domenica 20 febbraio 2011

Amore e altri rimedi... per esempio, una torta di pane al cioccolato!


A volte in cucina capita di mescolare tanti ingredienti sperimentando nuovi abbinamenti. In qualche caso scopriamo una nuova ricetta da aggiungere ai nostri piatti forti, altre volte l'esperimento fallisce e allora torniamo a ripercorrere per filo e per segno le ricette di chi ne sa più di noi, a coda bassa.
Amore e altri rimedi (Love and other drugs) è un film che pretende di mescolare la commedia, la satira sulla società degli anni 90 e l'industria farmaceutica, tanto sesso, una storia d'amore struggente e la malattia. Non sarà un po' troppo? Come voto le darei un sei e mezzo, principalmente grazie al feeling tra l'espressiva Anne Hathaway e il simpatico e prestante Jake Gyllenhaal, ma per il resto non l'ho trovata troppo convincente.
La partenza è frizzante e mostra la vita da playboy sconclusionato di Jamie Randall: quasi per caso Jamie inizia la carriera di rappresentante farmaceutico in Pfizer. Si intrufola negli ospedali e flirtando con infermiere svampite riesce a piazzare i campioni di un antidepressivo rivale del più celebre Prozac. Lì incontra Meggy, giovane paziente affetta dal morbo di Parkinson al primo stadio. Ma a lui non interessa la sua malattia degenerativa, dal momento che intende solo portarsela a letto.
Sorpresa, anche a lei la cosa non dispiace, ha infatti deciso che data la sua condizione non avrà più legami sentimentali. E qui si passa alla fase sesso, con scene piuttosto esplicite, lontane dallo stile più allusivo e pulito generalmente adottato nelle commedie.
Inoltre c'è il fratello ciccione di Jamie, che dorme sul suo divano dopo essere stato cacciato dalla fidanzata e che sembra uscito da American Pie: passa il tempo a guardare i filmini delle notti focose tra i due novelli amanti e decanta le dimensioni del membro del fratellone. Intanto, Jamie inizia a vendere Viagra e la sua carriera decolla.



La commedia segue il suo corso, con i due protagonisti che loro malgrado si accorgono di amarsi (scene di cibo cinese a letto e lettura sulla panchina abbracciati comprese). Ma poi il film si gioca la carta Parkinson, e qui i toni cambiano, si fanno più seri, quasi cupi, in una rappresentazione moderna di Love Story. Come in tutti i film d'amore che si rispettino, però, il lieto fine è dietro l'angolo.
Lieto fine anche per la torta di pane che ho preparato l'altro giorno. La ricetta non è quella originale, di cui ho parlato QUI, ma una rivisitazione sulla base degli ingredienti che avevo e che sono stati mixati, un po' come i generi che si mescolano in questo film. Il risultato è stato diverso e anche se continuo a preferire the original, non ho disdegnato la versione "a occhio" :)


Torta di pane, cioccolato e frutta secca


Ingredienti


Una terrina piena di pane secco a pezzetti
1 litro di latte caldo
100 gr di cioccolato fondente
70 gr di burro
1 uovo
3 cucchiai di cacao amaro
fette biscottate sbriciolate q.b.
200 gr di zucchero
150 gr di uvetta
50 gr di nocciole
100 gr tra noci e arachidi
25 gr di pinoli
25 gr di cedro candito






In una grande terrina mettere a mollo il pane nel latte caldo per almeno tre ore. Deve diventare praticamente una crema, nessun pezzettone di pane o vi resta il pezzetto non sciolto nell'impasto e non è buono! Intanto mettete a bagno l'uvetta in acqua e rum, preparate la frutta secca a pezzettini. Quando il pappone di pane e latte sarà pronto, aggiungete zucchero, l'uvetta strizzata, la frutta secca, il cedro e il cacao amaro. Poi sciogliete il cioccolato con il burro, spegnete il fuoco e unite un uovo, amalgamando con la frusta. Unite il composto alla pappa. Ora dovete asciugare, io ho usato le fette biscottate sbriciolate ma meglio i frollini o, come da original version, gli amaretti. Non so darvi dosi perché io sono andata ad occhio, mettendo circa 3 fette biscottate e 3 cucchiai di farina. Amalgamare bene, versare in una tortiera imburrata. Io come tocco finale porcosissimo ci ho colato sopra in 4-5 punti dei cucchiaini di Nocciolata Rigoni di Asiago. Infornate a 190 gradi per un'ora, deve rimanere umida (consistenza tipo castagnaccio!) 


sabato 19 febbraio 2011

Un cocktail per la Duchessa



Ho un debole per i film in costumi sette-ottocenteschi: adoro i bustini strizzati, le gonne lunghe e imbottite, i drappeggi di raso e broccato, le acconciature di altezza vertiginosa, i boccoli e i tirabaci, le persone innamorate che si danno del voi e si parlano con circospezione. Tutta colpa di Lady Oscar e degli abiti meravigliosi che i disegnatori manga cucivano addosso alla regina Maria Antonietta. La Duchessa racconta la storia di un'amica inglese della divina regina di Francia, la potente e bellissima Duchessa di Devonshire, Lady Georgiana Spencer, antenata della principessa Diana Spencer (e per questo si sono sprecate le similitudini tra le due sfortunate nobildonne) e interpretata da Keira Knightley
Il film, lontano anni luce dalle consolanti parabole a lieto fine ispirate ai romanzi di Jane Austen, racconta la vera (e amara) storia di Geogiana, da quando a soli 17 anni sposa, colma di speranze, il quinto Duca di Devonshire (Ralph Fiennes), molto più grande di lei e interessato unicamente ad avere un erede maschio. La vita matrimoniale però non si rivela come Georgiana la immaginava: il marito è freddo e distaccato, quando non violento, e non si interessa a lei, "utilizzandola" solo come strumento di procreazione e imponendo la presenza di una sua figlia illegittima subito dopo le nozze. Georgiana si tuffa quindi nella militanza politica a sostegno degli Whig e nella vita mondana, diventando un'icona di moda e di stile del suo tempo. Diventa molto popolare tanto da suscitare il detto che "il duca di Devonshire è l'unico uomo in Inghilterra a non essere innamorato di sua moglie".

Sulla sua via Georgiana incontrerà Bess, una nobile che diventerà prima sua amica e poi amante del marito e con la quale sarà costretta a convivere per anni, e Lord Charles Grey (Dominic Cooper), futuro primo ministro, con il quale conoscerà l'amore. Ma il mondo per una donna, anche se nobile, è crudele e ingiusto: così mentre il duca può tranquillamente portare avanti un menage a trois alla luce del sole, Georgiana sarà costretta a rinunciare a Grey per non perdere il diritto a vedere i suoi figli.



Il film è molto intenso ma vi lascerà pervasi da un senso di ingiustizia senza rimedio, con l'amaro in bocca. Per questo suggerisco di berci sopra, come a un certo punto fa la stessa Duchessa. Certo, lei beveva champagne, prettamente. Ma io ho cercato qua e là nella rete e ho trovato un drink che si chiama Dutch Dutchess. Ok, la nostra duchessa era British,  ma un cocktail del genere credo le sarebbe andato a genio.... e poi si accorda bene con quella sensazione amarognola del film...




Dutch Duchess cocktail 
70 ml di Vodka Sonnema Herb (una vodka aromatizzata alle erbe)
3 gocce di assenzio
un goccio di bitter
scorza di pompelmo per guarnire

Versate gli ingredienti in uno bicchere da mix con il ghiaccio, mescolate, versate in una coppa da champagne e guarnite con un ricciolo di scorza di pompelmo. 
E ...viva l'amarognolo!

mercoledì 16 febbraio 2011

A casa, tra Beautiful, pane ai cereali e recut horror

Quando non stai bene e resti a casa dal lavoro ti dici "come occuperò tutta la giornata, dato che non posso uscire, non ho energie e riesco al massimo fare la spola tra letto, tavolo da pranzo e divano"? Così mi sono dedicata a tivù, internet, blog, serie tv. Dopo mille anni ho rivisto Beautiful, la soap opera che va avanti da quando ho memoria... e tranquilli, ci sono ancora Brooke, Ridge, Eric e Stephanie. Hanno però riesumato la madre di Brooke, Beth, evidentemente impazzita a causa di qualche malattia tipo Alzheimer, che in questa puntata rischia pure l'annegamento in piscina (per recuperare un pizzo con sopra le facce delle figlie, una cosa orrida!!). Non so se la signora ce l'ha fatta a o meno, perché la puntata è finita con Donna che urlava vedendola in acqua. Grasse risate, davvero. Ma voi lo vedete o lo avete mai guardato?? Un assaggio potete averlo dal bellissimo video che avrete sicuramente già incrociato su Facebook....


Comunque nonostante i diversivi, a un certo punto non ne potevo più di stare sprofondata nel divano. Avevo bisogno di fare qualcosa di non faticoso ma rilassante. Così ho pensato, quando mi capita di avere tempo per far lievitare la pasta? Mai.
Allora ho preparato il pane ai cereali con il preparato che mi ha inviato Molino Spadoni. Ero un po' scettica, perché le rare volte che avevo fatto il pane l'avevo preparato con le farina 00 che avevo in casa e non m'era mai venuto un granché. Quello del mio panettiere era decisamente meglio, ecco.
Questo invece mi ha stupito, ho seguito le istruzioni e ho sfornato 3 belle pagnottelle, croccanti fuori e morbide dentro, con un buon sapore (mix di cereali, segale, semi di girasole): due sono "lisce" e una l'ho arricchita con l'uvetta , un connubio che mi è piaciuto molto (lo potete mangiare da solo o con salumi come prosciutto crudo, culatello o salame).
Trovate il procedimento sulla confezione, ma per riassumere:




Pane ai cereali
500 gr di farina Pane Nero 7 cereali di Molino Spadoni 
1 delle due bustine di lievito contenute nel pacchetto
300 ml di acqua tiepida.

Mescolare lievito e farina, aggiungere l'acqua e 2 cucchiai di olio mescolando. Impastare per dieci minuti, mettere a lievitare in un luogo caldo (almeno 28 gradi). Dopo 20 minuti rimpastare il tutto, creare le pagnotte, rimettere a lievitare per altre 3 ore. Passate le tre ore, rimpastare sulla spianatoia, dare la forma desiderata (io a questo punto ho aggiunto le uvette in una delle tre pagnottine) e infornare a 200 gradi per circa 25 minuti. 

Altra scoperta della giornata sono stati i recut di film d'amore in versione horror, su cui sono finita per caso su Youtube. Alcuni sono geniali, ve ne posto un paio! :)
buona serata


lunedì 14 febbraio 2011

In the name of love... una cena speciale per San Valentino


Bellissimo, vero? Questo medley è uno dei vari meravigliosi presenti in Moulin Rouge, il mio musical preferito, che è anche perfetto per augurare a tutti voi un buon S. Valentino! E già che ci siamo, vi lascio il menu che ho preparato questa sera: mi sono tenuta sul leggero e le ricette sono anche facili. Ma non proprio da tutti i giorni. Bon appetit!

Antipasto
Misticanza con alici e castagne


Ingredienti
Insalate
alici sott'olio
castagne (ho preso quelle pronte da mangiare di Noberasco, un pacchetto da 100 gr)
Mescolare valeriana, soncino, rucola, lollo verde e rossa e metterla in una ciotola. Unire le castagne e 4-5 alici sott'olio. Condire con sale, olio evo e aceto balsamico.

Piatto Unico
Sformato di patate con cuore fondente di zucchine e formaggio


Ingredienti per due cocottine
3 patate
2 zucchine
mezza cipolla
formaggio Linderberger
parmigiano grattuggiato
1 uovo 
pangrattato
sale e pepe

Cuocere le patate a vapore. Intanto grattugiare le zucchine a julienne e cuocere in padella antiaderente con la cipolla tritata, aggiungendo sale e pepe. Schiacciare le patate con lo schiacciapatate in una terrina. Unire un uovo sbattuto, sale, pepe, due cucchiai di parmigiano reggiano grattugiato e un cucchiaio di pangrattato. Imburrare le due cocotte e spolverizzarle di pangrattato. Distribuire nelle cocotte il purè di patate, creando uno spazio vuoto al centro. Riempire con due cucchiai di zucchine per ogni cocotte, aggiungere del formaggio Linderberger tagliato a dadini e ricoprire con la rimanente purea di patate. Guarnite con una fettina sottile di formaggio. Infornate a 200 gradi per mezz'ora. 


Contorno
Radicchio rosso al forno
(condito con sale, olio, aceto balsamico e passato al forno per 15 minuti a 150 gradi)

Frutta
Fragole agli agrumi
(Classiche fragole al limone, solo che ci ho messo succo di mandarini e pompelmo e zucchero di canna)

e per finire qualche cioccolatino, immancabile in questa giornata.

Con lo sformatino di patate con cuore fondente di zucchine e formaggio partecipo al contest di Antonella Una zucchina per amica e a quello di Imma, Tutto in cocotte (ps: Non riesco a scaricare la foto del banner di questo contest.. se ce l'avete fatta... illuminatemi!)
rettifico: sono riuscita copiando la foto da un altro blog che ce l'aveva già. thanks anyway!


Pasticcio e tagliatelle, in Emilia Romagna, aspettando L'Uomo che verrà


Sono reduce da un weekend emiliano-romagnolo che si può riassumere in una piccola parola di 4 lettere: CIBO! Non ho fatto altro che mangiare: pranzo a Ferrara al ristorante L'oca giuliva, cena ad Alfonsine (Ravenna) alla trattoria Al Gallo,  pranzo a Ravenna dai genitori del fidanzato. 
Cos'ho mangiato? Pasticcio ferrarese e assaggio di salama da sugo con purè a Ferrara. Passatelli in brodo, tagliatelle al ragù, carciofi in umido e zuppa inglese al Gallo. Ancora tagliatelle, arrosto di maialino al latte, finocchi, cavoletti di Bruxelles al burro e budino ferrarese al cioccolato dai "suoceri". 
Stasera contavo di non cenare e avevo iniziato bene con un infuso di finocchio e un vasetto di yogurt, ma il mio fidanzato affamato si è preparato dei tramezzini al tonno e me ne ha allungati un paio... non ho saputo dire no. Argh! E domani (oggi oramai, vista l'ora) è San Valentino ... non che la festa mi tocchi né mi piaccia però... potrò fare a meno di un dolcino, anche piccolo? mmm, meglio non pensarci adesso. Domani pranzo superlight.


L'Emilia Romagna, terra delle suddette leccornie, è lo scenario del film L'uomo che verrà, una pellicola di Giorgio Diritti (già regista di Il vento fa il suo giro) ambientata tra il 1943 e 1944
A quei tempi, però, di tagliatelle al ragù se ne vedevano ben poche: più facile mangiare minestroni, polentine, uova di gallina e un po' di latte. Il film è un piccolo gioiello: recitato in dialetto bolognese e sottotitolato in italiano (la cosa all'inizio mi preoccupava, ma lo scoglio si supera dopo i primi minuti), racconta una storia che rientra nei fatti noti come la strage di Marzabotto, un'operazione di rastrellamento da parte dei nazisti in cui vennero uccisi oltre 700 paesani, comprese intere famiglie, senza riguardo per donne, vecchi e bambini. 


Protagonista è la piccola Martina, figlia di contadini, che ha otto anni e ha smesso di parlare da quando le è morto fra le braccia il fratellino: ora un altro fratellino è in arrivo e alla sua nascita Martina farà di tutto per proteggere quella nuova vita. Una storia ispirata alla Storia, dove la guerra si insinua nella vita e la coscienza e l'incoscienza si mescolano al coraggio. Nel cast Maya SansaAlba Rohrwacher e Greta Zuccheri Montanari, nella parte di Martina.
Il film ha vinto il Marc'Aurelio d'oro del pubblico e quello della giuria al Festival del Film di Roma del 2009, tre David di Donatello (era candidato a 16) e tre Nastri d'Argento. Consigliato per una serata "cineforum". 

venerdì 11 febbraio 2011

Riscoprire Jane Austen, addentando una torta agli agrumi e semi di papavero


Jane Austen è la scrittrice britannica più celebre di tutti i tempi, ma ha pubblicato solo sei libri. Sei romanzi che si riducono a intrecci d'amore, inganni, delusioni e matrimoni tra i salotti della borghesia inglese ottocentesca. Eppure nella carrellata di personaggi che Jane mette in scena c'è l'intero spettro degli animi umani, dei sentimenti, delle cose importanti dell'esistenza. 
Anche sei californiani, cinque donne e un ragazzo, impareranno a decifrare i propri sentimenti e a riprendere il filo delle loro vite attraverso questi classici ne Il club di Jane Austen, un film del 2007 basato su un omonimo romanzo di Karen Joy Fowler
C'è la bella quarantenne che preferisce allevare cani piuttosto che impegnarsi in una relazione (Maria Bello) e coinvolge per scommessa un genio informatico, carino ma imbranato; e poi una giovane prof di francese in crisi matrimoniale che si invaghisce di un allievo (Emily Blunt), una signora di mezza età in cerca di un diversivo; una moglie appena piantata dal marito e la loro figlia lesbica, a caccia di fidanzata. I sei rileggeranno tutti i romanzi, a rotazione, e ciascuno sarà responsabile di un libro. A voi scoprire cosa troveranno negli scritti della sempreverde Austen
Avvertenza, vi verrà voglia di leggere o ri-leggere tutti i romanzi! Quindi munitevi di una fetta di torta per affrontare la lettura... Stasera io ho preparato questa in 5 minuti: rapida, perfetta per colazione e anche  merenda. Era la prima volta che usavo una miscela già pronta e devo dire che il risultato è buono. Io l'ho preparata con il succo di pompelmo perché ho ancora dei residui dalla "partita" arrivata tempo fa, ma si può sostituire con quello d'arancia o di limone e arance.



Torta rapida agli agrumi e semi di papavero
(contiene 380 gr tra farina, lievito e zucchero già dosati)
1 pompelmo
1 vasetto di yogurt al limone
olio di arachidi
2 cucchiai di semi di papavero
2 uova

In una terrina ampia sbattere le uova con un pizzico di sale; mescolarle allo yogurt. Riempire il vasetto vuoto dello yogurt con l'olio di arachidi e aggiungerlo alla crema. Unire il preparato per torta, il succo di un pompelmo e la sua scorza grattugiata. Infine aggiungere due cucchiai di semi di papavero e mescolare bene. Versare in una tortiera imburrata e cuocere in forno a 180 gradi per circa 40 minuti. Spolverizzare a piacere di zucchero a velo... Io l'ho decorata con delle forme di forchettine affamate... buon appetito!



martedì 8 febbraio 2011

Braveheart e il re dei biscotti scozzesi: lo shortbread


Molto tempo prima dell'alcolismo, del fanatismo religioso, delle dichiarazioni razziste e di una giovane moglie russa (tra l'altro non è finita troppo bene nemmeno con lei), Mel Gibson è stato capace di regalarci un film epico, avventuroso e romantico come Braveheart. Ne scrivo perché lo stanno dando in tv proprio ora, su Rete4: la storia ripercorre le gesta di William Wallace, ribelle scozzese che guidò la rivolta contro gli inglesi nella prima guerra di indipendenza scozzese negli ultimi anni del 1200
Impavido, come recita il sottotitolo che hanno appioppato al film in italiano, coraggioso e pieno di rabbia per chi gli ha ucciso l'amata sposa Murron,Wallace decide che è tempo di ribellarsi ai continui soprusi della corona inglese. Si mette quindi a capo di un gruppo di disperati che va via via infoltendosi, fino a diventare un vero e proprio esercito. Credo che abbiate visto tutti il film, e non svelo ulteriori dettagli a chi invece ha ora uno spunto per andarselo a rivedere. Un film d'azione che piace anche alle donne, grazie alla figura romantica dell'eroe senza macchia pronto a tutto per i suoi ideali e per vendicare l'amore perduto. Un uomo vero, insomma (oggi: specie estinta) coerente, deciso, schietto. Come il sapore dei biscotti più celebri della Scozia, i favolosi shortbread.
Non li avete mai mangiati? Allora dovete provarli al più presto: sono un concentrato di burro e di friabile bontà che non lascia spazio ai dubbi, ottimo accompagnamento per il tè delle cinque (magari scelto tra questi). Se riuscite a reperirli, sono buoni quelli industriali della Walkers, ma certamente fatti in casa sono un'altra cosa, perciò ecco la ricetta, anche lei semplicissima ma molto efficace.




Scottish Shortbread cookies
500 gr di farina 00
400 gr di burro
200 gr di zucchero di canna

Mescolare il burro morbido e lo zucchero di canna fino a formare una crema, aggiungere la farina e amalgamare fino a formare una palla. Mettete l'impasto a riposare in frigo per un'ora, poi stendetelo in una teglia rettangolare (quella grande del forno) e bucherellate tutta la superficie della pasta con una forchetta. Infornate a 180 gradi per circa 20-25 minuti. Appena cotta, tagliate la pasta a barre rettangolari e lasciatele raffreddare.. se riuscite a non mangiarle prima!

lunedì 7 febbraio 2011

A Londra, con un tè come si deve, per Il discorso del re


Quando si dice un bel film. Il discorso del re è candidato a 12 premi Oscar e prevedo che ne porterà a casa un bel po'. Colin Firth, conosciuto e amato da tutte le ragazze come il mitico Mark Darcy di Bridget Jones, qui interpreta il principe Albert di Windsor, "Bertie", figlio secondogenito di re Giorgio V e padre della regina Elisabetta II
Bertie è affetto da una grave balbuzie che è insieme sintomo e causa di un profondo senso di inadeguatezza, conseguenza di un'infanzia vissuta nel solco della disciplina e priva di manifestazioni d'amore. Per questo tende a defilarsi dalle occasioni mondane e dai discorsi in pubblico; quando, alla morte del padre, il fratello Edoardo VIII (Guy Pearce) decide di abdicare per sposare Wally Simpson, americana due volte divorziata con il vizietto degli uomini potenti, Bertie è costretto a prendere su di sé la responsabilità della corona alla vigilia di una guerra mondiale. 
Lo aiuterà a guardarsi dentro e superare i suoi limiti Lionel (Geoffrey Rush), un poco ortodosso ex attore riciclatosi logopedista scovato dalla moglie Mary, l'amata Queen Mother (Helena Bonham-Carter). 
Il loro rapporto è un lungo e spassoso duello tra due uomini lontani ma che, per motivi diversi, si sentono ugualmente frustrati e impotenti: imparano a conoscersi, a fidarsi l'uno dell'altro e diventano amici. 


Bertie è un'alternanza di visi contriti, imbarazzi, scatti d'ira, slanci di entusiasmo e scoraggiamenti; Lionel è un treno di ottimismo, intuitivo e testardo, pronto a scuotere Bertie anche bruscamente, senza troppo riguardo per il suo lignaggio, scavando per far emergere l'indole da combattente che giace sepolta in lui. 
Firth e Rush sono meravigliosi e un applauso va anche ai doppiatori italiani (anche se ora ho la curiosità di rivedere il film in lingua originale). Io ho scritto troppo, quindi concludo: andate a vederlo, non ve ne pentirete. 
Il film profuma di Londra, Windsor e "britishness"... E allora di cosa parlare se non di ? Vi lascio con le indicazioni dello scrittore George Orwell, un vero fanatico del té, per la corretta preparazione di questa bevanda:

Chi sta slurpando il tè? Riconosciuto?
Qui invece trovate una guida completa ai tipi di té, alla loro provenienza e su come prepararli e gustarli in base alle varietà, curata da Arte del Ricevere
Infine, una piccola selezione molto chic, con tè speciali ideali per un pensiero di San Valentino!

Opulence Darjeeling Castlelton Muscatel tea, da Harrods
Il tè dell'amore di Kusmi Tea
Valentine's Tea Blend, di Harney's & Sons
Ancora Kusmi Tea, questa volta nella miscela
stimolante di tè verde, mate e spezie

venerdì 4 febbraio 2011

Il delitto perfetto: un remake ...del Cavoletto


Titolo assurdo? Tranquilli, non sono impazzita! Oggi voglio proporvi un "remake" della ricetta che ha postato l'altro giorno Sigrid del Cavoletto di Bruxelles qui, ma con una serie di varianti, sia nella presentazione sia negli ingredienti. Lo sentivo un po' come un delitto, riproporre e per di più modificare una sua ricetta... basta vedere le sue foto, sempre impeccabili... e le mie, che invece lasciano molto  a desiderare! Poi ho assaggiato e sono stata contenta, perchè invece questo pie è davvero squisito.
Come me deve essersi sentito Andrew Davis quando nel 1998 firmò Delitto Perfetto, remake con Michael Douglas, Gwyneth Paltrow e Viggo Mortensen dell'omonima pellicola del maestro Alfred Hitchcock, con Grace Kelly e Ray Milland, del 1954 (Il delitto perfetto). Il regista si prese la libertà di variare alcuni elementi della storia: spostò l'ambientazione da Londra a New York, trasformò il sicario da semplice estraneo nell'amante della vittima e il marito da celebre tennista a squalo di Wall Street. E posso dire con risultati assolutamente degni, confezionando un ottimo thriller che se non avete visto vi consiglio.
Intanto, vi do la ricetta del pie. Requisito fondamentale: dovete amare il cavolfiore. Altrimenti addio!

 

Sopra, la locandina del film del 98 con Paltrow e Douglas.
Qui, una scena del film di Hitchcock
 
Pie di cavolfiore e mozzarella
Per il "coperchio"
150 gr di farina 00
70 gr di burro freddo
sale
1 uovo
Per il ripieno 
150 ml di besciamella (per cui vi occorrono 200 ml di latte, 1 cucchiaio di farina, sale e noce moscata)
80 gr di mozzarella
parmigiano grattuggiato 3 cucchiai
50 gr di scamorza affumicata grattugiata
mezzo cavolfiore
piselli surgelati
mezza cipolla bianca

Queste dosi sono corrette per riempire una piccola pirofila da 20 cm x 20, come quella della foto.
Nella ricetta originale Sigrid preparava diversi pie monodose e usava la pasta sfoglia per coprirli. Io ho realizzato una specie di pasta brisé con l'aggiunta di un uovo, ed è venuta buona, croccante al punto giusto e gustosa. Nel ripieno lei aggiunge alla verdura panna e provolone, io besciamella light, scamorza e mozzarella. Ma passiamo alla preparazione.
Lavorate la farina con il burro freddo, impastate il tutto con un uovo sbattuto con un po' di sale (lasciandone da parte un pochino per spennellare la superficie) e poi infilate in frigo per 30 minuti. 
Intanto lessate per 10 minuti il cavolfiore ridotto a cimette e i piselli in acqua salata. 
Preparate una besciamella leggera con il latte, un cucchiaio di farina, sale e noce moscata. 
Grattugiate i formaggi duri, strizzate bene e tagliate a piccoli dadini la mozzarella. 
Tritate finissima la cipolla e mettetela nella pirofila. 
Scolate la verdura e unitela alla cipolla nella pirofila. Conditela con i formaggi e la besciamella, mescolate tutto e pepate. Tirate fuori la pasta dal frigo, stendetela  sul bordo della pirofila e ritagliatela. Con la pasta avanzata decorate come volete, nel mio caso io ho seguito l'esempio di Sigrid e fatto due foglioline. Spennellatela di uovo e infornate il tutto a 180 per 30 minuti. Essendoci la mozzarella che tende a fare acqua, usate la funzione ventilato negli ultimi dieci minuti per "asciugare".

giovedì 3 febbraio 2011

Star Food. Scarlett Johansson: di biscotti light, curve e moda

Scarlett Johannson è considerata una tra le attrici più affascinanti di Hollywood. A ragione, almeno secondo me. Non è alta 1 metro e 80 e non è perfetta, ma ha un innegabile sex appeal che ricorda le dive degli anni 40, grazie a curve al punto giusto e labbra vergognosamente carnose. 
Si dichiara un'amante del cibo: adora la pizza e i menu di Burger King e si diletta a preparare biscotti... senza troppi grassi però: sostituisce il burro con l'olio di cocco e le uova con soli albumi
Ma non credo che ultimamente stia mangiando tanti di questi biscottini. Dopo essersi messa a stecchetto  per interpretare la cattiva Black Widow di Iron Man 2 (inguainata in una tutina di pelle nera), è ancora più in forma che mai. 
Qui la vedete nelle foto della nuova campagna pubblicitaria del marchio di abbigliamento spagnolo Mango, di cui è testimonial da 4 stagioni. Le foto sono state scattate da Mario Sorrenti a Barcellona, nello scenario della Casa La Ricarda, una residenza modernista nel Prat de Llobregat. Io ho già deciso... devo avere il vestitino con i gatti!! E voi?





mercoledì 2 febbraio 2011

Big Fish... for dinner

Devo mangiare più pesce. Me lo ripeto spesso, ma non lo faccio. Non lo so pulire e non mi fa impazzire, se tralasciamo il sushi, per il quale invece vado matta, e i crostacei, che mangio volentieri al ristorante ma non mi preparo quasi mai. La prova di questa mia scarsa passione per il mondo alimentare marino è che in tutto il blog ho parlato di pesce una volta per dire che mi ero comprata del sushi d'asporto, e un'altra per preparare i molto sani fish&chips
Oggi voglio fare ammenda con ben due ricette a base di pesce. Sia chiaro, sono basic: lungi da me darvi lezioni su questo fronte. Ma magari qualcuna di voi soffre della mia stessa sindrome e così...
Da abbinare a questo pasto non potevo che "pescare" Big Fish, uno dei film più belli di Tim Burton, con Ewan McGregor e Albert Finney. La storia della vita di un uomo, tanto normale quanto resa straordinaria dai suoi racconti di giganti, streghe, gemelle siamesi, fanciulle bellissime, campi di fiori gialli e città dove il tempo si ferma. Un uomo che mescola realtà e fantasia per rendere tutto più bello, unico e speciale. E se invece ciò che sembra incredibile fosse la verità? Voi cosa scegliete, la fiaba o la realtà?


Strozzapreti al ragù di cernia (dosi per 3 porzioni)
Un pacchetto di pasta fresca formato strozzapreti (non all'uovo, 250 gr)
Un filetto di cernia, circa 300 gr
1 latta di pomodori pelati
1/2 bicchiere di vino bianco secco
cipolla bianca, mezza (se piccola, se no meno)
1 spicchio d'aglio
prezzemolo
sale

Tagliare a tocchetti il filetto di cernia. Tagliuzzare la cipolla e soffriggerla con l'aglio in poco olio evo. Aggiungere il pesce  e il prezzemolo e scottarlo per qualche minuti, sfumarlo con il vino bianco. Aggiungere i pelati tagliati a dadini con il loro sugo, salare e cuocere il sugo per circa 15 minuti a fuoco lento. Nel frattempo lessare gli strozzapreti, scolarli al dente e saltarli in padella nel sugo. Et voilà.



Filetto di salmone al sesamo e aceto balsamico
1 trancio di salmone fresco
aceto balsamico e olio evo
semi di sesamo
bietoline


Marinare il filetto di salmone in un piatto con aceto balsamico e olio extra vergine di oliva per circa un'oretta.
In una padella antiaderente, tostare i semini di sesamo. Una volta pronti, versarli in una ciotola. Passare il filetto nei semini e farli aderire bene su tutti i lati. Scottarlo nella padella aderente, aggiungendo due cucchiai della marinatura. Cuocerlo per 4 -5 minuti per parte. Io l'ho accompagnato a un cuore di bietoline bollite. :)

E dopocena...


Chi ben comincia... il mio parere sui film visti tra fine e inzio anno

Il tempo per scrivere dei film che guardo scarseggia sempre, così ho deciso di fare un post riepilogativo dei tioli visti nell'ultimo p...