martedì 18 gennaio 2011

A song for Bobby Long, a New Orleans tra burro d'arachidi e jazz



W i canali digitali. Sono gli unici a trasmettere qualche film! Come quello che davano stasera su RaiMovie, Una canzone per Bobby Long, pellicola del 2004 con John Travolta e Scarlett Johannson. La storia è ambientata a New Orleans, città umida, dolce, nostalgica, toccata dalle acque del fiume e dalle note jazz e blues dei musicisti, ai tempi in cui l'uragano Katrina non aveva ancora scatenato la sua furia. Dopo la morte della madre, cantante di blues e da lei tanto odiata, Purslane torna dalla Florida nella città natia per reclamare la sua casa di infanzia, pensando di trovarla vuota. Invece la casa è occupata da due amici della madre, Bobby Long, un professore di letteratura caduto in disgrazia e il suo ex assistente Lawson (Gabriel Macht, niente male), che da 9 anni tenta inutilmente di scrivere un libro sul suo mentore. 
La ragazza accetta di condividere la casa con i due uomini, le cui vite sono alla deriva. La convivenza forzata, all'inizio difficile, si rivelerà un'occasione di cambiamento e di riscatto per tutti. Presto sarà chiaro che segreti a lungo sepolti legano le tre vite in modo profondo e indissolubile.



John Travolta, che non ho mai amato particolarmente, è qui interprete convincente e toccante di un personaggio sfaccettato: alcolizzato, in preda ai rimpianti, ma ancora divertente, vitale e amante delle citazioni letterarie. 
Ma veniamo al cibo! Una giovanissima Scarlett Johannson, già carina e credibile, nel corso del film non fa che mangiare schifezze
Dal burro di arachidi direttamente dal barattolo al gelato con gli smarties fino alle frittelle, la ragazza non sembra proprio preoccuparsi della linea! E certo a volte una porcata può essere quello di cui abbiamo bisogno... Perciò ecco a voi una carrellata di ispirazioni un po' junk per tirarvi su quando ne avete bisogno!


Il burro di arachidi che mangia Scarlett nel film
Il mitico McFlurry, gelato e Smarties a go go
Frittelle, gnocco fritto, tigelle... in Italia
ce n'è per tutti i gusti
Tra i junk food per eccellenza... gli onion rings!
A Londra si trovano dappertutto: sandwich
già impacchettati, per lunch e spuntini


lunedì 17 gennaio 2011

Golden Globes 2011: red carpet look.. & food

Come ogni anno sono arrivati, gli anticipatori degli Oscar di febbraio, loro, le mitiche palle d'oro.. i Golden Globe! Per la lista completa vi rimando al sito ufficiale Golden Globe... Intanto ecco i riconoscimenti principali e... le mise da red carpet di alcuni vip, abbinate ai cibi che i loro vestiti mi ricordano! :-)

MIGLIOR FILMThe Social Network
MIGLIOR ATTOREColin Firth, The King’s Speech
MIGLIOR ATTRICE
Natalie Portman, Black Swan
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA 
Christian Bale, The Fighter
MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA
Melissa Leo, The Fighter



Natalie Portman in dolce attesa vince il GG come best actress..
E il suo abito non vi ricorda una bavarese alla fragola?

Angelina, nominata, e Brad accompagnatore. Questo verde-nero
dei loro abiti mi sa tanto di cioccolatini after eight

Color salmone per Claire Danes, best actress in a tv movie..
Ed è subito sushi!

Colin Firth è il miglior attore, in The King's Speech.
Assomiglia tanto a una Esterhazy torte bianca e nera!

Scarlett, in un abito rosa champagne... dolce come una meringata
NB: le foto dei cibi abbinati agli attori sono prese da internet, no copyright infringement intended :)

domenica 16 gennaio 2011

La torta che visse due volte. Con ricotta e pere

Avete visto tutti Vertigo, meglio conosciuto come La donna che visse due volte? Si tratta di uno dei film più famosi di Alfred Hitchcock, un giallo cult dove la paura dell'altezza diventa la chiave narrativa di una truffa ben architettata. Protagonista James Stewart accanto a una splendida Kim Novak, che sfoggia due look diversi (per le sue diverse ..vite). Beh ieri io ho fatto vivere due volte una torta. Stavo preparando una crostata di ricotta e pere in vista di una cena a casa con degli amici e mi è avanzato il ripieno. E che fai, lo butti? Lo cucini da solo? Mmm. Ti inventi una mini cheesecake per riciclarlo? Meglio!
Ecco i risultati delle due "opere" e sotto trovate le ricette... sulla seconda sono andata un po' ad occhio, essendo come vi dicevo una ricetta di riciclo!
Adesso resta solo una domanda... chi se la mangia la seconda tortina, dato che io dovrei stare a dieta?

Crostata di pere alla ricotta

Mini Cheesecake di recupero


Crostata di pere e ricotta
Per la frolla
200 gr di farina
100 gr di burro
100 gr di zucchero
1 pizzico di sale
2 tuorli d'uovo

Per il ripieno
250 gr di ricotta
200 ml di panna da montare
100 gr di zucchero
3 pere (le mie erano grandi infatti sono avanzate, usatene 2 se grandi 3 se piccoline)
polvere di pistacchio

Preparare la pasta frolla amalgamando il burro con farina, zucchero, sale e i tuorli d'uovo, lavorare con le mani fino a ottenere un'impasto che crea una palla. Mettere la palla in frigo e lasciar riposare per un'oretta.
Nel frattempo lavorate la ricotta con la panna e lo zucchero. Io ho aggiunto 2-3 cucchiai di polvere di pistacchio che mi ha regalato una mia amica siciliana, in alternativa potete aggiungere della cannella. Tagliuzzate le pere a dadini e incorporatele nel composto.
Stendete 2 terzi della frolla in uno stampo tondo e poi versate il composto. Ultimate con le striscioline della restante pasta frolla a formare una griglia. Se volete spennellate la griglia con un tuorlo d'uovo, infornate a 180 gradi per circa un'ora. 

Mini cheesecake alle pere 
1 pacchetto di Oro Saiwa ai 5 cereali
1 cucchiaino di cannella
2 cucchiani di cacao
1 cucchiaio di zucchero di canna
100 gr di burro

Il ripieno era composto di un avanzo di pere e ricotta a cui ho aggiunto 1 panetto di Philadelphia.
Tritate i biscotti, aggiungete lo zucchero, il cacao, la cannella e lavorate con il burro fino a che avrete formatoe un impasto farinoso. Versatelo in una piccola pirofila imburrata come base (distribuitelo con l'aiuto di un cucchiaio) creando dei bordi rialzati. Versate il ripieno, livellatelo e spolverato con polvere di pistacchio.
Cuocete in forno sempre a 180 gradi per 45 minuti.
Buona torta!



giovedì 13 gennaio 2011

Tre all'improvviso... E all'improvviso ho voglia di pizza


Questo film non è brutto. E' solo completamente, totalmente, interamente... prevedibile, dall'inizio alla fine, come solo una commedia romantica made in Hollywood (o una fiction di RaiUno, se volete) può essere. Se avete avuto modo di vedere Katherine Heigl (la dottoressa Izzie di Grey's Anatomy) in altre commedie come 27 volte in bianco o La dura verità, sapete già cosa intendo. La nuova beniamina della commedia americana è bravina, carina, credibile, adatta a questo genere ( in cui peraltro è destinata a rimanere incastrata) ma non è Meg Ryan, anche perché il regista Greg Berlanti non è Nora Ephron e non le ha confezionato addosso un piccolo gioiello come Harry ti presento Sally o Insonnia d'Amore
Detto ciò, il film è abbastanza divertente e godibile: c'è una bimba batuffolina che fa tenerezza, un protagonista maschile non troppo espressivo ma che è una festa per gli occhi (alto, bel sorriso, fisicato... insomma proprio il ragazzo della porta accanto! Si chiama Josh Duhamel). I protagonisti sono miglior amica e miglior amico di una coppia e non si sopportano, perché sono l'una il contrario dell'altra. Lui regista di trasmissioni sportive, centauro e irriverente dongiovanni, lei pasticcera con una piccola attività in proprio, ovviamente piuttosto perfettina e control freak. L'espediente narrativo è abbastanza terribile: i due sposini muoiono in un incidente stradale e lasciano in affidamento congiunto agli amici la loro bambina di un anno. All'inizio i due non vogliono accettare, poi prendono con sé la bimba e si trasferiscono nella casa dei defunti. Una pappa e un pannolino via l'altro e quello che era odio si trasforma in amore (ma non vi sto spoilerando nulla, questo lo vedete già dal trailer!!) ... ma non è tutto oro quel che luccica e ci saranno problemi e incomprensioni a complicare le cose, ma tutto culminerà in un telefonatissimo lieto fine. Insomma, siete avvertiti: odiate le commediole sentimentali? Statene alla larga!serata scacciapensieri? Questo film va benissimo! E se siete in questo mood spensierato, cosa c'è di meglio di una bella PIZZA?!?
Sono sicura che tutti voi siete già bravissimi a preparare pizze e focacce di ogni tipo, ma vi lascio comunque la ricetta! Io ho preparato una pizza con le zucchine e una focaccia con pancetta e cipolle... (le foto lasciano alquanto a desiderare.. per fortuna il sapore no!)


Pizza!
250 gr di farina 00
250 gr di farina Manitoba
300 cl di acqua tiepida (circa)
1 cubetto di lievito di birra
1 cucchiaino di zucchero
sale
Per farcire la pizza
2 mozzarelle 
1 zucchina
2-3 cucchiai di passata di pomodoro
sale 
pepe
olio e.v.o.
Per la focaccia
1 cipolla bianca
50 gr di pancetta affumicata
olio, sale, pepe

Sciogliete il cubetto di lievito nell'acqua tiepida con lo zucchero e lasciate riposare un quarto d'ora. Aggiungete le farine setacciate e infine il sale e lavorate l'impasto sulla spianatoia. Formate una palla, che lascerete lievitare coperta per circa 3-4 ore. Circa un'ora prima di infornare prendete la pasta e lavoratela sulla spianatoia con un po' di farina, dividetela in due parti e tiratela con l'aiuto di un mattarello. Integliate e lasciate riposare, nel frattempo preriscaldate il forno e predisponete gli altri ingredienti per la farcitura.
Pizza: coprite con qualche cucchiaio di passata di pomodoro e infornate nella parte bassa del forno a 240 gradi. Dopo circa 12-15 minuti aggiungete la mozzarella tagliuzzata finissima e le zucchine che avrete precedentemente trifolato in padella oppure cotto nel forno mentre saliva la temperatura. Lasciate in forno per altri 7-8 minuti, ventilate un minuto per asciugare l'eventuale acqua formata dalla mozzarella... E buon appetito!
Focaccia: infornatela bianca, sporcata solo di due cucchiai di olio, alla stessa temperatura. Dopo circa un quarto d'ora aggiungete la cipolla che avrete stufato con la pancetta (io avevo quella, ma potete mettere la salsiccia oppure del prosciutto o dei wurstel... o perché no, raddoppiare la dose di cipolle e gustarla solo con quelle!) olio, sale, pepe e un po' d'acqua. Lasciate in forno altri 5 minuti. La vostra focaccia è pronta... buon appetito!

PS: un particolare del film che non sfuggirà a nessuna foodblogger: la protagonista fa la pasticcera e prepara gustosissime e bellissime torte di compleanno. Inoltre una sera cucinerà per il suo amato-odiato compare nel suo negozio e lì ci sarà uno scambio di battute che non potrà sfuggirvi.. e che credo non condividerete! Si parla di ricette e di dosi! fatemi sapere se lo individuate :)

mercoledì 12 gennaio 2011

Pollo al curry e verdura: Il Destino nel nome


L'immigrazione... Una necessità, un problema, un'opportunità, una chance di migliorare il futuro proprio e della nazione? Ormai viviamo in un mondo globalizzato e possiamo sentirci piuttosto lontani, fisicamente e mentalmente, dalla terra da cui proveniamo. Eppure le nostre origini prima o poi ci chiamano con forza, perché le radici dell'anima affondano in tradizioni, modi di essere, abiti, musica, cibi, atmosfere, colori che sono parte di noi. E anche se vogliamo rinnegarle, arriverà il momento in cui non potremo ignorarle. E' questo, per me, il significato del film "Il destino nel nome", che racconta la storia di Gogol, figlio di una coppia indiana emigrata negli Stati Uniti. Gogol cresce e si sente in imbarazzo per quel nome assurdo, appioppatogli dal padre come tributo allo scrittore russo de "Il cappotto", e decide di metterlo da parte. Ma l'India, seppure lontana e appena accennata nel film, è sempre presente e la sua forza tornerà a farsi sentire dirompente nello scontro tra due generazioni, che alla fine cambierà le prospettive di Gogol.
L'India, con il più classico -e facile- dei piatti oggi voglio proporvi anche in cucina! Sto parlando ovviamente del pollo al curry, che probabilmente ognuno di voi cucina con la propria versione... Dedico la ricetta a un'amica che non ama cucinare e che da tempo me l'ha richiesta. Vi lascio due varianti, a seconda che siate in dieta post festiva oppure non ne abbiate bisogno!

Pollo al curry 
Ingredienti per due persone
Tre fettine di petto di pollo
mezza cipolla 
100 ml di panna oppure 1/2 bicchiere di latte + 1 cucchiaio di farina
2 cucchiaini di curry
olio extra vergine di oliva, sale

Tagliare il pollo a tocchetti. Sminuzzare la cipolla a dadini e soffriggerla con qualche cucchiaio d'olio in una padella antiaderente. Quando la cipolla comincerà a imbiondire, aggiungete due cucchiaini di curry e la carne. Rosolate per bene e infine addensate il condimento aggiungendo la panna. In alternativa, aggiungete mezzo bicchiere di latte e un cucchiaio di farina... o ancora, se siete proprio a dieta, usate l'acqua al posto del latte. Cuocete per circa 10 minuti, salate e portate in tavola accompagnandolo con riso basmati cotto a vapore. Se vi va potete aggiungere al soffritto di cipolla dell'altra verdura, ad esempio carote e zucchine tagliate a julienne: io l'ho preparato così più di una volta. Altrimenti potete cuocere delle verdure a parte. Qui di seguito trovate la foto di una dadolata di patate, zucchine, cipolle e carote che ho preparato semplicemente tagliuzzando, condendo e infornando la verdura a circa 200 gradi per mezz'ora. Ottima e supersana... buona giornata a tutti!




lunedì 10 gennaio 2011

The Road e un minitiramisu light per coccolarsi



In alcune occasioni un film serve per distrarti, farti ridere o sognare. Ma poi ci sono pellicole che ti toccano più profondamente e ti fanno riflettere. E' stato il caso di The Road, tratto dall'omonimo romanzo di Cormac McCarthy, che purtroppo non ho ancora letto ma che conto di leggere quanto prima. 
Ci troviamo in uno scenario post apocalittico, in un futuro vicino in cui, in seguito a una catastrofe globale non precisata, il mondo come lo conosciamo non esiste più. La natura è morta, gli animali sono estinti, gli alberi cadono, i fiumi hanno l'acqua verde radioattivo, unica nota di colore in un paesaggio di nebbia e terriccio bruciato. Un uomo e suo figlio si muovono sulla strada, on the road, appunto:  vanno verso sud, cercando di restare in vita, camminando verso la speranza di un futuro. Non hanno cibo, devono lottare ogni giorno contro la fame, il freddo, i briganti che si sono dati al cannibalismo vista la scarsità di alimenti. Il film tiene in tensione dall'inizio alla fine: la paura, il dolore e l'angoscia che domina le vite di quelle due persone ti pervade e trovi difficile pensare a un motivo perché loro debbano resistere, lottare per andare avanti. Ma come ha detto Viggo Mortensen (ottimo interprete) in un'intervista, "quando tutto quello che c'è intorno ti porta ad avere paura e a perdere la speranza, e sarebbe facile diventare cattivo, crudele, senza pietà, quando nonostante tutto scegli ancora di essere compassionevole e amorevole, questo è qualcosa di meraviglioso, di bellissimo, è il senso di tutto".  Perché quello che conta, nonostante le difficoltà, è essere vivi, ora, nel momento presente e apprezzarlo, condividendo la propria esistenza con chi amiamo e ci ama. Guardate The Road e coglierete tutto questo. E poi, siccome vi sentirete provati, turbati e svuotati, concedetevi un cibo coccola, qualcosa che vi piace tanto. Oppure lasciatevi ispirare da questo mini-tiramisu light che ho preparato stasera, riciclando un po' di cosine che avevo in dispensa. Vi va di provarlo? Ecco la ricetta.



Mini-tiramisù light al profumo di banane e cacao 
(x 2 persone)
Per la crema
1 vasetto di yogurt intero alla banana (sostituibile con quello bianco, alla vaniglia o al gusto che preferite!)
1 cucchiaio di fecola di patate
1/2 bicchiere di latte
1 cucchiaino di rum
1 cucchiaio di zucchero
1 uovo
gocce di cioccolato
per la base
Avanzi di panettone e/o savoiardi
1 bicchiere di latte
caffè in polvere
cacao amaro
1 cucchiaino di zucchero

Se avete intenzione di seguire queste dosi per due vi consiglio di usare come contenitori due ciotoline o bicchierini (se sono piccoli ne potrebbero uscire anche tre), altrimenti moltiplicate le dosi e riempite una piccola pirofila. 
Separate il tuorlo dall'albume, che monterete a neve. Mettete un cucchiaio di fecola sciolto in mezzo bicchiere di latte a scaldare a bagnomaria, a fiamma dolce. Aggiungete lo yogurt, il tuorlo d'uovo, un cucchiaio di zucchero, un cucchiaino di rum e infine l'albume montato a neve, mescolate per un paio di minuti e spegnete il fuoco: la vostra crema è pronta. Sciogliete un cucchiaino di caffè solubile e uno di cacao amaro in un bicchiere di latte tiepido, aggiungete un cucchiaino di zucchero
Prendete gli avanzi di panettone o di pandoro oppure i classici savoiardi che si usano per il tiramisu e bagnate leggermente le fette o i biscotti nel latte. Create un primo strato, coprite con la crema, fate un secondo strato di panettone, coprite di nuovo e decorate con un po' di gocce di cioccolato fondente. Mettete in frigo per un paio d'ore ed ecco, il vostro comfort-dessert è pronto!

domenica 9 gennaio 2011

Benny & Joon e i biscotti al vino



Finalmente scrivo di Benny & Joon, film che Sdauramoderna mi ha consigliato e "richiesto". In realtà nel suo blog lei ne ha già parlato, partecipando alle Cinericette di Natale con un abbinamento a un appetitoso mini-croque che richiamava i toast preparati in modo "alternativo"da Sam, un giovanissimo Johnny Depp, all'amata Joon (Mary Stuart Masterson).
Per questo motivo vi lascerò una ricetta che nel film non c'è, ma che ho realizzato proprio con le indicazioni di Sdauramoderna, dei semplici ma deliziosi biscotti al vino.
Ma andiamo con ordine. Il film. 
Benny (Aidan Quinn) fa il meccanico, ha oltrepassato la trentina ma non ha una vita privata perché si dedica alla cura di sua sua sorella Joon, giovane pittrice che soffre di depressione e sbalzi di umore, con la quale divide la casa. In realtà la malattia di Joon per Benny è diventata una scusa per non lasciarsi andare, non rischiare, non vivere a pieno. Un giorno i due fratelli "vincono" a una partita a pocker l'eccentrico cugino di un amico, Sam, un ragazzo con la fissa per il mimo e Buster Keaton. Costretti ad ospitarlo, si trovano inaspettatamente travolti dalla sua allegria e semplicità. Joon scopre la voglia di emanciparsi dalla presenza oppressiva del fratello e Benny capisce che Joon è capace di amare come tutte le ragazze della sua età e che è tempo di pensare anche a se stesso. Un film poetico, una commedia agrodolce che parla con leggerezza (ma non con superficialità) di un amore "diverso". 
E con un film del genere cosa c'è di meglio che di qualche biscotto leggero da sgranocchiare? La ricetta, come vi dicevo, l'ho rubata a Sdauramoderna qui ed è super facile.

Biscotti al vino
1 bicchiere di vino bianco
1 bicchiere di zucchero
1 bicchiere di olio di semi
1 bustina di lievito
altro zucchero
farina quanto basta a creare un impasto "maneggiabile"

In una ciotola capiente versate il vino, lo zucchero, il lievito e l'olio. Aggiungere farina e mescolare fino a che l'impasto sarà diventato una palla "impastabile". Lavorate la pasta creando dei lunghi cilindri sottili da cui creerete delle asole come a creare dei taralli. Passateli da un lato nello zucchero semolato e adagiateli su una teglia sopra carta da forno. Cuocete in forno a 190 gradi per circa 10 minuti. Ecco i miei! 



Tarallucci e vino?

sabato 8 gennaio 2011

City Island: un barbecue in famiglia per riconciliarsi


"City Island, due parole che sono in netto contrasto fra di loro. Città: così corta, aspra e definita; e Island, esotica, sconosciuta... e con la s dolce". Così riflette Molly (Emily Mortimer), compagna del corso di recitazione che Vince (Andy Garcia) frequenta di nascosto dalla moglie Joyce (Julianna Margulies), quando lui le racconta dove vive. City Island è una piccola isola di pescatori che fa parte del quartiere del Bronx, a New York, ma ad esso è collegata solo da un lungo ponte. Lì le famiglie abitano da generazioni in casupole bianche e colorate di fronte al mare: i Rizzo sono una di queste famiglie. 
Ciascun componente della famiglia è a suo modo disturbato, nasconde un segreto e vive portandosi dietro insoddisfazione e risentimento. A sconvolgere l'assetto già molto precario sarà l'incontro da parte di Vince, che fa la guardia carceraria, con Tony, delinquentello belloccio che egli scopre essere suo figlio. Vince, in preda ai sensi di colpa, decide di prenderlo sotto la sua tutela e farlo uscire dal carcere. Ma a casa Rizzo Tony si troverà stordito tra una moglie frustrata ma ancora bellissima, un'universitaria che si esibisce come stripper e un ragazzino pazzo per le donne obese. Il film, che è appena uscito in dvd, narra in modo ben orchestrato e divertente le piccole follie e frustrazioni di una famiglia americana moderna, senza scadere nel grottesco né giocare eccessivamente la carta del melodramma. Un film leggero ma non troppo, insomma, da vedere in famiglia per farsi due risate e ritrovare nei protagonisti le nostre piccole nevrosi, qui chiaramente esasperate!
Non vi voglio svelare troppo della trama, sappiate però che il film si conclude con un classicissimo barbecue, dove trionfano hamburger, salsicce, insalata e un'enorme torta al cioccolato...
Ma voi sapete come si prepara il classico hambuger americano? In attesa che venga la bella stagione e si possa organizzare un barbecue all'aperto, provatelo sulla griglia di casa... oppure segnatevi la ricetta, che ho rubato (e convertito) dal sito americano Woman's day.

foto dal sito Woman's day
American Hamburger per 6 persone
900 gr di carne macinata di manzo
2 cucchiaini di salsa Worchester
1/2 cucchiaino di peperoncino
1/2 cucchiaino di sale
6 panini per hamburger
6 foglie di lattuga
6 fette di bacon
6 sottilette al Cheddar cheese (quelle gialle, per intenderci; se non le trovate prediligete delle sottilette con un sapore deciso, come le Tigre, fatte di Emmenthaler, o le fette di Leerdammer)
1 cipolla rossa da cui tagliare 6 rondelle sottili
per la salsa
100 gr di maionese
100 gr di salsa chili
2 cucchiaini di salsa di cetriolini all'aneto (non so dove si reperisca questa cosa.. ma secondo me per il nostro gusto possiamo farne a meno!)

Mescolate in una terrina la carne macinata con il sale, il peperoncino e la salsa Worchester e formate sei polpette piuttosto spesse. Accendete la griglia (o, se siete dentro casa, la piastra!) e, dopo aver tagliato a metà i 6 panini, grigliateli per qualche minuto. Toglieteli dalla piastra, dove metterete invece gli hamburger. Mescolate la maionese con la salsa chili e quella al cetriolino e spalmatene un po' sull'interno delle basi del panini. Mentre la carne cuoce, ricoprite la base del panino anche con la lattuga, 1 fetta di pomodoro e 1 fetta di cipolla. Quando gli hamburger, che avrete girato e cotto da ambo i lati, saranno pronti, copriteli con una fetta di formaggio e una di bacon e lasciateli sulla piastra per circa mezzo minuto, il tempo necessario perché il formaggio cominci a sciogliersi. Toglieteli dal fuoco e metteteli nei panini, spalmate di salsa anche l'interno della metà superiore del panino e chiudete. I vostri hamburger sono pronti, potete servirli insieme alla salsa che vi sarà avanzata mettendone un po' sui piatti, a lato. 
Non proprio light, ma se lo fate a casa senza l'aggiunta di patatine fritte e magari accompagnato a una leggera insalata, diventa un pasto completo nemmeno troppo esagerato.

giovedì 6 gennaio 2011

Befana, l'ultima festa: con il salmone e Hook Capitan Uncino

Triangolini sfiziosi al salmone
Buona Befana a tutti! Ok ammetto di essere un po' in ritardo... ma la Befana non è mai stata la mia festa preferita, anzi... era l'ultimo giorno delle vacanze e significava "è finita la pacchia!". Devo però ammettere che non vedevo l'ora di ribaltare il mio calzino alla scoperta di caramelle, torroncini, cioccolatini e frutta secca. Quei tempi sono ormai lontani, ma stasera per riappropriarmi del fanciullino che c'è in me riguarderò Hook- Capitan Uncino (su Rete4).


Ve lo ricordate? Peter Pan (Robin Williams) è cresciuto e ha dimenticato l'Isola che non c'è e i suoi amici. Ma il perfido Capitan Uncino (un meraviglioso Dustin Hoffman) è tornato per dargli la caccia e rapisce i suoi figli: Peter dovrà ricordare, riscoprire se stesso e le magie della sua infanzia per battere Hook e liberare i marmocchi. Forse un po' prolisso nella prima parte, questa fiaba di Spielberg ci regala una fantastica incarnazione dell'Isola che non c'è e sottolinea l'importanza del mantenere vivi i sogni e la fantasia.. per ricordare che siamo stati tutti bambini!
E per non dimenticare che oggi è un giorno di festa, ho preparato un pranzo a base di salmone affumicato, che si mangia sempre in questo periodo. Vi lascerò la ricettina facile facile che mi sono inventata per delle tartine da mangiare come antipasto.


Triangolini sfiziosi al salmone 
(Dosi per 12 tartine)
6 fette di pancarrè
100 gr di robiola
2 cucchiai di latte
6-8 foglie di radicchio rosso
mezza cipolla dorata piccola
120 gr di salmone affumicato
sale e pepe

Sminuzzare finemente la cipolla e farla soffriggere con 2-3 cucchiai di olio extra vergine di oliva. Tagliare a fili sottilissimi anche le foglie di radicchio, aggiungerle alla cipolla e lasciar stufare per qualche minuto. Salate e pepate. Nel frattempo prendete le sei fette di pancarré, levate i bordi e tagliatele a metà in diagonale; passatele in forno per qualche minuto di grill. In una ciotola stemperate la robiola con due cucchiai di latte, aggiungete il radicchio saltato e mescolate fino a ottenere una crema omogenea e mettetela in frigo per qualche minuto. Intanto tagliate a pezzetti le fette di salmone affumicato. Ora è il momento di assemblare le tartine. Su ognuna versate un cucchiaino della crema di formaggio e radicchio e adagiatevi sopra un pezzetto di salmone affumicato arrotolato. Disponete su un piatto o un vassoio e gustateli con un bicchiere di vino bianco mosso, magari un prosecco di Valdobbiadene. Auguri!

Con questo antipasto partecipo al contest indetto da La renna in cucina




mercoledì 5 gennaio 2011

Black Swan. Dieta vegana versus noodles, Portman contro Ryder



Hummus o noodles?

C'è forte attesa per il nuovo film di Darren Aronofsky, Black Swan. In Italia uscirà solo il 25 febbraio: alcuni parlano già di capolavoro e invocano l'Oscar per Natalie Portman, altri gridano allo scandalo per la carrellata orrorifica che la pellicola mette in scena: dita dei piedi fratturate dal troppo esercizio, bulimia, ossessioni, manie di persecuzione, sesso lesbico e persino tocchi horror, come alette che spuntano tra misteriose stigmate sulle scapole della protagonista, la giovane ballerina del New York City Ballet pronta a tutto per diventare la fulgida stella del Lago dei cigni di Ciajkowski.
Io sono molto incuriosita e aspetto con impazienza di vedere il film e dipanare i fili di questo thriller psicologico. Che riporta sulle scene anche un'altra attrice, Winona Ryder, da tempo scesa dal piedistallo delle star di Hollywood in seguito a vicende che più o meno tutti conosciamo (come questaquesta e questa).
Caso vuole che in questo film Winona interpreti la prima ballerina ormai "vecchia", che viene scalzata proprio dalla Portman. Lei stessa ha commentato sull'ironia del ruolo. "Ho pensato che fosse un parallelismo interessante. Essere rimpiazzate dalla più giovane. Questo accade di sicuro a Hollywood: è difficile trovare buone parti e in un attimo ci sono tante ragazze nuove. Mi trovo in quell'età di cui sono stata avvertita da tutta la vita". Al contrario la Portman sta vivendo un momento magico, con molti film e riconoscimenti all'attivo, una gravidanza appena annunciata al mondo e un matrimonio in vista con il coreografo conosciuto proprio sul set di Black Swan.



Immagini dal film Black Swan

Come scrive anche oggi il Corriere della Sera, si tratta di due attrici di grande bellezza e in qualche modo simili: brune, lineamenti sottili e corpo esile, carnagione delicata e bel sorriso. Ma mentre la Portman sembra il ritratto della perfezione e della felicità senza ombre, Winona nasconde un cuore nero, fatto di alti e bassi, di eccessi e depressione, di mal de vivre e fragilità che in fondo, mi affascina molto di più. Se Natalie Portman è rigorosamente vegetariana, anzi, vegana quindi non mangia carne -e nemmeno i formaggi perchè "sono preparati trattando il latte con gli enzimi degli animali"- e va pazza per l'hummus, Winona Ryder è quella che, nel pieno della sua storia d'amore con Johnny Depp nel 1991, si scofanava i pacchetti di noodles Ramen "Oriental Flavour" che lui le faceva recapitare in albergo mentre era lontana per lo shooting di un film.

Natalie Portman e Winona Ryder a una premiere del film
Ho sempre avuto un debole per Winona occhi-da-cerbiatto: sarà per quel suo essere bella e allo stesso tempo un po' goffa nei movimenti, per quel suo sorriso spesso imbarazzato o per le sue parti in Sirene, Giovani carini disoccupati, Piccole Donne, La Casa degli spiriti e Girl, Interrupted (il progetto da lei fortemente voluto e poi... l'Oscar l'ha vinto Angelina Jolie...). Oppure sarà che è uno scorpione come me, ma volete mettere? Preferisco l'incasinata Winona, con i suoi noodles e un attaccamento morboso alla pasta che le cucinava suo padre, rispetto ai crostini con l'hummus di Natalie Portman.
Detto questo non resta che andare al cinema a vedere Black Swan e trovare un bel piatto che lo rappresenti degnamente. Aspettiamo febbraio. Intanto però, dato che l'hummus non è male, eccovi la ricetta.

Ingredienti
500 g di ceci
1 spicchio d’aglio
succo di due limoni
paprika e/o peperoncino
2 cucchiai rasi di olio
1 cucchiaino di sale
1 mazzetto di prezzemolo

Frullate finemente i ceci, unite il resto degli ingredienti e frullate finchè avrete una pasta omogenea e cremosa, aggiungendo se necessario dell’acqua. L’hummus può essere servito in ciotoline, decorato con prezzemolo tritato e paprika e accompagnato da crostini di pane.

martedì 4 gennaio 2011

Plum cake di prugne e mele ovvero il mistero di Michael E. Rodgers

Una sera dell'estate scorsa, passando davanti a uno "spazio multifunzionale" (odio questa definizione, ma come chiamare un luogo che riunisce ristorante, galleria d'arte, teatro e altre cose non ben identificate?) a pochi metri da casa mia, ho notato che era nata dal nulla una vetrina che esponeva la misteriosa insegna "Acting Method Studio". Il mio fidanzato, noto per non avere vergogna di nessuno, ha visto che all'interno dello spazio c'era qualcuno e ha bussato. In pochi istanti siamo stati fagocitati nel mondo di una "scuola di recitazione per teatro e cinema": una signora gentile quanto logorroica ci ha spiegato per filo e per segno il metodo d'insegnamento della neonata Accademia, mostrandoci video delle lezioni e invitandoci a restare per assistere "live" alle prove dei ragazzi in teatro.
A tenere le lezioni, ci ha spiegato, era nientemeno che Michael E. Rodgers! ....Voi vi chiederete "e chi diavolo è"?!? Beh, anche noi ce lo siamo chiesti. A detta della pr della scuola è un rinomato attore scozzese con fior fiore di esperienze ad Hollywood. Altro da fare non l'avevamo, così ci siamo fermati per la lezione. Sarà stata la lezione in inglese, la suggestione per una supposta allure holliwoodiana, la capacità dialettica di Rodgers, il suo fare cordiale unito a un aspetto belloccio... fatto sta che sono uscita di lì tutta entusiasta, pronta a dare indirizzo e sito a mia sorella (la quale è aspirante attrice) e a tornare la settimana successiva per assistere a uno spettacolo che mettevano in scena alcuni alunni (e che, devo ammettere, fu carino). Immaginerete lo sconcerto quando, di ritorno dalle vacanze estive, a inizio settembre, ho notato che l'insegna Acting Method Studio non c'era più. E quello ancora più grande quando, al posto del suddetto ufficio, a ottobre è nata un'AGENZIA IMMOBILIARE!


Eccolo.. è lui
Non so che fine abbia fatto Michael E. Rodgers (foto), se sia scappato con i soldi degli alunni o se abbia solo trasferito la scuola, se ha litigato con la fidanzata italiana con la quale viveva qui a Milano (così ci raccontò) ed è tornato in America, in Scozia o chissà dove... so solo che ieri sera l'ho beccato in tivù! Sì, su Iris o Rai4 o uno di quei canali digitali lì davano The Triangle -Triangolo delle Bermude, una miniserie in 3 puntate del 2005. Potete immaginare che ridere quando ho visto la sua faccia e ho pensato "ma è proprio lui?". Accanto al nostro amico semisconosciuto, ci sono Eric Stoltz (vedi QUI) e Catherine Bell (la mitica Mac del JAG Avvocati in divisa).

Valutazione sul prodotto? Non mi sbilancio, era solo il primo episodio. Siamo chiaramente alle prese con la sparizione di alcune navi nel famoso triangolo. Una squadra di esperti di varie discipline viene chiamata a sciogliere il mistero da un commerciante che continua a perdere soldi e mezzi su quel tratto, ma le indagini non sono semplici e presto cominciano ad accadere eventi soprannaturali. Direi che per ora siamo sul 6 meno. Ma voglio dare una chance al mio amico Michael! :) E anzi, se qualcuno di voi avesse sue notizie -e soprattutto notizie della scuola- mi illumini!
Nel frattempo ci vuole un bel dolce da tenere pronto per gustarsi la prossima puntata di questo che per me è diventato un impredibile minievento. Una cosa non troppo pesante vista la stagione... in alternativa potete sempre tagliarvi una fetta dei mille panettoni che giacciono nelle antine della dispensa. Ma se vi va di sporcarvi le mani, ecco una tortina semplice semplice che ho fatto con quel che avevo in casa.



Plum cake very very plum
Non so voi ma io non vedo mai plum cake con le prugne. Ho pensato: ma se si chiama così, ce le potrò mettere! Puriste vi precedo.. lo so che la ricetta originale era un dolce inglese a base di prugne fresche, ma non stiamo a spaccare il capello. :-)



Ingredienti
Yogurt alla vaniglia 125 gr
1 grossa mela renetta (o due se piccole)
una dozzina di prugne secche tipo Sunsweet
2 uova
150 gr di farina 00
100 gr di zucchero
2 cucchiai di fecola di patate
2 cucchiai di olio e.v.o.
1 cucchiaino di lievito per dolci
1 bustina di vanillina
latte q.b.

Tagliare a tocchetti sottili la mela renetta e mettere a bagno le prugne in un po' di acqua tiepida con un cucchiaino di rum. Nel frattempo setacciare la farina e la fecola con il lievito e la vanillina, aggiungere lo zucchero, i tuorli sbattuti, lo yogurt 2 cucchiai di olio e qualche cucchiaio di latte, aggiungere gli albumi montati a neve. Se l'impasto dovesse essere secco, aggiungete un po' di latte fino a raggiungere la consistenza giusta. Versate nel composto la mela a tocchetti e le prugne strizzate, mescolate bene e versate in uno stampo da plum cake rivestito di carta da forno. Spolverizzate di zucchero semolato. Infornate a 180 gradi per 45 minuti, fate la prova stecchino perchè la forma alta della torta unita alla mela potrebbero prolungare i tempi di cottura fino a un'oretta.
E ora a noi due, Michael!

Update 05/01/2010: ieri sera la seconda puntata del Triangolo delle Bermuda.. siamo sempre intorno al 6 ma si lascia guardare. Ora attendiamo il finale.

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