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domenica 8 novembre 2020

Biscotti a scacchiera per La regina degli scacchi

Biscotti a scacchiera - Cooking Movies

Sapete giocare a scacchi? Io no, o perlomeno, ricordo di aver vagamente provato a imparare da bambina, ma la verità è che non ho mai padroneggiato la scacchiera, nè francamente ho mai avuto rimpianti al riguardo.

Almeno finché non ho visto La Regina degli Scacchi (The Queen's Gambit), nuova mini serie Netflix tratta da un romanzo di Walter Tevis.

domenica 15 marzo 2015

The Imitation game e l'arte dei tramezzini inglesi (che Turing non amava)

Tramezzini al cetriolo - Elisa Pavan -Cooking Movies

Se c'è una realtà con la quale ogni italiano in viaggio, lungo o breve, nel Regno Unito dovrà confrontarsi, è la dittatura culinaria del sandwich. Sandwich protagonista dei "packed lunch" casalinghi avvolti nella pellicola con quattro giri, oppure confezionati in quei triangoli di plastica attraverso cui è difficile persino intuire gli ingredienti del ripieno. Sandwich per l'ora del té, sandwich come spuntino o merenda, sandwich come alternativa volante per cena. Di solito in gusti che, ai palati di noi inconsapevoli gastronomi italici, fanno rizzare i peli sulle braccia.

domenica 12 gennaio 2014

I famosi biscotti zenzero, mela e noce moscata di Mrs Bean, da Fantastic Mr. Fox



Fantastic Mr. Fox è una volpe. Una volpe che veste elegante e parla in modo suadente, ma che ha bisogno di sentirsi vivo dando sfogo al suo istinto cacciatore di animale selvatico. E così quando, anni dopo aver messo la testa a posto diventando giornalista e mettendo su famiglia, decide di riassaporare la vita selvaggia e sfidare i tre imprenditori locali rubando il loro sidro e uccidendo le loro galline, scatena una caccia alla volpe senza esclusione di colpi, che metterà a repentaglio non solo se stesso e la propria famiglia, ma anche gli altri animali del bosco.

lunedì 11 marzo 2013

Linzer torte a modo mio


Ve lo ricordate La principessa Sissi? E' uno dei film più ingannevoli della storia. Pare infatti che la sovrana Elisabetta di Baviera (sì, perché Sissi era una duchessa bavarese dalle guanciotte rosa, prima di infilarsi nei vestiti di raso che si confanno a una principessa) fosse una specie di depressa, fissata con la linea (era anoressica) e con la ginnastica da camera, oltre che con le lunghe passeggiate e le interminabili sessioni di equitazione. Aveva poco a che vedere con la dolce fanciulla dipinta dai lungometraggi con Romy Schneider. E' anche vero che la poveretta, vissuta libera dalle eccessive costrizioni fino ai 18 anni, dopo il matrimonio con l'imperatore Francesco Giuseppe venne catapultata presso la corte asburgica dove vigeva una rigida etichetta. La sua vitalità naturale venne repressa e la povera Sissi cadde presto vittima di crisi d'ansia e fissazioni. A questo si aggiunga la morte prematura della prima figlia, Sofia, e siamo a posto. 



Comunque sia, la trilogia dei film sulla principessa (il primo del 1955) fu un successo mondiale -la Rai non manca di trasmetterli tuttora almeno una volta l'anno (di solito ad agosto, per il ciclo i grandi classici o roba del genere)- e contribuì a rendere ancora più mitica la figura di questa principessa tanto amata (e al tempo stesso criticata). 
E io vi lascio con la ricetta di un dolce tipicamente austriaco, che profuma di frutta, burro, spezie e anche cacao. Forse piaceva anche alla principessa Sissi.. chi lo sa? E' una ricetta tradizionale e antichissima. Non me ne vogliano i puristi, perché questa mia versione differisce un po' da quella ortodossa. Ma il risultato è stato decisamente apprezzato e promosso, quindi la condivido con voi 
:-)



Linzer torte

Per la frolla
170 grammi di farina 00
150 grammi di farina di mandorle
150 grammi di burro
150 grammi di zucchero bianco
1 cucchiaino colmo di cacao
1/2 cucchiaino di cannella
2 tuorli d'uovo

Per il ripieno
1 confezione da 250 grammi di Fiordifrutta ai Lamponi (Rigoni di Asiago)
50 grammi di cioccolato fondente al 70% di cacao

Nella planetaria lavorare con frusta K il burro freddo con la farina setacciata insieme alla farina di mandorle. Aggiungere lo zucchero, il cacao, la cannella e infine i tuorli d'uovo. Appena il tutto si impasta, spegnete, appallottolate la frolla e avvolgetela nella pellicola. Lasciatela riposare per circa mezz'ora. Quando sarà pronta, stendete i due terzi dell'impasto con il mattarello e rivestite una tortiera imburrata del diametro 22 cm. Bucherellate il fondo. Versate all'interno un vasetto di Fiordifrutta ai lamponi e livellate bene. Spezzetate il cioccolato e spolverizzatelo sopra la marmellata. Stendete il rimanente impasto, con una speronella create delle strisce non troppo sottili e decorate la crostata. Infornate a 180 gradi per 40 minuti. Lasciate raffreddare, sformate e gustate!
Ps: il tocco del cioccolato all'interno è una mia aggiunta, ovviamente potete ometterla (ma come sapete cioccolato + lamponi = yum!!). Invece della farina di mandorle, potete usare mandorle tritate o, come da ricetta originale, nocciole tostate e tritate. Sarà ottima in entrambi i casi!

domenica 24 febbraio 2013

Il lato positivo della vita (e dei biscotti integrali alle mandorle)


Il lato positivo. Non sempre è facile trovarlo nelle situazioni, certamente non per me che ho la tendenza a scoraggiarmi e a fare la conta delle sfighe che mi capitano. Per esempio, qual è il lato positivo dell'incriccamento che mi è sopraggiunto ieri sulla schiena, tra scapola e costole e che ancora adesso mi affligge? E il lato positivo dei chili presi dopo Natale, che mi costringeranno a stare a dieta di qui a non so quando (con impoverimento generale del livello culinario del blog :-))?
Difficile trovarne. Ma se ce la fa Pat, a.k.a. Bradley Cooper, che è reduce da otto mesi in un ospedale psichiatrico e a 35 anni suonati si ritrova mezzo matto, mollato dalla moglie e costretto a vivere a casa con mamma chioccia e padre disoccupato, scommettitore e superstizioso - da cui ha certamente ereditato certe tendenze ossessive- allora, beh, c'è speranza per tutti. E' un po' questo, forse, il messaggio che ci vuole affidare Il lato positivo, titolo originale Silver Linings Playbook, candidata in ben otto categorie per il premio Oscar di cui quattro sono per i protagonisti, Bradley Cooper e Jennifer Lawrence, e i coprimari, Robert De Niro e Jackie Weaver.



Stanotte sapremo cosa porterà a casa, nel frattempo ha già vinto i premi come miglior film, miglior regia, miglior sceneggiatura e miglior attrice protagonista agli Independent Spirit Awards. Il film di David O. Russel è una commedia per modo di dire, perché non è che si rida proprio, si tratta più di un cross-genere tra dramma e commedia. Certamente però Il lato positivo è ricco di spirito, in grado di intrattenere e al tempo stesso di dare un messaggio di ottimismo pur parlando di temi "pesanti" come malattia mentale e lutto. E questo approccio dissacrante e ironico è sicuramente l'aspetto più coraggioso della pellicola: ci mostra che la malattia mentale è qualcosa di vicino, perché a ciascuno di noi potrebbe capitare di vivere un cortocircuito emozionale in grado di sradicare improvvisamente i nostri equilibri e farci barcollare. Ma al tempo stesso ci fa sembrare possibile anche uscirne, tornare a vivere, a sperare, a divertirsi, ad amare. 



La trama. Dopo essere stato ricoverato a causa di un tracollo nervoso in cui ha pestato a sangue l'amante della moglie, dopo averlo colto in flagrante sotto la doccia con la consorte, Pat, ex insegnante di liceo, torna nella vecchia casa dei suoi genitori. Adesso - pur mostrando ancora comportamenti da psicotico- si sforza di vedere il lato positivo nelle cose, non vuole arrendersi all'idea che il suo matrimonio sia finito ed è convinto di  poter ricominciare con l'ex moglie. Il suo obiettivo, quindi, è lavorare per migliorare se stesso. Fisicamente, andando a correre per dimagrire (non molto  credibile, dal momento che stiamo parlando di quel fisicato di Bradley Cooper) e culturalmente, leggendo i classici della letteratura preferiti dalla moglie e prima snobbati (salvo poi impazzire davanti al pessimismo cosmico di Hernest-fucking-Hemingway ).
Le cose, però, prendono una piega inaspettata quando sulla sua strada arriva Tiffany, giovane vedova di un poliziotto interpretata da Jennifer Lawrence, che dopo una fase autodistruttiva passata andando a letto un po' con chiunque, vede in Pat l'unica persona che, capendo il suo stato d'animo, può esserle amica e aiutarla a portare avanti un progetto che ha da tanto tempo: partecipare a una gara di ballo. 



A fare da sfondo c'è la famiglia un po' disfunzionale di Pat, con un De Niro che vive di scommesse sugli Eagles ed è convinto che guardare la partita con il figlio porti fortuna, e Jackie Weaver in versione mamma dolce e accomodante.
Il cast lavora benissimo, ho rivalutato Bradley Cooper (l'avevo visto solo in Notte da leoni, La verità è che non gli piaci abbastanza e forse qualche altra commediola inutile) che per me era solo un bel faccino, mentre Jennifer Lawrence conferma la sua fama di gran presenza scenica e naturalezza (anche se tutto questo entusiasmo attorno alla ragazza sinceramente a me comincia a molestare un po'... Sì, è bella e brava, ok, ma non è l'unica giovane attrice di talento sulla piazza!)
De Niro torna a recitare davvero e infatti rischia l'Oscar.
Al cinema esce il 7 marzo. Vi consiglio di guardarlo in lingua, il bello di questo film sta infatti nei dialoghi intensi e serrati e il doppiaggio, si sa, per quanto magnifico penalizza sempre.



Volendo applicare la filosofia del film, il lato positivo del maltempo che sta affliggendo l'Italia è che uno sta a casa e mette le mani in pasta (io, almeno). Ma volendo fare qualcosa di leggero leggero e avendo detto NO ai dolci per un po', eccetto a colazione dove i biscotti purché sani sono concessi, ho pensato di fare dei biscotti integrali, perché uno dei miei obiettivi è aumentare la dose di farine/cereali integrali a sfavore di quelle raffinate. Volete fare anche voi una colazione più sana, senza rinunciare a sfornare biscotti? Allora questa ricetta fa per voi. 



Biscotti integrali alle mandorle


150 grammi di farina integrale
100 grammi di farina di mandorle (o mandorle tritate finemente)
100 grammi di zucchero
50 grammi di burro
1 uovo
1 cucchiaino di lievito per dolci
essenza di mandorla
latte qb

Mettere tutti gli ingredienti nella planetaria (il burro tagliato a tocchetti). Azionare la frusta a K a velocità 1 per amalgamare e poi 2 per impastare. Appena si sarà formata una palla, spegnere, avvolgere nella pellicola e mettere in frigo a riposare per almeno un'ora. Trascorso il riposo, stendete l'impasto a uno spessore di circa 4-5 millimetri, ritagliate i biscotti della forma che preferite e cuocete in forno a 180 gradi pr 15 minuti. 



Questo post è dedicato alla mia amica Sara, che adora Bradley e tiferà perché lui abbia il suo primo Oscar. :-)

venerdì 22 febbraio 2013

Bianco e nero, come cacao e vaniglia. Nel plumcake marmorizzato




Bianco e nero. Vaniglia e cacao. Due opposti che si attraggono. Un classico che va in onda in cucina da sempre, un accostamento cromatico che ha fatto la storia del cinema dai suoi esordi e fino all'avvento del "technicolor". Ci sono film in bianco e nero che non si dimenticano: ciascuno di noi ha i propri preferiti. I vostri quali sono? Personalmente, dato che sono una romanticona, mi vengono subito in mente i film di Audrey Hepburn, da Vacanze Romane a Sabrina. Ma ci sono tanti classici imperdibili... I capolavori del neorealismo come Roma città aperta di Rosellini, Sciuscià e Ladri di biciclette di De Sica. E poi Casablanca, con la tormentata storia d'amore tra Humphrey Bogart e Ingrid Berman. Ma anche le commedie, ve lo ricordate A qualcuno piace caldo, con i mitici Jack Lemmon e Tony Curtis accanto alla splendida Marylin?
Personalmente mi faccio conquistare -soprattutto a Natale- anche da pellicole sornione come Piccole Donne e La vita è meravigliosa di Frank Capra...

A Qualcuno piace caldo

Casablanca

Sabrina
Roma Città Aperta
La Vita è meravigliosa
E visto che il fascino del bianco e nero (che ogni tanto viene rispolverato anche in tempi moderni, si pensi a The Artist), vale anche in cucina, non posso che proporvi un dolce che è un grande classico e nasce proprio dall'accostamento cromatico e di sapore tra il cacao e la vaniglia. Sto parlando del plumcake marmorizzato. Lo avete mai preparato? Direi il non plus ultra per la colazione. Soffice, con un sapore di cacao che abbraccia la dolcezza della vaniglia... meraviglioso! A voi la ricetta.




Plumcake marmorizzato

200 grammi di farina 00
100 grammi di fecola di patate
180 grammi di zucchero
10 grammi di lievito per dolci
150 grammi di burro
cacao e acqua (o latte) qb 
4 uova
Essenza di vaniglia (qualche goccia)

Lavorare il burro ammorbidito a temperatura ambiente nella planetaria con la frusta a K, insieme allo zucchero: una volta che si sarà creata una crema, aggiungete le uova, una ad una e continuate a lavorare. Quando avrete un composto cremoso e gonfio, aggiungete la farina e la fecola setacciate con il lievito e continuate ad amalgamare. Aggiungete qualche goccia di essenza di vaniglia. Versate metà del composto in una terrina. A parte in una ciotolina mescolate due cucchiai di cacao setacciato con un po' di latte o acqua e poi unitelo all'impasto. Mescolate bene finché il cacao non sarà completamente assorbito.
Foderate uno stampo da plumcake con della carta forno bagnata e ben strizzata e cominciate a riempirlo. Cominciate con un paio di cucchiai di impasto "bianco", alternato ad altrettanto al cacao, finite uno strato e ricominciate fino a terminare i due impasti. Ora passate un coltello nel centro dell'impasto disegnando qualche ghirigoro per ottenere un effetto "lavorato" all'interno della fetta. 
Ora infornate per circa 45 minuti a 180 gradi. Una volta cotto lasciate raffreddare nello stampo per almeno 20 minuti prima di sformarlo. Tagliate a fette e gustate! 



sabato 26 gennaio 2013

Clementine: un personaggio, una canzone... e un plum cake supersoffice



Le clementine sono dei frutti meravigliosi: piccole, profumate, dissetanti, facili da sbucciare! Ma ci mettono pochissimo a guastarsi e allora diventano mollicce e virano verso una dolcezza stucchevole che me le rende indigeste. Nel frigo ne erano rimaste un po', non più mangiabili ma nemmeno allo stadio "pattumiera". Così le ho riciclate in un meraviglioso plumcake. E' una ricetta molto semplice, non bisogna certo essere grandi cuoche per prepararla, però dà molta soddisfazione per il suo sapore delicato e soprattutto per la sua morbidezza e sofficità. 




Plum cake alle clementine
200 grammi di farina
40 grammi di fecola di patate
200 grammi di zucchero
8 grammi di lievito
130 grammi di succo di clementine
80 grammi di burro
3 uova
la buccia grattugiata di un limone bio

per la glassa (opzionale)
100 grammi di zucchero a velo
succo di mezzo limone
acqua calda qb

Fondete il burro in un pentolino, a fuoco dolce. Montate a lungo le uova con lo zucchero. Quando avrete ottenuto un composto ben gonfio e chiaro, aggiungete la farina setacciata con la fecola e il lievito, il burro fuso raffreddato e il succo di clementine e mescolate bene. Incorporate al composto la buccia grattugiata di un limone non trattato... e avete già finito! Versate in uno stampo per plumcake rivestito di carta da forno.Infornate per 45 minuti a 180 gradi. Se la crosta si colora troppo a metà cottura coprite con un foglio di alluminio. Una volta cotto lasciate raffreddare e guarnite, se vi piace, con una glassa fatta di zucchero a velo, qualche goccia di acqua calda e succo di limone. 



Clementine è anche un nome inglese, che mi piace molto (Clementina in italiano suona un po' meno bene...) e mi ricorda due cose: l'unica canzone di pseudo-successo della carriera solista di Mark Owen (membro dei Take That, ndr, la canzone la potete mettere come colonna sonora cliccando qui), e la protagonista di Eternal Sunshine of the Spotless Mind (Se mi lasci ti cancello) il visionario film di Michel Gondry dedicato all'importanza dell'amore e dei ricordi. Kate Winslet è Clementine, una ragazza dal carattere esuberante che lavora in un negozio di dischi e ama sperimentare colori improbabili sulla propria testa. Joel (Jim Carey) scopre che Clementine, dopo la fine della loro relazione, si è sottoposta a una procedura per cancellare dalla mente i loro ricordi comuni. Joel decide quindi di fare lo stesso. Nel lungo e complicato processo della cancellazione riviviamo i loro momenti più felici e quelli critici. Ma nulla è perduto per chi è fatto per stare insieme!


Un film delizioso: intricato, surreale e romantico, che se non avete mai visto dovete assolutamente recuperare! Vi lascio con il trailer.


domenica 5 agosto 2012

Biscotti viola: La mia vita è uno zoo


Qualsiasi storia racconti, il regista Cameron Crowe rappresenta nei suoi film il sogno americano: quello che, anche se nessuno ce l'ha spiegato nei dettagli, ci portiamo dentro come se l'avessimo studiato a scuola (conseguenza di tv, film e letteratura made in USA somministrata a dosi massicce). Un mix tra convinzione di poter riuscire, coraggio di rischiare e un pizzico di incoscienza. Le storie che porta sullo schermo Crowe hanno sempre al centro personaggi che per qualche motivo sono in crisi e scelgono di ribellarsi allo status quo e scommettere su qualcosa (un progetto, un lavoro, una relazione) che potrebbe cambiare in meglio la loro vita. Il tutto è condito da sceneggiature brillanti che in ogni film snocciolano almeno una o due di quelle citazioni da ricordare, frasi a effetto da segnarsi sulla Smemoranda o la Moleskine (come una volta) o da condividere su Fb e Twitter (per essere più moderni). Chi non ricorda il "Ricoprimi di soldi" di Jerry Maguire o il "Sono impossibile da dimenticare, ma difficile di ricordare" di una rassegnata eppure raggiante Claire (Kirsten Dunst) in Elizabethtown? Solo per citare le più brevi.
We Bought a Zoo (La mia vita è uno zoo) è un film essenzialmente Cameroniano. C'è Matt Damon nei panni di un giornalista freelance vedovo che si trova a occuparsi da solo dei due figli: il quattordicenne Dylan e la deliziosa Rosie, di sette anni. Per dare nuova linfa alla loro vita decide di cambiare casa e, durante le prime perlustrazioni con l'agente immobiliare, si trova tra le mani una casa meravigliosa immersa in un gigantesco parco. "Che bella, la prendiamo!" è il primo pensiero di Matt Damon, alias Benjamin Mee. Ma c'è un problema. Il parco, in realtà, è uno zoo. E chi si accolla il primo, si cucca anche gli animali e la difficoltà di far ripartire lo zoo, dando una speranza a chi ci lavora (in primis Kelly, la giovane e carina responsabile dello zoo interpretata da Scarlett Johansson, che in barba ai suoi detrattori io trovo una brava attrice). Benjamin, ovviamente, decide di lanciarsi in questa avventura: seguiranno fatica, delusione, vecchie ferite ma anche soddisfazione, speranza, gioia. Una parabola che ancora una volta ci mostrerà quello che conta di più nella visione di Cameron: tentare, mettendoci l'anima, e amare le persone che ci accompagnano nel nostro folle cammino. Perché, come dice Benjamin a suo figlio Dylan: "tutto ciò di cui hai bisogno sono venti secondi di pazzo coraggio e ti garantisco che ne verrà fuori qualcosa di grandioso".
Segnata sulla Moleskine?
Ah, dimenticavo: il film è ispirato a una storia vera (anche se i veri protagonisti sono inglesi e non americani, pensate un po'). Potete leggere tutti i dettagli proprio qui.

E con la filosofia del coraggioso tentativo sono nati questi biscotti viola (a causa dei frutti di bosco, che tingono qualsiasi cosa tocchino), un mix di sapori e di ingredienti dovuti alla imminente partenza per le vacanze (e conseguente voglia di far fuori i rimasugli in dispensa). Il mio fidanzato li ha assaggiati e ha esclamato "ma sono buonissimi!"... a voi la scelta se rischiare o meno... Cameron Crowe vi direbbe di buttarvi e tentare! :-)


Biscotti viola
con cioccolato fondente, mandorle e frutti di bosco

260 grammi di farina 00
100 grammi di mandorle spellate
30 grammi di cocco rapè (aka farina di cocco)
70 grammi di fiocchi d'avena
120 grammi di cioccolato fondente (io Venchi)
150 grammi di frutti di bosco congelati
180 grammi di zucchero
150 grammi di burro 
2 uova
1 pizzico di sale
1/2 cucchiaino di lievito
1 bustina di vanillina

Pesate e preparate tutti gli ingredienti. Tritate nel mixer le mandorle. Tritate il cioccolato grossolanamente. Nella planetaria (o in una ciotola, semplicemente) lavorate il burro morbido con lo zucchero. Unite la farina, la vanillina, il lievito, il pizzico di sale. Aggiungete le uova, uno alla volta. Se usate la planetaria, di tanto in tanto spegnete e amalgamate con un leccapentole. Unite i fiocchi d'avena, le mandorle tritate e la farina di cocco, amalgamate ancora.  Aggiungete infine il cioccolato e i frutti di bosco. Mescolate delicatamente. Potete procedere come per i cookies disponendo un cucchiaio di impasto su una teglia rivestita di carta da forno, oppure, come ho fatto io in questo caso, formare dei salsicciotti di impasto, avvolgerli nella pellicola, lasciarli in freezer una mezz'oretta e poi, una volta induriti, tagliarli a fette e disporli così sulla teglia. Che preferiate le fettine o il classico cookie rotondo, il sapore è quello che conta di più. Cuocete a 190 gradi per 15 minuti circa. 
Lasciate raffreddare e tuffatevi nel mix di sapori, abbinamenti che non potrete che amare: cioccolato e frutti rossi, divino, sottofondo di cocco, che si sente appena appena -quanto basta-, granella di mandorle che dà corpo. E buona colazione.

Ne approfitto per salutarvi tutti, domani parto per il mare e per un po' sarà difficile che riesca ad aggiornare il blog. Cercherò di farvi partecipi delle migliori esperienze culinarie della vacanza via Facebook. Seguite già la pagina di Cooking Movies, vero? NO? allora cosa aspettate, cliccate qua e fate mi piace! https://www.facebook.com/CookingMovies
:-)
Buone vacanze!

sabato 28 luglio 2012

Merenda anti-caldo: finto gelato di frutti di bosco

Oggi giretto di shopping con un'amica, ma che caldo! Qui a Milano c'è un tempo ballerino, che ha portato qualche scroscio di pioggia mattutina seguito dal sole e da un'afa terribile. 
Comunque, tornata a casa con il mio bottino (un paio di scarpe + cosmetici in saldo) ho avuto voglia di una doccia in primis e di una merenda fresca subito dopo. Un gelato sarebbe stato perfetto, peccato che non ce l'avessi. E allora ecco a voi un'alternativa light, veloce, buona e sana! Tanta vitamina e tutta la bontà dei frutti di bosco. E' o non è bellissimo?



Finto gelato di frutti di bosco
dose per persona
150 gr di frutti di bosco (more, lamponi, mirtilli, ribes) surgelati
2 cucchiai di yogurt bianco magro (io quello dolce)
1 cucchiaino di zucchero

La ricetta più corta del mondo. Versate la frutta surgelata nel frullatore, aggiungete i due cucchiai di yogurt e lo zucchero e frullate. Mescolate bene e servite con lo strumento per il gelato (se ce l'avete) per formare delle palline, altrimenti semplicemente creandole un po' con il cucchiaio. Et voilà, la merenda è servita. Calorie stimate: circa 100 (circa 50 kal x i frutti, 20 per lo zucchero, poco più per lo yogurt)

SLpiha on Make A Gif, Animated Gifs


Più tardi mi guarderò l'ultimo film di Cameron Crowe, La mia vita è uno zoo: se fosse di un altro regista probabilmente lo snobberei, ma dato che c'è la firma di Crowe (Almost Famous, Jerry Maguire, Vanilla Sky, Elizabethtown) gli do una chance. Ve ne parlerò subito dopo! a presto :-) e buona merenda


domenica 20 maggio 2012

Una domenica da dimenticare. Con la torta di frutta secca

Torta di frutta secca

Ci sono domeniche, come questa, in cui l'unica cosa saggia è sprofondare sul divano e godersi un  bel film, possibilmente con la pancia piena. Vogliamo parlare del terremoto in Emilia? Vogliamo parlare dell'attentato vergognoso di Brindisi? O del maggio meteorologicamente più infame che io ricordi (pioggia, pioggia, solo pioggia)?
Direi di no.
Direi che è meglio soprassedere, tanto le informazioni su queste cose le avrete già sentite tutte altrove, trattate in modo esaustivo, e non c'è bisogno di commentarle qui.
- NB: Mentre scrivevo, c'è stata un'altra scossa!-
Resta quindi un mal de vivre di fondo che affligge la giornata, mentre la Cote d'Azur è impegnata a celebrare il Festival del cinema di Cannes tra vip sul red carpet e anteprime al Palais du festival.
Presto vi lascerò i miei soliti giochini di accostamenti tra cibo e mise più belle delle star... ma oggi no, non è proprio giornata. 
Oggi mi limito a segnalarvi alcuni dei film in concorso che vorrò vedere quanto prima, appena usciranno nelle sale e a darvi la ricetta di un dolce consolatorio.
Sto parlando di una torta con frutta secca, molto facile ma davvero squisita, relativamente leggera perché grazie alla presenza di mandorle, nocciole e un tocco di pistacchi, che sono frutti oleosi, non avrete bisogno di aggiungere alcun tipo di condimento all'impasto.
Questa torta nasce come modo per finire diversi sacchetti e sacchettini aperti di varie farine e frutta secca. Quindi potete prendere la base e rivisitarla un po' come volete, cambiando le proporzioni delle farine o mettendo ad esempio delle noci o delle arachidi al posto o insieme a mandorle e nocciole, se preferite. Ottima con un té per la merenda in questa maledetta domenica!!



Torta di frutta secca
70 gr di farina 00
30 gr di amido di mais
30 gr di farina di pistacchi
30 gr di farina di mandorle
50 gr di nocciole tritate finemente
50 gr di mandorle spellate tritate finemente
60 gr di mandorle con buccia, spezzettate
125 gr di uvetta sultanina
125 gr di zucchero di canna
1/ 2 bustina di lievito per dolci
40 ml di latte
3 uova

Tritate finemente le mandorle spellate e le nocciole (anche loro spellate). Unite la farina di mandorle e quella di pistacchi e le mandorle con buccia spezzettate. Mettete a bagno in acqua calda l'uvetta. Lavorate i tuorli con lo zucchero di canna e montate a neve gli albumi. Unite la farina setacciata con il lievito al composto di uova e zucchero, aggiungete il mix di frutta secca e bagnate con il latte per rendere l'impasto leggermente più fluido. Strizzate le uvette e asciugatele, passatele in un po' di farina e unitele al composto. Infine incorporate gli albumi facendo attenzione a non smontarli. Versate l'impasto in una teglia ricoperta di carta da forno e cuocete a 180 gradi per 35-40 minuti.
Non si alzerà molto perciò se amate le torte alte dovrete usare una teglia dal diametro ridotto oppure aumentare le dosi. :-) Data la corposità dell'impasto e il sapore molto aromatico una fetta piuttosto bassa, tuttavia, è a mio avviso l'ideale. E poi si può sempre fare il bis!

E veniamo ai film del festival di Cannes...

De rouille et d'os (Ruggine e ossa)
di Jaques Audiard con Marion Cotillard (meravigliosa!)


On the road
di Walter Salles, la storia di Jack Kerouac


Moonrise Kingdom
di Wes Anderson


Amour 
di Michael Haneke


Cosmopolis
di David Chronenberg (curiosa di vedere Pattinson in un "vero" film)


Reality
di Matteo Garrone (unico film italiano in gara)


Mud
di Jeff Nichols



giovedì 17 maggio 2012

Maggio a Mi: le fragole, una torta e il Taste of Milano


Pronti, partenza, via!
Cari foodies di Milano e non, accorrete. Comincia stasera, nel verde dell'Ippodromo di San Siro, la terza edizione di Taste of Milano. Come cos'è?
Prendete un sacchetto di parco giochi, un mazzetto di chef e pasticceri straquotati, chili e chili di ghiottonerie, aggiungete una manciata di blogger, giornalisti e amanti della buona tavola, condite con un filo di musica e innaffiate il tutto con un fiume di bollicine e vini pregiati. 
Quattro giorni dedicati all'eccellenza della cucina, con 100 eventi interattivi, showcooking e i ristoranti più in della città che traslocano sull'erba, per lasciarci sbirciare da vicino i segreti dei cuochi più celebri. 
Ogni ristorante propone tre dei suoi piatti forti in versione taste, a un prezzo tra i 4 e i 6 Euro.
Per i bimbi, invece, sarà studiato un piatto speciale per costruire un Menu kids davvero super.
Ecco i nomi dei ristoranti e degli chef che li animeranno.

  • Alice Ristorante (Viviana Varese
  • Pont de Ferr (Matias Perdomo) 
  • Al V Piano (Grand Visconti Palace) (Matteo Torretta)
  • Benares (pop-up internazionale direttamente da Londra) (Atul Kochhar)
  • D’O (Davide Oldani)
  • Finger’s Garden (Roberto Okabe e Gustavo Young
  • Il Liberty (Andrea Provenzani
  • Innocenti Evasioni  (Tommaso Arrigoni)
  • La Maniera di Carlo (Lorenzo Santi)
  • Ristorante Da Claudio (Filippo Gozzoli)
  • Trattoria Del Nuovo Macello (Marco Tronconi e Giovanni Traversone
  • Vun (Park Hyatt Hotel) (Andrea Aprea)
Se ancora non siete convinti, sbirciate il programma dettagliato sul sito http://www.tasteofmilano.it/
Potete infatti scegliere tra ingressi diurni o serali, in varie formule e nel giorno che fa più comodo a voi.
Non ci resta che incrociare le dita e sperare per un weekend tiepido e soleggiato (dico così mentre prego, dal momento che ho visto le previsioni e non sono proprio il massimo)... perché in fondo siamo a maggio, il mese in cui, come cantava "il Jova" (si vede che non sono più una teenager) "il mondo è bello e invitante di colori".
Ed è anche il mese in cui si cominciano a vedere le fragole al supermercato!
O meglio. Si cominciano a vedere fragole definibili come tali e non verdognoli esperimenti geneticamente modificati di dimensioni abnormi e sapore nullo.
A maggio anche io comincio a comprare le fragole.
E magari me le dimentico in frigo un paio di giorni di troppo... quel tanto che basta a renderle toccatelle.. e perfette per essere infilate in una torta....
provate questa! 

Sofficiosissima, leggera, inzupposa, bbona. Peccato che le fragole sono andate in fondo, nonostante l'"impanatura" nella farina. se avete altri segreti per impedire la discesa folle della frutta, per favore, fatemene partecipe!



Torta margherita alle fragole

250 grammi di farina
30 grammi di frumina
250 grammi di zucchero
1 bustina di vanillina
2 cucchiaini di lievito per dolce
200 grammi di fragole
4 uova
40 ml di olio di semi di arachide

Nella planetaria montate le uova con lo zucchero ad alta velocità per qualche minuto. Mentre il composto monta, lavate e tagliate a tocchetti le fragole. Quando il composto sarà diventato chiaro e spumoso, spegnete, mescolate piano con una spatola senza smontare, unite la vanillina e poi la farina setacciata con il lievito. Lasciate montare ancora un paio di minuti. Spegnete la planetaria, passate le fragole in un po' di farina e incorporatele all'impasto, mescolando con delicatezza. Rivestite una teglia con carta forno, versate il composto, livellate, infornate a 180 gradi per circa un'ora (prova stecchino sempre valida).
Una volta fredda, spolverizzate di zucchero a velo e tagliate a cubotti.

Vi lascio con una scena cult del cinema che ha per protagoniste le fragole... impossibile non riconoscerla.



mercoledì 25 aprile 2012

Plumcake al bacio & i baci più belli del grande schermo

immagine cacao via http://www.noodle-head.com/ immagine nocciole via http://www.mybakingaddiction.com/how-to-peel-skin-hazelnuts/

Buongiorno a tutti, e buon 25 aprile!
Ci voleva questo giorno di vacanza perché tornassi finalmente a scrivere. Eh già, perché il tempo scarseggia sempre, la stanchezza al contrario abbonda e questo è il risultato: ultimo post, 12 gg fa!
Ma ieri sera, complice la prospettiva di una pigra colazione finto domenicale davanti a me, ho deciso di coccolarmi con un bel plum cake dedicato a una delle abbinate più azzeccate della storia dolciaria, ovvero cacao + nocciole. Nutella, Pan di Stelle, Baci Perugina... devo aggiungere altro? Ecco, no, appunto. Meglio la ricetta!

Plum cake al gusto Bacio

200 grammi di farina 00
1 cucchiaino di lievito per dolci
120 grammi di zucchero
2 uova
1/2 bicchiere di olio di arachidi
1/2 bicchiere di latte
70 grammi di nocciole di Giffoni biologiche già pelate (io le ho trovate all'Esselunga)
3 cucchiai di cacao amaro
4 cucchiai di gocce di cioccolato fondente


Rompete le uova e tenete da parte gli albumi. Montate i tuorli delle uova insieme allo zucchero, aggiungete la farina e il lievito, il latte e l'olio. Amalgamate bene, aggiungete il cacao amaro setacciato. Montate gli albumi e incorporateli dolcemente nell'impasto, dal basso verso l'alto per non smontarli. Tritate grossolanamente le nocciole, tenendone da parte una quindicina per guarnire il plumcake. Aggiungete quindi le nocciole a pezzetti e le gocce di cioccolato al composto, amalgamate bene e versate in uno stampo da plum cake imburrato. Guarnite con le nocciole intere che avrete tenuto da parte e, a piacere, con codette di zucchero o altre gocce di cioccolato. Infornate a 180 gradi per circa 45 minuti (controllate con il solito stecchino che il centro sia ben rappreso). 
Una volta raffreddato, lasciatevi conquistare da questo "bacio" di nocciole e cacao, gustandovene una fettona con una bella tazza di tè.

Vi lascio con altri baci, quelli più famosi, romantici e belli del cinema. Ciascuno di questi, secondo me, è un po ' speciale.
Qual è il vostro preferito? Perché vi fa sognare? Non è tra questi? Beh allora segnalatemelo! Vi lascio anche un video carinissimo fatto da Cineblog, un supercut fatto solo di baci (in fondo)!

Ghost: bacio col fantasma
Moulin Rouge: bacio "teatrale"
Spiderman: bacio a testa in giù
Notting Hill: bacio preso alla sprovvista!
Walk the line: bacio a lungo agognato
Titanic: bacio che più scenografico non si può!
Via col vento: classico dei classici
La Dolce Vita: bacio nella fontana
Breakfast at Tiffany's: bacio sotto la pioggia con gatto
Brokeback mountain: bacio fra cow boys
Bridget Jones: bacio sotto la neve, in mutande
500 giorni insieme: bacio sul letto dell'esposizione Ikea
Il favoloso mondo di Amélie: baci per fare conoscenza
The Matrix: bacio mentre il mondo va in pezzi
Espiazione: bacio proibito nella libreria
Guerre Stellari: bacio spaziale
Shakespeare in love: bacio a una donna che si finge uomo
Edward Mani di Forbice: bacio d'addio

Chi ben comincia... il mio parere sui film visti tra fine e inzio anno

Il tempo per scrivere dei film che guardo scarseggia sempre, così ho deciso di fare un post riepilogativo dei tioli visti nell'ultimo p...