sabato 19 dicembre 2015

Burnt: il sapore del successo


La scorsa domenica io e la mia amica #Cinefoodies Elena di Calde Delizie,  abbiamo deciso di sfidare la transumanza di assatanati in missione consumistica per i regali di Natale e andare in centro a vedere Il sapore del successo. Cosa non si fa per gli occhioni blu di Bradley Cooper e per un film tutto incentrato sul cibo (praticamente il nostro pane quotidiano) e sul mondo dei ristoranti stellati. Ma com'era il film?

La storia è quella di una stella caduta che si rialza, narrata con buon ritmo, "entertaining" e golosa al punto giusto (non andate a vederlo a stomaco vuoto), ma forse un po' priva di anima. Nel film, infatti, succede esattamente tutto ciò che ti aspetteresti: c'è il protagonista Adam Jones (Bradley Cooper) dipinto come bad boy ambizioso in cerca di redenzione, ci sono paio di colpetti di scena per cambiare il corso degli eventi in modo (più o meno) imprevisto, c'è lo chef stellato nemico - amico (Matthew Rhys) che in fondo porta rispetto, c'è un passato che a volte ritorna e un sottofondo romantico - amoroso (la sous chef è nientepopodimeno che Sienna Miller).
Il cibo, in tutto questo, è uno strumento, usato dagli chef per far valere il proprio egocentrismo, affermare se stessi, arrivare al successo conquistando stelle Michelin e mettere a tacere i propri demoni.



Per Adam Jones le preparazioni o sono perfette o vedono il cestino e la ricerca dell'abbinamento insolito, della consistenza inaspettata e del gusto inedito è un dovere continuo.
Inutile dire che questo si risolve nella proposta all'interno del film di ricette ricercate, artistiche mise en place studiate al millimetro e difficilmente replicabili in casa, che sono state create dallo chef Marcus Wareing. Wareing è titolare del ristorante londinese che porta il suo nome, Marcus, due stelle Michelin, ed è anche colui che ha insegnato a maneggiare coltelli e padelle con la naturalezza necessaria a Bradley Cooper, Sienna Miller e al resto del cast (tra cui ci sono anche Riccardo Scamarcio, presenza pressoché inutile ma va beh, e Omar Sy)
Se siete curiosi di sapere cosa usciva dalla cucina di Adam Jones, potete sbirciare il ricettario ufficiale del film sul sito Bakespace.
Qualche esempio?
C'è il piccione con le patate dolci e acetosella, l'halibut con uovo confit e coppa croccante, l'agnello con salsa aioli di barbabietola e funghi girolle. E poi bellissimi dolci come pan perdu al cocco e ananas caramellato o mousse di mascarpone con streussel e gelatina di arance rosse.
Ricette da Burnt Cookbook (source: Bakespace)

Insomma vale la pena vedere Il sapore del successo? Se vi affascina il mondo dei ristoranti, siete curiosi di dare una sbirciatina all'interno di una cucina dove lavorano cuochi di alto livello e siete alla ricerca di un film leggero ma al tempo stesso ben costruito, ve lo consiglio. Ma il film è godibilissimo anche per non foodies, perché come vi dicevo prima, la cucina è solo l'ambito d'azione dove si svolge l'avventura, funzionale alla parabola dei nostri protagonisti. Infine, ve lo consiglio se siete fan di Bradley Cooper visto che il suo faccione è praticamente in ogni fotogramma della pellicola. E stiamo parlando di un bel, bel faccione :-)
Vado a cucinarmi un piccione aromatizzato all'acetosella.
Just kidding.
Un pollo alla piastra andrà benissimo.
Vi lascio con il trailer de Il sapore del successo.


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