a commentarla... vedete voi se vi conviene far le ore piccole oppure è meglio beccarsela ex post su Youtube :)
A presentare quest'anno il mitico Billy Crystal.
Per preparare i nostri palati cinematograficamente (e non solo) esigenti, eccovi i trailer di alcuni dei film nominati nelle varie categorie o per i protagonisti e che NON ho ancora visto (o non ho avuto tempo, o non sono ancora usciti qui), ma conto di guardarmi appena possibile. E voi, quali mettete in lista?

My Week with Marylin 
ovvero la metamorfosi di Michelle Williams


War Horse
Epicità equina per Spielberg


The Descendants
Il dramma familiare di Clooney alle Hawaii


Hugo Cabret
Accendiamo la fantasia


The Artist
Un film... d'altri tempi!


The Iron Lady
Meryl è ancora la star

domenica 19 febbraio 2012

Jane Eyre vs Jane Eyre: Fukunaga vs Zeffirelli. E i pangoccioli della domenica


Oggi vi parlo di un classico della letteratura inglese: Jane Eyre, di Charlotte Bronte, di cui esistono -pare- ben 18 (no dico... 18!) trasposizioni cinematografiche e/o televisive. Io però mi fermo a due: la versione di Zeffirelli, del 1996, e l'interpretazione di Cary Fukunaga, del 2011, e le metto a confronto.
Le due versioni, pur raccontando la stessa storia, sono differenti per struttura, atmosfere, luci, personaggi. La versione di Zeffirelli è lineare nella narrazione ed essenziale nei dialoghi e, come un'opera teatrale ben realizzata, delinea in pochi tratti le emozioni dei protagonisti e l'essenza della storia. Sullo sfondo pochi paesaggi e una Thorfield molto lussuosa, confortevole e squisitamente inglese.
Il film di Fukunaga gioca invece con una struttura a flashback, che parte dalla fuga di Jane da Thornfield: comprime poi l'infanzia della ragazza per focalizzarsi sulla sua permanenza nel castello. Mostra il lato più umano dei protagonisti, rivelandoci le loro fragilità, il loro tormento interiore. L'evoluzione del rapporto tra Jane e Mr Rochester è affidata a dialoghi audaci e ben costruiti, che ci fanno intuire i motivi della loro attrazione reciproca. 
I colori e i toni sono più cupi rispetto alla versione di Zeffirelli e il paesaggio è molto più presente, facendo da specchio alle sensazioni dei protagonisti. 
E Jane?
La Jane quasi bionda di Mia Wasikowska e quella pallida e bruna di Gainsbourg
Charlotte Gainsbourg, pallida e con la chioma scura, la mascella rigorosa e gli occhi tristiè la Jane di Zeffirelli ed è, a mio avviso, talmente perfetta nel ruolo da essere insuperabile. Mia Wasikoswka, pur mostrando intensità e ottime capacità espressive, a momenti lascia emergere un lato naturalmente giocoso e fanciullesco (forse dovuto alla giovane età, o ai lineamenti più dolci) che la Gainsbourg era riuscita invece a sopire del tutto, aderendo maggiormente all'immagine letteraria di Jane.

Edward Rochester nelle interpretazioni di Fassbender (sin) e Hurt
Il divo del momento, Michael Fassbender, è l'Edward Rochester di Fukunaga. Un personaggio che appare meno distante e più carnale rispetto all'interpretazione di William Hurt, pur impeccabile. La regia di Fukunaga ci lascia capire qualcosa in più di questo personaggio che nella versione di Zeffirelli rimane austero, aristocratico e impenetrabile dall'inizio alla fine. Quindi, lo preferisco. Merito degli occhi blu? Non so, potrebbe anche essere colpa dell'innegabile fascino dell'attore!
Entrambe le pellicole, quindi, sono buone trasposizioni cinematografiche e hanno dei punti forti: quella di Fukunaga è più moderna, ma la poeticità di Zeffirelli resta decisamente un plus. Le approvo tutte e due: io, che amo il genere, sono stata capace di guardarmi Jane Eyre del 1996 il giorno prima e quello del 2011 il giorno dopo :)

Se volete seguirmi in questa maratona, cosa c'è di meglio di una sostanziosa -e golosa- colazione domenicale? Magari a base di deliziosi panini di pan brioche con gocce di cioccolato e caffelatte fumante. 


Panini di pan brioche con gocce di cioccolato
(dose per circa 12 panini) 
500 grammi di preparato per Pan Brioche Molino Spadoni
1 bustina di lievito disidratato (presente nella confezione)
280 ml di acqua
gocce di cioccolato qb

Miscelare la farina con il lievito, aggiungere l'acqua tiepida e impastare per circa 10 minuti. Creare una palla di pasta, metterla in un recipiente coperto a lievitare per circa mezz'ora in un posto caldo (io, con queste giornate fredde, l'ho messo in forno impostato a 35-40 gradi con luce accesa.
Dopo la prima lievitazione, lavorare di nuovo l'impasto e riporlo a lievitare nuovamente per circa 2 ore. Una volta lievitato, prendete l'impasto, stendetelo con un mattarello fino a creare un rettangolo. Copritelo di gocce di cioccolato fondente, arrotolate e iniziate a impastare di nuovo. Una volta che avrete amalgamato le gocce in modo uniforme, create con le mani delle palline di pasta della dimensione inferiore a un palmo. Adagiatele ben distanziate su una teglia ricoperta di carta forno. Cuocete i panini (in due tornate) a 200 gradi per circa 20 minuti.  Avrete dei "pangoccioli"fatti in casa e quindi ancora più buoni e genuini.
Io avevo anche delle uvette da finire perciò una parte di pan brioche l'ho impastata con quelle, creando un filoncino. Molto buono anche quello (lo vedete a fettine sul piattino nella foto).
E ora... buona colazione!

martedì 14 febbraio 2012

San Valentino: finiamolo in lacrime (con un film d'amore)

Lo faccio o non lo faccio? Lo dico che oggi è San Valentino festa degli innamorati, bla bla bla? Va beh, lo dico, ma tanto la giornata è quasi finita! Non vi propinerò cene speciali, torte multistrato, tripudi di cioccolati...Però se questa serata non volete guardare il festival di Sanremo come me (ho la tv accesa su RaiUno proprio in questo momento, stanno pure facendo una figura barbina con il sistema di votazione computerizzato che non va) potreste guardare qualche film d'ammmmore, che più d'amore non si può... Preparate i fazzoletti.. voglio farvi piangere!

Titanic 
Fazzolettometro:  *****


The Notebook (Le pagine della nostra vita) 
Fazzolettometro: ****


Insonnia d'amore  
Fazzolettometro: **


Ghost  
Fazzolettometro: ****


Love Story  
Fazzolettometro: *****


Via col vento 
Fazzolettometro: ***


...dopotutto, domani è un altro giorno!

Buona serata!

sabato 11 febbraio 2012

Torta di cioccolato, pere e amaretti e i vostri premi

Buon sabato gelato a tutti! Qui a Milano continua a fare veramente freddo e non resta che accendere il forno per provare a riscaldare un po' l'ambiente.,. Almeno questa è la giustificazione che do alla febbre da bakery -che segue a un'irrefrenabile voglia di dolci e a una più generalizzata fame atavica. Colpa del freddo! (Sì, diciamo così..) Mi sa che a breve mi toccherà riprendere in mano la dieta fatta la scorsa primavera estate, se non voglio arrivare a giugno come Cicciobombo Cannoniere
A proposito di dolci e calorie, sabato scorso è stato il compleanno del mio fidanzato e volevo fargli una torta: ma dato che nel pomeriggio si sfioravano i meno sette gradi, in questa torta c'è solo un uovo. Avevamo fatto la spesa la mattina e me le ero dimenticata, poi la temperatura mi ha scoraggiato dall'uscire di nuovo. Mi sono arrangiata così e devo dire che il risultato è stato comunque di tutto rispetto. Una classica cioccolato e pere con in più il tocco aromatico e profumato degli amaretti. La torta era più buona il giorno dopo: le pere l'avevano resa più umidina e la preferivo. 



Torta di cioccolato, pere e amaretti

200 grammi di Farina e lievito (Molino Chiavazza) o farina normale + 1/2 bustina di lievito
30 grammi di fecola
30 grammi di cacao amaro
150 grammi di zucchero (se preferite, anche 200: assaggiate!)
100 grammi di amaretti
100 grammi di cioccolato fondente
80 grammi di burro
1 bicchiere di latte
1 uovo
3 pere abate

Sbucciate e detorsolate le pere, tagliatele a quartini e mettetele a cuocere in un tegame con due dita d'acqua e poco zucchero per un quarto d'ora, in modo da ammorbidirle. Sbriciolate gli amaretti. In una ciotola miscelate la farina, la fecola, il cacao amaro e lo zucchero; unite gli amaretti sbriciolati. Sciogliete a bagnomaria il cioccolato ridotto a pezzettini insieme al burro. Una volta raffreddato il composto, aggiungete l'uovo e unitelo agli ingredienti solidi, amalgamate con un po' di latte. 
Scolate le pere e lasciatele raffreddare, tagliatele a fettine. 
Versate l'impasto in una tortiera imburrata, inserite le pere come più vi piace, io le ho messe a raggiera; coprite con qualche fiocchetto di burro e infornate per 45 minuti circa a 180 gradi.  

Oggi non vorrei abbinare film alla ricetta ma ringraziare i blogger che gentilmente mi hanno girato questo "premio" che sta girando in rete da qualche settimana, il Versatile blogger awards.



Come avrete intuito, cari blogger che mi avete onorato con la vostra scelta, sono una frana in queste cose, non ci sto dietro e non ho il tempo materiale di seguirle, quindi mi limito a dirvi un grazie di cuore.
Invito invece tutti i lettori a visitare i blog di chi mi ha gentilmente "premiata"! Si tratta di:


I primi tre sono, come avrete intuito, blog di cucina, gli altri sono di cinema: andate a sbirciarli, ognuno ha un suo stile e contenuti tutti da scoprire.
Buon sabato sera a tutti,
io vado a infilarmi sotto il piumone. :)




martedì 7 febbraio 2012

Bad teacher, corn dogs & grasse risate


Opportunista, politicamente scorretta e figherrima
E' Cameron Diaz in Bad Teacher, la commedia spietata ambientata in una scuola media di provincia vicino a Chicago. In questo film l'attrice californiana interpreta un'insegnante svogliata e sboccata, che fuma erba, rubacchia, odia il suo lavoro e le smancerie della collega Amy - Miss punti perfetti (dove l'ho sentita questa? In qualche altra commedia, che ora non ricordo.. se ce l'avete, illuminatemi!). 
Il suo unico obiettivo è mettere da parte abbastanza soldi per rifarsi le tette. Con una quarta di reggiseno potrà incastrare qualche rampollo di una famiglia benestante, ad esempio il nuovo supplente di matematica, alias Justin Timberlake, e mollare per sempre il mondo della scuola. Il risultato è molto, molto divertente, non solo per il personaggio di Elisabeth (Diaz) ma per il corollario di follie umane rappresentate attraverso gli studenti e soprattutto gli altri insegnanti: il nerd che recita poesie, la ragazzina modella, l'insegnante ossessionata dalla perfezione, quella timidona di mezza età o il prof di ginnastica che sembra il più sfigato ma in fondo è divertente. 



Chiunque potrà ritrovare in loro qualche mania dei professori subita ai tempi della scuola. Gli uomini, invece, rimpiangeranno di non aver avuto un'insegnante come Elizabeth. Una con due gambe chilometriche, il sedere a mandolino, addominali scolpiti. Una che al "lavaggio auto" di raccolta fondi per la scuola, in una giornata tira su oltre 7000 dollari (meno la cresta) grazie a una mise da Daisy di Hazzard e conturbanti giochi d'acqua. Ammetto che in questo film mi sono proprio accorta di quanto sia gnocca Cameron Diaz: ha 38 anni e il fisico di una surfista -modella ventenne. Che invidia! 




Al di là di questo, il film è spassoso. Diseducativo, forse, ma divertente, adatto a una serata cervello spento. Darei però un bollino "vietato ai minori di 14 anni", vista la dubbia moralità e qualche picco volgare (niente che non abbiamo ampiamente già visto altrove, in ogni caso...). Finale quasi romantico, un po' buonista, ma lo perdoniamo.
Capitolo a parte merita il cibo. 
Perché questa sventola di prof, per avere quel corpo da urlo, non deve nemmeno stare a dieta. Non ci credete? A pranzo ordina pollo fritto, a casa da sola si mangia degli obbrobri che solo in America, tipo wurstlel impanati e fritti su uno stecchino e pucciati nella senape, si sbronza senza ritegno e mangia (e sputa, disgustata) i biscotti di avena che le regala un'alunna. Quando compare una mela, l'assaggia schifata e la trasforma in strumento di vendetta (vedrete).

A pranzo con la collega: rigorosamente fried chicken!
I biscotti d'avena dell'alunna non le piacciono molto...
A Natale, annoiata a casa di un alunno, si consola mangiando
Per intenderci, le specie di hot dog che si mangia sono questi:


Si chiamano corn dogs o corny dogs e sono dei wurstel impanati in pastella di mais e fritti con tanto di bastoncino prensile e serviti con ketchup, mostarda o maionese. Nati negli anni 20 in Usa (e dove se no?) sono diventati presto un popolare street food. Io forse preferisco un quadratino di pizza margherita, ma per chi volesse cimentarsi a casa, ho trovato anche un sito che spiega come prepararli.
Vi lascio al trailer!


domenica 5 febbraio 2012

Torta di banane con noci e uvetta (e una scorta di dvd)

Il gelo prosegue in tutta Italia e Milano, ammantata da residui di neve ghiacciata e da nuovi fiocchi caduti stamattina, ci regala una temperatura di meno sei gradi circa. Tutto gioca a favore di una giornata in casa, spesa tra divano + piumino, dvd, e, ovviamente, fornelli. Per ora vi propongo una torta che ho fatto tre giorni fa, perché avevo delle banane mature avviate all'animalier (= maculate). Una specie di banana bread, ma a forma di ciambella: l'ho portato al lavoro e le mie colleghe hanno particolarmente apprezzato. Ho eliminato la cannella, che di solito va in questa ricetta, perché, pur adorandola con mele, creme, tè e tisane, con la banana non mi piace un granché. In compenso ci sono noci e uvette. Provatela, è davvero una torta velocissima da preparare, leggera e di gran resa! Ho fatto una foto che lascia intravede la finestra del mio soggiorno, speravo di mostrarvi la neve che scendeva abbondante quella mattina, ma non si vede niente, eh eh... si intuisce giusto l'accumulo di neve sul balcone nel palazzo di fronte :)



Torta di banane con noci e uvetta 
300 grammi di farina 00
8 grammi di lievito per dolci
3 banane mature
150 grammi di zucchero
1/2 bicchiere di olio di arachidi
100 grammi di uvette
70 grammi di noci spezzettate
2 uova
burro per la teglia

Montare le uova con lo zucchero. Schiacciare le banane in una terrina e mettere in ammollo le uvette in acqua calda per 10 minuti. Aggiungere l'olio, le banane schiacciate, le noci spezzettate, le uvette ben strizzate e infine la farina al composto di uova e zucchero. Mescolare velocemente e versare in una teglia imburrata (potete usare la ciambella o uno stampo da plum cake). Infornare a 180 gradi per 45 minuti.

E se in questo pomeriggio nevoso avete voglia di un film, ma non sapete cosa guardare, ecco a voi qualche dvd nuovo nuovo, appena uscito.



Nuova versione del romanzo di Charlotte Bronte, con Mia Wasiwskowska nei panni dell'eroina inglese e Michael Fassbender, in questi giorni al cinema con il controverso Shame, a interpretare il tormentato Edward Rochester, signore del castello dove Jane viene assunta come istitutrice.



Un film leggero e divertente: Steve Carrell è un quarantacinquenne in crisi matrimoniale che incontra Ryan Gosling, giovane seduttore impenitente che si propone di fargli dimenticare la moglie, insegnandogli a essere più sicuro di sè e a cambiare look e atteggiamento. Ma anche per Gosling l'amore è dietro l'angolo e gli farà cambiare idea su molte cose...



Ultimo film di Almodovar, parla della vendetta di un chirurgo estetico che "sceglie" il ragazzo che ha tentato di violentare la figlia come cavia per sperimentare la sua creazione, una "pelle sostitutiva", resistente e ignifuga, realizzata in laboratorio dopo la morte della moglie, carbonizzata in un incidente stradale.

...buona domenica!

mercoledì 1 febbraio 2012

Brr! Tagliatelle di grano saraceno con radicchio e gorgonzola e una commedia "sotto zero"

Toh, un nuovo post! Nevica? In effetti sì. 
Ultimamente faccio fatica a trovare il tempo - e l'entusiasmo - per aggiornare questo mio piccolo spazio. Ho anche pensato seriamente di chiuderlo: condividere con voi le ricette e i film che scopro o che amo da sempre è divertente, ma vorrei che il blog evolvesse in qualcos'altro, invece per ora, mi pare, continua a vivere in una bolla, un po' fine a se stesso. Inoltre c'è anche altro che vorrei fare, o meglio scrivere, e finisco per dedicarmi a tutto poco e male. 
Per ora, ci sto solo pensando. Mentre rimugino, vi scrivo un altro post :-) Un post che sa di inverno: avete visto che tempaccio? Dicono sia la settimana più fredda dal 1985. Dicono che il peggio arriverà nel weekend, con punte di -11 gradi o giù di lì. Per ora Milano è imbiancata da una neve debole ma continua, che va avanti da ieri pomeriggio. In questi giorni freddi, però, almeno un aspetto positivo c'è: si ha voglia di starsene in cucina, di accendere forni e fornelli. E preparare qualcosa che scaldi per bene. Io vi propongo un piatto molto nordico, che mescola ingredienti pescati qua e là: grano saraceno, nello stile dei pizzoccheri della Valtellina, radicchio rosso dal Veneto, Gorgonzola (dall'omonimo paese nel milanese) e Parmigiano reggiano. Pronti? Via.



Tagliatelle di grano saraceno al radicchio e gorgonzola
Per le tagliatelle (2-3 porzioni)
200 grammi di farina di grano saraceno
50 grammi di farina 00
1 uovo sbattuto 
acqua fredda qb
Per il condimento
1 scalogno
1 cespo di radicchio rosso
50 grammi di gorgonzola
Parmigiano reggiano grattugiato qb

Miscelate le farine, disponetele a fontana su una spianatoia se ce l'avete, se no fate come me che mi sono arrangiata in un'ampia terrina. Fate un buco nel mezzo della fontana, versate l'uovo sbattuto con un po' di sale, mescolate con una forchetta, aggiungete un po' d'acqua e poi impastate con le mani fino a creare una palla. Riponete in frigo per mezz'oretta, avvolta nella pellicola.
Soffriggete un piccolo scalogno con un po' di olio, aggiungete il radicchio tagliato a striscioline sottilissime, salate, pepate e stufate.
Stendete la pasta delle tagliatelle sulla spianatoia con un mattarello, tagliatela a striscioline : io non sono una pastaia esperta, ho provato a piegare la sfoglia ma tendeva ad attaccarsi (forse era poco infarinata?) quindi alla fine ho optato per strisce lunghe con la rondella.
In una terrina preparate il gorgonzola a pezzetti con il Parmigiano grattugiato. Mettete a bollire l'acqua salata per le tagliatelle, sciogliete il formaggio a bagnomaria con un cucchiaio d'acqua calda (o se avete il microonde potete usare quello, bastano 30 secondi).
Lessate le tagliatelle, ci vorranno circa sei minuti. Passatele in padella dove avrete stufato il radicchio (che le  colorerà tutte di un magnifico colore viola!)e poi versatele nella terrina con il formaggio. Mescolate e portate in tavola.



Che film vi abbino a questa ricetta? Una vecchia commedia (1995) con Sandra Bullock, un film carino ambientato durante un gelido inverno nella città dove il freddo e la neve regnano sovrane, Chicago. Sto parlando di While you were sleeping, tradotto in italiano con un inconcepibile Un amore tutto suo, che non rende nemmeno l'idea principale attorno cui ruota il film, ovvero il coma dell'uomo di cui la protagonista Lucy è segretamente innamorata. 



Lucy è una bigliettaia della sopraelevata di Chicago, ogni giorno vede Peter prendere il treno e fantastica su di lui. Il giorno di Natale Peter viene buttato giù dalla banchina da un ladro e Lucy lo salva dall'arrivo di un treno: ma a causa della botta durante la caduta Peter entra in coma. La famiglia di lui, riunita in ospedale, scambia Lucy per la fidanzata e lei, donna solitaria e in cerca di calore, glielo lascia credere. L'unico scettico è il fratello di Peter, Jack, interpretato da Bill Pullman, che mentre cerca di scoprire chi diavolo sia Lucy in realtà, finisce per innamorarsene. Le cose si complicano ulteriormente quando Peter si sveglia e, non ricordando nulla, pensa davvero di stare con Lucy.
La scena in cui Lucy e Jack si accorgono di piacersi è molto carina: lui la sta accompagnando a casa a piedi e giunti nel vialetto davanti al palazzo di lei, per non cadere sulle lastre di ghiaccio che ci sono per terra, i due ingaggiano una specie di balletto, aggrappandosi l'una all'altro. Romantici espedienti che regala l'inverno! 
Il titolo While you were sleeping ha senso perché è la risposta che Lucy dà a Peter nel momento in cui le chiede quando lei e suo fratello si sono innamorati. Immaginatevi che in italiano, per dare coerenza con il titolo scelto, hanno tradotto la risposta "perché era un amore tutto mio". Eh?!?!?!??! Meglio mangiarci su le tagliatelle!
Buona neve & freddo a tutti! :)


mercoledì 25 gennaio 2012

One day. La Scozia, il salmone, i tagliolini


One Day è prima di tutto un romanzo di grande successo, scritto da David Nicholls e, poi, in seguito, è diventato questo omonimo film. Anne Hathaway e Jim Sturgess (carino!) sono Emma e Dexter, longtime friends e a lungo amanti mancati, innamorati più o meno ignari che giungono alla piena consapevolezza e realizzazione -seppur fugace- del proprio sentimento solo dopo venti, lunghi, tormentati anni di amicizia, crisi, successi e relazioni sbagliate.
Io non ho letto il libro, ma le recensioni dei giornalisti inglesi che lo hanno fatto sono piuttosto spietate: da estimatori della versione cartacea, esprimevano tutti un certo disappunto per l'appiattimento della figura di Emma, interpretata dalla Hathaway che ha inoltre la colpa di essere americana e di simulare in modo alquanto imbarazzante l'accento inglese (e si sa, gli inglesi sul british accent non perdonano!!). 
Potremmo discutere per ore sulle motivazioni che hanno spinto i produttori e il regista a scegliere per questo ruolo la protagonista de Il Diavolo veste Prada invece di una qualsiasi brava coetanea inglese. Tanto più che il suo partner, Jim Sturgess (Dexter), è British fino al midollo (e così la differenza si nota ancora di più). MA, dato che probabilmente guarderete questo film doppiato in italiano e che, pure se lo vedrete in lingua originale non vi indignerete troppo se la Hathaway non parla come la regina Elisabetta, possiamo concentrarci su altro. La trama, per esempio.




Semplificando molto si tratta di una storia d'amore che tarda a sbocciare a causa dell'immaturità dei protagonisti (Dexter in particolare) e delle circostanze avverse... In pratica, a causa della vita
La narrazione ha un'interessante sviluppo: ci racconta il rapporto di Emma e Dexter lungo venti anni attraverso una sola giornata, il 15 luglio. E' proprio in questo giorno del 1988, infatti, che i due protagonisti si conoscono, durante i festeggiamenti per la laurea all'Università di Edimburgo
Brilli ed eccitati, finiscono nell'appartamento di Emma: tutto sembra preannunciare una notte di passione, ma all'improvviso la magia svanisce e il fiasco si trasforma in un rapporto di tutt'alta natura, un'amicizia profonda. Emma, tuttavia, ha gli occhi a forma di cuore fin dal giorno uno: è Dexter quello che avrà bisogno di tante donne, successo, droga e fallimenti personali per arrivare a capire che il suo unico vero amore è Emma. Il destino, però, non vorrà proprio saperne di lasciare in pace questi due!
Raccontato così potreste pensare che si tratti di un film molto sdolcinato, ma non è così. Ci sono momenti divertenti alternati ad altri amari e non ci si annoia. L'espediente del 15 luglio consente di portare avanti la storia con un certo ritmo, "tagliando" nella vita dei protagonisti alcuni avvenimenti, che vengono così sottintesi, lasciati intuire o raccontati, evitandoci le parti noiose o troppo complicate da racchiudere in un un paio d'ore di film. Certo, se siete quelli che vogliono l'happy end assoluto potreste rimanere delusi, ma la vita vera è dolceamara, e io preferisco i film che riservano anche qualche pianto. :-)





E adesso, che ricetta ci abbiniamo a questo filmetto? Visto che i nostri due amici si conoscono a Edimburgo, in Scozia, e che i salmoni più buoni vengono da lì, mi passate l'aggancio un po' tirato per i capelli, se vi propongo i tagliolini con il salmone? ;-) Ma con il tocco creamy dell'avocado e del Philadelphia. Un piatto unico perfetto e veloce da preparare: potete mangiarvelo per cena e poi accomodarvi sul divano per gustare One Day.



Tagliolini con salmone e avocado
Per due 
160 gr di tagliolini all'uovo
100 gr di salmone affumicato
mezzo avocado maturo 
50 gr di philadelphia 
1 goccio di latte
1 pezzetto di cipolla 



Lavorate il Philadelphia con un goccio di latte fino a formare una crema. Mentre lessate i tagliolini in abbondante acqua salata, soffriggete la cipolla sminuzzata finemente, aggiungete l'avocado tagliato a piccoli dadini e spadellate per un paio di minuti. Unite il salmone affumicato tagliato a pezzetti e il philadelphia in crema. Scolate i tagliolini, spadellate con il sugo e gustate subito la vostra pasta, calda e saporita, con un bicchiere di buon vino bianco! Buon appetito!

lunedì 16 gennaio 2012

Golden Globes, red carpet sempre più goloso!

Ormai sta diventando tradizione per Cooking Movies, quando ci sono i festival cinematografici più importanti questo blog cede per un giorno al fascino della moda (e alle sue suggestioni culinarie) dando spazio ai red carpet con le mise più particolari e favolose delle star... e i loro corrispettivi cibosi.
Come sapete ieri sono stati assegnati i Golden Globes! Prima di concentrarci sull'apparenza delle nostre star preferite, un po' di sostanza: ecco la lista di tutti i vincitori!


Cinema
Tivù.Ci
  • Miglior serie drammatica: Homeland
  • Miglior attore drammatico: Kelsey Grammer (Boss)
  • Miglior attrice drammatica: Claire Danes (Holemand)
  • Miglior serie commedia/musical: Modern Family
  • Miglior attore di commedia/musical: Matt LeBlanc (Episodes)
  • Miglior attrice di commedia/musical: Laura Dern (Enlightened)
  • Miglior miniserie: Downton Abbey
  • Miglior attore in una miniserie: Idris Elba (Luther)
  • Miglior attrice di una miniserie: Kate Winslet (Mildred Pierce)
  • Miglior attore non protagonista: Peter Dinklage (Game of Thrones)
  • Miglior attrice non protagonista: Jessica Lange (American Horror Story)

Red Passion
Lo spot della famosa marca di Vermouth? No, il rosso scelto dalla splendida Reese Witherspoon e dalla deliziosa Dianna Agron di Glee. Io le adoro entrambe, e voi chi preferite?



Romantic & chic

Jessica Biel sfoggia un look romantico e ricco di ricami, come una splendida torta di nozze. Ispirazione ecrù anche per Diane Lane, dolce come un biscotto al burro, mentre Nicole Kidman rimane sulle tonalità chiare osando un decoro in stile greco... che ci fa tanto pensare alla dea Atena! Charlize Theron, infine, è un sogno in rosa. Semplicemente perfetta.



foto torta da merrybrides.tumblr.com
foto cupcake da notshumblepie.com
Bicolor power

Kate Winslet si lancia in un ottico bianco e nero che rimanda alle caramelle menta e liquirizia, mentre l'algida Angelina è splendida in rosa con un tocco di rosso sanguigno. Bellissime tutte e due (anche se la Kate con il bianco che le fascia i fianchi ha forse osato troppo... o no?)




Black... rivisited
Black is black... insomma intramontabile! E se Julianne Moore e Mila Kunis vanno di total black con modelli classici, Salma Hayek e Zoey Deschanel osano con un tocco di colore: oro la prima, verde smeraldo la seconda. Vi convincono?


Profondo blu

Infine, una menzione speciale per la carinissima e biondissima Michelle Williams, che indossa un maculato blu elettrico e nero: non l'avrei mai detto, invece mi piace... assai! Altro blu, altro stile per la mora Freida Pinto: trés chic!


NB Tutte le foto del red carpet sono di Steve Granitz per WireImage e sono prese dal sito www.hollywoodlife.com
Le altre foto sono state trovate con la ricerca google images : no copyright infrigment intended.

giovedì 12 gennaio 2012

Midnight in Paris & gli gnocchi alla parigina


Qual è, per voi, l'Età dell'Oro? L'epoca in cui sono esistiti gli artisti per voi più grandi, in cui la vostra città preferita scintillava di luce propria ancor più di oggi, rendendo le vite dolci, quella in cui vorreste risvegliarvi se aveste la possibilità di viaggiare nel tempo? Per Gil (Owen Wilson), indubbiamente, l'età dell'Oro erano gli Anni 20 a Parigi
Gil è uno sceneggiatore di Pasadena, che lavora a Hollywood, ma cova l'ambizione di fare il grande salto e scrivere un vero romanzo. Eppure non fa leggere a nessuno le sue bozze, nemmeno alla bella fidanzata Inez (Rachel McAdams), che è sul punto di sposare. A pochi mesi dalle nozze, però, i due approfittano di un viaggio d'affari dei genitori di lei per raggiungere la capitale francese: qui tutto cambia. Gil, complici la bellezza della città e la frustrazione per i continui battibecchi con Inez, lascia correre a briglia sciolta la fantasia e viene premiato con un meraviglioso viaggio indietro nel tempo nella Paris degli anni 20.




Incontrerà Adriana, una seducente modista dalla vita amorosa travagliata (Marion Cottillard, deliziosamente francese, sexy in modo delicato e mai volgare), per cui si prenderà una cotta, conoscerà Hemingway, Picasso, Dalì, Scott Fitzgerald e la moglie Zelda, T.S. Eliot, Gertrude Stein... Difficile non innamorarsi di un'epoca così! 
Tuttavia... è vero o no che tutti noi tendiamo a idealizzare la vita che si vive altrove, in un posto più bello, in un'epoca diversa, con vestiti più chic e automobili d'epoca eleganti? Per scoprirlo Gil si tufferà a pieno in quest'avventura, leggera, ricca di momenti esilaranti e di cammei indimenticabili di attori deliziosi.

Adrien Brody è Dalì
Gil con Hemingway e Gertrude Stein
Zelda e Francis Scott Fitzgerald
Certo gli amanti del Woody Allen degli anni 70 diranno che c'è di meglio, ma si tratta di una commedia garbata e carina che diverte e rilassa, quindi io, personalmente, l'approvo in pieno.
E poi, a fare da cornice a tutto questo, c'è la Ville Lumiere... unica al mondo (con il sole o sotto la pioggia... Chi ha visto il film capirà! :-))

Per accompagnare questa commedia, una ricetta parigina, ma solo a metà. Gli gnocchi alla parigina vengono preparati con un impasto a base di farina, uovo, burro e parmigiano. Io invece ho preparato degli gnocchi di patate, meno pesanti, ma li ho conditi e gratinati come prevede la ricetta parigina.  
Per la ricetta ortodossa vi rimando alla versione che ho letto da lei, sempre bravissima! Quella alleggerita (che poi il condimento basta e avanza per renderli corposi), eccola qua. Ho voluto provare questo preparato che mi aveva spedito tempo fa Molino Spadoni: niente male! Certo, il risultato non è proprio uguale agli gnocchi freschi home made, ma se si decide di farli all'ultimo e si ha poco tempo è una soluzione ottima.


Gnocchi alla parigina
per 2 persone
180 grammi di farina Gnocchi sprint
180 grammi di acqua (io ne ho aggiunta ancora un po' perché non amo gli gnocchi troppo duri)

400 ml di besciamella 
(qui trovate il procedimento, gli ingredienti sono latte, burro, sale, farina e una spolverata di noce moscata)
50 gr di parmigiano grattugiato
30 gr di fontina grattugiata (nella ricetta originale: Gruyere)

Preparate gli gnocchi: basta aggiungere l'acqua alla farina di patate, impastare bene, formare delle strisce, tagliare a tocchetti e passarli su una forchetta per dargli la forma. Preparate la besciamella e poi versatela in una terrina, aggiungete il formaggio grattugiato. Amalgamate bene. Lessate gli gnocchi, tuffateli nella salsa di besciamella e formaggio, mescolate , versate in una pirofila, spolverizzate di parmigiano e infornate a 200 gradi per circa 20 minuti. Gli ultimi 5 minuti date una botta di grill per far gratinare. Attendete qualche minuto e gustate (saranno spazzolati senza pietà!)

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